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lunedì 6 marzo 2017
La Custodia del senso. Necessità e resistenza della poesia di Jean-Luc Nancy . A cura di Roberto Maier (EDB)
Jean-Luc Nancy esplora
il mistero della poesia, la singolarissima dinamica attraverso cui, nel tessuto
difficile del testo, si dà un accesso al senso. Di fronte alla pretesa
scientifica di un’illimitata approssimazione al vero, di fronte alla
conversazione infinita della filosofia, la poesia resiste alla dismisura del
discorso. Il poetico è allora la possibilità della lingua di dire in modo
esatto, di sottrarsi alla chiacchiera, di custodire il senso sulla soglia del
silenzio. Per questo la poesia è così necessaria (e al contempo così difficile)
in un’epoca che si scopre, più di altre, esposta alla chiacchiera. In questo breve saggio e nel dialogo con il
poeta Pierre Alféri, figlio del filosofo Jacques Derrida, – testi entrambi
tradotti per la prima volta in italiano – Nancy si interroga su cosa sia il
poetico e sui motivi della sua caparbia resistenza nel discorso umano.
Jean-Luc Nancy,
professore emerito all’Università di Strasburgo, è tra le figure di maggior
rilievo nel panorama filosofico internazionale. Ha insegnato anche a Berkeley,
Berlino, Irvine e San Diego. Tra i suoi libri pubblicati in Italia, Essere
singolare plurale (Einaudi 2001); La creazione del mondo (Einaudi 2003); i due
volumi Decostruzione del cristianesimo (Cronopio, 2007-2012); Sull’amore
(Bollati Boringhieri 2009), Politica e «essere con». Saggi, conferenze,
conversazioni (Mimesis 2013); Prendere la parola (Moretti&Vitali 2013). Con
EDB ha pubblicato Non toccarmi. Maria Maddalena e il corpo di Gesù risorto
(2015).
venerdì 3 marzo 2017
“La contadina furba nell’abito della felicità” performance di poesia di Alessia Bronico e Bartolomeo Smaldone al Fondo Verri di Lecce. Presenta gli autori Gianpaolo Mastropasqua
Oggi Venerdì 3 marzo al
Fondo Verri, dalle 19.30,“La contadina furba nell’abito della felicità”
performance di poesia di Alessia Bronico e Bartolomeo Smaldone dove "I
veri protagonisti sono gli oggetti, disposti sulla scena come indizi; come a
dire: per me si va". Presenta gli autori Gianpaolo Mastropasqua.
Il titolo della serata
fonde insieme quelli di due raccolte di versi edite da Lieto Colle: “La
contadina furba” di Bartolomeo Smaldone (nato ad Altamura nel 1972) e “L’abito
della felicità” silloge di esordio di Alessia Bronico (nata ad Atri in
provincia di Teramo, nel 1981).
Si legge su
“cartesensibili.wordpress.com”: “La contadina furba, ovvero il sassolino
ridotto in polvere che trovò dimora in una scarpa fuori moda”, si snoda nelle
pagine in titoli che sono essi stessi brevissimi racconti e in piccole verità.
Bartolomeo è figura saggia, è Mentore che guida Telemaco, è una voce che dice e
descrive piccole realtà: «perché la verità è un buon affare/ e il mentore
conosce le intenzioni/ e tutti lo temono per questo». Tutti temono i poeti, li
temono perché ascoltarli è epifania, rivelazione e gli uomini spesso non sono
pronti al cambiamento. «Il punto è questo:/ attieniti a una certa rilevanza/
mai a quel che sembra»: tu lettore scava a fondo, sradica le parole dal foglio
e lasciale vivere, chiediti “sono io?”, perché in ogni rigo, in ogni a capo, in
ogni virgola potrebbe nascondersi anche una parte di te, il sassolino che era
nella tua scarpa. Sono io che nasco e muoio, che sono sotto accusa, che mi
libero dalla colpa, che mi carico del senso di colpa? Sono io che leggo, mi
leggo tra questi versi? Chieditelo lettore: «Teoricamente non esistono limiti
alla simbologia dei doni né al senso delle parole».
