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martedì 4 ottobre 2016
Lo sgurz di David Riondino (Nottetempo)
Lo sgurz è qualcosa di
indefinibile che talora appare negli eventi e nelle persone. Cercavamo di
inseguirlo e di definirlo in uno spettacolo a metà anni ottanta dal titolo
"Chiamatemi Kowalsky", in cui Paolo Rossi e io, si presumeva che
questo tal Kowalsky, di cui raccontavamo le gesta, avesse lo sgurz. Quando gli
prendeva un colpo di sgurz faceva cose apparentemente poco logiche e coerenti,
entrava in un'altra dimensione. Il termine poi precipitò in un film di
Salvatores, "Kamikazen - ultima notte a Milano", che aveva nella
locandina la dicitura "il primo film con lo sgurz", nientemeno. Sgurz
mi ricorda una Milano viva, sentimentale, intelligente, in anni nei quali si
contrapponeva alla Milano da bere un vitalismo malinconico e sensuale, sempre sorretto
da una forte vocazione alla gioia, che circolava tra le canzoni di Jannacci e
di Gaber, nei poemi di De André e Guccini, nei romanzi di Benni, e, in giro per
l'Italia, nei disegni di Pazienza e nelle azioni del manipolo di Tango (Staino,
Hendel, Pietrangeli).
Candore di Mario Desiati (Einaudi)
Privo di moralismo e
morbosità, Candore è un viaggio ironico e avventuroso nel mondo della
pornografia. Il romanzo sul desiderio e sulla trasgressione che non era ancora
stato scritto. Il romanzo di chi almeno per un giorno ha desiderato essere
estremo, perverso, senza avere la forza di andare fino in fondo. «Le amavo
tutte. Mi crogiolavo nei dettagli, gli anelli alle mani, la posa di una
caviglia sui tacchi alti, la grana del nylon in una calza scesa.» Martino Bux è
un diciottenne in libera uscita durante la visita di leva quando scopre che i
sogni possono diventare realtà. Le donne irraggiungibili sono lì davanti ai
suoi occhi in un cinema a luci rosse, può guardarle senza essere visto, può
goderne senza dover rendere conto a nessuno. Ma ben presto per Martino la
pornografia diviene un'ossessione. Invece di frequentare l'università, si perde
bighellonando nei locali più equivoci della capitale. E soprattutto perde
Fabiana, esasperata dalla sua inconcludenza, dalla sua pervicace inadeguatezza
alla vita adulta. Fabiana studia per diventare medico, mentre per Martino quel
suo camice bianco è soprattutto un dettaglio che accende le fantasie erotiche.
Le donne in carne e ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono via via
consistenza e verità. Si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici
hard, lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualità esplicita,
si affida a chiunque possa concedergli un attimo di felicità del corpo.
Attraversa così un trentennio di storia del porno, passando per i giornaletti,
i film di Rocco Siffredi, i locali di striptease, e poi internet e i privé,
fino ad arrivare a oggi. Sullo sfondo, la città di Roma e l'Italia, fatta di
cialtroneria, finta opulenza, in continua oscillazione tra bigottismo e
trasgressione, moralismo e voyeurismo.
lunedì 3 ottobre 2016
domenica 2 ottobre 2016
venerdì 30 settembre 2016
Poesie (1963-2015) di Maurizio Cucchi (Mondadori)
L'opera di Maurizio
Cucchi costituisce, come pochissime altre esperienze della poesia del
Novecento, un vero e proprio Canzoniere, quasi un romanzo, costruito a partire
dall'esordio con "Il Disperso", pubblicato per volontà di Vittorio
Sereni. I suoi componimenti non sono tuttavia monolitici, ma alternano di fase
in fase, di situazione in situazione, un carattere più oggettivo o più onirico,
dialogico o psichico, un tono più lirico o narrativo, ironico o patetico. Ciò
che accomuna questi versi, nell'arco di mezzo secolo di poesia e di riflessione
sulla poesia, è da un lato il forte radicamento di Cucchi nella "scuola
milanese" e nella sua generazione, quella dei nati all'indomani della
guerra, cresciuto tra i fervori del boom economico e del '68; dall'altro il
rifiuto di elevare la fisionomia anagrafica dell'Io poetico a mitologia di sé.
Punto di partenza rimane sempre un robusto realismo lombardo aperto
all'esplorazione dell'interiorità. Mosso contemporaneamente da forze
centrifughe e centripete, questo libro - curato da Alberto Bertoni offre il
ritratto più completo di un flâneur milanese e contemporaneo.
giovedì 29 settembre 2016
mercoledì 28 settembre 2016
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