“Luigi Ballarin - Il mondo
s'addormenta in una calda luce di giacinto e d'oro, così cantava Franco
Battiato in una sua celebre canzone e, così, Luigi Ballarin descrive su tela un
mondo che crediamo di conoscere ma che, in realtà, conosciamo solo attraverso i
media, o meglio, conosciamo quello che i media ci hanno fatto vedere: l’Islam e
il medio-oriente. Questa realtà tanto amata ed estimata dall’artista, si palesa
nella sue opere in un mantra costante. Lunge dal farsi portatore di idee
socio-politiche, si limita a farci da cicerone nel viaggio che ci induce a
intraprendere, descrivendoci i colori e i costumi di un luogo frutto di un
assemblaggio di ricordi e sensazioni assaporate e penetrate nel suo essere. Gli
scenari cambiano e i soggetti, spesso figurativi, prendono corpo in vere e
proprie spatolate di colori, reali cumuli di pasta a olio, che ne suggeriscono
la corporeità dei soggetti. In altri quadri, Luigi Ballarin, rimane leggero e
impalpabile, veli di cipria, cadono in forma di babbucce: ci rimanda all’idea
di quello che vediamo, ci propone la sintesi del tutto per lasciare a noi la
facoltà dell’interpretazione, dell’immedesimazione. In entrambi i casi, i
lavori di grande impatto , ci insegnano l’osservazione esule dal pregiudizio
che in una danza di colori ci entrano nell’anima (Giacomo Momo Gallina)” (l’opera
qui proposta è di Luigi Ballarin)
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mercoledì 25 aprile 2012
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