Scrive Renzo Paris
presentando “L’abito della felicità” di Alessia Bronico: "Il poeta
'rammenda' ricordi, giochi ciechi. Attorno ad abiti, scarpe e pelle di giorni
vissuti in amore su spiagge e fieno con un amante che però resta muto, anche
quando gli chiede perplessa: 'che dici?'. 'Danzo movimenti tra me' canta un
verso e di seguito: 'amare quando non si può amare'. A ben vedere la poesia
circuisce un'ombra che si fa vestito, scarpe e diventa man mano oggettiva. Sul
più bello appaiono versi in francese, lingua amorosa quante altre mai. Compare,
a dilatare il tempo, anche Brigliadoro e gli amanti, nel loro urto, si sfilano
elmi, come nella leggenda di Tristano e Isotta. L'amore in questi versi si fa
parola scritta, eco lontana, intermittenza del cuore, 'niente urge più
dell'amore'. Alessia Bronico scrive dunque versi colti, con l'aria distratta e
ellittica, pur sempre riferiti all'amore fisico, a un afrore appena accennato,
a un 'tremore mitigato'. Ecco che allora la felicità è trascorsa e la poesia
può soltanto rievocarla, magari in 'Oleandri', che mi pare il testo suo più
bello".
Ritorno da te di Jennifer L. Armentrout. Traduttore: V. S. Ghiorzi (Nord)
Ivy sarà costretta a
fare una dolorosa scelta: mentire all'uomo che ama e mettere in pericolo tutto
ciò per cui hanno lottato insieme, o sacrificare se stessa per la salvezza del
mondo intero? "Tu credi di avermi salvato, invece hai scritto la mia
condanna…
Ivy Morgan pensava di
avere tutto sotto controllo, di aver eretto una barriera impenetrabile tra sé e
il resto del mondo. Ma le sue difese sono crollate nel momento in cui ha
incontrato Ren Owens. Coi suoi profondi occhi verdi e il sorriso da sbruffone,
Ren ha fatto breccia nel cuore di Ivy, conquistandosi la sua fiducia. Anche
perché, con lui, Ivy può finalmente condividere ogni aspetto della sua vita:
Ren infatti è membro dello stesso, antichissimo Ordine di cui fa parte lei,
perciò capisce bene cosa voglia dire passare le giornate fingendo di essere una
ragazza come tante e le notti a combattere contro il Male che si cela tra le
strade di New Orleans. Però tutto cambia quando Ivy scopre un segreto sulle
origini della sua famiglia, un segreto che non può rivelare a nessuno, neppure
a Ren. Perché, se lui ne venisse a conoscenza, dovrebbe ucciderla. Ben presto,
quindi, Ivy sarà costretta a fare una dolorosa scelta: mentire all'uomo che ama
e mettere in pericolo tutto ciò per cui hanno lottato insieme, o sacrificare se
stessa per la salvezza del mondo intero…
giovedì 2 marzo 2017
Così parlò Monicelli. Curatore: A. Antonelli (Edizioni dell'Asino)
A cento anni dalla
nascita di Mario Monicelli, abbiamo voluto ricordarlo con una piccola antologia
di citazioni da scritti e interviste. Monicelli è stato l'autore più importante
nel filone della "commedia all'italiana", a cui ha dato titoli indimenticabili
mostrando al paese i suoi pregi e i suoi difetti: il carattere e i costumi dei
suoi abitanti, le nostre ipocrisie, le nostre menzogne. Gli amici del regista
hanno voluto raccogliere, grazie ad Anna Antonelli, le sue battute e i suoi
giudizi più acuti, le sue osservazioni sul cinema e sul paese. Nel lungo
trentennio - dagli anni Ottanta del vecchio secolo alla fine degli anni zero
del nuovo (gli anni "berlusconiani") - che ha aperto la nostra epoca
di conformismo e complicità, Monicelli è diventato suo malgrado un punto di
riferimento militante e appassionato per tanti di noi e per tanti giovani. Ha
indicato, senza mezzi termini, le colpe e le correità della vita civile e
politica, esprimendo opinioni coraggiosamente controcorrente, sempre più acute
e sempre più amare.
