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mercoledì 14 settembre 2011

The Revelation - Ra Uru Hu (Human Design System, My Life edizioni)

The Revelation - Ra Uru Hu

"Human Design" è un sistema scientifico innovativo che rivela i codici nascosti del nostro DNA e ci mostra come i nostri pensieri, le sensazioni e i desideri siano tutti parte di uno schema magnificamente orchestrato. Riconoscere questo schema significa celebrare e riconoscere le nostre unicità. L'uomo e il suo risveglio: questo è il fine di Human Design. Per la prima volta una conoscenza che proviene dal futuro ha la conferma scientifica della mappa strutturale del flusso energetico nel corpo umano. Il sistema Human Design, in quanto sintesi tra saggezze antiche e scienze moderne, porta con sé una promessa: permettere alle persone di individuare il proprio disegno energetico di base e applicarlo all'esistenza.

E' una conoscenza logica, meccanica e inedita, uno strumento pratico per la comprensione delle meccaniche della vita umana. Una formula che, attraverso l'auto-conoscenza permette di diventare la guida di se stessi nella vita e di trarre benefici pratici per la coscienza, la salute, il lavoro, le relazioni e la sessualità. Human Design è un "Manuale di Istruzioni" per viaggiare correttamente in questo mondo, per scivolare nella matrice in maniera fluida. Questi sono alcuni dei segreti che il Sistema ti svela: sei in grado di vivere la tua reale esistenza e di trovare il tuo posto in questo grande gioco mistico che è la vita. Si tratta di incontrare qualcosa che in fondo hai sempre ricercato. Non devi cambiare ciò che sei, ma riconoscere e capire quello che sei sempre stato e iniziare a viverlo con consapevolezza e amore.

GQ n.3 : Eva Herzigova … che colpa ne ha?

TUCANO URBANO









Per gente sempre su due ruote. Tutti i giorni, in ogni stagione e in ogni occasione. Da più di 10 anni, produciamo abbigliamento e accessori per chi si muove in scooter e in moto. Sotto la pioggia battente o sotto il solleone, per andare in ufficio o per una passeggiata fuori porta. Sempre e ovunque. Non ci sono limiti per chi si sposta ogni giorno sulle due ruote (di questo siamo fermamente convinti)... In moto sempre in moto, per l’appunto. Questo è il motto che accompagna tutte le nostre collezioni: abbigliamento e accessori che garantiscono sicurezza, comfort e moda in qualunque condizione meteorologica. In origine fu il Termoscud®, il coprigambe contro pioggia, freddo e vento. Poi venne l’abbigliamento antipioggia, l’antivento, i guanti... Così, nel tempo abbiamo continuato la nostra battaglia contro tutte le intemperie climatiche, conquistando scooteristi e motociclisti con una vasta gamma di prodotti capaci di soddisfare qualsiasi esigenza e gusto. I motociclisti metropolitani, gli amanti dei viaggi, gli eleganti professionisti o i giovani alla moda non hanno che l’imbarazzo della scelta.

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Oggi mangio da… n.7: Osteria della Villetta (Palazzolo sull’Oglio, BS)












Da quattro generazioni l’Osteria della Villetta è gestita dalla famiglia Rossi, che già dalla metà dell’ottocento aveva un’osteria nel quartiere Calci di Palazzolo sull’Oglio, a poche decine di metri dall’attuale. Nel 1900 i bisnonni Giacomo e Margherita Rossi costruiscono l’Osteria della Villetta con alloggio, vicino alla stazione del treno Milano-Venezia, linea ferroviaria costruita intorno al 1850 dagli Austriaci. Durante il novecento a Margherita e Giacomo sono succeduti i figli Luigi, Virginia ed Andrea. Dagli anni ’50 la gestione è passata a Giovanni e Lina, genitori di Maurizio. Oggi, nell’originario edificio liberty e nella stessa atmosfera, Grazia e Maurizio ripropongono i piatti della tradizione familiare bresciana. “L’Osteria è per noi il modo di conservare, trasmettere la storia di una cucina, di una socialità e familiarità che consideriamo un importante patrimonio di saperi che rischia di scomparire. L’Osteria ha rappresentato per tutto il 900 uno dei momenti privilegiati di incontro di una comunità, il punto di riferimento tra le persone e le diverse culture. Nella nostra attuale esperienza teniamo vivo questo spirito che ha accompagnato per più di cento anni la storia della nostra Osteria.”

