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sabato 25 agosto 2012

Il Concertone de La Notte della Taranta. Edizione 2012 diretto dal Maestro Concertatore GORAN BREGOVIC


LA FONDAZIONE LA NOTTE DELLA TARANTA  presenta  SABATO 25 AGOSTO  il pre-concertone alle ore 18.45 e il concertone alle ore 22.30  a MELPIGNANO presso il  PIAZZALE EX CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI. Si chiude dunque sabato 25 agosto la quindicesima edizione del festival La Notte della Taranta  promosso e organizzato da Fondazione La Notte della Taranta, Assessorato al Mediterraneo,  Cultura e Turismo della Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione di Comuni della Grecìa  Salentina e Istituto Diego Carpitella. Il piccolo comune di Melpignano torna a trasformarsi  anche quest’anno in uno dei luoghi più conosciuti nel panorama della world music  internazionale, rafforzando l'immagine della Grecìa Salentina come culla della musica di  tradizione popolare.  L’atteso incontro tra l’Orchestra La Notte della Taranta e il maestro concertatore Goran  Bregovic rappresenta un ritorno alle origini per il festival salentino, con Bregovic che  arriverà a Melpignano accompagnato dalla sua Wedding & Funeral Band, per scrivere una  partitura in cui il vasto repertorio della musica popolare salentina dialogherà con le atmosfere  fortemente evocative della musica che arriva dall’altra parte dell’Adriatico, «un piccolo mare -  per usare le parole del maestro concertatore - che unisce più di quanto separi».  Con le radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, Goran Bregovic ha  mescolato le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare e gli strumenti  tradizionali salentini dando vita a una musica che suona istintivamente familiare,  appassionata, irresistibile.  A coadiuvare il lavoro del maestro Bregovic, il suo assistente musicale, l’eccellente  arrangiatore Ninoslav Ademovic, e i due giovani musicisti salentini Claudio Prima e Mauro  Durante, assistenti all’orchestrazione, che si sono formati all’interno dell’Orchestra La Notte  della Taranta e il cui contributo è stato essenziale alla riuscita dell’incontro tra la tradizione  musicale salentina con quella balcanica.  Espressioni del multiforme universo sonoro balcanico sono le due formazioni che il maestro  ha voluto portare con sé dalla ex Jugoslavia sul palco di Melpignano. Una di origine croata, la  Tonci Huljic & Madre Badessa Band; l’altra serba, la Nenad Mladenovic Orchestra, serba,  vincitrice del prestigioso festival di Guca nel 2010, la manifestazione che ogni anno decreta i  migliori strumentisti della scena balcanica. Un incontro emblematico per La Notte, che ha realizzato nei suoi quindici anni di vita, la sua  vocazione alla condivisione, al superamento delle barriere, con la musica che diventa  linguaggio privilegiato per attraversare i confini etnici e culturali. Uno strumento capace di  parlare anche, per le vie della conoscenza, di solidarietà. Ecco allora comparire sul palco, tra le  note della pizzica, il Coro delle Mondine di Novi che dalle pieghe di una terra come l’Emilia,  ferita dal recente terremoto, porteranno a Melpignano il suono di una antica e vitale civiltà  contadina, nelle sue musiche di gioia e rivoluzione.  Un ruolo chiave, in questa edizione, lo avrà la cultura bandistica, scelta da Goran Bregovic per la chiusura del Concertone, che vedrà come ultimo gruppo ospite il Concerto Bandistico  Città di Racale, interprete di una maniera sociale del fare musica, che nel Salento ha ispirato  generazioni di musicisti, cresciuti grazie alla formazione all’interno delle bande.  La lunga notte di musica di sabato 25 agosto avrà un preludio che comincerà al tramonto:  cinque gruppi che rappresentato altrettanti modi di presentare la tradizione della musica  popolare salentina si succederanno sul palco, a introdurre l’esplosione balcanico-salentina  che comincerà intorno alle 22.30. Nell’ordine si esibiranno Gli Strittuli, Le Cantatrici di  Cannole, Mario Salvi e i Cantori di Villa Castelli, Mascarimirì Gitanistan Orchestra e  Antonio Castrignanò.

IL PRE-CONCERTONE  - In apertura ci saranno Li Strittuli, gruppo selezionato attraverso il concorso nazionale “Salento Creativo - Le radici della musica”. Nato nel 1998 a San Pancrazio Salentino per riproporre un viaggio nella pizzica pizzica, pizzica tarantata, stornelli d’amore, canti di lavoro  e protesta, il gruppo è maturato grazie al contatto diretto con portatori della tradizione e  gruppi di ricerca, facendo proprio il patrimonio della cultura orale e utilizzando gli strumenti  tradizionali come violino, organetto, fisarmonica, chitarra e tamburo a cornice. Li Strittuli  proporranno i brani Pizzica con il mandolino, Stornelli, Lu monacu, Maria Nicola, Pizzica  tarantata.  A seguire, ci saranno le Cantatrici di Cannole, originarie del piccolo comune del Salento  centro-orientale - di et compresa fra i cinquanta e settanta anni - con il piacere di eseguire i  canti della tradizione salentina. Gina, Assuntina, Rosaria, Rosalba Eva, Ndata, Nzina non  possono essere catalogate come cantrici nel senso tradizionale del termine perché per loro  cantare stare insieme, giocare, ricavarsi uno spazio libero, un luogo e un tempo della  contemporaneità che sfuggono a qualsiasi tipologia della ricerca e della documentazione  classica. Le Cantatrici eseguiranno sei canti: Lu massaru, racconto amore difficile e contrastato  fra due giovani; Quandu l’aceddhu pizzica la fica, tutto giocato sul doppio senso fra il frutto (il  fico) dolce e prelibato e il sesso femminile; Ricci i tuoi capelli, canto d’amore e di denuncia di  un militare lontano dai suoi amori e dai suoi affetti; Cala cala panarinu, canto a schema aperto  e ironico; Lu dottore e Una sera passeggiando.  Subito dopo sarà la volta di Mario e Salvi e i Cantori di Villa Castelli. Vito Nigro, Pasquale  Barletta, Pompeo Nisi e Francesco Barletta sono cantori e suonatori tradizionali tra i più  rappresentativi di Villa Castelli, piccolo centro del brindisino sospeso tra la bassa Murgia e le  Gravine joniche, storica culla di pizziche, serenate e stornelli accompagnati dall'organetto.  Mario Salvi, grande conoscitore e studioso di questo strumento, è promotore del gruppo, con  cui si propone di diffondere la ricchezza delle musiche e dei canti di quella terra. Tra i brani  che verranno proposti sul palco di Melpignano ci saranno Pizzica pizzica col mandolino, la  serenata La Matinata, e La Teresina, canto tradizionale che racconta dei doni che una madre fa  alla figlia per convincerla a maritarsi.  A seguire, salir sul palco Claudio “Cavallo” Giagnotti con la sua Mascarimirì Gitanistan  Oschestra. Con lui e il fratello Cosimo ci saranno i fedeli Vito Giannone al mandolino, Alessio  Amato all’elettronica e gli ospiti speciali Louis Pastorelli (Nux Vomica - Nizza), Papet Jali  (Massilia Sound System - Marsiglia) e Simone Stefanizzi (Salento). Gitanistan Orchestra è un  progetto nato dal cd dei Mascarimirì "Gitanistan" che intende unire le diverse forme del fare  musica sviluppatesi nel Mediterraneo all’interno del concetto “Arco Latino” (realizzato dai  Nux Vomica nel febbraio 2010 a Nizza). Dopo una stagione ricca di date importanti in Italia e  all'estero, e dieci anni passati ad arricchire il concetto di “tradinnovazione” che portano avanti  dall’inizio della loro storia, i Mascarimiri sono pronti a presentare Gitanistan Orchestra al  pubblico di Meplignano proponendo i brani che fanno parte del loro ultimo disco, tra cui  Gitanistan, Balkanica pizzicata e Lira, l’omaggio alla Campania di Tammurriata, una pizzica in  quattro lingue (salentino, provenzale, nizzardo e rom) e ‘Na carusa. Prima di ritrovarsi sul palco in orchestra diretto da Goran Bregovic, Antonio Castrignanò,  voce e tamburello, chiuderà la sezione del pre-concertone con Gianluca Longo (mandola),  Rocco Nigro (fisarmonica), Gianni Gelao (zampogna e fiati), Giuseppe Spedicato (basso  acustico) e Attilio Turrisi (chitarre). A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro discografico  “Mara la fatìa”, Castrignanò proporrà alcuni dei brani più rappresentativi del suo repertorio  come il brano che dà il nome al disco, il travolgente Core meu, Signora Madama, Tremula  Terra.

