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sabato 31 maggio 2008

Gilles Ortlieb, Piccolo Ducato di Lussemburgo, Convivium























Non dispongo di informazioni sufficienti su quello che accade a livello poetico in alcuni paesi europei, figuriamoci poi arrivare a sapere quali canti per-versi agitano le acque di un piccolo paese come il Lussemburgo. Ad ogni modo la raccolta che da poco mi è giunta tra le mani, grazie all'intermediazione attenta e fattiva di una brava traduttrice come Serenella Pirotta, di Gilles Ortlieb "Piccolo Ducato di Lussemburgo" (Convivium - www.convivium.lu), mi sembra abbastanza interessante. Prima di tutto perchè da quello che ho letto instilla da subito una sana curiosità di conoscere questa nazione, le sue città, le sue tradizioni, e i colori. Poi questo poeta ha una peculiarità nel ritmo e respiro della poesia, che in maniera quasi maniacale si trasforma in enumerazione ed elencazione di situazioni e oggetti della quotidianità, che parlano di uno spazio-tempo intimo e nostalgico fatto di separazioni, amori e un fortissimo desiderio di guardarsi attorno per parlare di un mondo che ogni giorno ci portiamo in tasca. Spesso in Gilles Ortlieb la fa da padrone quello sguardo un pò in bianco e nero, da straniero....

Un vecchio uomo pensoso, proteso
ai piedi della scarpata della ferrovia,
appena dopo la stazione di Mondelange.
Soltanto questo: il vecchio uomo
della scarpata, prima di Hagondange

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