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Il libro del giorno: Ultima estate in suol d'amore di Alma Abate (Neri Pozza)










È l'estate del 1969. Sara ha diciassette anni, è nata nella Libia postbellica, in una multietnica Tripoli dove italiani, inglesi, francesi, americani, ebrei, cristiani, musulmani vivono fianco a fianco. Ha superato indenne gli esami di maturità al liceo scientifico italiano e sta finalmente iniziando ad affrancarsi da una famiglia dominata da tre donne, più esattamente tre «primedonne»: una nonna dal passato burrascoso e ancora piena di energia, una madre implacabile e ben poco affettuosa, una zia di pochi anni più grande ma, al contrario della nipote, svenevole e in crisi isterica permanente. A differenza della sua famiglia, imprigionata tra apparenza e non detto, della sonnacchiosa comunità di cui fa parte, e di una città sospesa tra il vuoto e l'oblio, Sara freme dal desiderio di crescere, di sapere, di capire, di amare. Sempre più attratta dal mondo che la circonda al di fuori della comunità italiana, tra storie impregnate di colore, folklore, profumi, emozioni, Sara scopre di vivere in una società incapace di fare i conti con il proprio passato e impreparata ad affrontare il futuro, in uno straordinario e pericolante miscuglio di lingue, religioni, nazionalità e culture. Costretta a passare le vacanze in interminabili giornate sulle sabbie roventi del detestato Beach Club, poco incline a socializzare con le ricche e annoiate connazionali che frequentano il lussuoso ambiente, l'unico passatempo per la ragazza è farsi beffe del mondo che la circonda e rifugiarsi nella lettura e nell'immaginazione. Finché un giorno qualsiasi, come in uno dei suoi sogni, Sefrem, un giovane, affascinante arabo, cattura il suo sguardo, e lei folgorata riesce a formulare un unico pensiero sconnesso: "Lui, oppure nessuno". Combattuta tra il desiderio di libertà e il tumulto del cuore, Sara intraprende, in quella fatidica estate del 1969, un tormentato percorso di educazione sentimentale che passa attraverso la scoperta di sé e dell'altro, nonché il superamento di barriere e tabù. Un percorso bruscamente interrotto il 1° settembre di quello stesso anno dal colpo di stato del colonnello Gheddafi. Un giorno tragico che non segna solo l'avvento di un regime destinato a diventare sempre più sanguinario e dispotico. Per la giovane Sara è la fine stessa dell'innocenza. Tripoli, 1969: il ritratto indimenticabile di una ragazza e di una città sospesa tra il vuoto e l'oblio. «Tripoli la bianca, bella come un miraggio, con le sue albe che sapevano di vaniglia e le sue notti al profumo di gelsomino».

Alma Abate è nata a Tripoli, in Libia. A seguito dell'ascesa al potere del colonnello Gheddafi si è stabilita a Milano dove ha lavorato via via come interprete, traduttore, redattore, copywriter, speechwriter e, infine, professionista nell'ambito della comunicazione d'impresa.

ARGUABLY By Christopher Hitchens (Twelve)












Chiunque apra in America i più importanti mensili e settimanali che fanno opinione non possono non conoscere Christopher Hitchens, un intellettuale made un U.S.A onnivoro di sapere , esilarante, irritante, anticlericale “par excellence” come direbbe Nietzsche. In numerosi suoi scritti ha accusato Henry Kissinger di essere stato un criminale di guerra, e come ciliegina sulla torta e naturalmente “debita conseguenza” è stato etichettato come apostata dai suoi ex amici di sinistra. Ora si trova in una situazione piuttosto difficile: sta morendo di cancro esofageo. Ma riesce comunque ad affrontare la questione con aplomb eccezionale. Esce ora questa splendida raccolta di suoi saggi, ovvero un oncia d’oro purissimo di più di 780 pagine e contenente 107 saggi. Alcuni di questi sono frutto di lunghi viaggi in luoghi scomodi come l'Afghanistan, l'Uganda e l'Iran. I suoi scritti sono apparsi in diverse sedi autorevoli, si è occupato delle “questioni” che fanno saltare dalla poltrona molti politici a Washington, e da non dimenticare tra le proprie letture il suo best-seller-esegesi contro la religione, "God is Not Great”, una breve biografia di Thomas Jefferson. Il secondo aspetto che rende affascinante questo “pensatore” è la sua erudizione. Da non confondersi con del bieco nozionismo o citazionismo. Lui è uno che ha studiato sul serio i classici della filosofia e della letteratura mondiale moderna e contemporanea. E soprattutto quando recensisce i libri, li legge dalla prima all’ultima pagina. La sua portata, il suo peso specifico, sono straordinari, sia in larghezza, che in altezza che in profondità. Egli è sicuro di sé sia su argomenti come la politica del Libano sia sull'ontologia magico/fenomenica dei libri di Harry Potter. Per farla breve, e per evitare di sembrare troppo ingenuo, posso senza timore di essere smentito che trovo Hitchens uno dei pensatori e scrittori più stimolanti e divertenti che l’America abbia prodotto nell’ultimo ventennio.

martedì 13 settembre 2011

The China Study di Thomas M. Campbell II (Macro edizioni)

