domenica 7 marzo 2010

L'Accademia dei Vampiri di Richelle Mead (Rizzoli)

“Piegai la testa di lato e scostai i capelli, lasciando scoperto il collo. La vidi esitare, ma la vista del mio collo e di ciò che le offriva fu troppo convincente. Un’espressione affamata, le attraversò il viso, e le sue labbra si schiusero, un poco, snudando i canini…”
Se dobbiamo parlare di “politicamente corretto” dovrei essere sincero e dire che lo è solo questo primo volume della serie Vampire Academy (negli Usa già al quinto volume) della scrittrice Richelle Mead, visto che tutti le altre pubblicazioni utilizzano un linguaggio a volte nudo e crudo e descrivono scene per niente adatte al pubblico di “giovani adulti” a cui ipoteticamente è destinata l’opera. “L’accademia dei vampiri” è nel nostro paese edito da Rizzoli. L’originalità di questa scrittrice sta soprattutto nell’aver creato due tipologie di vampiri assai differenti tra loro: i primi sono i Moroi buoni, vivi e soggetti alla Morte come tutti gli altri comuni mortali, tollerano la luce del sole e si nutrono solo del sangue di “volontari”; i secondi sono gli Strigoi, non-morti e immortali, insolenti, perfidi, notturni e desiderosi di nutrirsi sangue Moroi. L’alternativa genomatica è rappresentata dai Dhampir metà vampiri e metà umani, che sono stati “programmati” per divenire i guardiani dei Moroi. Queste ultime due specie sono soliti muoversi in coppia, frequentano la stessa accademia, studiano più o meno le stesse materie. Le vicende raccontate in questo libro riguardano la bella Lissa Dragomir, principessa Moroi, “succhiasangue” mortale, vessata dalle minacce degli Strigoi, vampiri più pericolosi, agguerriti, nonchè immortali. Rose, la sua custode, è una Dhampir, “una mezzosangue”. Le due ragazze, dopo due anni a contatto con la dura realtà (viaggiando tra Portland e Chicago) vengono riportate a St. Vladimir's, l'Accademia dei Vampiri. Solo leggendo l’intero romanzo, il lettore potrà scoprire perchè le due ragazze sono fuggite, le gerarchie di casta e i rapporti che ci sono tra i vari studenti dell’accademia, quali sono poteri di cui è dotata Lissa e molto, molto di più il tutto tra una fitta serie di impegni delle protagoniste che comprendono balli, nnamoramenti, flirt con i più anziani, fascinosi coach e conflitti senza esclusione di colpi con gli insidiosi Strigoi . Senza ombra di dubbio si tratta di una bella sorpresa questo romanzo della Mead, sotto ogni punto di vista sia scritturale, che ideativo. La prima cosa che mi è venuta in mente leggendola è che si trattava di un esperimento da laboratorio meravigliosamente riuscito che lo collocava a metà strada tra Harry Potter e Twilight. Ad ogni modo dire che è per un pubblico di 12 anni mi sembra azzardato. Imperdibile per gli amanti del genere!

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