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venerdì 10 febbraio 2012

Il libro del giorno: "La Terza Guerra mondiale? La verità sulle banche, Monti e l'Euro"


Fazi Editore lancia una nuova collana di ebook "One Euro". Una serie di testi agili  in edizione italiana e inglese pensati per fornire ai lettori una "cassetta degli attrezzi" per comprendere i grandi cambiamenti economici, finanziari e geopolitici in atto . Inaugura la serie il pamphlet di Elido Fazi,"La Terza Guerra mondiale? La verità sulle banche, Monti e l'Euro", che mette al centro dell’analisi il sistema monetario internazionale, auspicando una nuova Bretton Woods. La nuova collana nasce in un momento di particolare complessità nelle relazioni internazionali, una crisi (finanziaria, economica, politica) che coinvolge tutti a livello macro e micro, i cui effetti sono sotto gli occhi di ognuno. Ma in una società globalizzata quale quella in cui viviamo, un’infinità di variabili concorre a delineare gli scenari del futuro. La formula dell’ebook e del bilinguismo della collana “One Euro” è pensata per fornire ai lettori una cornice chiara, sintetica e aggiornata attraverso la quale interpretare le sfide poste in essere dalla crisi. La serie si aprirà a contributi di economisti, esperti di politica e geopolitica, finanza e relazioni internazionali, fornendo gli strumenti necessari per recuperare il senso del nostro essere cittadini attivi. "Se soltanto il mondo sapesse quanto la gente nel Mondo sa", ha detto un autorevole politologo. "I media tradizionali non sono più - se mai lo sono stati - una fonte di informazione neutrale", dice Parag Khanna, un indiano alla corte di Obama, in "Come si Governa il Mondo", Fazi editore, 2011.

È vero che la crisi finanziaria di Wall Street del 2008 è stata peggiore di quella del 1929? Perché Andrea Camilleri ha dichiarato sabato 21 gennaio al nuovo programma di Serena Dandini su La7 che è scoppiata la terza guerra mondiale, per ora solo in versione soft? E perché un finanziere come George Soros, uno che viene ancora oggi ricordato come “colui che spezzò la schiena alla Banca d'Inghilterra nel 1992”, dichiara che Lloyd Blankfein, il capo della Goldman Sachs, non è soltanto un uomo avido e poco illuminato, ma il “male assoluto”, come il nazismo e il comunismo? Cosa ne pensa Mario Monti, per anni consulente della Goldman Sachs? Soprattutto, possono gli Stati Uniti – che sono il paese più indebitato al mondo e il meno competitivo in assoluto se si guarda alla differenza tra importazioni e esportazioni – uscire dalla situazione economica in cui si trovano senza innescare una guerra? Perché il Presidente Obama ha firmato il 31 dicembre del 2011 una legge per punire qualunque organizzazione faccia transazioni con la Banca Centrale dell'Iran, che ha avuto l'ardire di aprire una Borsa del petrolio dove si tratta in euro e altre valute, ma non in dollari? Ecco alcuni dei i temi affrontati in questo pamphlet, scritto di getto analizzando le cause più profonde della crisi americana e di quella europea in un contesto in cui si trovano alla ribalta gli interessi di paesi come la Cina e l'India.

Disponibile presso

Amazon.it, ibs.it, la Feltrinelli.it, il Libraio.it, Book Republic.it, , bol.it

Dall'eco/sentire all'eco/abitare nel Salento di Vander Tumiatti*


Il mio interesse per il territorio salentino nasce grazie alla curiosità e allo spirito di apertura nei confronti di tutto ciò che coniuga la natura e il paesaggio al mio mestiere di imprenditore nei settori dell’energia ed ambiente, e insieme a questo una mia consueta attenzione per lo studio del paesaggio in relazione alla sua conservazione. Era inevitabile, quindi, per approfondire queste conoscenze in relazione al territorio Salentino, l’incontro con le opere di Rossella Barletta, in particolare con quelle dedicate alle architetture contadine (edite da Capone editore), muretti a secco e “pagghiari” in Salento. Dopo essermi imbattuto in queste pubblicazioni durante un breve periodo di vacanza trascorso in Salento mi sono procurato subito questi libri e altre simili. Le architetture che sono descritte in queste opere sono dei veri e propri esempi di bioarchitettura ante litteram, strutture che coniugano l’antica arte della costruzione alla salvaguardia dell’ambiente di cui fanno parte; dall’utilizzo di materiali naturali al impiego pressoché nullo di procedimenti di costruzione che possano interferire con la natura, e nel pieno rispetto del paesaggio. Penso che possiamo imparare molto dallo studio di queste testimonianze, adesso che siamo definitivamente entrati in un’epoca in cui una visione ecologica e di ‘impatto zero’ sull’ambiente devono dominare ogni scelta, politica, sociale e soprattutto economica. Queste architetture sono quanto di più bello, in Salento, ci è stato donato dagli antenati che hanno abitato in passato queste terre. Mi sono sempre chiesto se anche noi saremo capaci di raccogliere una sfida simile, riuscendo a trasmettere a chi verrà dopo di noi un bagaglio di conoscenze e di sensibilità simile nei confronti del paesaggio naturale, lasciando esempi di bioarchitettura tangibili che mantengano per un altro secolo o più queste premesse coniugando l’eco-abitare all’eco-costruire. Ma a tutt’oggi, almeno da quando frequento con più assiduità queste “latitudini”, sembra divenire sempre più impellente la necessità di sviluppare ipotesi utili per il territorio salentino circa il suo sviluppo sostenibile, inteso ovviamente come uno sviluppo che soddisfi i bisogni presenti senza eccessivo danno per le generazioni future. Intento realizzabile solo con il noto assioma ambientalista dell’agire localmente e pensare globalmente. Ma ancora più mi preme sottolineare in questa sede, che sarebbe importante creare sempre più frequenti momenti di riflessione sui fondamenti etici della complessiva e complessa questione ambientale nel Salento e in prospettiva sulla situazione odierna nazionale, europea ed internazionale (sulle energie rinnovabili e sulla loro utilità, sulle tecniche di tutela degli eco/sistemi), nella convinzione che la finalità dell’ecocompatibilità come tema affrontato sia ad oggi fondamentale per una valorizzazione etica non solo dell’esistenza nella sua componente socio-economica, ma anche per tutta la realtà ecosistemica intesa come comunità biotica. E in questa prospettiva potenziare l’analisi dei processi o prodotti sociali, economici, culturali, che hanno la capacità di integrarsi con l’ambiente in cui vive l’essere umano e in generale con l’ecosistema circostante, al fine di promuovere dunque lo sviluppo sostenibile in relazione ai tre grandi ambiti di riferimento: economico, ambientale, sociale. Buona eco/visione a tutti!

