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mercoledì 6 febbraio 2013
martedì 5 febbraio 2013
PARTE DA ZOLLINO IL PROGETTO POLYSONG. Primo incontro informativo Giovedì 7 febbraio alle ore 18,00 presso l’Auditorium “Tondi” di Zollino
Nell’ambito del
progetto POLYSONG, programma di cooperazione territoriale europea, Grecia –
Italia 2007-2013, che per la parte italiana vede coinvolti i comuni di
Calimera, Sternatia e Zollino, giovedì 7
febbraio alle ore 18,00 presso l’Auditorium “Tondi” di Zollino si terrà la
prima giornata informativa dal titolo: “I
canti polifonici di tradizione orale della Grecìa salentina”.
Ai saluti
iniziali dei partners italiani e greci, seguiranno i contributi degli studiosi
Luigi Chiriatti e Francesca Zacheo.
Il termine
POLYSONG è l’acronimo di PHOLYPHONIC SONG, una piattaforma transfrontaliera tra
l’area della Grecìa salentina e il Comune di Pogoni, città dell’Epiro.
Le due regioni, Epiro e Puglia,
sono separate dal mare, ciò nonostante ci sono somiglianze sorprendenti negli
usi, costumi e tradizioni, soprattutto per ciò che riguarda i repertori sonori
di tradizione orale e quindi le musiche, i canti e le danze popolari. Tanto più
se si considera l’aspetto linguistico che rappresenta il filo rosso che da
secoli tiene legate le due aree geografiche e che testimonia come nei secoli ci
siano stati rapporti molto intensi fra questi due popoli.
Questa ricca eredità culturale è
oggi al centro dell’attività del progetto Polysong, un programma di
Cooperazione territoriale europea, tra Grecia e Italia che ha come obiettivo
principale quello di preservare gli aspetti peculiari delle due culture,
creando un ponte, una rete che favorisca lo scambio transfrontaliero, il
confronto che metta in luce somiglianze e differenze.
Polysong ha il
merito di richiamare l’attenzione su un patrimonio che va verso una lenta ma
progressiva dissoluzione. Molto è stato fatto in questo campo, soprattutto
negli ultimi anni, ma si è trattato prevalentemente di iniziative isolate che
non hanno dato esiti duraturi nel tempo. Molto ancora si può fare sul piano della
documentazione, della ricerca e della valorizzazione di un bene immateriale per
evitarne la scomparsa e POLYSONG nasce con queste finalità.
Mission del progetto POLYSONG,
infatti, è migliorare la qualità della
vita, tutelare l’ambiente, e
promuovere la coesione sociale e culturale,
attraverso le seguenti azioni:
1) Promozione e conservazione del
patrimonio culturale immateriale delle regioni partecipanti.
2) Promozione dell’identità
culturale delle comunità che partecipano al progetto.
3) Scambio di conoscenze musicali
e storiche relativamente ai canti polifonici, alle musiche alle danze tradizionali, attraverso la
cooperazione transfrontaliera e la capacità di “fare rete”.
4) Il confronto utilizzato come
metodologia di scambi e studio.
5) Tutela del patrimonio
culturale inteso come musica polifonica e danze popolari locali anche come
fattori che possano favorire lo sviluppo del turismo.
L’EVENTO È ORGANIZZATO DAL
COMUNE DI ZOLLINO
LA PRODUZIONE È CURATA DA KURUMUNY
Per maggiori info
0832801528 | 3299886391 | info@kurumuny.it;
Lo strano caso dei tre nubiani di Francesco Signor (‘round midnight edizioni)
«Rifarei tutto quello che non ho
fatto.».