LE ORCHESTRE

ORCHESTRA LA NOTTE DELLA TARANTA  - Antonio Amato, Alessandra Caiulo, Antonio Castrignanò, Claudio “Cavallo” Giagnotti, Ninfa  Giannuzzi, Emanuele Licci, Maria Mazzotta, Stefania Morciano, Enza Pagliara, Alessia Tondo, Anna Cinzia Villani (voci); Roberto Gemma (fisarmonica), Claudio Prima (organetto), Giulio  Bianco (zampogna e armonica), Gianluca Longo (mandola), Emanuele Licci (chitarra),  Attilio Turrisi (chitarra battente); Mauro Durante (violino), Redi Hasa (violoncello);  Antonio Castrignanò, Carlo De Pascali, Mauro Durante, Riccardo Laganà (tamburelli),  Alessandro Monteduro (percussioni), Antonio Marra (batteria). Danzatori: Laura Boccadamo, Maristella Martella, Silvia Perrone, Lucia Scarabino, Laura De Ronzo, Andrea Caracuta.



WEDDING AND FUNERAL BAND  - Muharem Redžepi (goc, grancassa tradizionale; voce), Bokan Stankovic (prima tromba);  Dalibor Lukic (seconda tromba); Stojan Dimov (sax, clarinetto); Aleksandar Rajkovic  (primo trombone, glockenspiel); Milos Mihajlovic (secondo trombone); Ludmila Radkova  Trajkova, Daniela Radkova Aleksandrova (voci bulgare).



GLI OSPITI DEL CONCERTONE



CORO DELLE MONDINE DI NOVI  - Il Coro delle Mondine di Novi è un coro femminile originario di Novi, Modena, nato nei primi  anni Settanta da un’idea del maestro Torino Gilioli. È costituito in parte da vere “mondariso" -  di un’et che si aggira intorno agli ottant’anni e in alcuni casi la supera - e da figlie e nipoti di  mondine e donne appassionate di tradizioni popolari. L’esperienza del Coro nasce da donne  originarie dello stesso paese, Novi, che fin da piccole avevano dovuto imparare a darsi da fare  per sopravvivere, ritrovandosi insieme in Piemonte, lontane dalle loro case, a fare le mondine.  Anni dopo, quasi per gioco, queste stesse donne si sono ritrovate per condividere l’esperienza  del Coro, che all’inizio ha compreso anche delle voci maschili, quelle dei "cavallanti" (coloro  che in risaia distribuivano i mazzetti di piantine di riso che le mondine dovevano trapiantare).  A seguito della scomparsa del Maestro Gilioli, nel 2000, le mondine hanno trovato una guida  in Maria Giulia Contri. Oggi, il repertorio delle Mondine si è notevolmente arricchito, e  comprende oltre ai canti le letture di testi, scritti e interpretati da Manuela Rossi, che  raccontano storie di donne accomunate dalla stessa esperienza in risaia, le stesse lotte, le  stesse passioni.


TONCI HULJIC & MADRE BADESSA  - Musicista, produttore e cantautore nato a Spalato (Croazia) Tonci Hulijc si è affermato alla  fine degli anni Settanta come fondatore e frontman del gruppo pop Dalmatinski Magazin (più  tardi rinominato Magazin). Il gruppo ha consolidato il successo negli anni, affermandosi come il più popolare e longevo gruppo pop croato, con repertorio e arrangiamenti influenzati dalla  musica folk dalmata. A seguito dei conflitti degli anni Novanta, Huljic stato uno dei primi  artisti croati a introdurre nel proprio repertorio elementi folk provenienti da altre zone della  ex Yugoslavia. Nonostante le numerose critiche e accuse da parte della stampa, il gruppo  Magazin è rimasto uno dei più amati e affermati gruppi pop della Croazia, riscuotendo  successo anche nelle altre regioni della ex Yugoslavia. In quegli anni Tonci Huljic ha fondato  l’etichetta discografica Tonika, subito diventata una delle più importanti della zona. Ha inoltre  composto numerosi brani per il pianista croato Maksim Mrvica, tra i quali Kolibre e  Nostradamus, e il celeberrimo Croatian Rhapsody. Il suo primo album da solista, Waterland, è  uscito nel 2006, seguito nel 2011 da Ka Hashish registrato con la band Madre Badessa e Goran  Bregovic.

NENAD MLADENOVIC ORCHESTRA  - Fondata originariamente dal padre del leggendario trombettista Bakija Bakic, questo  ensemble di ottoni guidato dal nipote di Bakic, Nenad Mladenovic. Hanno vinto per la prima  volta il premio come migliore orchestra a Guca nel 2005, seguito da numerosi altri  riconoscimenti (miglior tromba solista Ekrem Mamutovic nel 2007, miglior percussionista  Fabian Mamutovic nel 2010).


CONCERTO BANDISTICO CITTÀ DI RACALE  - La Banda di Racale è una delle formazioni più antiche del Salento, fondata nel 1940 dal  maestro Sebastiano Manni poi sostituito, cinque anni più tardi, da Emilio Silvestri, che fece di  quello di Racale uno dei più rinomati concerti bandistici del tempo. Nel 1948 la Banda si  sciolse per poi essere ricostituita nel 1981 dal maestro Pompilio Librando, il quale la volle  composta sopratutto da giovani, molti dei quali finirono poi per essere richiesti da concerti  bandistici più apprezzati. In quegli anni, si faceva notare per la sua bravura con il flicornino un  bambino di soli nove anni: Dario Spennato, oggi prima tromba della rinata banda. Dopo alcuni  anni di attività concertistica la banda si sciolse, almeno come banda da giro, per essere poi  ricomposta nel 2003. Quell'anno si decise di fare una banda che svolgesse solo pochi giorni di  servizio e la direzione fu affidata al maestro Anna Ciaccia, facendo di Racale una delle bande rivelazione di quell'anno, che giunse a superare, contrariamente alle intenzioni, gli 80 giorni  di servizio. Dal 2009 la direzione affidata alla celebre bacchetta del maestro Grazia Donateo. Attualmente il complesso è composto da circa quaranta musicisti diplomati o diplomandi nei  conservatori pugliesi ed esegue un vasto repertorio tratto dalle più belle pagine di musica  sinfonica e operistica.


LA SCENOGRAFIA  - IL SEGNO DI MIMMO PALADINO E L'ANTICA ARTE DELLE LUMINARIE

Maschere mute e segni archetipici, segno e materia, buio che diventa luce. È stato il maestro  della Transavanguardia, Mimmo Paladino, a caratterizzare con il suo segno la quindicesima  edizione de La Notte della Taranta. L'artista ha infatti realizzato per il Festival un trittico di  opere inedite che la Fondazione ha utilizzato per l'intera comunicazione di quest'anno: dal  catalogo, che abbandona la formula del libretto trasformandosi in un volume narrativo e  saggistico, all'allestimento del palco, che il 25 agosto a Melpignano ospiterà il Concertone  finale. Il culmine dell'edizione 2012, affidata al maestro Goran Bregovic, avrà uno scenario  speciale, che ne conterrà la natura primitiva e il senso della festa di piazza.  Grazie alla collaborazione del maestro delle luminarie, Lucio Mariano, erede di una lunga  tradizione del Sud Italia ormai famosa nel mondo, il segno di Paladino assumerà la materia  della luce, affidata alle mille lampadine che comporranno delle luminarie realizzate per il  Concertone dall'azienda salentina Mariano Light. L’arte parla dunque il linguaggio sapiente  dell’artigianato, l’immediatezza sposa l’ingegno, in un racconto a più voci, che affiancher la  musica del Concertone.