*Vander Tumiatti esperto UNEP (United Nations Environment Program-Ginevra) ,Ass. Secretary IEC (International Electrotechnical Commission- Ginevra), Imprenditore e Fondatore della Sea Marconi Technologies Italia(www.seamarconi.com).

NUOTANDO VERSO LA LUNA DI LUISA COLOMBO (YOUCANPRINT)


“La coinvolgente vicenda di una giornalista di Milano, reduce da un matrimonio fallito, sola e temporaneamente allontanata dalla redazione del giornale, che si trasferisce in un incantevole borgo portoghese, al fine di riprendere in mano le redini della sua esistenza. La storia di una donna tenace che, nonostante le avversità e gli eventi drammatici che il destino si ostina a porre sul suo cammino, non esita ad affrontare l'ignoto, per riavvicinarsi all'uomo che ama e ritrovare se stessa. Samanta ci insegna che nella vita e' necessario trovare il coraggio di chiudere il sipario, quando le scene della nostra esistenza hanno esaurito la loro carica vitale, perché quando una porta si chiude, gettandoci nello sconforto più profondo, altre si dischiudono verso nuovi orizzonti. La protagonista, dopo momenti di amarezza e delusione, troverà il coraggio di lasciarsi tutto alle spalle e di seguire la scia luminosa che la condurrà verso una nuova esistenza, con il conforto di non essere più sola, perchè una nuova vita sta sbocciando nel suo grembo. Un romanzo avvincente, dallo stile agile e fluido, che trascinerà il lettore con colpi di scena fino alla fine, ambientato nella cornice della magica Lisbona, con i suoi squarci mozzafiato, i languori del fado e gli assolati paesaggi dell'oceano portoghese".

NAZISTI E TECNOLOGIA ALIENA 4/4


giovedì 9 febbraio 2012

Oggi mangio da … n. 150: Antica Osteria Magenes Barate


“Nata da una storia centenaria di convivialità, culto e lavorazione dei prodotti del nostro territorio, e dalla passione e dall'applicazione giornaliera della chef-patron Mariella Magenes, vi proponiamo oggi una sana cucina tradizionale milanese e regionale, proponendo gusti e sapori di una volta rivisitati in chiave moderna: sì amici, l'innovazione da noi parte dalla tradizione... Era il 1880 e la nostra famiglia già risiedeva a Barate, piccolo paesino che allora contava circa trecento abitanti (oggi siamo rimasti un'ottantina). Nonno Carlo, figlio di Emilio, continuò la passione del padre per il commercio passando dallo smercio di birre e gazzose a quello di bestiame, vacche e cavalli, e aprendo con il fratello Arturo una bella macelleria proprio nella loro casa natale a Barate, al numero 7 di Via Cavour. È così che a partire dagli anni 50' "Magenes" diventa non solo luogo dove acquistare e mangiare carne di prima scelta, ma vero e proprio punto d'incontro, sia per gli agricoltori e cacciatori della zona, che per i "professionisti" milanesi, i signori che arrivavano nella prima campagna a ridosso della città per trascorrere qualche ora di buona compagnia all'aria aperta. Erano giorni di grandi abbuffate ed oneste bevute, ravioli e paste fatte in casa, salami e cotechini, cassuole e bolliti, salmi di lepri e crostate di frutta cotta.

Carlo e Nunzia, Arturo ed Ernestina, sono i nomi di chi ha passato la vita intera tra queste mura, dove oggi, con la stessa passione e ardore con la stessa luce negli occhi, noi cerchiamo di vivere la nostra favola. In alto i calici, Signori, si è qui per brindare..”



VITTORIO IANDOLO


“Vittorio Iandolo, pittore, incisore e scenografo, nato ad Avellino nel 1942, risiede a Castrolibero (Cosenza) [IT]. Ha conseguito, durante i suoi studi artistici, il Diploma di Maestro d'Arte, la Maturità d'Arte Applicata e il Diploma di Licenza dell'Accademia di Belle Arti di Napoli. Ha iniziato la sua attività artistica nel 1964 ed è stato invitato e partecipato ad oltre 500 Edizioni e Rassegne d'Arte a carattere Nazionale e Internazionale ottenendo plausi e consensi di pubblico e di critica e vincendo centinaia di prestigiosi premi alle varie competizioni artistiche. Dal 1969 al 1979 ha operato a Gorizia stringendo rapporti di collaborazione artistica con alcuni pittori Yugoslavi, che sono stati importanti per la sua definitiva formazione artistica. Dal 1974 al 2008, intraprende una serie di viaggi all'est dell'Europa (Polonia, Yugoslavia, Cecoslovacchia, Romania ,Russia, Ungheria) ed in Francia, Spagna, Inghilterra, Svizzera, Danimarca, Svezia, Tunisia, Marocco, Austria, Germania, Grecia,Turchia,Cipro, Egitto, Israele, Palestina, Spagna, Potogallo, Colombia, Venezuela, confrontando il proprio operato con gli artisti di quei luoghi . Ne esce maturato da quelle preziose esperienze determinanti per i suoi soggetti, tanto da rinnovare integralmente il suo discorso pittorico, oggi vòlto verso le tematiche sociali sulla donna. Nel 1979 si trasferisce a Cosenza ove ricopre la cattedra di Disegno e Storia dell'Arte nel Liceo Scientifico. La sua attività artistica al Kunsthistoriches Institut di Firenze, Archivio per l'Arte Italiana del '900 , all'Archivio Storico per l'Arte Moderna Italiana di Palazzo Bandera di Busto Arsizio (Va), all'A.S.A. Archivio Storico degli Artisti - Italia – Milano. Alla sua attività artistica sono state dedicate alcune recensioni radio - televisive su: Rai Radiotelevisione Italiana, Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Rai Tre International, Telemontecarlo, Radio Capodistria, Teleuropa, Cinquestelle, Rete Alfa, Telespazio, Televiva, Il Gazzettino del Lazio, Il Gazzettino del Friuli Venezia Giulia, Il Gazzettino della Calabria, RaiTre Calabria, RaiTre Friuli Venezia Giulia.