Ana è una ragazza di facili
costumi, figlia di “Uomoni e Donne” e “Sex and the city”. Ana è un’aspirante
zoccola, sì avete letto bene. La cosa peggiore che le potesse succedere era
quella di essere assunta in un’autodemolizioni, in cui lavorano tre nubiani dai
fisici scultorei e dalle doti (non troppo nascoste) sproporzionate. La paga da
fame è compensata dai sogni erotici che allietano le notti della protagonista,
dagli orgasmi multipli, dalle masturbazioni folli. Ana è una ragazza espansiva,
troppo, e il suo carattere “allegro” non è ben visto dalla ex moglie del suo
squallido datore di lavoro, il grasso e scorreggiante Mr. Grasso. Sesso,
volgarità, noir, vibratori, cosa volete di più, cari lettori? Signor ci
racconta un mondo di precariato, di follia, un mondo in cui per sopravvivere
bisogna “cacciare le palle” e non sempre in senso figurato.
Francesco Signor è giornalista e
autore satirico. Scrive per Affaritaliani.it. è stato responsabile editoriale
di «Giudizio Universale» e, prima ancora, ha curato per tre anni «Bookmark»,
l'inserto settimanale di cultura del quotidiano «il Riformista». Ha lavorato in
teatro e televisione con Enrico Montesano e Beppe Braida. Inoltre, ha scritto
per «Cuore», «Comix», «Zapata», «Pippol». Tra le sue pubblicazioni, la raccolta
satirica Carognate di Natale (Aa.Vv., Gremese, 2008) e il romanzo in coppia con
Ornella Gaido Tutto l'amore in un bicchiere rotto (Editrice Zona, 2009).
lunedì 4 febbraio 2013
domenica 3 febbraio 2013
sabato 2 febbraio 2013
Due libri sul presente dell’energia. Intervento di Vander Tumiatti (Imprenditore e Fondatore di Sea Marconi Technologies)
Da qualche anno a questa parte,
con l’evoluzione della tecnologia “green” e un aumento di consapevolezza della
coscienza ambientalista, noi tutti abbiamo appreso il significato
dell’espressione “fonti di energia rinnovabili” o della forma breve con cui
comunemente le si definisce: “le rinnovabili”. Sappiamo che questa tipologia di
energie non pregiudica le risorse naturali, si rigenera e può essere
considerata praticamente “inesauribile”. Sappiamo quali sono queste particolari
fonti di energia: l’energia solare, l’energia eolica, le biomasse, la
geotermia, l’idroelettrica, il moto delle onde e le correnti marine, tutte
accomunate dal fatto che il loro utilizzo attuale non ne pregiudica minimamente
la disponibilità futura. Eppure, nonostante la loro netta superiorità in quanto
a sostenibilità ambientale, le energie rinnovabili alimentano a tutt’oggi
accesi dibattiti, suscitando numerose polemiche circa la loro utilità o meno, a
dimostrazione che in tal senso c’è ancora molto da lavorare. Basti ricordare a
tal proposito che, se prendiamo ad esempio una regione come la Puglia e in particolare il
Salento, territorio dove queste fonti energetiche vengono valorizzate in
maniera abbastanza intensiva, col passare del tempo si è formato un fronte
piuttosto ampio di oppositori, al cui interno figurano movimenti ambientalisti
e più genericamente d’opinione, ma anche operatori della comunicazione,
pregiudizialmente ostili a qualsivoglia proposta o progetto di ricerca in senso
“green”. Ciò sta ostacolando di fatto e al di là di ogni ragionevolezza, una
crescita “verde” anche in senso occupazionale. Eppure tutti sappiamo che, in
momenti come quello che stiamo attraversando, lo sviluppo di un settore in cui
presumibilmente prevarrebbe l’occupazione giovanile, sarebbe altamente
auspicabile . A proposito di questo e altri temi la mia attenzione è stata
catturata di recente da due pubblicazioni che reputo piuttosto interessanti,
proposte da Edizioni Ambiente.
In ordine di novità editoriale prenderei
in considerazione per primo il libro dal titolo “Fonti rinnovabili.