 IL CATALOGO  - In occasione dei quindici anni del festival, e in linea con il carattere fortemente innovativo di  questa edizione, la Fondazione La Notte della Taranta ha voluto celebrare l’anniversario con  un catalogo rinnovato nella forma e nei contenuti. Un catalogo d’autore che si compone di tre  sezioni. La prima è dedicata al segno del Festival, creato per la Fondazione da Mimmo  Paladino, pittore e scultore, considerato uno dei massimi esponenti della Transavanguardia;  in questa prima parte si susseguono le forme e i colori dei dipinti donati dall’artista alla  Fondazione. La seconda è formata da interventi di tre autorevoli studiosi (Carlo Ossola,  professore di Letterature Moderne dell’Europa al Coll ge de France; Corrado Bologna, studioso dell’epica cavalleresca; Antonio Prete, critico letterario) e dai racconti delle scrittrici  Lidia Ravera, Ornela Vorpsi, Caterina Bonvicini, Vittoria Coppola (pubblicata da Lupo editore ed EdizioniAnordest e vincitrice per la rubrica del Tg1 Billy il vizio di leggere come libro dell’anno). La terza, infine, è dedicata  alla musica, con un intervento in cui Goran Bregovic spiega quali sono i motivi che lo hanno  portato ad accettare la proposta di dirigere questa XV edizione del Festival e quali le storie  culturali e musicali che accomunano la musica popolare salentina e quella balcanica.


IL CONVEGNO

ASCOLTA. QUESTO È IL MIO MORSO. QUINDICI ANNI DI FESTIVAL DELLA TARANTA

Quindici anni sono un periodo di tempo sufficiente per uno sguardo retrospettivo, ma nello  stesso tempo puntato in avanti. Con questo intento il Consiglio scientifico della Fondazione La  Notte della Taranta ha promosso il convegno Ascolta. Questo è il mio morso. Quindici anni  di Festival della Taranta, che nelle giornate del 23 e 24 agosto nel Castello baronale de  Gualtieriis di Castrignano dei Greci ha visto storici della cultura popolare, psichiatri,  antropologi, giornalisti, storici della musica, discutere degli aspetti che hanno reso specifica  l'esperienza del Festival, così radicato nel territorio e insieme capace di affascinare un  pubblico globale. Il convegno è stato uno spazio per interrogarsi, confrontarsi e capire in che  modo l’evento ha lasciato il suo segno sulla scena musicale contemporanea, quali archetipi  della cultura occidentale ha ridestato, quanto ha mutato la percezione del territorio e della  cultura del Salento, come ha inciso sulla sua economia. Un confronto che ha spaziato dagli  aspetti rituali della Taranta al rapporto con la cultura rave, dalle diverse scelte artistiche  compiute in ogni edizione al rapporto tra il festival e l’economia. Ciò che emerso, ancora una  volta, è che la Taranta ha sancito la concezione della cultura e dell’arte come concrete ipotesi  di sviluppo, materiale e immateriale, di un territorio, un insieme di strategie che rende  possibile l'invasione festosa di un piccolo paese quale Melpignano da parte di una folla che, da  anni, puntualmente supera le 100.000 presenze.


LE DIRETTE

CIELO PER LA NOTTE DELLA TARANTA  - Il Concertone sarà in diretta su Cielo a partire dalle 22. Da Melpignano, il conduttore di Radio Capital, Giancarlo Cattaneo, racconterà i momenti salienti del Concertone con collegamenti,  interviste ai protagonisti e immagini di backstage e commenti live sul profilo Twitter e  Facebook di Cielo: twitter.com/CieloTV; facebook.com/CieloTv.  Cielo è il canale in chiaro del digitale terreste visibile in tutta Italia al numero 26,  visibile anche sul sito di Cielo alla pagina: http://www.cielotv.it/trova_cielo.html



IL CONCERTONE IN DIRETTA A HERAT

Grazie alla collaborazione tra Ministero della Difesa, Cielo e la Fondazione La Notte della  Taranta, le danze, i canti e l’allegria che il 25 agosto animeranno il palco del Convento degli  Agostiniani raggiungeranno Herat, in Afghanistan, dove è stanziato il contingente militare  italiano. Il collegamento in video via satellite permetterà ai salentini (e non solo) impegnati in  missione di potersi sentire meno lontani da casa. E alle note del Concertone di raggiungere,  con il loro messaggio di pace, una terra martoriata dalla guerra. Tra i militari salentini di  stanza a Herat ci sono i fondatori del “Circolo de li Guastasi”, un’associazione che conta 60  iscritti e ha come obiettivo proprio la promozione all’interno del contingente della cultura  della loro terra d’origine e la diffusione dei sentimenti di umanità e generosità che sono  propri dei luoghi da cui provengono (recentemente hanno donato una incubatrice all’ospedale  di Herat). È da una loro proposta che ha preso forma l’idea di portare La Notte della Taranta  in Afghanistan; un’idea che si concretizzer il 25 agosto grazie agli sforzi della Fondazione La  Notte della Taranta, Ministero della Difesa e Cielo.



DIRETTA RADIO

Sull'etere l'evento sarà seguito in diretta da Radio3 Suite che dalle 21,30 alle 2.00 manderà in
onda il Concertone di Melpignano, con i commenti del suo inviato Valerio Corzani.

DIRETTA STREAMING

Grazie al partner tecnologico del Festival, ClioCom, che contribuirà, attraverso la rete Raganet,  a garantire la codifica del segnale audio-video, il Concertone sarà trasmesso in diretta  streaming sul canale di YouTube de La Notte della Taranta youtube.com/nottedellatarantatv,  su Repubblica.it e sulla testata giornalistica SudNews.tv (con immagini in diretta dal  backstage e interviste a ospiti e artisti). Inoltre, la diretta streaming del Concertone sarà  garantita sul profilo ufficiale Facebook de La Notte della Taranta con il supporto di  SalentoWebTv. Il tutto a partire dal preconcerto delle 18:40.  Proprio la prestigiosa partnership tra la fondazione La Notte della Taranta e YouTube  consentirà di allargare la portata dell'evento su scala planetaria. L'accordo con la più popolare  piattaforma di videosharing - siglato a luglio - nasce sull'onda del mezzo milione di utenti che  durante la scorsa edizione hanno cliccato i video de La Notte della Taranta.  Infine, per gli amanti di Twitter sarà garantito per l'intera durata del Concertone un puntuale  livetwitting per raccontare minuto per minuto le emozioni del concerto più atteso dell'estate.  L'hashtag di riferimento è #Taranta.

 L'ISOLA WI-FI

Per migliorare la comunicazione di pubblico, giornalisti e addetti ai lavori, saranno attivate da  Cliocom due WiFi Zone gratuite Raganet nel Piazzale del Concertone (a disposizione del  pubblico) e nell’area del backstage (a disposizione di ospiti e artisti). Per gli operatori  dell'informazione, invece, sarà allestita un'area stampa con connessione internet dedicata  nella Stanza della Memoria sita alle spalle del Convento degli Agostiniani per l'invio di foto e  video. Per collegarsi sarà sufficiente inviare “raganet registrami” (scritto senza virgolette e  minuscolo) via sms al numero 3937253686.



I TRASPORTI

TRENI E BUS - SERVIZI DI TRASPORTO SPECIALI

Al fine di favorire e agevolare l’affluenza al Concertone di Melpignano, FSE - Ferrovie del Sud  Est ha predisposto un servizio di trasporto integrato straordinario. I primi treni diretti a  Melpignano partiranno dalle stazioni di Lecce, Nardò, Otranto, Maglie, Poggiardo e Tricase  dopo le 18.00, con corse di andata e ritorno che si ripeteranno per tutta la notte fino alle 7 del  mattino di domenica 26 agosto. I treni speciali si aggiungeranno e non sostituiranno quelli  ordinari. Le sei stazioni individuate come punti di snodo saranno raggiungibili, poi, tramite il  servizio automobilistico apposito messo a disposizione sempre da FSE. A partire dalle 16.50 e  fino alle 9.00 del mattino, gli autobus collegheranno, con diverse tappe intermedie, le tratte  Torre Inserraglio-Lecce, San Foca-Otranto, Sannicola-Nardò, Gallipoli Camping Baia Verde- Maglie, Posto Rosso-Poggiardo e Posto Vecchio-Tricase e viceversa.  Si potrà viaggiare acquistando un unico biglietto di andata e ritorno, al costo di 3,20 euro  acquistabile presso tutte le stazioni delle Ferrovie Sud Est o a bordo degli autobus.  Tutte le informazioni dettagliate con i quadri orari e i luoghi di partenza sono scaricabili dal sito  www.lanottedellataranta.it nella sezione Trasporti o chiamando il numero verde delle FSE
(Ferrovie Sud Est) 800.07.90.90.

venerdì 24 agosto 2012

Giornale di adolescenza di Enzo Striano (Mondadori)


Il "giornale" comincia nel 1936, con l'ingresso del piccolo Mario Morrone al ginnasio, e, con una scansione in capitoli che raccontano un anno dopo l'altro, arriva fino al 1940. Sono anni cruciali per l'Italia e per Mario, che vive la sua adolescenza sullo sfondo di un fascismo che passa dalla grottesca simulazione della guerra all'improvvisa realtà dello scontro. In un condominio della piccola borghesia napoletana degli anni Trenta, tra vicine di casa pettegole, serve procaci, vecchi professori, signore inquiete e bellimbusti, Striano ritrae un'umanità vivacissima in tutti i suo riti e in ogni dettaglio.

