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lunedì 10 maggio 2010

Gli Incendiati di Antonio Moresco (Mondadori)



















Cosa dire dell’ultimo lavoro di Antonio Moresco. Intanto che è uscito, e da tempo sentivo una sorta di fibrillazione globale interconnessa nel mondo dei libri del nostro paese, che mi suggeriva di aspettare, pazientare silenziosamente perché il banchetto sarebbe stato molto più prelibato se gustato con lentezza. Ed eccolo dunque “Gli incendiati” che se fossi uno dei recensori accreditati di Amazon a livello internazionale, non esiterei a mettere subito cinque stelle! Il Nostro è di una grandezza ciclopica e nessuno, dico nessuno, potrebbe dire che non sia per potenza scritturale paragonabile ad un Dostoevskij, o ad un Don de Lillo. Ma naturalmente dire questo vuol dire assumere sulle proprie spalle il rischio, verificatosi anche per Moresco, di non essere debitamente valorizzati, di sentirsi non degni di annoverare il fulgore di una mente così brillante nel nostro variegato e strano mondo delle lettere. Partiamo per questo lavoro dal dire che si nota subito tra queste pagine, una sottile “liaison” ad altri suoi capolavori, ovvero “Gli esordi” poi i “Canti del caos”. Canto iperbolico interrotto all’apparenza ma completato nell’integrità di quest’opera in grado di essere sin dalle prime battute un incubatore di trans/valutazione dei valori. Siamo in un'estate molto calda, un uomo in preda ad un forte senso di disgusto verso i suoi simili e il resto del mondo, si infila in macchina e vaga senza meta. Sceglie un grande albergo in una località balneare, come zona temporaneamente autonoma dove fermarsi. Guardandosi attorno sente a pelle un elettrizzante forza derivante dal groviglio di passioni provenienti dalla marmaglia ontica che lo circonda: bambini urlanti, famiglie congestionate, e un mare impaludante che non dà refrigerio. Intanto sulle colline secche di macchia e stoppie, bruciano i fuochi estivi. Il protagonista, un killer, vive guardando gli altri contorcersi nell’autoerotismo di passioni incomprensibili, di trasporti effimeri. Poi è successo che si è materializzata vicino a lui una donna bellissima, una inaudita creatura che con accento straniero, sussurra una frase: "Vuoi bruciare con me?". Poi sparisce nel nulla proprio come nei noir anni ’60. Ritrovare la donna del mistero che gli sembra di vedere dappertutto e ogni volta gli sfugge, diventa il suo unico scopo nella vita. “Gli incendiati” di Antonio Moresco è una lettura che oscilla tra sublime e perdizione, dove in un mondo dominato dalla forza bruta, l’etica predominante scelta come bussola della narrazione, trasforma la “Filosofia nel boudoir” di De Sade in un’opera per educande.

1 commento:

  1. http://bottegadilettura.wordpress.com/2010/07/18/gli-incendiati-di-antonio-moresco

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