Il pittore Diego Velázquez, artista preferito del re Filippo
IV di Spagna, scrive in punto di morte una lettera all’amico Juan de Córdoba,
raccontandogli la propria vita da quando era apprendista nella bottega del
maestro Pacheco fino all’ultimo incarico ufficiale che lo ha prostrato e
costretto a letto. Dopo le nozze con Juana e le prime prove artistiche, grazie
alle sue incredibili doti, Velázquez viene presto invitato a corte, dove
diventa testimone privilegiato del «Siglo de oro» dell’arte e della letteratura
spagnola. Potrà dunque incontrare molti dei grandi protagonisti del tempo, come
Francisco de Quevedo, Luis de Góngora, Calderón de la Barca, Lope de Vega.
E sarà il pittore Rubens a convincerlo della necessità di
fare il primo viaggio in Italia per studiare i capolavori di Michelangelo, di
Raffaello, di Tintoretto.
Pur sentendo un forte legame con questa terra e nonostante
la vita di corte a Madrid gli vada stretta, Velázquez riuscirà a tornare a Roma
soltanto a cinquant’anni, incaricato dal sovrano di acquisire inestimabili
opere d’arte per adornare il palazzo reale. Ma stavolta, quando sarà costretto
a fare ritorno ai suoi doveri, porterà con sé molto più di un’esperienza
artistica senza pari, dovrà combattere con una passione trascinante.
Questo colto e raffinato primo romanzo biografico sulla vita
di Diego Velázquez, il «pittore dei pittori», racconta di un’epoca sfolgorante
di arte e ricchezze, eppure sull’orlo di un baratro, in un’Europa bagnata dal
sangue dello scontro fra i regni di Spagna e Francia.
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