Il buono che fa bene è
proprio questo: un approccio contemporaneo alla cucina e a tutto quello che
mettiamo nel nostro piatto. Oggi infatti quello che conta non è più solo
mangiare, ma fare della tavola una scelta di benessere ad ampio spettro.
Attraverso il contributo della scienza andremo a esplorare dodici superfood,
imparando ad apprezzarli e a valorizzarli per tutte le loro grandi proprietà.
Capiremo che inserire questi alimenti nel nostro menu è un’ottima abitudine,
per stare bene oggi e prevenire domani. E poi naturalmente li sfrutteremo per
costruire un percorso gourmet, lavorando con consistenze, tecniche e
procedimenti da chef. Tra le materie prime troveremo vecchie conoscenze, come
olio, carote, zucca e cavoli, ma anche ingredienti dagli usi più insoliti, come
zenzero, curcuma, rabarbaro e rape. Riscopriremo sotto una nuova luce i cereali
e il melograno e rileggeremo in chiave contemporanea culture antiche come
quelle dei brodi e delle fermentazioni. Lavoreremo sulle estrazioni con
apertura e curiosità, e non mancheranno accorgimenti tecnici e indicazioni
pratiche per fare della nostra cucina un percorso di benessere, dall’antipasto
al dessert. Con il contributo scientifico di Antonio Moschetta.
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sabato 25 novembre 2017
A qualcuno piace Cracco. La cucina regionale come piace a me di Carlo Cracco (Rizzoli)
"Parlare di cucina
regionale italiana è come entrare in un labirinto: prendi una strada pensando
di avere chiara la tua meta e invece in un attimo di ritrovi trasportato
lontanissimo, non solo nello spazio, ma anche nel tempo, nella cultura, nelle
tradizioni." Una guida eccezionale vi accompagnerà in questo viaggio
speciale nella storia e nella tradizione della migliore cucina italiana: con
Carlo Cracco attraverserete il Belpaese da Nord a Sud. Incontrerete saggi
trifolai piemontesi e famosissimi pasticceri siciliani, ascolterete i racconti
di lontane vacanze pugliesi e dell'uccisione di un polpo sugli scogli campani,
assaggerete un'incredibile melanzana rossa nel Parco Nazionale del Pollino e fantastiche
sarde in saor in un bacaro veneziano, infine imparerete a cucinare anche gli
alimenti a prima vista più "difficili ": cuore, coda e frattaglie ma
anche ortiche, corbezzoli e topinambur. E soprattutto, vi cimenterete nelle
preparazioni più genuine della cucina regionale, rivisitate dal tocco creativo
di Carlo che, in questo manuale, coniuga così tradizione e modernità, sapori
antichi e sperimentazione culinaria. Il punto di partenza sono le ricette
classiche, l'approdo sono i piatti arricchiti dal tocco di classe di uno chef
pluripremiato. 60 ricette, 32 approfondimenti e un ricco corredo fotografico
per conoscere al meglio la cucina tricolore, imparare i trucchi per rinnovarla
e provare la soddisfazione di servire in tavola piatti della tradizione.
venerdì 24 novembre 2017
La terra scivola di Andrea Segre (Marsilio)
E scavi, scavi ancora
un po' dentro la terra, che magari arrivi dall'altra parte del mondo e lì c'è
di nuovo casa. Un grande buco, una voragine, si apre una notte,
silenziosamente, in una strada di Torpignattara, a Roma, proprio di fronte al
condominio dove abitano Francesca e Yasmine. Francesca viene da Padova e occupa
l'appartamento di sua zia Ada, che sta male ed è in ospedale: è scesa a Roma
per poterla finalmente conoscere, prima che sia troppo tardi. Yasmine, moglie e
madre, è arrivata anni prima dal Bangladesh. Le due si incontrano, si parlano,
diventano amiche. Il grande buco intanto rimane lì, sotto la loro casa. Gli
abitanti del quartiere ci guardano dentro, cauti: ma che cosa ci sia sotto, ma
dove porti, non si capisce. All'inferno? Dall'altra parte del pianeta?
Francesca e Yasmine provano a capirlo insieme. Nella vita di entrambe ci sono
dei vuoti, delle mancanze, dei buchi. Qualcosa si svelerà, non tutto. Anche la
voragine là fuori, in strada, non racconterà tutti i suoi segreti. Ma le vite
troveranno un nuovo e un ulteriore senso. L'intero quartiere di Torpignattara,
una folla di personaggi che provengono da tutto il mondo, e tutto il mondo
ricreano a Torpignattara, è convocato: quasi come un coro, infimo e sradicato,
ma dal canto potente.
Io sono Li. Con DVD di Andrea Segre (Marsilio)
Shun Li lavora in un
laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire
a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All'improvviso viene trasferita
a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta per lavorare come
barista in un'osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli
amici "il Poeta", da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro
incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture
diverse, ma non più lontane. È un viaggio nel cuore profondo di una laguna, che
sa essere madre e culla di identità mai immobili. Ma l'amicizia tra Shun Li e
Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano
questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura.
