venerdì 12 marzo 2010

Carlo Flamigni, Circostanze casuali (Sellerio editore)




















Come nella migliore tradizione del giallo, una persona conosciuta e rispettabile in società come il notaio Annibale Ricci Ribaldi (in realtà uomo laido e dai tanti vizi), con l’ “aggravante” di essere per giunta ricco di famiglia, viene trovato senza vita nel suo studio. Sorte analoga a distanza di poco tempo spetta all’ostetrica che ha fatto nascere i suoi figli. Un caso intricato e singolare, che viene affidato al questore Primo Casadei e la sua “progenie” di bizzarri investigatori. Quando si parla di un genere letterario come il Giallo, si deve sapere che fondamentalmente esso tende a rappresentare specularmente la vita, con tanto di intrecci di accadimenti casuali e fatti volontari, di tutta una serie di casualità che generano una serie di caoticità fastidiose che spesso però in maniera del tutto autonoma trovano il loro ordine e la loro esatta collocazione. Ovvero per dirla con la teoria del caos, un sistema dinamico si dichiara caotico quando a variazioni infinitesime delle condizioni degli ingressi, corrispondono variazioni finite in uscita. Di Carlo Flamigni, so che vive e lavora a Forlì e che è professore di Ginecologia e Ostetricia presso l'Università di Bologna. Di lui ho letto “Un tranquillo paese di romagna” appartenente in tutto e per tutto a quei polizieschi lontani sia dal thriller d’azione che dal giallo enigmistico e che mi è piaciuto veramente tanto. Ora torna con “Circostanze Casuali” sempre per i tipi di Sellerio, con l’evidente intenzione da parte dell’autore che questo lavoro letterario non venga letto come un semplice giallo. Romanzo non solo ricco di sesso, ma anche di particolareggiate digressioni di natura sessuale che è meglio lasciare in mano del lettore, per non perdersi il gusto di tutta un’atmosfera fatta di questo, ma anche di malelingue, livori di provincia, e numerosi caratteri vividi, innaffiati da un retrogusto “dolcenero” di Sangiovese. Di solito molti scrittori di giallo sembrano perdere il focus dello stile per cercare di trovare soluzioni scritturali che siano attinenti solo alla suspence e ai colpi di scena, ma non è il caso di Flamigni, che nonostante quella filosofia di vita al sapore di “non ti curar di loro, ma guarda e passa” e che si insinua tra le fitte maglie di questo lavoro (cosa che tra l’altro in tempi come i nostri ricchi di tanto rumore non guasterebbe), Flamigni cura tutto l' intreccio narrativo, realizzando dunque un libro davvero ben scritto e coinvolgente, che segue un intreccio generale (l'inchiesta poliziesca) nelle cui svolte sono intrappolati tanti personaggi i cui destini si gonfiano in una specie di tumultuosa fiumana del destino.

Carlo Flamigni vive e lavora a Forlì. Professore di Ginecologia e Ostetricia presso l'Università di Bologna, è stato Presidente della S.I.F.E.S. ed è membro del Comitato Nazionale per la bioetica.Presidente onorario dell'A.I.E.D., si occupa principalmente di Fisiopatologia della riproduzione e di Endocrinologia ginecologica. Con “Sellerio” ha pubblicato “Un tranquillo paese di Romagna” (2008).

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