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sabato 13 febbraio 2010

Il paese dei diari di Mario Perrotta (Terre di Mezzo). Di Pierpaolo Lala

Nei suoi spettacoli teatrali l’attore leccese Mario Perrotta lavora sulla memoria. Dai racconti dei migranti che lasciavano la propria terra in cerca di lavoro sono nati alcuni spettacoli teatrali e una trasmissione radiofonica. Qui, passando dal ruolo di autore/attore a quello di scrittore, si cimenta con un racconto in bilico tra finzione e realtà. Ne Il paese dei diari illustra l’esperienza di Pieve Santo Spirito, paesino toscano, dove nel 1984 il giornalista Saverio Tutino ha fondato un Archivio diaristico nel quale sono raccolti oltre seimila manoscritti. Ognuno può mandare il suo diario, o quello dei parenti scomparsi, e sperare nel giudizio della giuria (composta dall’intero paese) che decide cosa pubblicare ogni anno. Quello di Perrotta però non è un reportage su quanto accade a Pieve ma un racconto – guidato dal Virgilio Tutino - del mondo dei diari che nella notte si muovono, parlano. Ognuno racconta la propria storia e solo in questo mondo fantastico fascisti e partigiani possono stare l’uno accanto all’altro, solo così risorgimento e fine 900 diventano contemporanei. E poi ci sono storie incredibili come quella di Clelia Marchi che un giorno, affranta dall’assenza del defunto marito, inizia a scrivere su un lenzuolo bianco, conservato in una teca nella stanza principale dell’archivio. Un enorme foglio da compilare con la propria storia. “A Pieve Santo Stefano di diari ce ne stanno a migliaia e sono pieni di memorie transitorie, di incroci di frutta e colori, di esperienze utili per andare al mercato delle mele, migliaia di leve simili, ma differenti, memorie che messe tutti insieme non fanno un monumento”, sottolinea Ascanio Celestini nell’introduzione. “Storie effimere nelle quali Perrotta s’è fatto un giro tirando un po’ di leve e raccontandoci che senza i ricordi personali l’effimero della memoria non transita da nessuna parte”. Il volume è completato da alcune fotografie dei diari e da un capitolo di Loretta Veri, direttrice organizzativa della Fondazione, che spiega la genesi, la storia e il futuro di questa incredibile iniziativa di memoria personale e collettiva.

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1 commento:

  1. Grazie per questa bella recensione.
    Ne approfitto per segnalare il sito dell'Archivio dei diari per tutte le persone che hanno una storia scritta (la loro o quella di un parente, purche' sia vera e inedita) da mandare a Pieve. Farà compagnia alle altre 6000 negli scaffali dell'Archivio.
    http://www.archiviodiari.it

    Loretta Veri

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