The China Study - LibroDa non perdere

Il piu' importante studio epidemiologico mai realizzato, durato 27 anni e realizzato in collaborazione con varie universita'. Il famoso scienziato americano T. Colin Campbell, assieme al figlio Thomas M. Campbell II, studiano la relazione fra dieta e malattia, giungendo a conclusioni davvero sorprendenti. Dall'introduzione del libro: “ I libri sulle diete sono costantemente in cima alle classifiche di vendita; non c'e' praticamente rivista popolare che non dispensi consigli dietetici... Dato il bombardamento di informazioni, siete sicuri di sapere cosa dovreste fare per migliorare il vostro stato di salute? La mia ipotesi e' che non siate veramente sicuri della risposta. In tal caso sappiate di non essere i soli: malgrado l'abbondanza di informazioni e opinioni, pochissime persone sanno davvero che cosa dovrebbero fare per migliorare la loro salute. Questo non dipende dalla mancanza di ricerca. Le ricerche sono state fatte, disponiamo di un'enorme quantita' di informazioni sui legami fra alimentazione e salute, ma la vera scienza e' stata sepolta sotto un cumulo di informazioni irrilevanti, se non addirittura dannose: la scienza spazzatura, le diete alla moda e la propaganda dell'industria alimentare. Voglio cambiare questa situazione. Voglio fornirvi un nuovo quadro di riferimento per capire l'alimentazione e la salute, una struttura che elimini la confusione, prevenga e curi le malattie e vi consenta di vivere una vita piu' appagante. Sono stato "nel sistema" per quasi cinquant'anni, ai massimi livelli, e ho ideato e diretto grandi progetti di ricerca, decidendo quali ricerche dovessero essere finanziate e trasferendo un'infinita' di risultati di ricerche scientifiche nei rapporti di commissioni nazionali di esperti. Avete il diritto di sapere che molte delle nozioni comuni che vi sono state trasmesse sul cibo, la salute e la malattia sono sbagliate. Per quanto problematiche, le sostanze chimiche presenti nell'ambiente e nel vostro cibo non sono la causa principale del cancro. I geni che avete ereditato dai vostri genitori non sono il fattore piu' importante che determina se sarete vittime di una delle dieci principali cause di morte. La speranza che la ricerca genetica possa portare a cure farmaceutiche per le malattie ignora le soluzioni piu' efficaci che possono essere messe in atto oggi. Il controllo ossessivo dell'assunzione di una sostanza nutritiva, come ad esempio i carboidrati, i grassi, il colesterolo o gli acidi grassi omega-3, non dara' come risultato una salute a lungo termine. Le vitamine e gli integratori alimentari non vi forniranno una protezione a lungo termine dalle malattie. I medicinali e la chirurgia non sono in grado di curare le malattie che uccidono la maggior parte degli americani. Probabilmente il vostro medico non sa di che cosa avete bisogno per ottenere il miglior stato di salute possibile. Quella che propongo non e' niente di meno che la ridefinizione della nostra concezione di buona alimentazione. I risultati provocatori dei miei quarant'anni di ricerca biomedica, comprese le scoperte risultanti da un programma di laboratorio della durata di ventisette anni (sovvenzionato dalle piu' rispettabili agenzie di finanziamento), dimostrano che una dieta corretta puo' salvarvi la vita.”

OVS IDNUSTRY












Leader nel mercato italiano dell’ abbigliamento, OVS industry è oggi un punto di riferimento nel fashion retail. Collezioni di qualità a prezzi competitivi e una nuova interpretazione dello shopping basata sul rinnovo costante. OVS industry seleziona, sviluppa e produce i propri capi, controllando progressivamente tutte le fasi di lavoro. Un prodotto di qualità, di stile e di gusto italiano è il risultato di un complesso percorso di ricerca, ideazione e produzione, che parte da un team interno di stilisti e product manager. Lo “styled in Italy” si fonde con i trend internazionali grazie anche a collaborazioni esclusive con grandi creativi come Elio Fiorucci, Davide De Giglio ed Ennio Capasa, il creatore di Costume National. Il risultato è un brand “inclusivo” democratico, rivolto a tutti con una particolare attenzione per il design.

OVS vanta: 561 negozi nel mondo di cui 69 all’estero; il maggior numero di clienti con 13 milioni di acquirenti in un anno; oltre 35 milioni di scontrini e oltre 100 milioni di capi venduti (di cui 32,9% nel bambino); oltre 4.000 dipendenti. Primo tra tutti i marchi di abbigliamento in Italia. Quota di mercato 2010 a valore di spesa totale: 4,08%. 25 italiani su 100 comprano almeno una volta all’anno da OVS. 1 bambino su 3 veste OVS industry. Una crescente richiesta dall’estero vede nel format di OVS un posizionamento e un’offerta unica nel suo genere. La possibilità di ottenere notevoli economie di scala e di garantire quindi competitività sui prezzi deriva da diversi fattori: il grado di espansione raggiunto dall’azienda; il volume di capi: più di 105 milioni di capi prodotti nel mondo; la superficie di vendita: oltre 500.000 mq totali nel mondo; l’uso efficiente della catena di fornitura che permette un apporto diretto di know-how, garantendo continua ricerca e sviluppo di nuovi prodotti; riduzione al minimo del numero di intermediari, quindi minori costi e prezzi più bassi per i clienti. OVS industry, con personale e sedi, è infatti presente in Cina (Hong Kong), in Bangladesh, in India, in Pakistan e in Turchia. OVS industry è oggi un vero e proprio brand di moda che vende direttamente nei propri negozi. La svolta chiave di questa trasformazione risiede nel concetto INDUSTRY che, insieme all’acronimo OVS nel nuovo logo, spiega la fase evolutiva dell’azienda. Il termine INDUSTRY trasmette l’idea di un’industria che pensa e produce. Nasce così un’immagine più moderna, rivolta a nuovi potenziali clienti. Questo progetto coinvolge: L’IMMAGINE/IL LOGO/LA MISSION/LA STRATEGIA che, sviluppati su grandi metrature e attraverso una copertura capillare del territorio, rendono OVS industry un’azienda di grande dinamicità.