Giornali e riviste d'Arte su cui sono pubblicati i testi: Messaggero Veneto, Il Piccolo, La Nazione, Il Secolo XIX°, Roma, Il Mattino, Il Gazzettino, Corriere Dell'Irpinia, La Gazzetta del Sud, Avvenire, La Vita Cattolica, Il Lunedì, La Gazzetta del Lunedì, Nuovo Cittadino, Primorski Dnevnik, Il Tempo,Il Resto del Carlino, Il Lavoro, Momento Irpino, La Voce di Calabria, Il Giornale d'Italia ,El Tiempo, Calabria Fuori Campo, Il Giornale di Vicenza, La Nuova Venezia, Nuova Comunità, IL Pennino, Lettere da un Antico Caffè, Il Meridiano Di Trieste, Rostema, Breve, L'Arco, Regione Oggi, Equilibrio nelle Arti, Proposta Culturale, Arte, Eco d'Arte, Quadrante delle Arti, L'Adige, Il Gazzettino del Lazio, La Revue Moderne, Il Narciso, Il Tempo, Il MIliardo, L'Italia Artistica, Italia Turistica, Le Venezie e L'Italia, Il Punto, La Vernice, Pensiero ed Arte , Il Gruppo, Percorsi d'Oggi, Alla Bottega. Il Gazzettino del Lazio, Notiziario Advertising Agency, Mid-Times International Newsmagazine, Quaderni dell'Asla. L'Alto Adige, La Zattera, Tribuna Sud, Corriere di Reggio, La Pleiade, L'Inserto di Calabria , Le Stagioni, Oggi Famiglia, L'Informatore Artistico, Linea Figurativa, Nuova, Notiziario dell'Anpes, Il Meridionale, Il Machiavello, Arte Quattro, Nuovi Orizzonti, Artitalia.


Critici di Arte che hanno scritto di Lui: Mario Monteverdi, Giorgio Falossi, Paolo Zauli, Giulio Montenero, Giuseppe Selvaggi, Luigi Malafarina, Luis Poncèt, Renzo Biagi, Luigi Malafarina, Gislaine Brousse, Licio Damiani, Gino Sordini, Arturo Manzano, Isabella Lapi, Paolo Fabiani, Carmina Gomes, Fernanda Banchi, Antonio Barbieri, Fulvio Monai,Luciano de Gironcoli, Robetro Baldissera, Rosita Gangi, Mirò Antoni, Vincenzo D'Atri, Paolo Nicolò, Giovanni Mazzetti, Giorgio Tuti, Carlo Emanuele Bugatti, Giuseppe Pisano, Attilio Peduto, Pompilio Pirone, Davide Gaeta, Franco Mancini, Aldo Manna, Piero Girace, Roberto Maria Ferrari, Paolo Perrone, Fausto Gianfranceschi, Claudio Angelini, Gregorio Viglialoro, Giacomo Migone, Annamaria Secondino, Louis Desgranges, Coriolano Martirano, Gladia Angeli Bel Ghesini, Franca Pinto Minerva , Luigi Severini, Vincenzo Napolillo, Franca Bissoni, Vincenzo Castelli, Alessandro Guarascio, Remo Piperno, Manuela Terenzani, Tonino Citrigno, Fernando Pilli, Lucio Rizzica, Salvatore Perdicaro, Marzio Bugatti, Gino Spinelli de' Santelena, Paolo Micalizzi, Giuseppe Vasi, Carmelo Mezzasalma, Alfredo Attanasio, Giuseppe Pirone, Enzo Aprea, Nicola Villari, Pino Veltri, Angelo Marcianò, Attilio Carbone, Fulvio Castellani, Giuseppe Nasillo, Attilio Sabato, Gianni Anglisani.” (l’opera presentata in questa sede è di Vittorio Iandolo)


Open for Questions: Innovation for Global Development






Dr. Rajiv Shah, Administrator, U.S. Agency for International Development, Gayle Smith, Special Assistant to the President & Senior Director of the National Security Council and Tom Kalil, Deputy Director for Policy, White House Office of Science and Technology Policy & Senior Advisor for Science, Technology, and Innovation, National Economic Council answer questions on the role of science, technology and innovation in global development.

PARTITI S.P.A DI PAOLO BRACALINI (PONTE ALLE GRAZIE)


Partiti S.p.A.


Idrovore che assorbono finanziamenti, possiedono centinaia di immobili, spendono milioni in modo misterioso, creano società per scopi spesso molto distanti dalla politica (il gioco d'azzardo, costruzioni, agenzie turistiche, vendita di biciclette etc.). I partiti sono i veri padroni della cosa pubblica, non solo perché decidono leggi e nomine, ma perché sono ormai piccoli imperi con un potere economico notevole, che viene alimentato dalle istituzioni che sono controllate dagli stessi partiti, in un circolo vizioso inquietante. Si calcola che dal 1994 al 2010 i partiti abbiano ingoiato quasi 3 miliardi di euro di rimborsi elettorali (all'interno del libro il dettaglio della tesoreria su tutte i rimborsi elettorali, dalle regionali alle europee alle politiche). Li chiamano così ma non sono affatto rimborsi, perché le spese elettorali dichiarate da partiti (e verificate dalla Corte dei conti) per lo stesso periodo, ammontano a 579 milioni di euro, quasi un quarto. Il resto? Mancia

UTC


“United Technologies Corporation (UTC) is a diversified company whose products include Carrier heating and air conditioning, Hamilton Sundstrand aerospace systems and industrial products, Otis elevators and escalators, Pratt & Whitney aircraft engines, Sikorsky helicopters, UTC Fire & Security systems and UTC Power fuel cells..”

