“Adagiata sulle sponde della stessa
Marechiaro tanto amata dagli antichi romani ed immortalata da celebri canzoni,
prima fra tutte quella di Salvatore Di Giacomo e Francesco Paolo Tosti, la
trattoria marinara Cicciotto nacque nel lontano 1942 e ad offrire lo spunto per
il simpatico e burlesco nome fu l'imponente e paffuta mole del fondatore
Vincenzo Capuano. Don Vincenzo subito attratto dalla poesia sprigionata
dall'incantevole luogo si dedica alla cucina ed alle specialità marinare con lo
stesso amore che i poeti ed i musicisti profusero per mettere in versi ed in
musica il paradisiaco luogo. Marechiaro divenne quasi subito il piccolo regno
di Cicciotto che intanto, con il suo locale diviso tra due piccole sale interne
ed uno dei più spazi all'aperto più belli che la natura poteva offrire,
comincia a rappresentare per i napoletani una delle più ambite e prelibate mete
gastronomiche. Il lavoro di Don Vincenzo era incessante, diviso tra i tavoli
della sua nascente stella culinaria partenopea e la cucina, era sempre il più
rigoroso, vigilava su tutto e tutti, pretendeva il massimo dagli esperti cuochi
come dai camerieri. Tra i suoi clienti più affezionati il meglio della cultura
napoletana del momento e personaggi che avrebbero fatto la storia dello
spettacolo e del teatro come Totò e Eduardo De Filippo. Dopo Vincenzo Capuano
al timone del locale giunse il figlio Giovanni che assunto anch'egli ben presto
il soprannome di Cicciotto riuscì a mantenere integro il buon nome del
pittoresco ritrovo conducendolo con passione e sacrifici indenne da ogni
contaminazione industriale fino ai giorni nostri. Oggi Giovanni Capuano,
nonostante si aggiri ancora tra i tavoli del locale come un antico innamorato,
ha lasciato il comando ai figli Vincenzo e Gianluca. Il caratteristico
ristorante che ha appena compiuto 70 anni, ora nelle attente mani degli eredi
Gianluca e Vincenzo, in fatto di specialità gastronomiche ha davvero un marcia
in più, appena terminate quelle caratteristiche scalette che conducono
sull'ultimo tratto della mitica discesa marinara, non si può che ammirare i
tavoli di Cicciotto sparsi tra il tufo ed i resti di un antico tempio romano.
Incantati ed inebriati dalla brezza marina e dal sapore di quanto proposto nel
delizioso angolo baciato da Dioniso, da oltre settantanni i clienti, hanno
sempre trovato la felicità, la saggezza di una vita priva di frenetismi e
satura di allegri e distensivi attimi. Pesce crudo oppure alla brace, frutti di
mare, inimitabili frittelle, sopressate di polipo, unitamente ad indescrivibili
specialità come gli Schiaffoni all'aragosta, le Linguine ai granchi, da
Cicciotto hanno l'inimmaginabile sapore del mare ma, soprattutto, proprio come
i dolci che concludono i luculliani banchetti, lasciano in bocca quell'umana ed
intramontabile poesia i cui versi conducono”
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