Già subito prima dell’elezione di Barack Obama, in Iran - stando alle notizie riportate da chi in quei posti poteva permettersi di osservare con ‘occhio estetico’ la società del luogo (articolo pubblicato su Il Maschile de Il Sole 24 Ore, Sorpresa, son Millennials di Paolo Martini) – sembra si nutrisse una profonda aspettativa tra i giovani iraniani (e si badi che, nella zona ex colonia britannica che si estende dall’Asia occidentale al Nord Africa, gli under 25 sono circa la metà della popolazione), stanchi ormai del fondamentalismo e di una classe clericale insopportabile. La voglia dei giovani di diventare come noi occidentali va a colpi di minigonne e addirittura nasi rifatti. Nonostante la censura severa, infatti, il modello di vita occidentale è un importante obiettivo, soprattutto per l’avanguardia della borghesia musulmana cresciuta a
Questa generazione, detta dei Millennials (definizione sociologica che li identifica come
Una giornalista inglese come Allegra Stratton ha addirittura pubblicato un libro su questa nuova tendenza culturale tipica dei paesi arabi islamici: le sue Muhajababes sono, con un gioco di parole anglo-arabe che combina il termine muhajabah (dama che porta il velo) e babe hollywoodiano, le ragazze che non rinunciano al tacchi e al look griffato occidentale, nonostante in testa usino indossare i foulard neri (magari anche questi alla moda).
Il potere della seduzione della cultura occidentale ha colpito ancora e, attraverso la cura per l’abbigliamento, diventa, come scrive il Time,
La nuova borghesia islamica si secolarizza e sotto il velo sceglie la griff, forse nella speranza dell’inizio di un nuovo sogno americano
fonte iconografica da Il Sole 24 ore
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