Grande interpretazione attoriale di Alessandra Merico e musicale di Francesco Politi
Ieri giovedì 23
novembre 2017 alle ore 18,00 Alessandra Merico ha presentato il suo ultimo
lavoro dal titolo Contro Venere edito da I Quaderni del bardo Edizioni di
Stefano Donno alla Fondazione Palmieri
di Lecce in Vicolo Sotteranei. La serata
è stata resa magica dalle note e dalla bravura di un giovane virtuoso del
pianoforte Francesco Politi, il quale si è esibito in un'alchimia magica con l'autrice
attraverso una serie di brani musicali che hanno colpito dirtto al cuore.
Francesco Politi studia al Liceo Classico Palmieri di Lecce e Jazz al
Conservatorio Musicale Tito Schipa di Lecce.
“Alessandra Merico
canta un amore conflittuale, tragico, quell’amore che non simboleggia la
bellezza, la perfezione di Venere dipinta dal Botticelli, ad esempio, e
osannata da Foscolo. Alessandra Merico sembra rappresentare un dramma, si pensi
ad una tragedia greca, o alle guerre descritte da Omero nell’Iliade o nell’Odissea.
Sì, c’è questa potenza nella raccolta poetica di Merico, che non è prepotenza,
sebbene trabocca e opprime, leggendo i suoi versi. “I versi, gli scritti, il
grondare di parole della talentuosa Merico si ascrivono a mio avviso a una
corrente non secondaria della poesia attuale” che Davide Rondoni nella
prefazione definisce “vendichismo contemporaneo”. Una “poeteatressa” che Marco
Mattolini, teatrante, nella postfazione concepisce come meravigliosi i versi di
questa poetessa e attrice, per l’appunto, pur nella durezza e nella
puntigliosità. “Contro Venere”, edita da “i Quaderni del Bardo Edizioni, di
Stefano Donno”, è lo specchio di ciò che
è oggi spesso vissuto l’amore, conflittuale, con finale tragico, raccontato
egregiamente da Alessandra Merico, la quale fissa la sua attenzione, accende i
riflettori sulla vittima e non sul carnefice, su una donna che, se pur uccisa,
attende come la stessa Merico scrive: “Tancredi nelle fiamme dell’inferno. Solo
allora si compirà la vendetta”. Insomma, leggendo “Contro Venere”, si approda
negli inferi danteschi, e indomita questa Venere guerrigliera attende vendetta,
non assurge certo a raggiungere il Paradiso, sebbene la speranza affiora quasi
impercettibile di un’anima che attende finalmente ristoro. (Alessandra Peluso
su Affari Italiani)
Alessandra Merico –
Nasce a Maglie (Le) nel 1986. Nel 2012 si diploma all’ “Accademia
Internazionale di Teatro” di Roma, con la quale rappresenta diversi spettacoli
per la regia di Fiammetta Bianconi, Marco Paciotti, Silvia Marco Tullio ed
Emmanuel Gallot Lavallée. Nel 2016 viene selezionata per il corso di
perfezionamento “ATTORE PERFORMER” e per il corso di ”SCRITTURA SCENICA PER
ATTORE PERFORMER” tenuto dal CUT (centro universitario teatrale) e dal Teatro
Stabile dell’Umbria. Dal 2007 prende parte a vari laboratori tra cui quelli
tenuti da Nathalie Mentha, Ferruccio Di Cori e Cesare Ronconi. Nel 2013 vince
il “Teglio teatro festival” in Valtellina con “ODI A SE. Soliloqui e dialoghi
di solitudini nell’Odissea” scritto, diretto e interpretato dalla stessa e dal
collega Giuseppe Zonno. Nel 2014 scrive ed interpreta “Fuori Fuoco” insieme
alla cantante Eloisa Atti e “La Notte degli Imbrogli” con la partecipazione di
Michele Placido. Prende parte allo spettacolo tratto dal libro “Il mio nome è
nessuno” con Valerio Massimo Manfredi (anche autore) e Sebastiano Somma. Nel
2015 è in scena con “Ciao Amore…” insieme ad Athina Cenci per la regia di Marco
Grisafi e “A.A.A. Amore offresi”, regia di Roberto Ruggeri. Nel 2016, per Rai
fiction, produzione Endemol, prende parte a “Scomparsa” regia di Fabrizio
Costa. E’ attualmente in scena con “Ritratti di Signora” insieme a Guenda
Goria, Francesca Nunzi, Jonis Baschir e Claudia Ferri per la regia di Vanessa
Gasbarri e “ Affetti stretti” con Silvia Quondam e Barbara Cerrato. Nel 2017
pubblica con I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno la sua prima
raccolta poetica Contro Venere con la prefazione di Davide Rondoni.
