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lunedì 27 giugno 2016
sabato 25 giugno 2016
Le poesie di Pietro Berra a Taranto da Cibo per la Mente il 28 giugno 2016
I versi del giornalista e poeta lombardo Pietro Berra con il suo nuovo lavoro “Ode al Vento” edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno, viaggiano ora a Taranto approdando il 28 giugno 2016 ore 20,00 al Caffè letterario Cibo per la mente in via duomo n. 237 e sarà presentato da Lino De Guido, l’editore Stefano Donno e verranno letti alcuni brani dall’attore Luigi Pignatelli. La raccolta di poesie - con testo a fronte in spagnolo a cura del poeta cileno Mario Castro e di Mirna Ortiz Lopez - è un viaggio sentimentale, letterario e metaforico tra due paesi, Italia e Cile, lontani geograficamente, ma sorprendentemente vicini dal punto di vista umano. Una ricerca di luoghi dell’anima, seguendo l’ispirazione dell’amore, dei paesaggi, della poesia (di Pedro Salinas e Pablo Neruda, in particolare) e degli emigranti del secolo scorso.
Classe 1975, Pietro
Berra vive a Como ed è giornalista, scrittore, poeta e promotore di rassegne
letterarie e cinematografiche; è alla sua diciannovesima pubblicazione in
volume, la sesta in versi. Il libro è
inserito nella collana di poesia di iQdB che punta a recuperare il valore umano
e sociale della parola poetica, vivendo nel rapporto diretto tra l’autore e il
suo pubblico, fatto di incontri, più che di semplici presentazioni, anche a
domicilio. E da una serie di incontri è nato questo libro: in primis quello tra
Pietro Berra e Mirna Ortiz Lopez, che “Da opposti cieli guardavano / la stessa
luna di novembre. // Lui dalla terrazza sospesa / tra il castello del
Barbarossa / e le cime dei noci. / Lei sopra l’insegna del centro /commerciale
di Ñuñoa” e poi con il poeta cileno (che vive tra la Svezia e la Romania) Mario
Castro Navarrete, curatore della traduzione dei testi in castigliano con la
collaborazione della Ortiz Lopez. Anfitrione di questi incontri il grande poeta
spagnolo della generazione del ’27 Pedro Salinas (Mirna gli ha dedicato un
gruppo su Facebook, che è stato luogo di conoscenza prima di quelli materiali)
cui è dedicata l’epigrafe che apre il volumetto (“I cieli sono uguali /
guardarli ci avvicina”).
Le poesie sono tutte
inedite, tranne una: la già citata “Luna di novembre”, che lo sorso settembre
fu lanciata su piazza Duomo a Milano, assieme ai testi di altri autori cileni e
italiani, in uno dei “Bombardeos de poemas” che il collettivo Los Casagrande
sta organizzando da quindici anni nelle città che subirono ben altri
bombardamenti durante le guerre. In quell’occasione si realizzò il finale, in
qualche modo profetico, della poesia: “La notte che taglieranno il cielo / con
un aereo per abbracciarsi / dall’altro lato del sipario / alzate la testa ai
sogni: / sul mondo pioveranno bombe / di poesia”. Così come sono diventati materia
e storia i versi della poesia che dà il titolo al libro, simbolicamente
riportati sul risvolto di copertina: “Vento il mio cuore a forma di foglia /
fallo volare fino alla casa / di Neruda, fa’ che si posi sul mosaico / del
pavimento accanto ai miei piedi”. Un libro che è testimonianza della forza
vitale della parola poetica e invito a seguirla con l’anima e anche con il
corpo."
iQdB edizioni di
Stefano Donno / Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 / 73107 Sannicola
(LE) / Mail - iquadernidelbardoed@libero.it
Redazione - Mauro
Marino / Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo
lunedì 20 giugno 2016
domenica 19 giugno 2016
sabato 18 giugno 2016
venerdì 17 giugno 2016
giovedì 16 giugno 2016
IO SONO FANTASMA DI ANNA SCARSELLA (iQdB Edizioni di Stefano Donno )
“Per chi ama gli
scritti pieni di mistero, con buon contorno di cimiteri, fantasmi, morti
drammatiche e un pizzico di gothic, questo che state per leggere va benissimo.