mercoledì 1 marzo 2017
Un' idea del mondo. I grandi reportage Norman Lewis. Traduttore: L. M. Pignataro (EDT)
Venti tra i migliori
racconti di viaggio e reportage di Norman Lewis, scelti dall'autore stesso fra
le centinaia di pagine scritte per i grandi giornali inglesi e americani fino
al 1986. Maestro di eleganza e di varietà, Lewis ci porta dove mai avremmo pensato
di arrivare: seduti a fianco di un vecchio Ernest Hemingway dallo sguardo
sospettoso e affranto; faccia a faccia con il boia di Fidel Castro all'Avana
per ascoltare le sue confessioni e le sue utopie; nel ventre di una nave
militare che porta verso l'Unione Sovietica un battaglione di Cosacchi
condannati alla fucilazione; alla corrida nella Spagna postfranchista; in quel
vortice vitale napoletano di cui Lewis aveva già scritto con passione; sulle
montagne della Barbagia o fra i pescatori di una arcaica, affascinante e oggi
irriconoscibile Ibiza. Al centro di questo florilegio avventuroso, il famoso
reportage del 1969 sul genocidio degli indios brasiliani e sulla distruzione
della foresta amazzonica: lo scandalo che l'inchiesta di Lewis destò nell'opinione
pubblica fu tale da dare luogo a un vasto movimento internazionale di protesta
e da gettare le basi per la creazione di Survival International, l'associazione
con sedi in oltre 70 paesi che da anni si batte per veder riconosciuti i
diritti delle popolazioni tribali. Chi conosce lo spirito di Norman Lewis non
si stupirà forse del fatto che egli ritenesse questo, più di ogni meravigliosa
pagina pubblicata, il più grande successo della sua vita professionale.
martedì 28 febbraio 2017
“Con tutto il cielo in gola” di Daniela Palmieri edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno al Fondo Verri
“Con tutto il cielo in
gola” di Daniela Palmieri edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno sarà
presentato presso il Fondo Verri, via Santa Maria del Paradiso 8 a Lecce
il 2 marzo 2017 ore 19,00. Introduce Giorgio
Pala (Presidente Ass. Carpe Diem) e presenta l’autrice Antonio Errico
“Con tutto il cielo in gola” di Daniela Palmieri edito da
iQdB Edizioni di Stefano Donno è un romanzo sociale, ambientato nella
contemporanea città di Lecce. L’autrice, con uno stile semplice e scorrevole,
dal ritmo incalzante, racconta le vicende di confine della così nota “zona
167”. Con estrema sincerità Daniela dipinge i volti, le anime e i pensieri
turbinosi dei vari personaggi, impegnati a superare le difficoltà che il
destino ha posto sul loro cammino. Attorno ai protagonisti ruotano numerosi
personaggi, la cui vita è scandita da gesti quotidiani, dagli stessi volti e
luoghi in cui ritrovarsi, dalle stesse chiacchiere, dalla storia che sembra
ripetersi uguale per tutti, fatta di sconfitte, di frustrazioni e fatica. Le
loro vite girano su se stesse e si intrecciano con quelle di Antonio e Matilda.
Il primo è un quarantenne deluso e sconfitto dalla vita. Era una “promessa”,
avrebbe potuto fare grandi cose, ma, con la scomparsa del padre perde tutto:
non solo l’affetto del genitore, ma persino se stesso, il proprio futuro e le
speranze. Anche la morte prematura del padre di Matilda cambia completamente la
vita della sedicenne. La madre, per pagare i creditori vende tutto, abbandona
la casa e il lusso in cui vivevano e si trasferisce, con le due figlie e la
nonna, in un quartiere che odora di disperazione e povertà. Uno spazio urbano
dove ciascuno sembra condurre la propria esistenza incurante della sofferenza
altrui, dove il grigio pervasivo sembra l’unico colore in grado di soffocare
qualsiasi possibilità di slancio. Tutto questo fino a quando lo sfratto nudo e
crudo di una famiglia in difficoltà “sveglia” gli abitanti della “167”, e
li porta fuori per strada a lottare per una causa. Certo, ciascuno per un
motivo differente: chi per sentirsi parte di un qualcosa di grande, chi per
farsi perdonare un omissione una negazione, chi per farsi notare dall’uomo di
cui è segretamente innamorata, chi semplicemente perché non ha altro da fare. E
allora per tutto il quartiere si sente una certa “aria di rivoluzione”
… da respirare a pieni polmoni senza se e senza ma!
