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venerdì 2 marzo 2012

ELIO WASCHIMPS


“Elio Waschimps, comparve sulla scena dell'arte napoletana con la mostra personale del 1957 alla galleria Medea. Egli dimostrò sin da allora una rilevante capacità pittorica, alimentata da una vastissima esperienza dell'arte antica, i cui limiti potevano oscillare dai maggiori secentisti a Sountine, ma che risultavano tutti indirizzati alla scoperta di un mondo aperto e vivo mediante il quale cogliere il momento più palpitante del visibile. Questa disposizione di cui da principio Waschimps si giovò per evitare una secchezza programmatica della tendenza neo-realista verso cui nutriva simpatie e per scioglierne l'aridità in una vibrazione espressiva più ricca, lo trovò poi pronto ad accogliere ed a rielaborare il contributo più valido delle tendenza astratte, non tanto nell'accezione puramente informale, quanto in quelle assai più feconde dell'abstract-expressionism nel suo senso più vasto. Sempre questa disposizione gli ha consentito di pervenire oggi, dopo nuove esperienze e per un ulteriore svolgimento, ad un modo carico, intensamente lampeggiante, capace di animazioni espressive, ora sconvolte dall'impulso visionario, ora rassodato da una fede cocente ed irreprimibile nelle cose. Nel momento attuale, che ormai segna il declino anche della comoda accademia informale, dopo aver gettato in grave e irresoluta crisi la superficialità descrittiva dei neo-realisti, Waschimps si pone con questo su di una linea di nuovo impegno, tra un nuovo animato naturalismo ed una più sofferta partecipazione alla vita tutta, che ne segnala ad un grado molto alto l'attualità.” (l’opera riprodotta è di Elio Waschimps)






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