Autorizzazioni, connessioni, incentivi e fiscalità della produzione elettrica”
a cura di Anna Bruno, della Redazione di Nextville e con la prefazione di
Gianni Silvestrini. Il punto da cui muove il libro, che intende offrire un
panorama di fotovoltaico e rinnovabili elettriche, è un’analisi, datata 2012,
di come stiano cambiando gli scenari a proposito delle energie rinnovabili. Si
scopre così che, nel corso dell’anno preso in esame, molte piccole e medie
imprese hanno dimezzato il loro fatturato dal momento che non sono state in
grado di percepire in tempo la sproporzione palese tra incentivi e i costi
degli impianti. Ciò a causa del fatto che, proprio nel cuore della crisi economica,
sono intervenuti tagli sempre più consistenti agli incentivi al fotovoltaico,
allontanando coì il break even point per le aziende che vi avevano investito.
Ma anche le altre fonti rinnovabili sono finite in stallo, in conseguenza di
un’incertezza normativa che ha reso praticamente impossibile qualsivoglia
pianificazione. Uno scenario che a fine dicembre 2012 appare tutt’altro che
incoraggiante. Questo libro rappresenta un tentativo, a mio parere riuscito, di
semplificare l’analisi dei diversi aspetti legislativi, così come degli
incentivi (e della loro possibile evoluzione futura) alle rinnovabili termiche
e all’efficienza energetica: elementi assolutamente indispensabile per chi
opera professionalmente in questi settori, o per coloro che stanno meditando di
entrarvi.
Il secondo titolo è “Energia da
biogas. Manuale per la progettazione, autorizzazione e gestione
tecnico-economica degli impianti” con contributi di Francesco Arecco, Alexander
Albrecht, Davide Chiesa, Paola Caputo, Alessandro Casula, Gabriele Insabato,
Francesca Malpei, Luca Marigo, Pierangelo Pasqualin. Francesco Arecco svolge la
professione di avvocato, è civilista e amministrativista in materia di ambiente
ed energia, e coordinatore della Formazione Rinnovabili Nextville.it. In questo
pregevole lavoro si parla di come l’energia ottenuta dai biogas avrà
nell’immediato futuro una incredibile convenienza, sia per la facilità di
reperimento che per la grande disponibilità di tecnologie avanzate per il
trattamento, la sicurezza e l’utilizzo. Un’opera che preannuncia il prossimo
successo del biogas come fonte energetica alternativa e che si pone alcuni
interrogativi fondamentali: “cosa fare?”, “conviene farlo?” e “come farlo?” Due
lavori che consiglio assolutamente di leggere a chi desidera approfondire, per
ragioni professionali ma non solo, il tema della produzione di energia
rinnovabile e dei molteplici aspetti che ne condizionano la sostenibilità
economica.
Fonti rinnovabili. Autorizzazioni, connessioni, incentivi e fiscalità
della produzione elettrica, 2011, €18, p. 256, Edizioni Ambiente, a cura di
Anna Bruno
Energia da biogas. Manuale per la progettazione, autorizzazione e
gestione tecnico-economica degli impianti 2012, €34, p. 210, Edizioni Ambiente,
a cura di Francesco Arecco
Intervento apparso sul Blog Libri de La Repubblica Bari
CARMELO BENE, IL FENOMENO E LA VOCE di Antonio ZORETTI (Lupo editore) domani alla Libreria Palmieri a Lecce
Alla Libreria Palmieri in via Trinchese 62 a Lecce domani domenica 3
febbraio 2013 si presenta “Carmelo Bene, il fenomeno la voce” di Antonio
Zoretti. Dialoga con l’autore il prof. Giovanni Invitto.
“Ecco” - diceva Cesare Garboli -
“quello che a volte ci manca quando si sente parlare di Carmelo Bene in maniera
dotta e molto impegnata, oggi, è quell’esperienza degli anni ‘60 che, per chi
andava a teatro, vedeva non solo qualcosa di straordinario…un attore geniale,
ma la risata (non perché faceva il comico), una risata liberatoria, di uno che
faceva piazza pulita, distruggeva montagne di carta in un colpo di mano. Non
solo prendeva in giro i critici o le persone che pensavano di avere cultura
(avendone dieci volte di più lui), stralciando soprattutto il resto
dell’intellettualità italiana, ma faceva proprio piazza pulita di forme,
valori, pseudovalori culturali.”