COMPUTER VISION ON LINE


“Computer Vision Online is a student-run initiative which is committed to centralize current knowledge in the field of Computer Vision". Computer Vision is a rich and rewarding technology which has migrated from academic institutions to industrial laboratories, and onward into deployable systems. Currently, different institutions work on developing new techniques or using standard methods for their specific needs. However, there is a demand for a central online source to pile up current knowledge in this field. Our goal in Computer Vision Online is to create an online community for people who are working on Computer Vision, so they can share their information and possibly use other researcher's achievements and prevent the cycle of reinventing the wheel. To accomplish this goal, currently we have listed different source codes, commercial or free softwares and datasets. In addition to those, we provide information about upcoming events and job openings related to computer vision.  Also, we have started writing online books that covers different areas of Computer Vision. The vision of those books is to provide a general knowledge about different aspects of computer vision. The administrators of Computer Vision Online are graduate students (Amin Sarafraz and Steven Cadavid) at the University of Miami in Florida with expertise in computer vision. If you have any questions or suggestions, please feel free to contact us at: contact@ComputerVisionOnline.com or leave us a message here.”


Villa Orlando - Coopers Hawk


Our Orlando Vacation Villa - Cooper’s Hawk is a luxury four bedroom Orlando holiday villa with swimming pool; situated around 20 mins drive from Disneyworld Orlando, Florida. The villa is in the quiet Four Corners area of Clermont with easy access to restaurants, supermarkets and shopping. The villa has been renovated to a significantly greater standard to comparable vacation homes in the area. Moving away from the common white walls and ceramic tile, Cooper’s Hawk is decorated in rich deep luxurious colours. The owner of Cooper’s Hawk is a strong believer in exceeding guests’ expectations and this is evident in the amount of detail seen in the vacation home.
The Kitchen - The kitchen is constructed of real wood cabinets, Italian granite worktops, stone tiling and modern stainless steel appliances. There is a convenient breakfast bar with 3 places with hardwood bar stools and the main dining area features a 6 seater Haverty’s hard wood table and chairs. Only an American style fridge freezer would be appropriate with drinks dispenser and lots of space. The induction hob helps ensure little fingers don’t get burnt and the dishwasher takes the stress out of cleaning up after the event.
The Lounge - The living room lounge area seats 7 – 7 comfortably and features a large coffee table, side tables and mood lighting. Entertainment is provided by a flat screen plasma HD TV with Blu-Ray player, Netflix and Sony Hi-fi with iDock for iPhone and iPod. A handy auxiliary input allows you to play music from any device. A cordless phone with free US calls is provided and as an extra feature, you can login with your Skype account and use it to make free Skype calls.
The Bedrooms - The bedrooms consist of 2 Master Suites with Bathroom; and 2 Twin Bedrooms sharing family bathroom. King sized bed with bedside night stands, lamps and a useful chest of drawers are found in each master. The suite have their own walk-in closet with plenty of hanging space and nearly 100 hangers each. (We know how annoying it is arriving and finding nowhere to hang your clothes). There is also ample space to store empty suitcases and any shopping you may do during your stay. Each master also has a Flatscreen TV to unwind. The twin bedrooms contain a single/twin bed each, chest of drawers, closet and flat screen TV. They are conveniently located on the other side of the villa each side of the family bathroom.
On the top of everyone’s holiday home checklist is the swimming pool. The villa has its own private pool to the rear with plenty of room for sunbathing. The pool is enclosed in a mesh lanai to keep the insects out, but still allows in the sun if you like to sunbathe. 6 sunloungers are provided, and these can even float in the pool! At the rear of the villa, there are a table and chairs for 4 with additional seating available to pull round, and outside the pool screen plenty of paved space including a charcoal BBQ.
The Garage (or is that the games room?) - The double garage easily allows parking for 1 car as some of the space is occupied by a fold away table tennis table. This can of course be left up as there is plenty of space on the drive way. A darts board is also provided.”





Theory of a Deadman - "Hurricane" (Roadrunner Records)



© 2012 WMG. Buy The Truth Is... on iTunes - http://bit.ly/N0mUBh

The latest video from The Truth Is...

Blur - Under the Westway




Download now on iTunes: http://smarturl.it/underthewestway

Blur: Under The Westway

The first of two new songs written by Blur especially for Hyde Park 2012 Olympics Closing Ceremony Celebration Party. Blur debuted both songs live on Twitter On July 2nd 2012 to several global trends and this is the performance. Make sure you check out the second new song, The Puritan.

http://www.blur.co.uk

Production company: EMI Creative/Pulse Films
Edited by: David Lopez-Edwards
Commissioned by: William Nichols

Blur 21 -- Celebrating 21 years of Blur. To find out more, click here: http://smarturl.it/blur21y

#blur21




Follow Blur on Twitter: www.twitter.com/blurofficial
Find Blur on Facebook: www.faceb...

giovedì 23 agosto 2012

The Amity Affliction - Chasing Ghosts (Roadrunner Records)

Giugno di Gerbrand Bakker (Iperborea)


Nelle piatte campagne dell'Olanda del nord tutti ricordano quel 17 giugno del 1969, quando la regina Giuliana venne in visita ufficiale. L'intero paese in festa accolse la sovrana insofferente all'etichetta, che dopo un bicchiere di troppo si fermò ad accarezzare la figlia di una contadina. Quella mamma era Anna Kaan e proprio in quel giorno avrebbe vissuto la più atroce tragedia. Sono passati quarant'anni ed è di nuovo giugno quando Anna volta le spalle al mondo. Attorno a lei il vecchio marito, il primogenito Klaas, il ribelle Jan, e il fragile Johan, si muovono come estranei tra i cocci di una fattoria e di una famiglia sgretolate. Eppure qualcosa li unisce tutti nel profondo, qualcosa che solo la piccola Dieke, figlia di Klaas, con la sua curiosità infantile, può strappare ai fantasmi di quella lontana estate. E di cui solo Gerbrand Bakker può cogliere la volatile essenza. Tra continui salti di tempo e di prospettiva, si ricompone così il puzzle di tre generazioni travolte dalla macchina inesorabile del progresso e del destino, in un rarefatto viaggio carveriano attraverso i nervi scoperti dell'esistenza, le più intime ripercussioni del ricordo e della nostalgia.