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GQ n.2 : Guardami stupido … e se lo dice Monica Bellucci!



Oggi mangio da… n.6: Kupperlain – Albergo e ristorante (Castelbello, Alto Adige – Italia)



















Il Kuppelrain è circondato da alberi e arbusti e si trova proprio nei pressi della piccola e piacevole stazione di Castelbello, rimodernata di recente. La filosofia dello chef, nonché titolare Jörg Trafoier si può riassumere in poche parole: reinterpretare di continuo la grande cucina con i migliori prodotti locali, sviluppare piatti creativi, mantenendo la purezza del sapore incontaminato delle cose. Con la costante speranza che anche i nostri ospiti lo possano apprezzare, vorremmo che il nostro albergo sia un "rifugio per l'anima", dove ci si senta ben accolti, si abbia la sensazione di poter rimanere, e semplicemente star bene con ottimo cibo e bevande prelibate. Il nostro Kuppelrain è stato costruito in stile liberty a cavallo del secolo e già in epoca asburgica era un bell’albergo con ottima cucina. Noi gestiamo la struttura dal 1988, e vi è coinvolta tutta la famiglia. È un lavoro che ci dà molta gioia.

La cucina - In ogni stagione raccogliamo noi stessi erbe, fiori, rosa canina, noci, assenzio e varia frutta maturata al sole, che lavoriamo e conserviamo con gioia seguendo le ricette tramandate da nonne e mamme, per poi proporli ai nostri ospiti a colazione. Oppure utilizziamo il nostro "raccolto" per la preparazione dei nostri piatti. Se possibile, tutto biologico, naturalmente. La cucina creativa con Jörg Trafoier e Sonya Egger - Utilizzo e lavorazione di prodotti regionali della migliore qualità: in ciò consiste la maestria della cucina creativa. Jörg Trafoier, cuoco venostano insignito della stella Michelin, padro-neggia quest'arte alla perfezione. Le sue ricette sono composizioni originali e naturali in cui il legame con la terra d'origine viene raffinato con un pizzico di audacia o un soffio di nostalgia per terre lontane. Così le cappesante si sposano con l'orzo venostano o l'agnello con una purea di ceci. Le ricette vengono completate dai saggi abbinamenti di vino proposti da Sonya Egger, esperta som-melière, che ha anche redatto la maggior parte dei testi.

"Cucina creativa in Alto Adige" non è un semplice libro di ricette, ma una dichiarazione d'amore alla tradizione culinaria della Val Venosta e un rispettoso inchino davanti a questo arcaico paesaggio culturale che si rispecchia in modo particolare nei testi di Gianni Bodini, Sebastian Marseiler e Stefano Tesi. Il tutto è impreziosito dalle immagini di Udo Bernhart e Gianni Bodini. In Alto Adige, nella regione con la più grande concentrazione di roccaforti culinarie in Italia, Jörg Trafoier è considerato uno dei cuochi più affermati. Dal 1988 conduce con sua moglie Sonya il ristorante Kuppelrain, divenuto un tempio dei gourmet e punto di riferimento in Val Venosta. La stella Michelin a partire dal 2001 e i sedici punti di Gault Millau attestano il rico-noscimento ottenuto a livello internazionale.

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KORN - Falling Away From Me

Music video by Korn performing Falling Away From Me. (C) 1999 SONY BMG MUSIC ENTERTAINMENT

Il libro del giorno: Giudici di Andrea Camilleri, Giancarlo De Cataldo, Carlo Lucarelli (Einaudi)













