In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As an Amazon Associate I earn from qualifying purchases
Cerca nel blog
mercoledì 28 settembre 2016
martedì 27 settembre 2016
lunedì 26 settembre 2016
domenica 25 settembre 2016
venerdì 23 settembre 2016
Alieni in safari, di Caterina Davinio, prefazione di Fancesco Muzzioli, nota di David W. Seaman, con testo inglese a fronte e fotografie (Robin Edizioni). Intervento di Nunzio Festa
"(...) Nell'attimo
/ sgomento / la fine ovunque, / paziente / e attesa, / spaurì // la ragione /
alle prime armi / rotolò via / come una biglia di vetro / sul sentiero di terra
battuta / di un bimbo, / nel pomeriggio festoso / di un giorno d'estate, / come
le barchette di carta / di Rimbaud. // Allora / decisi di partire." Già da
questi versi, che fanno parte del componimento d'apertura di "Alieni in
safari", capiamo allo stesso tempo l'intento dell'autrice e il suo
linguaggio quindi il suo retroterra; oltre, ovviamente, a percepire come sarà
la sua lingua. Seppur sappiam bene del timbro di Caterina Davinio: dal
"Libro dell'oppio" (2012), per dire, al più recente "Fatti
deprecapibili", del 2015, ma senza scordare, ancora, "Il sofà sui
binari". Per Muzzioli, insomma, Davinio in questa nuova opera - che
raccoglie liriche del 2010 -: pone con forza il problema del rapporto con
l'altro. Perché nonostante l'avanzamento tecnolocigo, "la nostra capacità
di rapporto con l'altro non è affatto migliorata, il turista cerca sola la
conferma di un'immagine già ricevuta, preconfezionata". E come dargli
torto. Oppure in che maniera riuscire a contraddire la stessa poetessa quando
prima di farci leggere i suoi versi ci ricorda che gli alieni siamo noi.
"Che ci guardiamo intorno e il nostro mondo non lo riconosciamo".
Africa, India, Nepal, Sud America. Sono in questo "diario di
viaggio". Testimoniato, inoltre, da foto giustamente prive di colori
stordenti. Pioniera della poesia digitale, la scrittrice foggiana Caterina
Davinio dall'inizio degli anni Novanta ha creato opere di sperimentazione buone
a sposare arti visive con video, internet e anche fotografia digitale. Diverse
volte, tra le altre cose, è stata ospite della Biennale di Venezia. Vedi quando
nel 2009 al Padiglione ha realizzato un'istallazzione virtuale su Second Life.
La poesia civile, per Davinio, è fatta di contenuti omaggiati da una forma viva
nella nostra modernità.
giovedì 22 settembre 2016
mercoledì 21 settembre 2016
Il cuoco dell'Inferno di Andrea Biscaro. In libreria per Meridiano Zero dal 30 settembre
A cavallo tra Quattro e
Cinquecento Ferrara era una città straordinaria, paragonabile alla New York di
oggi per importanza politica, artistica e architettonica. Ludovico Ariosto era
poeta di corte (il suo capolavoro quest’anno festeggia i cinquecento anni), la
bella Lucrezia Borgia nel 1502 sposò in terze nozze Alfonso I D’Este e
l’Addizione Erculea aveva trasformato Ferrara nella città ideale, perfezionando
l’urbanistica con maestria e razionalità. Ne fu responsabile l’allievo di
Brasavola Biagio Rossetti che tra l’altro concepì e fece costruire Palazzo
Diamanti. La più importante corte d’Europa non poteva che richiedere
l’eccellenza in cucina. Se ne occupava lo Scalco di corte: Cristoforo da
Messisbugo, ovvero uno dei protagonisti di questo romanzo e “master chef”
realmente esistito, autore del “cook book” Banchetti, composizioni di vivande
et apparecchio generale costantemente ristampato fino alla fine del Seicento.
Altro punto di forza della città Medievale era l’astrologia,
"scienza" che si teneva in gran conto e a cui si attribuivano
capacità propiziatorie e di preveggenza. Quali personaggi e ambientazione più
accattivanti per un thriller “esoterico” che tiene incollati fino all’ultima
pagina? Così, Andrea Biscaro immagina che all’interno delle note bugne di
Palazzo Diamanti sia stato inserito un grosso diamante, al fine di catalizzare
forze benigne sulla città. Mani malvagie hanno tuttavia spostato la pietra
preziosa, aprendo un varco per…l’Inferno stesso! L’artefice della scoperta di
questo spostamento è un ambiguo frate, fratello dello Scalco e potente
sensitivo. La corte del Duca d’Este (Ercole), che non teme pericoli ben più
concreti, sottovaluta gli avvertimenti e espone la città alla strana
apocalissi. Lo schiudersi delle porte dell’Inferno è un vero capolavoro di
immaginazione: c’è chi, come Ludovico Ariosto, si ritrova in un remoto passato,
in cui la regione era tutta acquitrini e invece che camminare verso Palazzo
Diamanti si perde in una nebbiosa palude insieme a un demoniaco traghettatore,
parente di quello cantato dal suo noto“collega” di Fiesole. Lucrezia Borgia,
invece, si ritrova nel peggiore dei futuri: nella Ferrara in mano ai nazisti,
di fronte ai quali conserva la dignità nobiliare, anche se scossa da
profondissimo terrore. All’architetto Rossetti tocca invece una trappola da
contrappasso: girare in tondo in un labirinto senza uscita, un labirinto
architettonicamente perfetto. E cosa dire dell’aiuto di Messisbugo, il cuoco
Mastro Zafferano, divorato “per colpa del karma” da un cinghiale antropomorfo… La
storia è perfettamente bilanciata tra ricostruzione storica impeccabile ed
esigenze di una trama scattante. Le ricette riportate non solo descrivono bene
l’inventiva culinaria dell’epoca, ma sono anche facilmente riproducibili. A
meno che non si tema, con queste preparazioni, il rischio dello scatenarsi
dell’Inferno…
Andrea Biscaro è scrittore, cantautore e
ghostwriter. Nato a Ferrara, vive all’Isola del Giglio. I suoi libri hanno
avuto prefazioni autorevoli: Alda Merini, Erri De Luca, Eraldo Baldini, Roberto
Piumini, e hanno parlato di lui personalità quali Gianni Mura, Marinella
Venegoni, Sergio Zavoli e Franco Carratori. Ha lavorato per Castelvecchi,
Fabbri, Stampa Alternativa, Coccole&Caccole, Squilibri, Safarà,
Passepartout, Progedit, MilanoNera, LietoColle, Effigi e Neos. Tra le uscite
degli ultimi anni ricordiamo: Illune con prefazione di Eraldo Baldini (Effigi
2011), Nerone. Il fuoco di Roma (Castelvecchi 2011, tascabile Lit 2012, Fabbri
2015), Ballate della notte scura con Tiziano Sclavi (Squilibri 2013).
martedì 20 settembre 2016
Iscriviti a:
Post (Atom)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
Cerca nel blog
-
E’ accaduto già con un altro caso letterario: il “Necronomicon” di Howard P. Lovecraft. Il dibattito ancora oggi tutt’altro che conclu...
-
Di cosa siamo veramente responsabili? Qual è il margine di libertà delle nostre azioni, anche di quelle che crediamo dipenda...
-
Il movimento MODERATI 2.0 PER LE LIBERTA’ trae le sue origini dalla rete e si riallaccia al movimento politico internazionale pirata...