Aggiungiamo, con buona misura, un pizzico di psicologia e il gusto per
l'ineluttabilità del fato, di antica, studiata memoria greca. E infine
lasciamoci coinvolgere dal susseguirsi della trama, che incalza, senza pause e
tentennamenti. Siamo, insomma, nello scenario che la brava autrice ci ha già
fatto conoscere nei suoi precedenti scritti. Ma qui si sposa una scelta
narrativa che pare fatta apposta per le edizioni de I Quaderni del Bardo di
Stefano Donno, veri epigoni salentini dei fortunati Sellerio dalla copertina
blu. Pensate, neppure il facile escamotage di nascondere l'identità della protagonista,
facendola emergere solo nelle ultime pagine. Macchè, qui si sa già tutto, sin
dal titolo. E la storia comincia e finisce senza indulgere in futili scene
d'amore o descrizioni circostanziate di luoghi e persone. Di vera scuola
americana, è l'azione che conta. Soprattutto l'atmosfera di squisito neo
classicismo che fa emergere ombre, spiriti e bauli sospetti da cimiteri sempre
deserti ed oscuri.... Poi, va bene, arriva la conclusione. E ci lascia con un
sospiro di sollievo perchè il colpo di scena è ben calibrato e plausibile.
Magari un po' pittoresco, ma è così: ai fantasmi non si comanda... Vi piacciono
Le Fanu, Stoker e Lovecraft? Ecco, qui siamo in un campo totalmente diverso.
Siamo a Malecuti. Possibile, che questo nome non vi dica niente?” (Raffaele
Polo)
Anna Scarsella è nata a
Lecce, nel Salento, dove vive. Lavora come insegnante di storia e filosofia in
un liceo scientifico della sua città. Adora leggere e scrivere. Il suo primo
romanzo, un noir dal titolo “Il profumo delle rose inglesi” è stato pubblicato
nel 2014 da Musicaos:ed.
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro
Marino
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Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo
mercoledì 15 giugno 2016
The Neon Demon Official Trailer #1 (2016) - Elle Fanning, Keanu Reeves H...
martedì 14 giugno 2016
Storie di fantasmi di Lord Halifax (In libreria per Odoya dal 30 giugno 2016)
Vero e proprio Linneo
delle storie di sovrannaturale, il Visconte di Alifax – noto uomo di chiesa
artefice delle storiche Conversazioni di Malines − raccoglie in questo volume
tutte le migliori storie di fantasmi della Gran Bretagna. Rintracciate su
manoscritti, lettere e pubblicazioni dell’epoca o stilate dopo lunghe
interviste agli spettatori delle varie apparizioni, le storie di fantasmi qui
raccontate sono affascinanti e appassionanti come un Penny Dreadful,
inquietanti come uno spettacolo del Grand Guignol e evocative come antiche
leggende.
Gli astanti spesso
giurano su Dio che quel che han percepito sia vero e l’autore (studioso di
sovrannaturale riconosciuto internazionalmente) segnala l’unica storia frutto
della sua fantasia (La storia macabra del colonnello P). Urla inspiegabili,
apparizioni notturne e gatti vampiro sono tra i protagonisti delle storie di
Lord Halifax. Ma soprattutto gli antichi manieri – illustrati nell’ampio
corredo iconografico – costituiscono il fulcro mitopoietico del volume. Inverary
(nome ripreso non a caso nelle storie di Dylan Dog), il castello di Glaims,
dimora del conte di Strathmore (Scozia) o la magnifica Tintern Abbey in Galles,
ambientazioni sontuose per storie degne dei più fantasiosi horror vittoriani. Un
libro per tutti: per gli scettici e per quelli che vogliono farsi rapire dalla
magia del sovrannaturale.
Charles Lindley Wood,
II Visconte Halifax (1839-1934), è stato un esponente di spicco
dell’anglocattolicesimo inglese, presidente della Chiesa inglese dell’Unione
che desiderava un nuovo legame con la Chiesa di Roma. Grazie alla sua opera
iniziò un dialogo tra la Chiesa anglicana e quella cattolica, sfociato nelle
storiche Conversazioni di Malines. Celebri sono i suoi studi sul soprannaturale
e le sue raccolte di storie incredibili, che si prodigò a raccogliere e
trascrivere da manoscritti, riviste e racconti di amici.