«Tutto è legato, per me, al problema della giustizia: in cui s’involge quello della libertà, della dignità umana, del rispetto tra uomo e uomo». Così Leonardo Sciascia in Porte aperte – storia di un giudice che in epoca fascista si batte per evitare a un imputato la condanna a morte – sintetizza l’importanza di una questione che è alla base del concetto stesso di civiltà. Dal ritratto manzoniano dei giudici Monti e Visconti, «uomini di cui tutta Milano venerava l’integrità, l’illibatezza, l’ingegno, l’amore pel bene pubblico, lo spirito di sacrificio e il grande coraggio civile» e che poi, come si racconta in Storia della Colonna Infame («l’opera che mi ha fatto cogliere la grandezza del Manzoni», ha detto Andrea Camilleri), condannarono a morte degli innocenti; fino a Gli dèi hanno sete di Anatole France, passando per Dostoevskij, Kafka, lo stesso Sciascia – che del tema «giustizia» fece quasi un’ossessione - , la letteratura è da sempre affascinata dalla figura che incarna il paradosso inevitabile dell’uomo che giudica l’uomo. Investito dal potere (e dal dovere) immenso di distinguere l’innocenza dalla colpa, la ragione dal torto (e dunque, estremizzando, il bene dal male), il giudice è però anche l’ingranaggio di un sistema che procede per errori e tentativi di correzione, strumento del potere politico e – talvolta – vittima. Sulla scia di questa lunga tradizione letteraria, tre grandi autori italiani firmano altrettante «storie di giudici», tre racconti che – in modi diversi – guardano alla vita, al coraggio, alla dedizione e all’incoscienza di chi ha a che fare ogni giorno con i rischi e le responsabilità di questo difficilissimo mestiere. Ci porta agli albori dell’unità d’Italia Andrea Camilleri con Il giudice Surra, arrivato in Sicilia dal nord, armato soprattutto della sua ingenuità e di un ostinato ottimismo, che riesce a vincere la prima battaglia contro la Fratellanza, che ancora non si chiama mafia ma è la stessa cosa. Con La bambina, Carlo Lucarelli ci racconta invece di un insospettabile giudice-ragazzina, costretta all’improvviso a vivere in clandestinità mentre a Bologna gli anni Ottanta deflagrano con inaudita violenza. Giancarlo de Cataldo racconta invece in Il triplo sogno del procuratore la lotta senza fine tra un procuratore e un sindaco agguerrito, emblema del legame malato – e apparentemente incurabile – tra legalità e cattiva politica. Storia, attualità, talento narrativo e una lunga esperienza in materia di crimini, indagini e processi (esperienza letteraria e, nel caso di De Cataldo, anche personale: l’autore è giudice alla Corte d’Assise di Roma) sono gli ingredienti che compongono questi brevi e intensissimi «pezzi d’autore». Tre voci inconfondibili riunite per la prima volta in un solo libro, insieme per raccontare la giustizia e fotografare il passato e il presente del nostro Paese. Perché, tornando a Sciascia, scrivere di giustizia non è altro che scrivere di libertà, di dignità, di rispetto: del nostro essere uomini e cittadini.

Eagle Pictures presenta MOZZARELLA STORIES Una Commedia malavitosa a base di caglio










Nel regno delle mozzarelle, Ciccio DOP (GianpaoloFabrizio) è il signore assoluto di un candido impero in cui lui è il ‘casaro’, ovvero il produttore di formaggio più importante. Dopo anni di dominio incontrastato, Ciccio DOP si trova ad affrontare una crisi senza precedenti che lo vede precipitare in una guerra di mercato contro dei misteriosi imprenditori cinesi. Questi ultimi hanno, infatti, invaso improvvisamente supermercati e ristoranti con una mozzarella di ottima qualità, di sapore eccellente e, soprattutto, a metà prezzo… Di fronte al rischio concreto di finire rovinato, la reazione di Ciccio DOP scatena una serie di eventi con cui dovranno fare i conti in prima persona sua figlia Sofia (Luisa Ranieri), una donna affascinante e carismatica; il cantante confidenziale Angelo Tatangelo (Massimiliano Gallo), nonché la sua vecchia partner e amore mai dimenticato Autilia “Jazz – Mood” (Aida Turturro) e l'ex campione di pallanuoto Dudo (Massimiliano Rossi). All’orizzonte si stagliano le complicate pretese dell’inquietante Mastu Pascale, la violenza letale di Gravinio (Tony Laudadio) e la follia melodrammatica di Gigino a' Purpetta (Giovanni Esposito). Nel momento più difficile, però, il lucido Ragioniere (Andrea Renzi) offrirà una serie di ottimi consigli, mentre un’enigmatica quanto saggia massaggiatrice cinese mostrerà a Sofia la strada per riuscire a creare qualcosa dal nulla e arrivare laddove nessuna donna era mai riuscita prima di lei.

EDOARDO DE ANGELIS STORY: Note di Regia

Caserta & Me

Ho vissuto a Caserta dal 1988 al 2001. Ho assistito all’apice e al declino delle eccellenze di questa città: la Democrazia Cristiana, il basket, il calcio, la pallanuoto, l’edilizia, la prima generazione del clan dei casalesi mi sono passati davanti con entusiasmo e dignità, senso di orgoglio e violenza.

Mi ha sempre colpito la tendenza, che hanno molti in città, ad arrivare ad un passo dal successo per poi crollare clamorosamente: la squadra di basket che vince lo scudetto e l’anno dopo fallisce, la squadra di calcio che agguanta la serie B e l’anno dopo fallisce, la squadra di pallanuoto che, mentre sta per mettere il piede in serie A, fallisce! Antonio Pascale definisce Caserta come una città dove ognuno, prima, “era qualcos’altro”. Una città di “ex”. A me sembra, invece, una città di ex “quasi”. Atleti che sono arrivati “quasi” in serie A, altri che hanno “quasi” vinto uno scudetto, altri ancora che sono stati, un tempo, “quasi” felici. Uomini e donne di tutto il mondo possono arrivare a comprendere e perfino a ‘condividere’ questo sentimento: ognuno di noi può capire cosa significa essere stato, una volta nella vita, “quasi” qualcosa o qualcuno, per poi diventare qualcosa, qualcun’ altro o, più probabilmente, nessuno.