PHILATELIC DATABASE


“James Hall, writing in the May issue of Royal Mail’s “British Philatelic Bulletin”, praises our efforts… MY FIRST VISIT to www.philatelicdatabase.com was memorable, in the way one might remember a first encounter with a fine wine. And please don’t scoff until you have had a taste yourself, because this site really is a modern classic. With appeal for philatelists of all levels of experience and specialisms, the design and content are refined but relaxed in tone; at once authoritative and compelling.
The Philatelic Database home page carries teasers for a dozen or so fresh and fascinating stories from around the world, plus an inviting array of links to news feeds, thematic articles, discussion threads, a weekly opinion poll and an invitation to subscribe to a free weekly newsletter. The main sections of the site are well conceived and delivered, all well worth a visit: Stamp Profiles, Video, Maps, Dictionary, Crosswords, Directories, Facebook Forums and Post Offices.
Co-founders Richard Turton and William Cochrane worked on the concept for more than a year before the site launched in 2007: ‘We both worked for the journal Philately from Australia between 2005 and 2006,’ Turton recalls, ‘and very much wanted to take that publication online, but couldn’t get the idea authorised, so we made our own site. We wanted to create an online archive for articles that would otherwise be lost or only available to society members.’
Now one is based in Leeds and the other in Australia, and they ‘utilise Skype and email to best advantage.’ The quality of the writing is the best I have seen on a stamp website; all is clear, readable and modern, presenting stamp collecting as very much alive and part of the present. Turton’s considerable experience in Graphic Design is immediately evident.
‘We listen very closely to our readers,’ he says. ‘The site has changed a lot in response to their needs and concerns. We initially had an online Forum section that was integrated into the site itself, but we saw that Facebook was growing at an incredible rate. Our Facebook page is a relatively new undertaking for us, but we are pleased with the positive response. So far most members look to exchange stamps. We also use Twitter, primarily to publish our rss feed and bring in new readers from that social network. We listen to our readers very closely and the site has changed greatly from its inception due to their needs and concerns. For example, it went from a three-column site to two columns in response to reader’s opinions. And it is always great when we receive comments from readers who recognise relatives or personal connections in the articles. One that comes to mind was the grand-daughter or great grand-daughter of the distinguished Irish philatelist Lane Joynt. After she discovered our article about him, she wanted to pass on some of his philatelic collection and we were happy to point her towards David Beech at the British Library.’PhilatelicDatabase.com is that kind of place. Bulletin readers will revel in it. You can subscribe to the British Philatelic Bulletin here. If you would like to contribute to the Philatelic Database project please contact us, we welcome new content whether it be a photo of your local post office or an a fresh new article.”


ONE DAY I WILL WRITE ABOUT THIS PLACE: A Memoir by Binyavanga Wainaina (Graywolf)


“Binyavanga Wainaina tumbled through his middle-class Kenyan childhood out of kilter with the world around him. This world came to him as a chaos of loud and colorful sounds: the hair dryers at his mother’s beauty parlor, black mamba bicycle bells, mechanics in Nairobi, the music of Michael Jackson—all punctuated by the infectious laughter of his brother and sister, Jimmy and Ciru. He could fall in with their patterns, but it would take him a while to carve out his own. In this vivid and compelling debut memoir, Wainaina takes us through his school days, his mother’s religious period, his failed attempt to study in South Africa as a computer programmer, a moving family reunion in Uganda, and his travels around Kenya. The landscape in front of him always claims his main attention, but he also evokes the shifting political scene that unsettles his views on family, tribe, and nationhood. Throughout, reading is his refuge and his solace. And when, in 2002, a writing prize comes through, the door is opened for him to pursue the career that perhaps had been beckoning all along. A series of fascinating international reporting assignments follow. Finally he circles back to a Kenya in the throes of postelection violence and finds he is not the only one questioning the old certainties. Resolutely avoiding stereotype and cliché, Wainaina paints every scene in One Day I Will Write About This Place with a highly distinctive and hugely memorable brush.”

Il libro del giorno: La casa di Gaia di Fortuna Della Porta (LaRecerche.it)


E in uno stato comatoso l’adagiarono nel suo letto quando arrivarono. Il bisnonno permise che un altro uomo la toccasse, che una caviglia si scoprisse, che la scollatura scendesse sul petto infossato e mostrasse un seno, perché non si sentiva la forza di sorreggerla da solo lungo le scale.

Fortuna Della Porta è nata a Nocera Inferiore (SA) il 7/12/ 1948. Laureata in lettere ha insegnato per diversi anni. Ha pubblicato sei raccolte di versi: Rosso di sera, ed. Il Calamaio -2003-;  Diario di minima quiete, ed. LietoColle -2005-; Io confesso, ed. Lepisma –2006-;  Mulinare di mari e di muri, ed. LietoColle, 2008;  La sonnolenza delle cose, ed LietoColle, 2010; Gramaglie e Frattaglie, ed. LietoColle, 2011; Un poemetto di circa 1000 versi, Canto Primo, è apparso sul periodico letterario; Poiesis di Giorgio Linguaglossa; Numerosi i testi in antologie, tra le quali William Shakespeare, I sonetti, patrocinata dall’università di Berlino.


Guida alla conoscenza della biologia e dell'ecologia del suolo di Cristina Menta (Perdisa). Intervento di Vander Tumiatti*