lunedì 13 giugno 2016
giovedì 9 giugno 2016
mercoledì 8 giugno 2016
martedì 7 giugno 2016
lunedì 6 giugno 2016
domenica 5 giugno 2016
sabato 4 giugno 2016
venerdì 3 giugno 2016
Dai culti di fertilità pagani alla neostregoneria
Ospiti
- Enrica Perucchietti (oltre a numerose pubblicazioni su riviste
digitali e cartacee, collabora con la trasmissione televisiva «Mistero» di
Italia 1), Paolo Battistel (collabora con la trasmissione «Mistero» e con
«Mistero Magazine») e special guest Daniele Piccirillo (membro dei Ghost
Hunters Team e ricercatore di parapsicologia e mediantà). A cura de La Libera
Università di Studi Esoterici “Achille d’Angelo – Giacomo Catinella” di Lecce
Serata all’insegna
dell’insolito e del mistero con personaggi d’eccellenza del panorama esoterico
italiano. L’appuntamento promosso dalla Libera Università di Studi Esoterici
“Achille d’Angelo – Giacomo Catinella” di Lecce e da non perdere assolutamente
è previsto per l’11 giugno 2016 a partire dalle 21,15 presso Le Club Boutique
Hotel in via Via Regina Isabella, 2 a Lecce. Una nuova formula di convivialità
che prevede durante la cena e tra una portata e l’altra l’intervento di
illustri ospiti studiosi e ricercatori del mondo esoterico e paranormale ed avrà
per titolo “Dai culti di fertilità pagani alla neostregoneria”. Ospiti della
serata saranno Enrica Perucchietti
(oltre a numerose pubblicazioni su riviste digitali e cartacee,
collabora con la trasmissione televisiva «Mistero» di Italia 1), Paolo
Battistel (collabora con la trasmissione «Mistero» e con «Mistero Magazine») e
special guest Daniele Piccirillo (membro dei Ghost Hunters Team e ricercatore
di parapsicologia e mediantà). La serata è ispirata liberamente alle tematiche
trattate nell’ultimo lavoro di Enrica Perucchietti e Paolo Battistel dal titolo
“Il Dio cornuto” edito da Uno Editori .
Fin dalla preistoria è esistito un culto di fertilità pagano che adorava
un dio cornuto e la sua controparte femminile, la Dea Madre. Nel corso dei
millenni il dio cornuto ha assunto molti nomi: Pan, Dioniso e il Minotauro per
i greci, Cernunnos per i celti, Fauno e Mitra per il mondo romano e persiano ma
la sua storia inizia molto prima con divinità dalle sembianze di toro, come
Moloch, Api, Mnevis. Questa religione ancestrale è sopravvissuta in forme
sotterranee, convogliando nella stregoneria e oggi nel neopaganesimo. Non
riuscendo a estirpare i culti pagani, infatti, la Chiesa ha operato da un lato
un’opera di sincretismo, assorbendo e rimodellando le antiche divinità e le
festività a proprio uso e consumo, e dall’altra ha trasformato il dio cornuto
nella figura del Diavolo. I rituali dell’antico culto (le danze, le orge e i
sacrifici) divennero il Sabba mentre i seguaci furono perseguitati come streghe
e stregoni dall’Inquisizione. Tracce dei rituali dell’antica religione
sopravvivono in mezzo a noi, invisibili agli occhi dei profani…
Libera
Università di Studi Esoterici “Achille d’Angelo – Giacomo Catinella” di Lecce
PER
INFO E PRENOTAZIONI
Tel: 0832-246044 / cell: 335-7980622
mercoledì 1 giugno 2016
“Ho dimenticato il cappotto di pannonero vecchio alla fermata del pesce” di Maurizio Leo (iQdB edizioni di Stefano Donno) al Dimora Silente di Copertino
Lunedì 6 giugno 2016
alle ore 20:30 presso il B&B Dimora Silente in Via Amendola n°1, a Copertino (LE) nelle vicinanze del Castello Angioino sarà
presentato l’ultimo lavoro di Maurizio Leo dal titolo “Ho dimenticato il
cappotto di pannonero vecchio alla fermata del pesce” (iQdB edizioni di Stefano
Donno). Dialogheranno con l’autore Lucia Cordella e Valentina Chiriatti per
VeleRacconto, Cristina Prenner per Laboratorio di Idee Vico Serpe ed Anastasia
Leo de iQdB Edizioni di Stefano Donno. Interverranno Maurizio Nocera, Piero
Rapanà, Vito Antonio Conte ed Elio Coriano. Perfomance musicali a cura di
Gabriele Calasso e Pierpaolo Leo.
