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mercoledì 18 novembre 2009

Per la caduta del muro di Berlino azione di Maksim Cristan e Valeria Sanguini:"Gli evasi della Sprea"















Nel giorno della celebrazione del ventennio della caduta del muro, un intervento dettato dall'urgenza di rispondere al problema dei respingimenti nel mar Mediterraneo, nato dalla collaborazione di due artisti immigrati a Berlino: Valeria Sanguini, pittrice e scultrice italiana e Maksim Cristan, scrittore croato.
Ci sembrava importante rendere visibile un problema invisibile, facendo emergere quei corpi, immaginandoli in un percorso che dal mar Mediterraneo risalendo le correnti fluviali li vede approdare nelle acque della Spree a Berlino. Portare questo problema nel cuore dell'Europa in festa per l´abbattimento del muro. Come luogo dell'intervento abbiamo scelto Oberbaumbrücke, dove scorreva il muro che una volta divideva la città e di lasciare questi corpi alle acque lungo la frontiera, lasciandoli attraversare la città. Un modo di riflettere alla condizione stessa dell'emergenza, emergenza di persone spinte dalla sopravvivenza a mettere a rischio la loro vita affidandosi alle acque. Emergenza come pulsione di vita di gente che vuole vivere. In primo luogo quest’azione è una celebrazione come momento di presa coscienza del momento presente e non come mero festeggiare rivolto al passato
“Gli evasi della Sprea” è un intervento dettato dall'urgenza di rispondere al problema dei respingimenti nel mar Mediterraneo. L’intervento si è svolto in due azioni concomitanti:
1. L’abbandono di corpi alla corrente del fiume che attraversa Berlino, sotto il ponte Oberbaumbrücke, lungo la frontiera dove scorreva il muro che divideva la cittá.
2. L´affissione di 100 manifesti lungo la galleria dell'Oberbaumbrücke:
MISSING, Person crossing wall in Mediterranean sea waters. If anyone has information contact: governo@italiano.it
(Nello svolgere dell’azione, si sono voluti prestatare: Giovani Celie, compositore e Marco Carli Rossi, pittore, entrambi italiani e, per la preparazione, Fabio Dentella, filmaker italiano, Joachim Bucholz, pittore tedesco e Stefan della BWSZ, tutti immigrati a Berlino)

Valeria Sanguini: “Ho scelto il pongo come materiale, lo stesso con cui ho realizzato i Radar. Un grande corpo geografico di cui appaiono le propaggini, i rilievi. I radar ne sondano la posizione collocandoli nello spettro colore. Quegli stessi colori che sono misura della distanza, eco di una posizione nello spazio si ritrovano nella materia stessa dei frammenti di terra emersi, membra di un territorio di cui non si intravedono confini. Confine è quello della superficie dell'apparire, la linea d’acqua che distingue quel che emerge da quel che rimane sommerso.”
"Gli evasi della Sprea” é anche un lavoro fotografico che farà parte della mostra che Valeria Sanguni stà preparando e che riguarda il concetto di corpo geografico.
Valeria Sanguini: “Il mio territorio d´indagine è quello della pittura e la scultura è strumento della mia esplorazione dello spazio pittorico. Il rapporto tra il corpo e la geografia riguarda il mio rapporto con la memoria. Scelgo la rete metallica come trama di un disegno che si risolve nello spazio e il pongo come materia colore per addentrare il corpo stesso della pittura. La fotografia, invece, talvolta è un passaggio necessario che mi permette di ricollegare una tappa ad un´altra di questa esplorazione. In questo caso le diapositive dei corpi abbandonati nella Sprea torneranno come parvenze, continuando il loro a viaggiare.”

fonte www.maksimcristan.blogspot.com

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