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Info Link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
giovedì 23 novembre 2017
GLI APPUNTI PER UNA FENOMENOLOGIA INIZIATICA E IL BREVE COMMENTARIO ALLA TAVOLA SMERALDINA ALLA LIBRERIA CHARTARIUS
La Libreria Chartarius
in Via Dott. Saverio Daconto, 7 a Giovinazzo
presenta alle ore 18,00 il 26
novembre 2017, in un unico appuntamento le ultime due pubblicazioni di Stefano
Donno edite da I Quaderni del Bardo Edizioni dal titolo “Breve commentario alla
Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto” e “Appunti per una fenomenologia dello
spirito iniziatico”. Presenta l’autore la psicologa Antonella Minutillo. In un momento di deriva e tensioni sociali il
ruolo degli studi esoterici propone ad intellettuali e studiosi di chiedersi
qualcosa in più in maniera più approfondita circa questioni fondamentali sul
destino dell’umanità e delle nostre comunità, forse con uno sguardo più acuto
che vede oltre l’oscurità in cui siamo immersi.
Ecco
dal Breve commentario alla Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto un estratto
della prefazione a cura di Enrica Perucchietti:
“La maggior parte dei documenti su Ermete Trismegisto sono di carattere oscuro,
accessibili soltanto agli iniziati. […] Dietro il vero iniziato c’è una persona
che ha compiuto durissimi sforzi, che ha superato prove di volontà e fatiche
spirituali. L’esoterismo non è per niente l’avaro occultamento di tesori
materiali che sarebbero altrimenti alla portata di chiunque. Chi davvero vuole
questo tesoro, chi si eleva con tenace costanza fino all’altezza alla quale lo
attende a porte spalancate il Tempio della Sapienza, solo costui può avere
accesso al santuario». (Maria Szepes, Il Leone Rosso). Quando l’amico Stefano
Donno mi ha chiamato per chiedermi di scrivere la prefazione del presente
saggio, stavo rileggendo, a distanza di anni, Il Leone rosso, il romanzo
esoterico di Maria Szepes. Sincronicità volle che la sera stessa incappassi
nella parte in cui Hans ascolta, spiando di nascosto il maestro alchimista
Rochard, un dialogo tra questi e l’amico Bahr. Il dialogo in questione si
concentra proprio sulla Tavola Smeraldina e sull’interpretazione che da secoli
gli iniziati cercano di carpire alle sibilline parole della Tabula. Caso volle
che avessi ripreso in mano il libro dopo una conversazione avuta qualche giorno
prima con un altro amico: rileggendo le parole di Szepes su Ermete Trismegisto
non potei che sorridere e accettare di cuore di curare questa breve prefazione.
Pungolata dalla sincronicità, decisi anche che avrei inserito alcune citazioni
del libro. Nel passo citato, il medico e alchimista Rochard spiega allo
scettico Bahr, che verrà poco dopo guarito grazie al Lapis e finirà per credere
ciecamente in quei principii che negava e derideva, che «La rivelazione di
Ermete Trismegisto racchiude in sé allo stesso modo i segreti più profondi
della creazione, quali l’essenza delle forze che costituiscono i mondi
trascendenti, le cosiddette regioni astrali. Ma oltre a questo designa anche
l’alchimia nel senso stretto del termine, il cuore segreto dell’alchimia, la
formula spirituale della preparazione dell’Elisir di Vita». L’anziano iniziato
prosegue sottolineando come il fascino della Tabula non risieda soltanto nel
suo contenuto, ma anche nella struttura «perché nasconde in sé la prova il cui
superamento digrossa lo spirito, rendendolo maturo per accogliere la soluzione
dell’enigma». Donno ci spiega proprio come vadano interpretati il contenuto e la
struttura della Tabula, analizzando passo a passo i suoi corollari e offrendo
una illuminante e preziosa spiegazione che sarà certamente utile per l’iniziato
quanto per colui che si avvicini per la prima volta a questo genere di
tematiche. Sullo sfondo il suo leggendario autore, Ermete Trismegisto”.
In
appunti per una fenomenologia dello spirito iniziatico
sempre di Stefano Donno compaiono in maniera decisa termini come Fratellanza,
conoscenza, coscienza e iniziazione. “Sono queste le parole chiave dell’ultima
fatica dell’amico, scrittore ed editore Stefano Donno. Il punto di partenza
dell’opera è una breve osservazione della situazione politica attuale che tocca
ovviamente punti delicati e controversi: «È veramente possibile che il processo
di autodistruzione della nostra civiltà sia veramente irreversibile e non ci
sia più nulla da fare?» si chiede l’autore. La risposta, che trovate tra le
pagine del libro, è un messaggio di forza e speranza che può fungere da esempio
per tutti. Non è il momento di fuggire, di retrocedere di fronte ai mali del
mondo, anzi, è proprio in questo momento che ci si deve fare forza e
combattere, portando la Luce nel mondo per condividerla con gli altri Fratelli
e Sorelle”. (dalla prefazione di Enrica Perucchietti)
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
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