Il percorso sviluppato sino ad oggi con i miei interventi proposti sulle pagine di questo quotidiano, ha avuto e ha (visto che tutt’ora conservano la stessa finalità e la conserveranno anche in futuro) l’obiettivo di proporre ai lettori una chiave d’indagine quanto più attenta possibile alle questioni concernenti l’ambiente, sotto molteplici aspetti, da quello sociale a quello prettamente culturale. Con una consapevolezza di fondo: che ci troviamo in un paese qual è l’Italia, che può dirsi con orgoglio una nazione ricca non solo di arte e cultura, ma anche di un patrimonio, in termini di biodiversità, che ha pochi confronti nel nostro continente. Una risorsa preziosissima, che abbiamo il dovere di preservare. Dunque ho sempre avvertito la necessità di occuparmi con senso critico di ambiente e informazione, con la consapevolezza che non si legge mai troppo, non si indaga mai troppo, non si fa mai troppo per l’ambiente. Di recente ho avuto il piacere di scoprire in libreria una pubblicazione della casa editrice Perdisa, nella collana “Educazione ambientale”, diretta da Mario Ferrari. Il lavoro è di Cristina Menta, docente di Biologia del suolo presso il Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale dell’Università di Parma, nonché ricercatrice presso il Museo di Storia Naturale della stessa città. Il titolo è “Guida alla conoscenza della biologia e dell'ecologia del suolo”. Si tratta di un lavoro di facile comprensione - anche se in più di qualche occasione non mancano gli approfondimenti tecnici e linguaggi specifici - che ci dice quanto il terreno, il suolo, sia una risorsa per l’ambiente e che, in quanto entità biologica complessa ( dal momento che limita i danni provocati dagli inquinanti immessi nel terreno e determina la qualità di produzione dei nostri alimenti), va monitorata e analizzata costantemente. Pur sapendo, però, che gli studi sulla sua biologia e sulla sua ecologia sono arretrati rispetto a quelli relativi ad altri elementi naturali come l’acqua e l’aria. L’opera conduce per mano il lettore nel sorprendente mondo della biologia e dell’ecologia del suolo, fattore indispensabile sul piano argomentativo per l’eco/sostenibilità. Il volume stimola una serie di riflessioni su come sia cambiato nel tempo il nostro rapporto con la terra a causa dei mutamenti culturali indotti dallo sviluppo della tecnologia. Nel tempo che stiamo vivendo, in cui assistiamo al trionfo dell’immaterialità, parrebbe infatti quasi bizzarro occuparsi di quanto c’è di più “materiale” in senso fisico, ma anche culturale, come la “terra”. Un aspetto che viene spesso trascurato è Il tempo necessario alla formazione del suolo: tempi lunghissimi, a volte secoli. Addirittura millenni, come nel caso delle paludi. Oppure delle torbiere, che crescono solo di circa 1 mm all’anno. In altre parole, per formare 2 metri di torba bisogna aspettare ben 2000 anni! Si calcola che la formazione dei suoli agrari abbia richiesto addirittura milioni di anni. Ma ci sono bastati pochi decenni per degradarli e depauperarli dei loro elementi costitutivi a seguito di un uso improprio delle tecniche dell’agricoltura intensiva. E’ ormai indispensabile investire di più in una ricerca il cui scopo sia quello di promuovere un'agricoltura più conservativa e meno “aggressiva”. Si tratta in pratica di abbandonare la strada percorsa finora, quella dello sfruttamento del suolo al solo scopo di massimizzare i profitti, per imboccare percorsi più virtuosi dove, senza trascurare le leggi dell’economia, la terra possa essere oggetto del rispetto e delle attenzioni che merita. Un problema serio, spesso sottovalutato, è quello della desertificazione di vaste aree nei paesi in via di sviluppo, ma anche in quelli industrializzati, seppure con motivazioni tra loro molto diverse. Nel nostro Paese, una gestione del territorio inadeguata alle reali necessità ha fatto sì che circa due terzi dei suoli manifestino i segni di un degrado crescente. E ciò è particolarmente vero nelle aree a più forte presenza umana. Un problema legato, da una parte, allo sviluppo considerevole delle tecniche agricole, che ha peraltro determinato un significativo incremento di produttività, dall’altra a scelte di politica urbanistica insensibili al tema della tutela del suolo e alle sue delicate relazioni con l’intero ecosistema. La terra costituisce infatti un elemento chiave nella regolazione dei cicli naturali in quanto agisce da filtro che depura l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo; svolge una funzione biologica, ospitando la vita di moltissimi esseri viventi, tra cui innumerevoli microrganismi, funghi, animali, piante; e’ fonte primaria di materie prime; riveste un’importante funzione economica per le produzioni agricole e forestali; svolge un’importante funzione culturale sotto forma di paesaggio e di luogo dove si imprimono i segni della storia e delle svariate attività umane. Ma, soprattutto, è il posto dove poggiamo ogni giorno i nostri piedi, che sorregge la nostra casa e sorreggerà quella dei nostri figli e delle generazioni che verranno. E, almeno fino a quando non riusciremo a colonizzare altri mondi, anche l’unica nostra possibilità di vita.

*Esperto Unep e fondatore di Sea Marconi Technologies

NAZISTI E TECNOLOGIA ALIENA 3/4


mercoledì 8 febbraio 2012

"Controsensi e controversie sulla decrescita". Serge Latouche a Lecce all'Università del Salento

 BOTTEGA del MONDO "Made in DIGNITY" - Commercio EQUO E SOLIDALE CONSUMO CRITICO coop.soc. ONLUS,  Presidi del Libro,  in collaborazione  con il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione,  organizzano un incontro con SERGE LATOUCHE (professore emerito presso l'Università di Orsay) sul tema" Controsensi e controversie sulla decrescita.  Oltre il mito dello sviluppo ed il fallimento dell'economia dei consumi". L’appuntamento è previsto per giovedì 9 febbraio 2012  alle ore 10.30 presso  l’AULA SP2  dello SPERIMENTALE TABACCHI a Lecce,  in viale dell’Università 2. Interverranno Carlo Mileti, presidente Coop. Soc. Commercio Equo e Solidale, Lecce e il Prof. Stefano Cristante, Presidente Corso di Laurea Scienze della Comunicazione – Università del Salento

dal “MANIFESTO del DOPOSVILUPPO” di Serge Latouche:

“Il movimento per la decrescita s'inscrive nel più amppio movimento dell'”International Network for Cultural Alternatives to Development” (INCAD) e si riconosce pienamente nella dichiarazione del 4 maggio 1992. Il movimento mette al centro della sua analisi la critica radicale della nozione di sviluppo che, nonostante le evoluzioni formali conosciute, resta il punto di rottura decisivo in seno al movimento di critica al capitalismo e della globalizzazione. Ci sono da un lato quelli che vogliono uscire dallo sviluppo e dall'economicismo e quelli che militano per un problematico "altro" sviluppo (o una non meno problematica "altra" globalizzazione). A partire da questa critica, la corrente procede a una vera e propria "decostruzione" del pensiero economico.
Di fronte alla globalizzazione, che non è altro che il trionfo planetario del mercato, bisogna concepire e volere una società nella quale i valori economici non siano più centrali.