Ferite profonde di Nelle Neuhaus (Giano)


David Goldberg aveva nostalgia della sua terra: voleva risentire i suoni della lingua madre, rileggere i giornali tedeschi, contemplare di nuovo gli amati monti del Taunus. Costretto a lasciare la Germania per salvare la pelle nel 1945, dopo sessant'anni trascorsi negli Stati Uniti, a novantadue anni è tornato nel suo paese. Un ritorno fatale. Poiché David Josua Goldberg, esponente di spicco della comunità ebraica americana, uomo influente che si è prodigato per ripristinare i rapporti tra la Bundesrepublik e Israele dopo la guerra, è stato ritrovato cadavere nel suo appartamento di Kelkheim. L'hanno scoperto inginocchiato sul lucido pavimento di marmo del corridoio, a neanche tre metri dalla porta d'ingresso. La parte superiore del corpo rovesciata in avanti, la testa in una pozza di sangue. Sangue e cervello schizzati tutt'intorno: sulla tappezzeria di seta, sulla porta, sui quadri e sul grande specchio veneziano posto all'ingresso. Una scena del crimine familiare per il commissario capo Oliver von Bodenstein e per la sua collega Pia Kirchhoff. Il proiettile che ha trapassato la testa del vecchio, un proiettile di grosso calibro, procura, infatti, questi danni. Decisamente meno familiari sono, però, le cifre che i due investigatori scoprono tracciate col sangue sullo specchio: 1-6-1-4-5. È sconcertante un elemento che l'autopsia rivela: sul lato interno del braccio sinistro, venti centimetri sopra il gomito, Goldberg presenta il tatuaggio tipico delle SS.

mercoledì 22 agosto 2012

The Dresden Dolls - The Dresden Dolls - Coin Operated Boy




© 2007 WMG Purchase Yes, Virginia off iTunes: http://bit.ly/bicQrU

Sfoglia|Carica video The Flaming Lips - Race for the Prize






Video for the Flaming Lips song "Race for the Prize" off their 1999 album "The Soft Bulletin"

L’Arte è contemporanea di Vittorio Sgarbi (Bompiani)


L’opera d’arte è, e basta. Così come la bellezza è. L’arte non ha bisogno di specialisti per essere capita.” “Conviene ribadire due concetti fondamentali e apparentemente contraddittori: 1) tutta l’arte è arte contemporanea; 2) contemporaneo è un dato non ideologico, ma semplicemente cronologico. È questa la forza dell’arte in divenire, che va ritenuta contemporanea non in quanto più o meno sperimentale, più o meno avanzata, ma solo in quanto concepita, elaborata ed espressa nel nostro tempo. Non c’è altro modo di essere contemporanei che essere qui e ora. Così, insieme alla contemporaneità di ciò che esiste, c’è la contemporaneità di ciò che è esistito e continua a vivere.”. (Vittorio Sgarbi)

VITTORIO SGARBI è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, ed è autore di saggi e articoli. Da luglio 2008 è Sindaco del Comune di Salemi.
Per Bompiani ha pubblicato Il bene e il bello (2002), Dell’anima (2004), Ragione e passione. Contro l’indifferenza (2005), Vedere le parole (2006), Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno) (2008), L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009) e Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010).

Il cane di Dio di Diego Marani (Bompiani)


Il mondo in un possibile futuro. La Chiesa cattolica ha esteso il suo potere instaurando in Italia una teocrazia e controllando ogni aspetto della vita politica e sociale. Il Papa governa un feroce sistema inquisitoriale. L’eroe di questa sacra rappresentazione esplosa è Domingo Salazar. Orfano, allevato dai domenicani, è diventato un agente segreto pontificio, o meglio, un cane sciolto, che non disdegna l’amicizia del musulmano Guntur e combatte con ogni mezzo lecito e illecito gli atei, i negatori di ogni fede e senso dell’ordine cosmico. L’incarico che Salazar ha ricevuto da un misterioso Vicario è di catturare Ivan Zago, l’imprendibile capo dei nemici della Chiesa, e di sventare l’attentato che incombe sulla cerimonia per la santificazione del Santo Padre. Ma nella polizia vaticana qualcuno ordisce altre trame e Domingo da cacciatore, sta per diventare preda. Diego Marani ci porta con il suo nuovo romanzo, veloce e pieno di sorprese, nel cuore segreto me inquietante di un nuovo impero del male.

Diego Marani è nato a Ferrara nel 1959. Funzionario internazionale, lavora presso la Commissione Europea, dove si occupa di cultura e di lingue. Nel 2000 è uscito per Bompiani il suo primo romanzo, Nuova grammatica finlandese, che gli è valso il Premio Grinzane Cavour. Sono seguiti L’ultimo dei vostiachi (Bompiani 2002, Premio Campiello – Selezione Giuria dei Letterati e Premio Stresa), L’interprete (2004), Il compagno di scuola (2005, Premio Cavallini), Come ho imparato le lingue (2005), Enciclopedia tresigallese (2006). Nei Tascabili Bompiani sono usciti A Trieste con Svevo (2003) e La bicicletta incantata, pubblicato in cofanetto con il film di Elisabetta Sgarbi, Tresigallo - Dove il marmo è zucchero (2007).

martedì 21 agosto 2012

L’amore non ha fine di Kathleen MacMahon (Bompiani)


Inizia così: autunno del 2008, una spiaggia sulla costa di Dublino. Bruno Boylan, 49 anni, newyorkese di origini irlandesi, ha deciso di visitare la terra dei suoi avi. Addie Murphy, trentottenne, è una sua lontana cugina e, rimasta senza lavoro, trascorre le giornate prendendosi cura dell’anziano padre Hugh e della cagnolina Lola. L’incontro tra loro è improvviso, inevitabile, fulminante: basta perdere al momento giusto le chiavi di casa, durante una passeggiata sulla spiaggia... Questo romanzo è la storia di un amore tenerissimo fra due persone adulte, che non sono belle o ricche o speciali, ma sanno vivere con il trasporto di due ragazzi il loro sentimento e pensare al futuro con grande consapevolezza. Anche quando sul futuro si affacciano le difficoltà. L’amore non ha fine è anche una storia di incredibile coraggio, che ha la forza delle parole e dei fatti di ogni giorno, ma sublimati e trasfigurati da uno slancio vitale tutto femminile, contagioso come sanno esserlo le grandi storie.

Kathleen MacMahon è una giornalista della rete televisiva irlandese RTE. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro di cronista. Ha studiato Storia e Letteratura Inglese allo University College di Dublino, e ha successivamente conseguito un master in Storia all’Università di Cambridge. Come giornalista si occupa di Esteri, coprendo tutte le principali notizie internazionali per i telegiornali.

Le penultime labbra di Giancarlo Marinelli (Bompiani)


Una telefonata sulla segreteria della moglie Giulia subito prima di imbarcarsi su un aereo diretto in Europa dal Brasile: è questa l’ultima traccia lasciata da Antonio Branco, il cui volo si inabissa in pieno oceano poche ore dopo il decollo. Ma il suo nome, inesplicabilmente, non compare nella lista dei passeggeri, e così Giulia decide di andare a casa dei suoceri per fare chiarezza - nel destino di Antonio e nella propria vita. Intorno a questo nucleo narrativo, Le penultime labbra intreccia una serie di vicende che delineano un ricchissimo affresco di casi umani e di psicologie: due liceali alle prese con la paura di crescere e di incontrarsi, un grande poeta sconvolto dalla morte del figlio, una misteriosa figura che abita una casa abbandonata, due anziani coniugi che devono fare i conti con le incomprensioni del passato, i tradimenti reali e suggeriti di Antonio... E su tutto aleggia il mistero sovrano della morte e dell’amore, che Marinelli svolge col suo stile lirico e visionario, incorniciandolo in una formidabile trama gialla

Giancarlo Marinelli, nato a Vicenza il 24 dicembre 1973, insegna regia teatrale; sceneggiatore e autore di drammaturgia contemporanea, regista cinematografico e teatrale, ha pubblicato Amori in Stazione (1995), Pigalle (1998), Dopo l’amore (2002). Sempre per Bompiani è uscito Non vi amerò per sempre (2008).

