“Stefano Mazzotti nato
nel 1951, ha
studiato mosaico e pittura diplomandosi all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. - Se pochissimi artisti oggi usano il mosaico
nel modo più ortodosso e originario, genuinamente suggestivo e simbolico, che
fu manifestazione di quel simbolismo aulico bizantino-ravennate, ancora meno
sono quelli che realmente "pensano" in mosaico senza trasporre in
questa tecnica opere progettate in altra. Stefano Mazzotti è ravennate e mostra
di avere nel suo DNA il modus operandi che fu dei suoi avi, di quelle
maestranze bizantine che allestirono il suggestivo notturno di Galla Placidia -
astratto e concettuale - che crearono l'atmosfera diurna e solare degli
splendidi battisteri, le manifestazioni del potere in San Vitale e le assorte
teorie religiose di Sant'Apollinare Nuovo. Il senso intimo e profondo del
linguaggio tecnico è il medesimo, traslato in un'espressione formale
assolutamente contemporanea. Pochi segni, rari simboli, totalmente scevri da
ogni esigenza narrativa, e Mazzotti compone opere di cosmica ed ancestrale
trascendenza, voragini spaziali nelle quali la vibrazione cromatica e luminosa
eccita frequenze inaudite che attingono al profondo. Quel pudore contemplativo
che si macchia di poesia, che, rarissimo, talvolta affiora allo scoperto, è sollecitato
con adamantina abilità dal lavoro di Mazzotti. E come squarci di modernità
"antichissima", finestre entro le quali la rivelazione della propria
anima è possibile ed auspicabile come parte integrante della visione, le opere
musive seducono ed ammaliano provocando straniamenti spazio-temporali. Straniamento,
sospensione e tensione dello spirito sono poi i vertici di un magico triangolo
sotteso alle opere più recenti di Stefano Mazzotti, mosaici di modernissime e
ipnotiche tessere d'acciaio, sinfonia monocromatico-luminosa di grigi di
sontuosa ricchezza chiaroscurale. (Alfonso Panzetta www.alfonsopanzetta.it) (l’opera qui
proposta è di Stefano Mazzotti)
QUI
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