Parlare di doposviluppo non è soltanto lasciar correre l'immaginazione su ciò che potrebbe accadere in caso di implosione del sistema, fare della fantapolitica o esaminare un problema accademico. È parlare della situazione di coloro che attualmente al Nord come al Sud sono esclusi o sono in procinto di diventarlo, di tutti coloro, dunque, per i quali il progresso è un'ingiuria e una ingiustizia, e che sono indubbiamente i più numerosi sulla faccia della Terra. Il doposviluppo si delinea già tra noi e si annuncia nella diversità. Il doposviluppo, in effetti, è necessariamente plurale. Una decrescita accettata e ben meditata non impone alcuna limitazione nel dispendio di sentimenti e nella produzione di una vita festosa o addirittura dionisiaca.  La decrescita dovrebbe essere organizzata non soltanto per preservare l'ambiente ma anche per ripristinare il minimo di giustizia sociale senza la quale il pianeta è condannato all'esplosione.
Sopravvivenza sociale e sopravvivenza biologica sembrano dunque strettamente legate. I limiti del patrimonio naturale non pongono soltanto un problema di equità intergenerazionale nel condividere le disponibilità, ma anche un problema di giusta ripartizione tra gli esseri attualmente viventi dell'umanità.



Oggi mangio da … n. 149: Antica trattoria del Gallo


“Da Milano a prendere una boccata d’aria si viene qui, magari nel bel dehors sotto le fresche frasche, nella sperdutissima campagna a due passi da casa, lomellina incipit, magari risaie e zanzare da due etti. Bellissima l’ambientazione della Locanda del Gallo, insegne di ferro incluse, di tradizione lunga e gloriosa. Qui si viene ormai d’avviso, per il pollo al mattone. Il locale è davvero bello, e – purtroppo dirà qualcuno – molto cool. La Milano da bere arriva anche qui, con cortei di grossi veicoli automobili tedeschi. Ma allo scriba importa la cortese sollecitudine con cui non ostante l’ora tarda sarà accompagnato al tavolo solingo, seppur tanto, tanto propinquo al vicino. Superlativa la cantina, tra le migliori avvistate per profondità ed ampiezza, e per ricchezza di formati: una spettacolare pagina intera di doppi magnum, di referenze credute estinte o mai esistite, a prezzi importanti ma ancora umani. E il resto, senza aggravii che ne riducano di una amen il valore e l’appassionata ricerca. E infine, se vorrai un calice, ti sarà presentata una bella scelta di bottiglie alla mescita con ventaglio dal Curtefranca di facile beva all’impegnativo Amarone.
Avrai dunque il tempo di consultare la carta delle pietanze, d’impronta locandiera ormai solo nella antica genesi: tra gli antipasti scelte di formaggi di ricercato affinamento e salumi preziosi, con omaggi al Joselito. Assaggerai uno sformatino di melanzane e di pomodori, oppure affonderai nei primi d’osservanza. Ma qui, si diceva, si viene per il Pollo alla Diavola (min. 25 min) e quello avrai: mezzo volatile sacrificato tra due quadrelli: cotto a puntino, croccante, fragrante nella sua pelle. E come ognun sa, solo la pelle arrostita di un pollo ne rappresenta l’indubitabile certificato di qualità. E qui la materia prima è a livelli stellari, anche se la preparazione non è un’avanguardia né un esempio di ricerca culinaria e in qualche cantuccio s’affaccia la routine.
Assaggerai la desserteria la prossima volta. Una cena vera l’avrai per 40/50€, a seconda degli appetiti.”


FRANCESCO GENTILE


“Nato a Cosenza il 24/01/70. Artista di prevalente sensibilità astratta, da alcuni anni predilige l’area dell’informale caldo, di rapida gestualità e di un segno semanticamente definito che circoscrive lo spazio delle superfici con  equilibrio formale, di una sintetica efficacia estetica. Opera prevalentemente su una materia fluida, di base, sulla quale agisce uno sgocciolamento leggero distribuito in uniformità cromatica. Pur lavorando  in costanza di pittura, da ultimo affronta il genere delle installazioni, create in contaminanti aggregazioni del gusto. Vive e lavora a Mendicino, (CS) - Italy.” (l’opera presentata in questa sede è di Francesco Gentile)


Raw Video: Marshmallow Launch at the White House Science Fair




The President meets an 8th grader named Joey from Phoenix, AZ at the White House Science Fair and the two launch a marshmallow across the State Dining Room of the White House with Joey's science project - an air cannon.

SEMPLICEMENTE FELICE DI LUCA LORENZONI (SPERLING and KUPFER)


Semplicemente Felice -
Libro


A volte basta un piccolo problema, nel lavoro o nella vita privata, per far cadere a pezzi il nostro mondo. Spesso, troppo spesso, la mente si concentra sulle esperienze negative e noi, nonostante tutti i tentativi e i buoni propositi, non riusciamo a introdurre nella nostra vita qualche efficace cambiamento per superarle. Tuttavia disperarsi e intristirsi non ha senso, perché la soluzione è già presente nella mente e nelle infinite risorse che essa possiede. Essere felici è sicuramente il traguardo cui ognuno aspira, ma non si tratta di un "dono di natura". È uno stato che è possibile raggiungere con tecniche precise, imparando a gestire le emozioni negative e "tirando fuori" entusiasmo, fiducia e passione. Questo libro, con i suoi preziosi strumenti pratici, ci insegna la felicità, condizione indispensabile per raggiungere tutti i nostri obiettivi.

martedì 7 febbraio 2012

DOW


“Dow (NYSE: DOW) combines the power of science and technology to passionately innovate what is essential to human progress. The Company connects chemistry and innovation with the principles of sustainability to help address many of the world's most challenging problems such as the need for clean water, renewable energy generation and conservation, and increasing agricultural productivity. Dow's diversified industry-leading portfolio of specialty chemical, advanced materials, agrosciences and plastics businesses delivers a broad range of technology-based products and solutions to customers in approximately 160 countries and in high growth sectors such as electronics, water, energy, coatings and agriculture. In 2011, Dow had annual sales of $60 billion and employed approximately 52,000 people worldwide. The Company's more than 5,000 products are manufactured at 197 sites in 36 countries across the globe. References to "Dow" or the "Company" mean The Dow Chemical Company and its consolidated subsidiaries unless otherwise expressly noted. More information about Dow can be found at www.dow.com.
Dow people around the world develop solutions for society based on Dow's inherent strength in science and technology. For over two decades - we have embraced and advocated Responsible Care® - a voluntary industry-wide commitment to safely handle our chemicals from inception in the laboratory to ultimate disposal. This worldwide commitment helps consumers lead better lives, customers succeed, stockholders prosper, employees achieve and communities thrive.”


