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giovedì 10 giugno 2010

Lettera a Lèontine di Raffaello Mastrolonardo (Tea)




















Non posso nasconderlo, ma in questi giorni ho finito di leggere un libro non solo splendido sotto ogni punto di vista, ma toccante, delicato, di grande talento e sensibilità. Il libro che incolpo nell’avermi tenuto incollato alla sedia è il lavoro di Raffaello Mastrolonardo "Lettera a Léontine" edito da Tea. Non che io sia un tipo romantico, di quelli che impazziscono per “Harry ti presento Sally” (When Harry Met Sally) quel film del 1989 diretto da Rob Reiner, né vado volentieri al cinema a vedermi le commedie leggere americane, magari con Sandra Bullock. In parole povere non ho un animo romantico. Ma questo libro riesce a toccare delle corde particolari, addirittura è in grado di scavalcare le barriere e i pregiudizi verso opere di questo tipo, di chi magari solitamente non si lascia andare, e si affida totalmente nelle mani della razionalità. L’Amore trova posto in queste pagine, e Mastrolonardo è in grado di parlarne con la stessa poesia con cui Al Pacino (nel film Frank Slade) parla del “profumo di donna” nel film Scent of woman, e lo fa con grande raffinatezza e bellezza. Se qualcuno mi chiedesse se Poesia alberga in “Lettera a Lèontine”, non posso che rispondere di sì; se qualcuno mi chiedesse se Raffaello Mastrolonardo sia l’antidoto a Moccia, io risponderei affermativamente. Ma soprattutto non potrei esimermi dal dire, che questo autore è in grado di far provare quelle sensazioni uniche di quando ciascuno di noi trova l'altra metà del cielo, e dunque tutto assume dei contorni nitidi e precisi, tutto assume una luce differente e particolare. La voce narrante del libro è il dott. Piergiorgio, medico affermato, avvoltolato in una relazione coniugale da diversi anni e dotato di figlia già adolescente. Léontine, il b-side di questa storia, è una donna felicemente libera, sensuale, bella ma con misura, l’incarnazione perfetta di tutto ciò di cui ha bisogno, oramai da chissà quanto tempo Piergiorgio: ovvero una donna ironica, intelligente, determinata, in grado di sostenere una conversazione sull’ultimo libro letto, sull’ultima mostra, magari davanti a un buon vino, insomma una donna fuori e oltre le righe. Tra i due scoppia una tempestosa relazione di forza e debolezze,con tanto di “se” e di “ma”. È Léontine la padrona indiscussa di tutto il romanzo. Una storia che dà una bella lezione agli uomini un po’ bambini e insicuri dl proprio fascino e delle proprie capacità, che ci mostra cosa significhi rimorsi rimpianti e ci spinge a riflettere sul potere dell'amore. Questo è uno di quei libri che anche se letto dopo molti anni, ne vuoi sempre di più!

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