Chilly Gonzales - White Keys (from SOLO PIANO II)

 

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”Galeotto fu il collier”: le belle donne e la ricchezza muovono un intero paese di Roberto Martalò


Certi incontri possono cambiare la vita di un uomo. In alcuni casi, possono addirittura modificare gli equilibri di un intero paesino; se l’incontro è quello tra un uomo e una donna e di mezzo ci sono anche soldi, il gioco è fatto.
“Galeotto fu il collier” di Andrea Vitali è un simpatico e piacevole romanzo ambientato a Bellano, paese che si affaccia sul lago di Como, negli anni ’30 dello scorso secolo. Luogo ideale per godersi il lago e il sole estivo, la sua tranquillità viene scossa dall’arrivo di un chiassoso gruppo di svizzeri, tra i quali spicca la procace Helga, giunonica e interessata solo a divertirsi. Lidio Cerevelli, sedicente geometra e proprietario di una ditta edile gestita dall’onnipresente e opprimente madre Lirica, se ne innamora subito e capisce che, per coronare il suo sogno d’amore, deve aggirare l’ostacolo rappresentato dalla volontà materna. Il ritrovamento di alcune monete d’oro darà il la a una serie di eventi ed equivoci che il maresciallo Maccadò e il brigadiere Mannu dovranno interpretare per trovare la soluzione a un’intricata vicenda.
Donne e ricchezza: ecco il motore della brillante commedia raccontata dall’autore. Donne bellissime, come Helga o Olghina Cerretti, moglie del potentissimo medico massone Professor Cerretti, o Anita Campesi, moglie di uno scapestrato muratore. Sono loro ad accendere le fantasie dei bellanesi e a dare impulso ai loro sogni e alle loro azioni. Ne sa qualcosa Beppe Canizza, segretario del Partito locale, sempre pronto ad accendersi alla vista di Anita Campesi o di chiunque sia degna di ammirazione. Ricchezza, e dunque potere, come quella ostentata dal professor Cerretti che regala alla moglie un collier certamente unico, ma che non può passare inosservato..
Vitali regala ai suoi lettori una trama leggera e gradevole, spiritosa e intelligente. L’intreccio è ben costruito e dona al romanzo un ritmo veloce e intenso. Una storia frizzante e mai pesante, ben raccontata dallo scrittore che, attraverso il ricorso ad alcune figure già presenti in altri suoi scritti (come il maresciallo dei Carabinieri Maccadò) e a una presentazione quasi macchiettistica dei personaggi che appaiono man mano sulla scena del romanzo, ci offre un punto di vista sulle realtà paesane. Un libro da leggere, anche in vacanza, perché leggero e antistress.

Galeotto fu il collier di Andrea Vitali
Garzanti, 394 pag, € 17,60

lunedì 20 agosto 2012

Per Sarah di Claudio Scazzi (Bompiani)


“Perché io? Già: perché? Me lo sono chiesto spesso, leggendo e rileggendo queste lettere. E me lo chiedo ancora. La verità è che una risposta non ce l’ho. A volte mi sembra giusto parlarne, a volte no. Tutto qui. Non ho ancora capito se sia una cosa buona, un errore o una follia.” Claudio Scazzi, fratello di Sarah, racconta la sua storia, la storia della sua stessa reazione a una tragedia che ha investito la sorella ma anche l’intera sua famiglia, lui stesso, lui che non è più e mai potrà essere quello di prima. In un libro che è il resoconto appassionato e lucido di un ragazzo come gli altri, preso nel laccio di un avvenimento più grande di lui. Un libro che mostra cosa significhi essere consapevoli del proprio dolore e tuttavia continuare ad andare avanti, con il coraggio della giovinezza.

Claudio Scazzi è nato nel 1985, dal 2010 promuove iniziative per ricordare l’impegno della sorella Sarah. Ha fondato l’associazione di volontariato “Sarah per sempre” per la difesa dei diritti degli animali, con la quale contribuisce a raccogliere fondi per la costruzione di un canile ad Avetrana (Ta). Per informazioni: www.sarahpersempre.it

76mo dall' uccisione di FEDERICO GARCIA LORCA per mano dei FALANGISTI FRANCHISTI. Intervento a cura del Prof. Massimo Mura




















Non dimentichiamo in questo giorno ( l’autore fa riferimento al 19 agosto 2012 – ndr) il sacrificio di uno dei più grandi poeti dell'umanità e dell'era contemporanea ovvero il poeta andaluso FEDERICO GARCIA LORCA, nato a Fuente Vaqueros nei pressi di Granada il 5 giugno 1898 e barbaramente ucciso all'alba del 19 agosto 1936 a Viznar, sulle alture intorno a GRANADA verso la Fuente Grande in arabo detta Ainadamar (Fonte delle lagrime), per mano dei vili falangisti franchisti:il poeta non schierato politicamente ma sostenitore  delle rivendicazioni degli umili, dei deboli, dei nullatenenti e cantore e interprete e valorizzatore della cultura e musica  gitana andalusa , fu  ospitato a casa dei fratelli Rosales, suoi amici personali e fra i capi dei franchisti a Granada ma non scampò alla ferocia di un gruppo rivale di insorti comandati da Ramòn Rùiz Alonso nemico dei Rosales, i quali lo arrestarono il 16 agosto, approfittando dell'assenza dei Rosales, su mandato del governatore civile di Granada Josè Valdès Guzmàn conducendolo nel carcere della città dove rimase recluso fino all'alba del 19 agosto, senza che Luis e Pepe Rosales potessero far nulla (fecero loro credere che il poeta era stato già ucciso) e  a nulla valse inoltre l'intervento del grande compositore e amico Manuel De Falla con cui il poeta granadino organizzò nel 1922 la Fiesta e conferenza del Cante Jondo, il canto gitano andaluso.Il poeta fu fucilato insieme al maestro elementare Dioscuro Galindo, al figlio di questi e a due banderilleros iscritti al sindacato anarchico e precisamente Francisco Galadì e Juan Arcolla. Malgrado ricerche approfondite e autorizzate anche negli ultimi anni dall'autorità giudiziaria competente spagnola su richiesta dei familiari i poveri resti di Federico Garcìa Lorca e delle altre citate vittime dei fascisti franchisti non sono stati ancora ritrovati. Il sottoscritto, direttore artistico e fondatore, nel 2006, della COMPAGNIA MURA DI FLAMENCO ANDALUSO con sede a LECCE e nipote dell'unica staffetta partigiana salentina Maria Teresa Sparascio nata a Caprarica del Capo, frazione di Tricase, uccisa per rappresaglia dai nazifascisti a Langhirano(PR) nel 1944, oggi ricorderà la crudele fucilazione del grande poeta andaluso , simbolo di tutte le vittime delle guerre civili e anche delle vittime delle mafie e delle vittime  per causa degli ideali e dei valori di giustizia, di libertà, di democrazia e di solidarietà  compartecipando  a Santa Caterina di Nardò al memorial, con inizio ore 11, in onore di Renata Fonte, per la sua tenace lotta  contro la speculazione edilizia per salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico come  Porto Selvaggio, con la presenza anche della figlia Viviana Matrangola. Sarà dedicata a Renata Fonte una significativa poesia di Federico Garcìa Lorca con l'accompagnamento musicale del sottoscritto in veste di chitarrista compositore ed esecutore di flamenco andaluso. Si invita tutti VS a ricordare e divulgare quanto sopra e a partecipare personalmente. Si allegano alla presente foto autentica di Federico Garcìa Lorca, foto del celebre quadro di Renato Guttuso, fucilazione in campagna che riproduce in modo impressionante la fucilazione di Garcìa Lorca e compagni di morte sopra citati e la struggente e quasi premonitrice poesia MEMENTO del poeta andaluso, fra l'altro grande Autore di teatro, tradotto anche da Vittorio Bodini, senza dimenticare che GARCIA LORCA suonava anche la chitarra e, al pianoforte, le canciones populares espanolas. Grazie per l'attenzione coi miei più cordiali saluti.

Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny e Affaritaliani.it) a Taurisano


Un nuovo appuntamento per Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny/Affaritaliani.it) è previsto a Taurisano il 21 agosto alle ore 20.30 presso la Casa Natale di Giulio Cesare Vanini (Via Roma). Interverranno: Claudio Scordella, assessore alla Cultura, Istruzione e Sport del Comune di Taurisano e Antonio Sanfrancesco giornalista di "Famiglia Cristiana" che dialogherà con l'autore Pierfrancesco Pacoda

Da oltre un decennio il Salento ha espresso una straordinaria  vivacità culturale promuovendo creatività di artisti, metissage di stili, nuove tendenze della ricerca musicale. Lo si può definire "rinascimento salentino" a tutti gli effetti, una  colorata e spumeggiante ondata di creatività che attira ogni anno folle di turisti sulle spiagge, nei ristoranti "tipici" e nelle piazze dei paesi illuminati dalla purezza dei muretti a secco.  La terra del rimorso -  come la definì Ernesto De Martino - si è trasformata nella terra più cool d'Italia, una zona che eccelle rispetto al meridione, perché riesce a creare economia conquistando l'immaginario giovanile e la cultura pop con le proprie radici, la cultura popolare, quella che fa battere un  tamburello e fa intonare un canto senza tempo. Pierfrancesco Pacoda è uno dei pionieri di questo ‘nuovo’ Salento, che negli ultimi decenni anni  ha percorso chilometro dopo chilometro, studiando gli accadimenti della sua splendida superficie ma anche entrando nei meandri più intimi di questa terra. Chi lo avrebbe mai detto che ‘la rotta del rave’ avrebbe incrociato le melodie della taranta? A cinquant'anni dal viaggio di Ernesto De Martino, Pierfrancesco Pacoda torna a parlare di Salento, da un'altra prospettiva, un punto di vista centrale rispetto alla storia.  Autentico fenomeno “pop” capace di attrarre musicisti colti e raffinati, star della musica internazionale, cantanti affermati e giovanissime promesse della musica. Pacoda nelle pagine di questo suo nuovo lavoro, scrive che non esiste altro posto al mondo dove gli adolescenti ballano freneticamente insieme agli anziani, dove famiglie intere aspettano l’alba insieme a giovani vacanzieri di tutto il mondo, contagiati dal ritmo ipnotico, seducente, fisico, ma fortemente intriso di spiritualità della pizzica.