Caserta & la Mozzarella

Ogni uomo, donna o bambino che si trovi a mettere piede sul suolo di Caserta, lo fa con le papille gustative in fibrillazione e in testa un unico pensiero: la Mozzarella. La bontà di questo formaggio fresco a base di latte di bufala è rinomata in tutto il mondo. Chi possiede terre, bufale ed è in grado di estrarre il loro prezioso latte, detiene una fortuna tale da potere parlare di “Oro bianco”.

Mozzarella Stories & Noi

Durante gli anni trascorsi a Caserta, ho osservato con scrupolo e curiosità il modo di essere e di vivere che avevano le persone che mi circondavano. E' da queste persone in carne ed ossa che nascono i personaggi inventati di Mozzarella Stories: Ciccio DOP al momento si trova a dover fronteggiare una Guerra di mercato contro aggressivi produttori di mozzarella cinese. Dudo, ex campione di pallanuoto slavo, lavora oggi senza successo per la società di recupero crediti di Ciccio DOP. Angelo Tatangelo, idolo neomelodico di matrimoni e comunioni, è scomparso: al momento si trova bloccato sotto il corpo enorme, inamovibile e morto della sua antica partner e amore mai dimenticato Autilia Jazz Mood. A fornire a questi personaggi una via d’uscita ci penserà Sofia, figlia di Ciccio DOP, cresciuta senza chiedersi mai prima d'ora quale fosse il prezzo da pagare per la sua vita agiata. Sarà lei a trovare una collocazione per tutti, in questo o quell’altro mondo. Il tono è quello della commedia. Seguendo lo stesso percorso iniziato dalla tradizione della commedia all'italiana, intendiamo raccontare personaggi che si ispirano alla realtà ma la superano in quanto frutto di finzione. Si tratta di figure quanto meno eccentriche, costruite in prospettiva comica, ma che vanno rappresentate ponendo al centro la verità di cui sono portatori in quanto esseri umani.

Un film d’ensemble

Per raccontare questa storia avevo bisogno di attori e attrici cui potere affidare ruoli complessi e, in apparenza, sopra le righe, mentre in realtà fortemente radicati non solo nel mio immaginario, ma anche in quello di una terra come la Campania dalle grandi tradizioni. In questo senso sono stato molto fortunato a potere, tramite questo progetto, mettere insieme personalità e talenti diversi: come, ad esempio, quello di Luisa Ranieri per la prima volta in un personaggio dinamico e determinato, come quello di Aida Turturro al suo primo film in Italia e come quello di Gianpaolo Fabrizio per la prima volta davanti alla macchina da presa di un film destinato al grande schermo. Mozzarella Stories è un insieme di “prime volte”, inclusa, ovviamente, la "mia”: un punto di partenza comune per raccontare qualcosa di moderno, ma dal sapore antico.

Perché Mozzarella Stories?

È da quando ho girato il mio primo fotogramma che in qualche modo mi preparo a questo film. Da allora sono trascorsi dieci anni e in tutte le piccole storie vere e inventate che ho raccontato c’è un tassello che è poi andato a comporre il puzzle di Mozzarella Stories. Ricordo che l’idea del film è nata con una domanda che ho fatto allo sceneggiatore De Pascalis: “Che succede se tutti cercano qualcuno che non si trova perché è rimasto incastrato sotto il corpo morto di un’amante enorme?”. Questa immagine rappresenta per me una sorta di immagine guida che mi ricorda la prospettiva che intendo fornire a questo racconto. La mia idea di spettacolo prevede l’accoglienza del pubblico nel salottino buono dell’idea già nota e in alcuni casi anche del luogo comune. Solo lì, quando è a suo agio, egli è pronto a idee nuove, shock e sorprese. È mentre sta ridendo che intendo fare in modo che versi una lacrima di commozione ed è proprio mentre la lacrima sta scivolando, che intendo metterlo nelle condizioni di abbandonarsi ad una risata “liberatoria”.

lunedì 12 settembre 2011

GQ n.1 - Madonna e Sting sono GQ. E tu?

Oggi mangio da… n.5: Café Quinson - Morgex (AO)









In Valle d'Aosta, ai piedi del Monte Bianco, a due passi da Courmayeur e da La Thuile, incastonato nel piccolo borgo di Morgex, si rivela agli occhi dei suoi ospiti il nostro ristorante, il Café Quinson, piccola gemma ricavata da un'antica casa del 1600, dove pietra e legno creano un'atmosfera accogliente, calda e famigliare, tipicamente montana. In questa cornice, lo chef Agostino Buillas, affiancato da Anna ed Elena Quinson, saprà conquistarvi grazie alla passione per la tradizione e all'amore per i prodotti delicati e genuini che reinterpreta con fantasia e innovazione. La sua cucina sperimenta nuovi sapori, audaci accostamenti, tecniche innovative, senza tralasciare le ricette tipiche del territorio, che rielabora sapientemente, utilizzando la carne bovina valdostana, i salumi artigianali, il pesce dacqua dolce, i formaggi, le verdure e i frutti dell'orto che cura in prima persona. Completa ed arricchisce la proposta gastronomica una vasta scelta di vini e distillati, selezionati tra le migliori etichette provenienti dai vigneti di tutto il mondo. "Commovente. Non ci sono altri termini per definire questo superbo Café Quinson Vieux Bistrot." (Marco Gatti)

La gestione del Café Quinson Vieux Bistrot è strettamente familiare. La passione per la ristorazione è nata nel secolo scorso quando Costance e Thomas Quinson tornarono dalla Francia e aprirono il locale. Erano i primi anni del '900 e da allora la nostra famiglia ha sempre portato avanti la tradizione.