ADD STUDENT ADHD + SCHOOL= SUCCESS


“My name is Brenda Nicholson. I am an ADD mom and the mother of 3 children with Attention Deficit Disorder. I am also an ADD Coach, trained at the American Coaching Association. I have been coaching for about 7 years. I first started studying and learning about ADD over 20 years ago, when my son was small. I suspected early on that he had Attention Deficit Disorder, so I started reading everything I could about it and talking to anyone who would listen. I wanted to be the best mom that I could be, and I believed that in order to do so, I needed to learn about ADD. When my son’s ADD symptoms began interfering with his school performance, I went to his teachers, the school psychologist, and his pediatrician, looking for help and for answers. It was soon apparent that all of my research had made me the expert! It was dismaying to find out that I knew more about ADD than the professionals who were supposed to be helping my son, but I was grateful that I at least had the knowledge to step in and do it myself. There are so many other parents out there who find themselves in the same position, but without the benefit of my years of experience and research. They go to professionals looking for guidance, advice, and help for their child, and find little. That’s where ADD Student and my other site, ADD Moms come in. I created this business to help parents like you – parents who have a child with ADD or ADHD, and need some help in helping their child succeed. I am dedicated to helping children, adolescents, and adults with ADD/ADHD live happier, more successful, and productive lives. Please let me know how I can help you. Contact me at Brenda@ADDstudent.com.”


THE NET DELUSION: The Dark Side of Internet Freedom. By Evgeny Morozov. (PublicAffairs)


“ - The revolution will be Twittered! - declared journalist Andrew Sullivan after protests erupted in Iran. But as journalist and social commentator Evgeny Morozov argues in The Net Delusion, the Internet is a tool that both revolutionaries and authoritarian governments can use. For all of the talk in the West about the power of the Internet to democratize societies, regimes in Iran and China are as stable and repressive as ever. Social media sites have been used there to entrench dictators and threaten dissidents, making it harder—not easier—to promote democracy.

Marshalling a compelling set of case studies, The Net Delusion shows why the cyber-utopian stance that the Internet is inherently liberating is wrong, and how ambitious and seemingly noble initiatives like the promotion of “Internet freedom” are misguided and, on occasion, harmful.”

LEA CERAMICHE


“Tra i più vivaci e produttivi brand del distretto ceramico modenese, Lea Ceramiche ha una copertura nazionale ed internazionale importante, con una presenza capillare in oltre 80 paesi nei 5 continenti del mondo. Oltre all'Italia, i mercati principali sono Stati Uniti, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Hong Kong, Corea e Giappone. Lea Ceramiche è parte di Panariagroup Industrie Ceramiche S.p.a., primario gruppo ceramico internazionale quotato al segmento Star di Borsa Italiana che detiene anche i marchi Panaria, Cotto d’Este, Fiordo, Blustyle in italia; Margres, Love Tiles in Portogallo e Florida Tile negli Stati Uniti d’America. Lea Ceramiche negli anni è stata l’azienda del gruppo che ha compiuto la più significativa trasformazione che l’ha portata a divenire una delle realtà più prestigiose dell’industria ceramica mondiale. Ciò è stato possibile grazie agli investimenti costanti ed ingenti orientati ad ottenere ad ogni stagione un’offerta di collezioni di grande personalità e successo perché basate su un’attenta ricerca stilistica, estetica e prestazionale. Eccellenza, innovazione, entusiasmo, estetica, competenza e affidabilità: questi i valori fondamentali di Lea Ceramiche, l'azienda di Fiorano Modenese che progetta e realizza materiali ceramici per il rivestimento e la pavimentazione di ogni tipo di ambiente. La capacità innovativa dell'azienda si basa su una continua sperimentazione che, grazie allo sviluppo di sistemi produttivi e tecnologie all’avanguardia, consente a Lea Ceramiche di proporre ai propri clienti una vasta gamma di prodotti di altissima qualità che si pongono al vertice di mercato per le eccellenti prestazioni tecniche e contenuto di design.
La sinergia fra prodotti, ricerca e design permette di offrire al professionista una gamma di articoli capace di soddisfare un ampio raggio di esigenze progettuali in un’ottica di sostenibilità e migliore coordinamento estetico con l’architettura e l’arredo. Ne è un esempio Slimtech , il rivoluzionario grès laminato dallo spessore di 3 mm e dalle dimensioni extra di 1 metro x 3 metri, adatto ad impieghi ad oggi inaccessibili alla ceramica tradizionale. Costante è l’impegno di Lea Ceramiche rivolto alla tutela dell’ ambiente . In ogni fase del ciclo di vita produttivo viene posta particolare attenzione all’ambiente di lavoro, alle materie prime, al packaging utilizzato; ogni processo viene monitorato affinché ci sia un risparmio energetico e una salvaguardia ambientale. La tensione continua al miglioramento e la profonda convinzione dell’importanza della comunicazione a vari livelli – la presenza con singolari allestimenti negli eventi fieristici - così come le collaborazioni con designer internazionali, portano ad aprire nel 2010 il primo showroom Lea Ceramiche , nella centralissima via Durini di Milano. Segno concreto della vitalità e della volontà dell’azienda di voler incontrare il pubblico, professionisti e non, lo spazio offre un personale punto di vista sui temi del decoro e delle superfici, raccontati attraverso temporanee installazioni e mediante differenti soluzioni compositive e cromatiche delle collezioni Lea Ceramiche.”