Questo luogo è Melpignano, Sud profondo, Salento, un’area chiamata Grecìa Salentina, dove sono ancora forti le influenze dei colonizzatori greci.  Melpignano è il modello di città virtuosa, dove l’arte e l’economia si intrecciano producendo un risultato entusiasmante, accattivante e allo stesso tempo funzionale allo sviluppo del territorio, un modello da approfondire, studiare e, perché no, da diffondere per dare un’opportunità a chi sa cogliere cosa si nasconde dietro quella magia che non dura un giorno, ma va avanti da quasi quindici anni. All’inizio erano concerti seminati come chicchi di grano nei solchi della Grecìa, a volte sembravano estemporanei, c’era chi addirittura - nelle prime edizioni - suonava senza palco, con l’amplificazione ‘a terra’. E c’erano una piazza, quella di Melpignano, dove il primo maestro concertatore, Daniele Sepe, dirigeva i musicisti davanti a un pubblico entusiasta. Pierfrancesco Pacoda, giornalista esperto di musica e di tutto ciò che ruota attorno a essa, oltre che acuto osservatore e abile scrittore, è forse la persona che meglio può descrivere questa evoluzione.

Perché la Notte della Taranta, come i tanti ‘festival’ estivi che nascono per scomparire, è divenuta una realtà? Qual è il ruolo di Melpignano, della sua comunità, della centralità di questo luogo così antico e moderno, che ha saputo inventarsi e reinventarsi anno dopo anno?

A Melpignano, in agosto, va in scena il concertone finale della Notte della Taranta, celebrazione dionisiaca della vita e dell’intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere di salvare le donne dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che oggi, con il suo ‘pizzicare’ ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per diventare, per una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta, ricostruendo la storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi. Un racconto a più voci, proprio come i meravigliosi canti delle donne di questa terra, un inno d’amore dedicato a uno dei luoghi più magici del nostro Paese.

Pierfrancesco Pacoda - Critico musicale e saggista, si occupa di culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto del Carlino», «l’Espresso», «La Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività di formatore a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi), Sulle rotte del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La rivolta dello stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’ per l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento, dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011, Salento, Amore Mio (Kowalski).

Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano online nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di visitatori, con una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo Maria Perrino



 Autore – Pierfrancesco Pacoda

Titolo – Tarantapatia

pp. - 136 PAGINE

Costo - € 12,00

Ebook - € 5,99

Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni



Per contatti

AFFARI ITALIANI EDITORE - http://affaritaliani.libero.it/

Tel. 02 29403377 - Fax 02 29403378

KURUMUNY  - http://www.kurumuny.it

Tel. 0832801528 - Fax. 0832801528 - Cell.  3299886391

Jonathan Kellerman presenta per Fanucci Time Crime “VITTIME” con la traduzione di Tommaso Tocci. A fine agosto in libreria


Vittime è il thriller più terrificante della serie bestseller dedicata ad Alex Delaware: un crime che lascia senza fiato grazie alla profonda conoscenza di Kellerman, esperto di psicologia clinica, dei meccanismi che conducono la mente verso la follia.

Immergersi nell’insania che si annida dietro agli omicidi  più brutali e sconcertanti è quello che lo psicologo Alex Delaware sa fare meglio. Ma era dai tempi di Jack lo Squartatore che non ci si trovava dinnanzi a una scena del delitto così agghiacciante. Una donna. Il ventre squarciato. Intorno al collo, avvolti come un grottesco monile, gli intestini. Delaware e il tenente Milo Sturgis collaborano da tempo, ma stavolta sembrano non avere alcuna pista da seguire; e quando altri omicidi vengono compiuti seguendo lo stesso, atroce rituale, diventa evidente come tra le vittime manchi la minima connessione. Il solo indizio che l’assassino lascia dietro di sé è  un pezzo di carta sul quale ha tracciato un punto interrogativo: un segno di scherno nei confronti della polizia o forse un’incongrua, disperata richiesta di aiuto. Nel tentativo di trovare una risposta, Delaware inizia a indagare su un vecchio istituto psichiatrico dove un tempo esisteva una speciale unità di cura: tra quelle mura potrebbe annidarsi una terribile verità, sepolta in un passato di disperazione e di violenza che non sarebbe mai dovuto riaffiorare.


Jonathan Kellerman è nato a New York nel 1949. Specializzato in neuropsichiatria infantile, ha utilizzato le proprie conoscenze in molti dei suoi romanzi così come nella serie dedicata ad Alex Delaware, di cui Fanucci Editore ha pubblicato Ossessione (2009), Ossa (2010), Una prova schiacciante (2011) e L’inganno (2011). Autore di crime best seller, tradotto in venti Paesi, è stato insignito dei premi Goldwyn, Edgar e Anthony, e ha concorso per lo Shamus Award.
Attualmente professore di Pediatria e Psicologia presso la Keck School of Medicine della Southern California University, Kellerman vive tra la California e il New Mexico con la moglie Faye, anche lei scrittrice, e i loro quattro figli.

«Amo lavorare su personaggi singolari, dalla mente contorta: l’analisi della follia è il filo rosso che unisce la mia attività di scrittore con quella di psicologo. Del resto, sono attratto dal lato oscuro delle cose fin da quando ero un  bambino.» Jonathan Kellerman




domenica 19 agosto 2012

Val McDermid presenta per Fanucci Time Crime Il canto delle sirene in libreria dal 30 agosto 2012


Val McDermid, una delle più acclamate scrittrici di crime del mondo, accompagna il lettore nel nero inferno di un’intelligenza criminale che non dà tregua, impeccabile e spietata come solo il puro genio, a volte, sa essere.

Bradfield, una cittadina a ovest di Londra. Finora, gli unici serial killer che lo psicologo Tony Hill abbia mai incontrato sono al sicuro dietro le sbarre di una cella. Ma stavolta è diverso: il colpevole è libero, e per torturare e uccidere le sue vittime ha tratto ispirazione da una visita al Museo della Tortura di San Gimignano...
Il terrore s’impadronisce della città: sembra non esserci alcuna correlazione tra gli omicidi, tanto che è impossibile tracciare un profilo del killer, quasi che le vittime vengano scelte a caso. Nessuno si sente al sicuro, mentre la polizia si perde tra mille false piste e sulla stampa iniziano ad apparire strani, inquietanti messaggi scritti forse dall’assassino stesso, intelligente, coltissimo, invisibile. Un assassino che vede nell’omicidio il compiersi di un destino, e il cui scopo è uccidere come se fosse un’esperienza artistica, dalla coreografia impeccabile, visto che ogni dettaglio è di vitale importanza quando la missione che si deve portare a termine è ‘perfezionare nella morte’.


Val McDermid, la grande ‘signora del crime’ della letteratura britannica, è nata il 4 giugno 1955 a Kirkcaldy, in Scozia, da una famiglia operaia. Ha scritto tre serie di romanzi polizieschi, quella di Lindsay Gordon, quella di Kate Brannigan e quella di Tony Hill, di cui Il canto delle sirene, Vincitore del Gold Dagger Award for Best Crime Novel of the Year, costituisce  il primo libro e dalla quale, tra il 2002 e il 2008, è stata tratta una fortunata serie televisiva. Autrice pluripremiata, tradotta in 25 Paesi, Val McDermid è stata insignita nel 2010 del Cartier Diamond Dagger alla carriera. Omosessuale militante, ha avuto un figlio dalla compagna grazie all’inseminazione artificiale. Vive a Manchester con tre gatti.