Per questo è importante tornare a
riflettere sull’operato di Carmelo Bene, il quale è da considerare un fenomeno
culturale del XX secolo. A conferma e a testimonianza dell’oramai unanime
riconoscimento attribuitogli: essere considerato uno dei massimi artisti del
Novecento.
Antonio Zoretti - Vive tra Lecce
e Bologna. Nel capoluogo emiliano durante gli anni Ottanta frequenta il corso
di Laurea DAMS della Facoltà di Lettere dell’Università. Segue sempre con
interesse lo sviluppo delle attività letterarie, teatrali e artistiche in senso
lato. Come operatore culturale, questo è il suo primo saggio su un autore.
venerdì 1 febbraio 2013
giovedì 31 gennaio 2013
Giuseppe Calogiuri con il suo Tramontana (Lupo editore) al Cibo per la mente di Taranto
Venerdì 1 febbraio 2013 alle ore
19.00 al “Cibo per la Mente”
Caffè Letterario a Taranto (Via Duomo, Palazzo Gennarini), è prevista la
presentazione del nuovo libro di Giuseppe Calogiuri “Tramontana” edito da Lupo
editore. Dialogherò con l'autore.
Una inquietante sequenza di
oscure morti e sparizioni agita le acque di una tranquilla cittadina del sud
coinvolgendo indistintamente rampolli di buona famiglia, onesti professionisti
e modesti lavoratori. L’apparente gratuita casualità dei fatti mette in allerta
il fiuto di Michelangelo Romani, giornalista del Messaggero Quotidiano, e di
Sandro Gennari, direttore di TeleCittàUno, che decidono di investigare
nonostante la servile prudenza dei rispettivi editori quando l’indagine sembra
infastidire le poltrone di politicanti affaristi o turbare antiche coscienze.
Affiancati dalla fedele Carla, i due amici si mettono ostinatamente in cerca di
polverosi “scheletri” negli armadi più insospettabili, seguendo l’esile filo di
una traccia che appare sempre più sfuggente, in attesa del segnale anomalo
rivelatore. Cosa sa il vecchio colono Antimo? E chi è il cinico giustiziere? Un
giallo tutto salentino in cui lo studio delle atmosfere d’ambiente si sposa con
la scrittura elegante e il gusto della suspense.
Giuseppe Calogiuri - Nato a Lecce
e qui vive e lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli
artisti. Già cronista e reporter per quotidiani e riviste locali,
all’avvocatura associa l’attività di chitarrista blues e jazz. Scrittore sin
dall’età giovanile, ha esordito nella narrativa nel 2005 (premio “Corto
Testo”). Scrive su ogni pezzo di carta gli capiti tra le mani. Tramontana è il
primo romanzo della serie con protagonista il giornalista Michelangelo Romani.
Taranto (Taranto)
Cibo per la mente
ore 19:00
ingresso libero
Info. 099/4007520
Novità: “GoodMooning!” di Stefano Saldarelli (Phasar Edizioni)
La missione spaziale che portò
l’uomo sulla Luna nel luglio 1969 non fu la prima. Anche se di pochi mesi, fu
preceduta da un’altra. Assolutamente top secret. Poiché la posta in gioco era
altissima e gli imprevisti inimmaginabili, fu deciso di inviare alcuni
volontari sulla Luna per preparare lo sbarco ufficiale. Questo libro raccoglie
i diari di missione del programma spaziale più segreto al mondo, oggi
conosciuto grazie al contributo di alcuni testimoni chiave che hanno messo a
rischio la loro vita per far luce sul caso di insabbiamento più importante
della storia. Questa missione fu battezzata GoodMooning! ed oggi voi
conoscerete la verità.
Stefano Saldarelli è nato a
Firenze il 21 settembre 1969,
in pieno programma spaziale Apollo.