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MARINA YACHTING 2011












Un ufficiale dal passato eroico approda nella vita metropolitana. Con il suo aspetto deciso e forte, con il suo bagaglio di esperienza e conoscenza, con il suo indiscutibile savoir faire marinaro. L’Uomo Marina Yachting si prepara a un inverno freddo con il suo guardaroba affidabile e concreto, certo sempre e comunque della propria eleganza.

ARCHIVIO - Quattro materiali per il Pickot, emblema di Marina Yachting: dal panno Idrostop tradizionale, al poliestere a sezione stellare, dalla tela resinata opaca alla lana mélange, per una versione più leggera. L’interno trapuntato è staccabile e può essere indossato indipendentemente. Il poliestere a sezione stellare interpreta anche il trench a doppio petto e il nuovo parka Grecale, un capo militare con la sorpresa del piumino interno staccabile. Il montgomery è in taffettà tecnico opaco, come il blazer monopetto che si porta in ogni occasione. L’uniforme fa da fonte ispiratrice per una gamma di capi polifunzionali che uniscono stile e prestazione. Righe ecrù sottolineano e enfatizzano la derivazione militare anche su maglie, in lana Idrostop con punti da marinaio, e nei pantaloni in cotone ritorto con le ancore ricamate ton sur-ton.

MACRO LOGO - Il rosso “yacht club” interrompe senza mai invaderlo il blu Marina Yachting. I dettagli ecrù illuminano il buio delle profondità marittime. Piumini e bomber in nylon lucido, anche reversibili, accanto alla grande novità di stagione: il giaccone da vero lupo di mare, la tipica cerata da indossare a bordo, diventa un parka in cordura di nylon con il colletto in velluto e un gilet di salvataggio incorporato, vero antifreddo urbano. Uno dei pezzi più tecnici del mare diventa cult quotidiano, in versione lunga e corta. Le polo in interlock costituiscono l’anima “useful basic” del guardaroba, tutte con macrologo a contrasto. Lo spirito sailing della collezione trasla lo sport in attitudine da città.

BANCHINA - I grigi del fumo e della nebbia, i beige dal corda al teak. Una linea di lane e cotoni trattati, insieme a fibre di ultima generazione. Micro-poliestere dalla mano morbidissima e dall’alta performance per piumini e parka, anche in cotone impregnato, resinato, smerigliato. Il blazer è trapuntato, per un uso anti-freddo. I dettagli sono in evidenza: punti grossi e cuciture tramate, interni rinforzati, asole e tasche ampie, cappucci staccabili, bottoni marinari e zip per sottolineare gli spacchi laterali delle giacche. I tessuti sono importanti: maglie volumizzate da pescatore con righe dégradé, lana e nylon dall’aspetto “duro”, ma in filati morbidi, jersey militare smerigliato, piquet stretch per le polo, felpe con trattamenti “silky” per maggiore comfort. I pantaloni hanno un’ampia scelta di vestibilità e traggono spunto dal guardaroba delle divise militari della Marina. In cotone doppio ritorto, hanno il monogramma “MY” ricamato in tessitura. Le camicie, irrinunciabili nel vestire maschile, oltre alle righe osano i quadri, anche in digressioni cromatiche mélange, e hanno dettagli in fettuccia su polsi e colli.

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A Burn Production: David Guetta - Nothing But The Beat (The Movie OFFICIAL TRAILER)

RSVP NOW to the online movie premiere: http://on.fb.me/GuettaScreening

"I cannot look at myself in the mirror if I do not give 100 percent. My ambition is new each day, I have so much to learn and so much to achieve." (David Guetta). Nothing But the Beat is the story of David Guetta and house music, as told by himself, his fans and the legions of legendary artists that he's worked with. The documentary focuses on Guetta and his unstoppable fire to create incredible dance music, fueled by an overwhelming passion and ambition to be the best. This is the official trailer.