«Quando ho visitato Il Museo della Tortura di San Gimignano, a darmi i brividi non è stato tanto il dolore atroce che quegli strumenti potevano infliggere, quanto la loro perfezione. Mi sono chiesta quanto tempo fosse stato necessario per renderli così belli.»  Val McDermid

Sacro Terrore di Frank Miller (Bao Publishing)


Duro, brutale, senza mezzi termini, Frank Miller torna d'imperio con un romanzo grafico doloroso e provocatorio. Empire City viene colpita da un attacco terroristico senza precedenti e tocca a Fixer e alla Gatta reclamare giustizia per le vite perse nella strage. Duro come un romanzo di Dashiell Hammett, teso come un noir d'altri tempi, Sacro terrore non è una sottile analisi del terrorismo e dell'angoscia dell'Occidente. È un pugno in mezzo agli occhi alla retorica e al perbenismo, la risposta rabbiosa di un narratore di razza a una delle più laceranti ferite ancora aperte della nostra società: l'11 settembre.

sabato 18 agosto 2012

ENOTECA TAZIO


“L'enoteca Tazio nasce dalla passione di Francesco Arcieri e Antonella Grigolo uniti nella vita e nell'interesse per il motorismo storico.  Ottimi "regolaristi" in quasi vent'anni hanno disputato moltissime gare tra cui ben sette MilleMiglia, dieci Gran Premi Nuvolari, sei Coppe d'Oro delle Dolomiti. Affascinati dai temerari piloti del passato il loro mito è Tazio Nuvolari a cui si sono ispirati per produrre un grande vino. Tazio Valdorcia è un Sangiovese in purezza che per caratteristiche, personalità ed eccellenza vuole essere un ulteriore tributo al più grande pilota di tutti i tempi. Romani di nascita ma Toscani di adozione vivono parte della loro vita a San Quirico d'Orcia dal 2004 per l'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
E proprio al millenario borgo testimone dal 1927 del passaggio della MilleMiglia hanno donato insieme a altri undici "drivers" un'importante scultura in bronzo raffigurante Nuvolari realizzata dal maestro pietino Piero Sbarluzzi. Non poteva quindi mancare un punto di ritrovo per tutti coloro che amano il buon vino e le auto e le moto che hanno fatto la storia. In stile retro' l'enoteca ha due sale dove oltre i due "rossi" Tazio Valdorcia e Audace si potrà apprezzare la prima grappa della Valdorcia ottenuta da vinacce di Sangiovese. Ruggente questo il suo nome è un distillato di uve scelte a 48 gradi. Da Tazio sono in vendita anche cioccolate di alta qualità provenienti da tutto il mondo e un'accurata selezione di Te'. Il meglio quindi di ciò che può appagare il nostro gusto.”


Bar da Alfredo


“Nella piazza che da sul laghetto di Lingua, piccolo paese di pescatori a sud di Santa Marina Salina, nei locali che un tempo ospitavano la frittura del pesce nelle grandi pentole di rame, da quattro anni vi è il ristorante Alfredo in cucina. Nato dalla passione per la cucina che Pietro Oliveri ha avuto sin da piccolo e che fino a qualche tempo fa riservava solo ai suoi amici più intimi, il locale rappresenta la tradizione gastronomica di Salina rivista con la genialità, l'istinto e la dedizione ai fornelli dello chef.
L’isola di salina - Seconda isola dell'arcipelago delle Eolie in ordine di grandezza e di popolazione, Salina è da sempre definita la perla verde per il fatto che qui la vegetazione spontanea è molto rigogliosa e pur non essendoci sorgenti di acqua, il territorio rimane verde e lussureggiante anche in piena estate.  Anche nel periodo invernale Salina riserva giornate di sole, un clima tiepido e gradevole. Già in primavera il clima è caratterizzato dalla quasi costante presenza del sole, temperato da una gradevole brezza. I pochi giorni di pioggia si concentrano nei mesi invernali. Le temperature raramente d'inverno scendono sotto i 10 gradi.  L'isola ha un'estensione di 27 chilometri quadrati ed è suddivisa in tre comuni autonomi; Leni, Malfa e Santa Marina. La cosa è strana visto che le altre sei isole dell'arcipelago sono unite sotto il Comune di Lipari.  La causa è da ricercare nel passato, in un popolo più " intraprendente " di altri e nella difficoltà di collegamenti interni tra i vari paesi dell'isola. Così l'autonomia è rimasta e tre sindaci lavorano per rendere l'isola quanto più vivibile possibile. Ciò è sicuramente un fatto positivo e i risultati vogliono dire un'isola molto curata, con più attenzione ai particolari di ogni paese.”


MINCA


“At the age of 20, he traveled to Hokkaido and was inspired by Asahikawa’s rich Shoyu ramen and authentic Sapporo’s Miso ramen. He was amazed by the difference of Soki Soba in Okinawa when he was 21. Shigeto moved to Tokyo, and he was blown away by the mouthwatering cloudy and rich taste and he had to eat twice a week. He kept on devouring Keika Ramen until he moved to New York City at the age of 28. After moving to New York City in spring of 1981, he was unable to find authentic noodles and craved for ramen. In summer of 1997, his Jazz Band went on a tour in Japan and he simultaneously began searching for famous Japanese ramen shops all around Japan. He traveled to various places while touring and ate ramen such as Kumamoto Ramen, Hakata Ramen, Kurume Ramen, Nagasaki Chanpon, Wakayama Ramen, Kyoto Ramen, Toyama Ramen and many more. It was as though he was on a Gourmet Ramen Tour for six years. After a day after returning to New York City on September 10th, 2001, he heard a catastrophic roaring sound coming from the window and he realized that his life was crumbling as he lost a source of income except his music. He began his late-night ascetic training in October at his friend’s restaurant. He had no qualms about cooking. The 20 years that he spent reading ramen Books and watching Ramen Shows in his apartment urged him to perfect his ramen more and more, and he was rather excited to serve his ramen to customers. His first ramen was rich with pork based broth and zest of garlic salt inspired by Keika Ramen in Tokyo, and his second work was shoyu with pork based broth spurred by Wakayama and Asahikawa Ramen.
Minca History - After eight months of ascetic training from October 2001 and thoroughly hammering out a business plan, Shigeto opened his one and only Minca in June 2004. The broth is made from vast amounts of pork bones and chicken bones, and emphasizes on hearty Japanese taste by using seaweed, dried bonito, and dried shiitake mushrooms imported from Japan. He also obtains miso from Sendai and Shinshuu to create an unique and robust miso ramen. Shigeto spent most of his time developing ramen to serve wide selections of delicious ramen to his customers.
Kambi History - Minca’s sister restaurant Kanbi Ramen House opened in November 2008. Located at 14th Street and 1st Avenue to serve many Ramen Lovers. We look forward to serve you the best authentic ramen. Please send us your comments, your questions, and your suggestions to shigetony@yahoo.co.jp






venerdì 17 agosto 2012

L’Amerikano di Stefano D’Andrea (Angelo Colla Editore)


«L'America è un'immagine sovraesposta. E incominciamo a non vederla più. Eros Ramazzotti cantava, in un allora probabile che ha ormai un quarto di secolo, di una terra promessa che iniziava a svaporare dai nostri immaginari. Era, fu, l'America di Fernanda Pivano e del presidente Kennedy, di Dennis Hopper e su nei decenni fino a Reagan, Clinton e Bush: il mito che il dopoguerra ci ha consegnato e che la storia, al volgere del millennio, sta smontando per un nuovo assetto mondiale. Un'America che, mito, si è identificata col cuore del suo mito: New York.
D'Andrea la racconta in queste pagine con la capacità di andare oltre l'apparenza, scandagliando realtà indicative del nostro presente, con un linguaggio estremamente piacevole ma innanzitutto con l'intelligenza del tempo: la capacità dello sguardo di posarsi nei luoghi più inaspettati (i cessi, ad esempio, o una panchina del metrò) per ricavarne un vivace ritratto d'America oggi, da leggere tutto d'un fiato». (Aldo Nove)

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