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mercoledì 20 giugno 2018
La fidanzata perfetta di Karen Hamilton. Traduttore: L. Fusari S. Prencipe (Mondadori)
Una
suspense eccezionale, un thriller straordinario dove i colpi di scena si
susseguono con un ritmo martellante che trascina il lettore in un vortice di
tensione e follia. "Io so che lui prova ancor qualcosa per me. Ho avuto
paura di una storia seria, tutto qui. Quando mi ha detto che voleva lasciarmi
mi sono sentita morire, ma ora vedo le cose in prospettiva. E quando si renderà
conto dello sforzo che ho fatto per salvare noi, ogni cosa tornerà a
posto." È sera e Juliette sta preparando un piatto speciale al curry per
il suo fidanzato. Ma quando Nate rientra a casa e non ricambia il suo
abbraccio, Juliette capisce subito che qualcosa non va. «Ho bisogno di spazio»
esordisce e, mentre le comunica che la loro storia è finita, Juliette deve
aggrapparsi al piano della cucina per non cadere. Non può essere vero, lei e
Nate sono fatti per stare insieme, avevano parlato di sposarsi, di formare una
famiglia. Ma la vertigine dura solo una manciata di secondi, perché, nonostante
Nate abbia deciso, Juliette non ha alcuna intenzione di arrendersi. E sette
mesi dopo, non pensa ad altro che a riportarlo nella sua vita. Con ogni mezzo:
spia la sua pagina Facebook, ruba la password della mail e legge la sua
corrispondenza. Spesso lo segue. Finché non arriva a introdursi di nascosto in
casa sua e qui, come fossero ancora una coppia, mette in ordine la sua uniforme
da pilota, si sdraia sul letto, lascia nel frigorifero i suoi dolci preferiti.
Un'escalation drammatica di gesti ossessivi destinata a sfociare in un piano
diabolico e pericoloso: farsi assumere come hostess nella stessa compagnia
aerea di Nate... «Attieniti al piano. Attieniti al piano. Se non ti prepari, ti
prepari a fallire»: è questo il mantra che Juliette ripete tra sé mentre Nate
sta per cadere in trappola come una falena vicina alla luce. Ma chi è veramente
Nate? E quali ombre stanno riaffiorando nella mente di Juliette?
martedì 19 giugno 2018
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Aglio, olio e assassino di Pino Imperatore (DeA Planeta Libri)
Nell’affascinante
quartiere di Mergellina, Francesco e Peppe Vitiello gestiscono la premiata
trattoria Parthenope, dispensando buoni piatti e aneddoti ancor più saporiti.
L’ispettore Gianni Scapece, amante della cucina non meno che delle donne,
lavora nel commissariato appena aperto di fronte al locale e dove si racconta
che viva il fantasma di una vedova allegra. Per lui è un ritorno a casa, perché
in quel quartiere ci è nato, e nell'ospitalità dei Vitiello ritrova il calore e
la veracità che aveva perduto. Nelle settimane che precedono il Natale, però,
Napoli è scossa dall'omicidio di un ragazzo, il cui corpo viene letteralmente
“condito” dall'assassino con aglio, olio e peperoncino. Perché un rituale così
macabro? Quale messaggio nasconde? Per trovare la risposta, l’ispettore dovrà
scavare tra simboli, leggende e credenze della cultura partenopea, aiutato
dalla tenacia del suo capo, il commissario Carlo Improta, e dalle scoppiettanti
intuizioni dei Vitiello.
In un romanzo che
mescola con sapienza la commedia e l’indagine poliziesca, Pino Imperatore
dirige un formidabile coro di passioni e allegria, di bassezze e colpi di
genio. Un’avvincente corsa contro il tempo, con uno straordinario, pirotecnico
finale.
Pino Imperatore è nato
a Milano nel 1961 da genitori emigranti napoletani e vive in Campania dall’infanzia.
È autore di quattro romanzi, oltre che di opere teatrali e racconti. Ha vinto i
maggiori premi italiani per la scrittura umoristica.
Bella zio. Il romanzo di formazione di Beppe Bergomi di Andrea Vitali (Mondadori Electa)
Nelle parole di Andrea
Vitali, cui Bergomi ha affidato il compito di raccontarla, una vita mitica si
trasforma in un romanzo della commedia umana di cui egli è il maestro insuperato
nella narrativa italiana. "In quegli anni più di qualcuno fu tentato dal
pensiero di avvicinarsi a me e controllare se i baffi che portavo fossero veri
o posticci. Erano veri naturalmente e nessuno mai tentò di controllare se
invece fossero incollati come volessi dimostrare più anni di quelli che avevo.
Erano baffi e basta."
A 16 anni Beppe
Bergomi, con quei folti baffi, sembrava già un adulto: lo chiamavano “zio” e
tale è rimasto nella memoria dei tifosi. La sua parabola agonistica prende
avvio nella tranquilla realtà dell’hinterland milanese, in una famiglia
semplice, tra le scuole dalle suore e il tempo libero all’oratorio, sempre con
la palla al piede. Un’infanzia normale nell’Italia degli anni ‘60. Beppe è
quello che definiremmo un bravo ragazzo, non certo un bad boy che cerca nel
calcio il riscatto sociale. Ha un incredibile talento naturale, eppure la sua
famiglia sembra non accorgersene: neppure quando, nel 1977 – appena
quattordicenne – esordisce nel campionato giovanissimi e per la prima volta
firma un contratto da giocatore professionista. Il seguito è una storia nota:
Beppe salirà sul podio più alto da campione del mondo a soli 18 anni, con la
maglia della nazionale. Una carriera folgorante e un alquanto inusuale
attaccamento alla maglia nerazzurra lo hanno fatto entrare nella mitologia del
calcio italiano. Per contro, nelle parole di Andrea Vitali, cui Bergomi ha
affidato il compito di raccontarla, una vita mitica si trasforma in un romanzo
della commedia umana di cui egli è il maestro insuperato nella narrativa
italiana. Nulla gli sfugge nel dare voce alla sobrietà e intelligenza dell’ex
campione: tra ironia e paradosso, aneddoti di costume, successi e dolori,
Vitali ci fa rivivere gli esordi del calciatore, ma anche una stagione passata
dell’Italia, quasi fossimo lì pure noi. A distanza di anni, confrontandosi
anche con un consulente in psicologia sportiva, Beppe Bergomi ha ripercorso con
la memoria le vicende dell’infanzia e della formazione, realizzando quanto
l’agonismo sia stato una formidabile scuola di vita. Ed è arrivato a concludere
che “alla meta non ci si arriva mai da soli, e alla fine scopri che l’obiettivo
di squadra valorizza anche il tuo obiettivo individuale”.
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