Il libro del giorno: Farla Franca. La Legge è uguale per tutti? Di Gherardo Colombo e Franco Marzoli (Longanesi)


Nel 1992 le indagini di Mani pulite portarono alla luce Tangentopoli: un sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano. Furono coinvolti ministri, deputati, senatori, imprenditori, perfino ex presidenti del Consiglio. I reati scoperti dalle inchieste condotte da un pool della procura della Repubblica di Milano suscitarono una grande indignazione nell'opinione pubblica e di fatto rivoluzionarono la scena politica italiana. Partiti storici come la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Italiano, il Psdi, il Pli sparirono o furono fortemente ridimensionati. A distanza di vent'anni, attraverso un dialogo serrato con Franco Marzoli, Gherardo Colombo, che di quel pool faceva parte, svela i retroscena delle indagini di Mani pulite sottolineandone effetti, limiti e aspettative mancate. Racconta le inchieste sulla P2 e sui "fondi neri" dell'Iri, prime avvisaglie di quell'intreccio tra poteri che Mani pulite avrebbe portato allo scoperto senza riuscire però a mettervi fine. Ripercorre le moltissime accuse mosse all'indagine dai politici coinvolti, le polemiche sull'abuso della custodia cautelare, le misure attuate dalla classe politica in propria difesa. Sullo sfondo, l'incapacità italiana di far rispettare l'articolo 3 della Costituzione, che vuole tutti i cittadini uguali di fronte alla legge. Per alcuni, ancora oggi, "farla franca" è terribilmente facile.

Lecce, “ambiente aperto”, nel lavoro di Franco Ungaro. Intervento di Vander Tumiatti* sul libro edito da Besa "Lecce Sbarocca"


Bel libro quello di Franco Ungaro dal titolo “Lecce Sbarocca” edito dalla Besa editrice. Un’opera sui generis, perché perennemente in bilico tra la prosa romanzata, il percorso autobiografico, il taglio di cronaca cittadina, la satira politica e il sardonico riso rivolto alla scena culturale di un territorio come quello salentino che di spunti, in parecchi ambiti, ne offre quotidianamente. E mi è piaciuto perché l’autore è uno che non si risparmia, si dona, ma soprattutto trasforma la sua lingua in spada, l’affina trasformandola in una vera e propria macchina di sperimentalismi che crea un bellissimo metissage di Caos e Ordine. Di tensione morale ne troviamo tanta, di senso estetico in abbondanza, di ferma convinzione che la Bellezza salverà il mondo oltre ogni più rosea aspettativa.
Ma la sostanza in tutto questo libro che ho letto e apprezzato profondamente è che Franco Ungaro ama il Salento, e desidera raccontarne “le donne, l’arme e gli amori” tentando di offrire uno spaccato senza veli di quello che il capoluogo salentino offre sul piano teatrale, artistico, e politico, cercando di far aprire gli occhi ai lettori su un momento storico particolare in cui il Sud intero non ne esce proprio dignitosamente. Ha uno spazio diffuso nel libro la città di Lecce, o meglio, la cosiddetta “leccesità”, con la dura critica alla sua mentalità “micromegalomane”. L’autore segue, più che i dettami etici di un Pasolini, l’impeto e l’assalto di un Carmelo Bene, più volte menzionato, che lo portano in verità a trovare nuovi argomenti per condurre una battaglia più ampia per un Sud che deve cresce, vuoi nelle infrastrutture, vuoi nella forma mentis. Ho trovato splendido, come penso anche molti lettori, quel brano della postfazione di Goffredo Fofi che dice: “Ogni regione, ogni capoluogo e quasi ogni paese ha in Italia e forse in tutta Europa il suo cantore, il suo storico, il suo linguista, il suo poeta dialettale, i suoi innamorati. Ma gli innamorati non sono tutti eguali, ci sono gli innamorati entusiasti e ci sono anche gli innamorati delusi, e gli innamorati non della città ma della possibilità di conquistarla, di imporvisi. Lecce non è da meno, ieri come oggi. Le librerie di Lecce hanno necessariamente la loro vetrina e il loro scaffale dedicati all’editoria locale. Ci sono le guide turistiche, i libri di cucina e di folklore, i libri di storia, i dischi di pizzica, i romanzi di autori del luogo o sul luogo, i poeti vernacolari, le memorie paesane, le cartoline firmate e talora dei ninnoli, l’artigianato locale, le statuine di cartapesta, e magari le buste di taralli e di biscotti…Tra questi libri troverà senz’altro posto questo di Franco Ungaro, che è alla confluenza di più generi, ma che appartiene alla schiera delle dichiarazioni d’amore esigenti. E se un innamorato o innamorata non sa vedere e considerare i difetti dell’amata o dell’amato insieme ai suoi pregi, e se non amerebbe veder sparire i difetti e trionfare i pregi, che razza d’amore è mai il suo? Un amore stupido, un amore melenso, un amore ipocrita. Franco Ungaro è un innamorato esigente e sa vedere di Lecce il buono e il cattivo, il bello e il brutto. Sa vedere e sa giudicare”. E forse anch’io, come Ungaro, sono un innamorato esigente del Salento, perché accanto a quanto di bello mi ha comunicato questo territorio, con la sua Lecce, la sua cultura, la sua arte e le sue tradizioni, come un amante deluso avverto dolorosamente il permanere di difficoltà a inquadrare nella giusta prospettiva le numerose problematiche inerenti alla progettualità economica e sociale, all’ambiente, alle energie alternative. Anche in questi ambiti che guardano al futuro prossimo, ma anche a quello più lontano, c’è ancora molto da lavorare! Una delle cose che mi è venuta in mente leggendo questo libro, complice anche la non comune capacità del suo autore di trasmettere la passione per una terra, è stato il desiderio di vedere, un giorno, una Lecce “sbarocca” ‘ambientale’, tema che oltretutto viene toccato da Ungaro quando affronta la deturpazione del territorio urbano e degli … innumerevoli pali, ma non voglio anticipare né togliere nulla alla lettura del libro.

*Fondatore di Sea Marconi Technologies, si occupa di interventi sull’ambiente e di recensioni di
libri legati a questioni ecologiche e ambientali.

(intervento apparso sul Blog de La Repubblica Bari)

NAZISTI E TECNOLOGIA ALIENA 2/4


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