Daniela Palmieri è proprietaria dell’omonima libreria, una delle
più antiche di Lecce. Ha scritto “Parole in prestito” per iQdB edizioni e La
Cerva per Besa Editrice.
iQdB
edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede
Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione
- Mauro Marino
Segreteria
Organizzativa – Dott.ssa Emanuela Boccassini (ema.boccassini@gmail.com
Public
Relations – Raffaele Santoro
Social
Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo
Dark matter di Blake Crouch. Traduttore: A. Garavaglia (Sperling & Kupfer)
Jason Dessen è un
quarantenne sposato con la donna della sua vita, ha un figlio adolescente per
il quale farebbe qualunque cosa e insegna in un piccolo college di Chicago.
Avrebbe potuto vincere il Nobel per la fisica, ma ha lasciato la ricerca per
dedicarsi alla famiglia. E quando un suo ex collega lo invita a una festa,
Jason esita ma sua moglie lo spinge a uscire dalla routine. Una serata diversa
fuori di casa, gli dice. Una serata molto diversa. Mentre Jason rientra, un
uomo mascherato lo costringe a salire su un SUV nero sotto la minaccia di una
pistola. «Sei felice della tua vita?» sono le ultime parole che Dessen sente,
prima che il suo rapitore lo colpisca facendogli perdere conoscenza. Prima di risvegliarsi
legato a una barella e circondato da sconosciuti completamente nascosti da tute
anticontaminazione. Prima che un uomo mai visto gli sorrida dicendo:
«Bentornato, Jason. Congratulazioni, ce l'hai fatta». Nel mondo in cui si è
svegliato, la vita di Jason non è quella che ricorda. Sua moglie non è sua
moglie. Suo figlio non è mai nato. E lui non è un anonimo professore ma il
genio che ha compiuto un'impresa memorabile. Qual è il mondo dei sogni, questo
o l'altro? Come può tornare alla famiglia che ama? Per rispondere, Jason dovrà
affrontare un avversario irriducibile: la materia oscura, dentro e fuori di
lui. Un thriller inquietante e geniale nel quale Blake Crouch mescola
fantascienza e amore, immaginazione e terrore, raccontando le nostre peggiori paure.
E crea un personaggio capace di vincerle.
lunedì 27 febbraio 2017
Cedi la strada agli alberi. Poesie d'amore e di terra, di Franco Arminio (Chiarelettere). Intervento di Nunzio Festa
"Abbi cura di andare in giro, /
non restare come uno straccio / sotto il ferro da stiro.". Questa chiusa,
immediatamente prelevata dalla sezione "L'entroterra degli occhi"
dell'antologia "Cedi la strada agli alberi", sottotitolata
pregevolmente "Poesie d'amore e di terra" ed edita da poco dalla
sempre più brillante e attenta Chiarelettere, la manderemo a memoria per il
resto della nostra vita; ché, d'altronde, fa parte del piccolo repertorio di
versi del nostro Franco Arminio ancora a noi sconosciuti. Almeno a
quest'illuminazione. "Sospeso sulle argille / d'una vecchia collana, / il
paese perde le sue perle, / frana": questo, invece, è per noi il
componimento rappresentativo della poetica e, certo, del valore assoluto
d'Arminio. Del suo sentire, diremo. In questo volume, il poeta di Bisaccia e
del Sud, dei paesi marginali di Meridione e dei margini paesani del
Settentrione dell'ex Belpaese, ha messo in un unico 'contenitore' parte delle
sue poesie - dividendole in tre sezioni (della terra, dell'amore, della
famiglia) - con qualche breve scritto pensato quale riflessione sulla poesia al
tempo della Rete. Premesso che diverse delle poesie, anti-Neruda e
verso-Neruda, donata al sistema stellare e corporale dell'amore più l'alcol
dell'eros son molto valide, è sempre quando Arminio ci fa perdere nei fiordi a
forma di paesino che il poeta esprime il massimo della sua bellezza. Non tanto,
sapremo, per il dolore e il futuro dei morti, quanto per i luoghi esistenziali
battuti a ritmo di sangue. Sarebbe banale, adesso, tornare a qualche libro fa.
Epperò per rispetto dobbiamo rimandare almeno ai libri in prosa editi per la
Contromano della Laterza. La prosa, la prosa poetica di Franco Arminio si
faceva qui anche corrispondenza amorosa per l'impegno civile, nelle righe di
paesologia "Nevica e ho le prove. Cronache dal paese delle cicuta" e
"Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesolagia". Prima
che proposta politica.
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