“Ho dimenticato il
cappotto di pannonero vecchio alla fermata del pesce, ovvero dell'andamento
discendente del verso nello sconfinamento nel nulla. È la tensione del vuoto
come campo esperienziale che si rivela nella pratica di queste poesie di
Maurizio Leo. Alla luce di un discorso antologico che ospita opere, che
spaziano dalla poesia alla critica, dalla prosa poetica alla modulazione
cronachistica, raccolte fra il settembre del 1991 e il maggio del 2015 sulla
rivista Il Bardo, fondata dallo stesso Leo, occorre considerare come
l’incasellamento delle parole produca e/o risponda ad un effetto di vuoto che
permette l’allestimento della parola sulla pagina. Dare corpo e forma a questo
vuoto, da una parte, lasciare che le parole ci sprofondino, dall’altra, è la
condizione liminale di una poesia che passando dall’esperienza della Beat
Generation americana percorre in lungo e in largo certe istanze, a questa
sempre legate, tipiche del pensiero orientale – che va ad interessare appunto
l’intelaiatura della parola – fino a modulazioni di matrice surrealista e,
ancora, germinate in progress dalla poesia francese in un senso più ampio e nei
cui territori l’autore sembra muoversi con disinvoltura. Maurizio Leo raccoglie
a piene mani gli stimoli dei poeti Beat, dalle istanze culturali e quelle
ritmiche, dalle geografie spazio-temporali a quelle esistenziali. L’incedere
jazzistico della parola poetica, il ritmo incalzante del verso, una poetica
fluidificata nell’automatismo del pensiero (di chiara discendenza surrealista,
con riferimento puntuale a Breton) che aggira il blocco diurno della ragione e
sposta l’asse dell’azione poetica su di un piano liminale, poi precoscienziale,
che pare strizzare l’occhio agli strumenti offerti dal Kerouac teorico nei
Fondamenti della prosa spontanea (1957). L’attenzione verso la sonorità della
parola poetica affonda le proprie radici, in modo ampio e organico, nella
letteratura francese. È secondo un percorso che dal “gergo nuovo” del Kerouac
de I Sotterranei arriva dritto al verso asintattico surrealista, spostando e
ampliando il raggio d’azione dalla letteratura americana alla tradizione
francese. Delle successioni sillabiche, sconnesse, modulate nelle esperienze
fonetiche del movimento Dada e poi ne I Sotterranei di Kerouac, Maurizio Leo
conserva l’attenzione per la sonorità della parola letta fin nelle sue sillabe,
senza sconfinare nel nonsense estremo, mantenendo viva e integra la parola.
Questa è giocata nel verso come fosse un’isola, una costellazione di mondi che
in diverse prove deriva dall’assenza di una consecutio logica volta a
determinare una apertura di immagini eteroclite e plurivoche.”
(dall’introduzione di Francesco Aprile)
Maurizio Leo è nato nel
1959. Vive e opera a Copertino in provincia di Lecce. Da circa 25 anni porta
avanti con immensi sacrifici di impegno e di tempo una piccola casa editrice I
Quaderni del Bardo. Ha pubblicato: L’Uac (Il Muro, Sondrio, 1984); Fobia (Odes
Ed., Lecce, 1990); Nel volo del proprio inconscio (Ed. di Immaginale,
Copertino, 1992); Dogmaginazione (I Quaderni del Bardo, Copertino, 1994); L’Albergo
di Latta (I Quaderni del Bardo, Copertino, 1995); Fobia (I Quaderni del Bardo,
Copertino, 1998); Non suona più il jukebox nell’appartamento di Allen (I
Quaderni del Bardo, Copertino, 2002); Il bazar delle parole scomposte (I
Quaderni del Bardo, Copertino, 2005); Il cimitero di memoria (Luca Pensa Ed.,
Cavallino, 2005); Ha rinchiuso le parole (Ed. Il Raggio Verde, Lecce); Del
gatto delle fusa e del suo strusciamento (Lupo ed. , Copertino, 2007). Nel
luglio 2014 ha ricevuto per i suoi meriti editoriali il premio Millenium
nell'evento ''L'Olio della poesia''
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 / 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro
Marino
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