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martedì 22 gennaio 2008

Le Psicofantaossessioni di Faraòn Meteosès viste da Nunzio Festa.















Faraòn Meteosès, fa anagramma del suo vero nome: Stefano Amorose; come esattamente fa anagramma della lingua italiana, anzi dei versi, o del verso che versificar si voglia. La miscela incantevole contenuta in Psicofantaossessione permette d’aprire gli occhietti sulla poesia. Amorese raccoglie le sfide lanciate dal mondo, grazie alla sua capacità di mettere in moto un meccanismo – una meccanica poetica – tutt’altro che rispondente a canoni modaioli. E se il termine meccanica può apparire antipoetico, da un pezzo esemplare di KM 1999 è possibile prendere risposta immediata dalle poetica superba di F. M. “Esserci stati, quando ci dovevamo essere, / dietro le barricate, entro le scuole a studiare il Moismo / contro i conservatori, a fianco dei progressisti, / lungo i corsi centrali, nelle piazze, / durante le marce autogestite, / alle manifestazioni non violente”, fino a toccare il cambio di passo che conduce all’estremo. “E noi che abbiamo più di trent’anni suonati, / abbiamo piantato un fiore sopra il cavalcavia / dell’autostrada del Sole al Km 1999, / mentre lassù sfreccia un concorde, / là transita il treno per Lourdes / tu mi consigli di contrarre una pensione integrativa, / d’istallare un impianto a GPL /… di comprarmi la casa a riscatto.” Aldo Nove, per la queste poesie ha parlato di “sapiente dialettica, giustapposizione di voci e forme”, e persino di “un viaggio onirico nella sintassi e nel lessico”. Cogliendo a pieno nel segno. Tanti altri pareri critici, più che favorevoli, ha raccolto per quest’opera prima il poeta romano classe ’65. Dunque occorre entrare in territori che non sembrano ascoltati come si dovrebbe. Amorese non è un nuovo futurista, non è il neo nato cannibale che sa fare versi Contro o dentro. Nonostante una lirica per il fratello Bovè. Stefano Amorese ha composto una volume che strumentalizza la lingua italiota per permetterle di rovinare certezze acquisite nel corso degli anni, per rivolgere un saluto fatto di invenzioni musicali e Sensazionali all’umanità che vive in forma di gregge. E l’umanità tutta dovrebbe sospirare a contatto con cadenze e una dimestichezza nel lasciare a bocca semiaperta, farsi sconvolgere come difficilmente sa ormai fare. Psicofantaossessioni è la maniera giusta per ricordare che esiste ancora una forma di libertà che è possibile inseguire, ricercare, oltre che con cura rispettare. Dove c’è l’attuale e il quotidiano, dove il passato si fa condire dal presente arriverà il pensiero di questi versi sublimi scabroso.



Psicofantaossessioni, di Faraòn Meteosès, LietoColle (2007)

1 commento:

  1. ... voglio fare i miei complimenti all'autore della recensione
    che cogliendo nel segno ha dimostrato valenti capacità di sintesi
    quando parla di "meccanica poetica", quando fa accenno alla
    "forma di gregge" ...
    Recensire un libro di poesie è un atto di solidarietà intellettuale,
    è il vettore che trasmette contestualmente il senso
    che si è voluto intendere.

    grazie

    FM

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