Da sempre è appassionato di
fantascienza e missioni spaziali. Vive e lavora a Prato dove svolge l’attività
di grafico freelance (www.achrom.it). Nell’inseguire i propri sogni, nel 2006
progetta e realizza l’allestimento dell’ambiente di lavoro nel quale svolge la
propria attività, prendendo ispirazione dal design della serie televisiva
“Spazio1999” (www.studio1999.it). Alla fine del 2009 studia e realizza il logo
GoodMooning! e l’astronauta John Doe. All’inizio del 2012 il sogno GoodMooning!
prende vita attraverso la realizzazione di alcuni disegni che vengono poi
riprodotti su t-shirt e “mug”. Nascono parallelamente anche alcune brevi storie
che cominciano ad essere raccolte in un blog (www.goodmooning.it). Queste
storie si sviluppano e a dicembre 2012 diventano un libro, questo libro…
"GoodMooning!", Stefano Saldarelli, Phasar Edizioni, 2012,
€11, ISBN: 978-88-6358-167-6, pp. 122
Visita il sito dell’autore.
Scarica l’anteprima del libro in formato PDF
Info:
Vedi il BookTrailer di "GoodMooning!" su YouTube
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mercoledì 30 gennaio 2013
Prove di libertà di Stefano Dal Bianco (Mondadori). Intervento di Nunzio Festa
Decorato a suo tempo d’alloro dal
critico Mengaldo, il poeta Stefano Dal Bianco, dopo oltre un decennio
dall’ultima opera letteraria, ridiscute la sua poesia con “Prove di libertà”.
Scandito dalle sette note del pentagramma, il libro si rasserena solamente
nelle brevi prose poetiche poste quasi a far da pausa al navigare. Nell’agire,
invece, è più che compulsivo. Anche quando, pure senza dimostrarlo
sfacciatamente, parla dei doveri sentimentali. Esplorando le grazie dell’esser
padre. Le cadute arrivano molto prima dei passaggi che intercettano le dolci
violenze dedicate all’Io. Debolezze che san di canzonetta battistiana, per
giunta. Eppur l’imperfezione, allora, condisce il Prove di libertà dell’olio
dell’arte. Il meglio e il peggio di Dal Bianco è tutto comunque in questi
versi: “Qui davanti alla finestra bellissimo / c’è un arcobaleno ogni tre
giorni / che canta la gloria di Dio, e io / che me ne faccio?”. La Fede ‘anti-retorica’ assicura
la forza della parola. Mentre il frugare nelle tasche del semplice ammorbidisce
il Tono. In “Arcobaleno”, questo il titolo esemplare della composizione,
abbiamo Dal Bianco. Per intero. Prima di mischiare, invece, il verso
impareggiabile con il male del petto a petto con la poesia stessa, anzi
solamente con la parola “poesia”. (E’ necessario che ci si sbatta? E l’han
fatto i più grandi, - e lo fanno e faranno i minori). Le poesie destinate agli
sguardi dal finestrino della vita, invece, partono lentamente. Ma per divenire
frenesia pura. Non serve, in effetti, farsi afferrare dalla chiusa. Per
capirlo. Ché le chiuse portano i puntini di sospensione alla ricerca. Non
terminano. Saluta il mondo Stefano Dal Bianco. Quando s’inabissa nella propria
dimensione personale. Dove la navigazione si tiene ferma nei contrappunti del
parlare. Non è parlato, quello del poeta. Comunque. Però la voce dice. Il metro
tutt’altro che antico si ricopre di nudità allevando negli scatti facili la
semplicità dell’errore dovuto all’incedere. I cambi di passo, ritmo, lo
testimoniano. Il poeta Dal Bianco si scrolla di dosso le regole dell’accademia.
In quanto vuole fidarsi ciecamente di se stesso, affidarsi a sé stesso. Come se
il mondo fosse piccolo. Consapevole, di contro, della sua vastità. Ascoltata.
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