For full details see our Facebook event: http://on.fb.me/GuettaScreening

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http://burn.com // http://twitter.com/burn // http://burn-studios.com

A burn Production

In partnership with What A Music

A film by Partizan Films & Deviant Ventures

"Nothing But the Beat"

Directed by // Huse Monfaradi

Produced by // Umut Ozaydinli

Producers // Jacqui Edenbrow, Sasha Nixon

Executive Producers // Georges Bermann // Madeleine Sanderson //

David Stewart // Emmanuel Seuge // Dan White

Associate Producers: Jean-Philippe Noterman // Prinz Mathew Pinakatt // Pardeep Sall

Cinematography // Benedict Spence

Sound // Matthew Senuik

Edited by // Jamie Mac (meno informazioni)

Il libro del giorno: IL GOLPE INGLESE di Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella (CHIARELETTERE)












Una guerra devastante, mai interrotta. Questo libro apre uno squarcio importante nella storia del nostro paese e risponde a quesiti altrimenti indecifrabili che nemmeno le inchieste giudiziarie sono riuscite a chiarire del tutto. A cominciare dal delitto Matteotti (1924) per arrivare alla morte di Mattei (1962) e di Moro (1978). Ogni volta che gli italiani hanno provato a decidere del proprio destino, gli inglesi sono intervenuti. Ora i DOCUMENTI DESECRETATI, che i due autori hanno consultato negli archivi londinesi di Kew Gardens, lo dimostrano. Da quelle carte emerge con chiarezza che non è Washington a ordire piani eversivi per l’Italia, come si è sempre creduto, ma soprattutto Londra, che non vuol perdere il controllo delle rotte petrolifere e contrasta la politica filoaraba e terzomondista di Mattei, Gronchi, Moro e Fanfani. Il petrolio però non è il solo problema. Per gli inglesi anche i comunisti sono un’ossessione. Tanto da contrastarli con ogni mezzo. Persino arruolando schiere di GIORNALISTI, INTELLETTUALI E POLITICI per orientare l’opinione pubblica e il voto degli italiani. Un apposito dipartimento del Foreign Office lavora a questo obiettivo, affiancato da vecchi amici dei servizi britannici come l’ex partigiano monarchico Edgardo SOGNO e l’ex comandante repubblichino della Decima Mas Junio Valerio BORGHESE. Finché si arriva al 1976, l’anno che apre al Pci le porte del governo. A Londra progettano un GOLPE. Ma l’ipotesi viene alla fine scartata a favore di un’altra “azione sovversiva”. Si scatena così un’ondata terroristica che culmina nell’assassinio di Aldo Moro.

Mario José Cereghino si occupa di archivi statunitensi e britannici. Ha pubblicato: CHE GUEVARA TOP SECRET (con V. Vasile, Bompiani 2006), LA FINE (con G. Cavalleri e F. Giannantoni, Garzanti 2009), LUPARA NERA (con G. Casarrubea, Bompiani 2009). Giovanni Fasanella è autore di molti libri sulla storia invisibile italiana, tra i quali ricordiamo: SEGRETO DI STATO (con G. Pellegrino e C. Sestieri, Einaudi 2000), CHE COSA SONO LE BR (con A. Franceschini, Bur 2004), LA GUERRA CIVILE (con G. Pellegrino, Bur 2005), I SILENZI DEGLI INNOCENTI (con A. Grippo, Bur 2006), 1861 (con A. Grippo, Sperling & Kupfer 2010). Per Chiarelettere ha pubblicato il Dvd+libro IL SOL DELL’AVVENIRE (con G. Pannone, 2009) e INTRIGO INTERNAZIONALE (con R. Priore, 2010).

Giovanni Fasanella, giornalista, sceneggiatore e documentarista, è autore di molti libri sulla storia invisibile italiana, tra i quali ricordiamo Segreto di Stato. La verità da Gladio al caso Moro (con Giovanni Pellegrino e Claudio Sestieri, Einaudi 2000), Che cosa sono le Br. Le radici, la nascita, la storia, il presente (con Alberto Franceschini, Bur 2004), La guerra civile (con Giovanni Pellegrino, Bur 2005), I silenzi degli innocenti (con Antonella Grippo, Bur 2006), 1861. La storia del Risorgimento che non c’è sui libri di storia (con Antonella Grippo, Sperling & Kupfer 2010). Per Chiarelettere ha pubblicato con Gianfranco Pannone il Dvd+libro Il Sol dell’Avvenire (2009), insieme a Rosario Priore il libro Intrigo internazionale (2010) e insieme a Mario José Cereghino Il golpe inglese (2011).

Antartide, di Laura Pugno (Minimum Fax). Intervento di Nunzio Festa











Matteo freddo come il ghiaccio. Più volte, fra le pagine del magistrale romanzo “Antartide” della poetessa e scrittrice Laura Pugno, i personaggi vengono fotografati in momenti di decadimento fisico e mentale, o più esattamente quando divengono esausti per sforzi fisici e psicologici. Ma, nello stesso numero di volte e foto, scopriamo che ogni persona che viaggia nella narrazione di Pugno è dotata, ormai, d'una lucidità che supera il calcolo logico. Matteo su tutti. Freddo come i ghiacciai dell'Antartide - visitato per lavoro e frequentato quasi per contrappasso o addirittura causa della separazione con sua moglie Sonia - , il protagonista del nuovo e magistrale (abbiamo già detto), sia per scrittura che per cadenza e perfezione 'strategica' del dialogo, romanzo di Laura Pugno è abituato ormai a stare da solo. Dopo la dipartita dei genitori, e dopo la scomparsa, senza morte, ma in un certo senso molto similmente all'estremo passaggio, d'ex moglie, quindi, e figlioletta. L'inizio della storia, d'altronde, ci lascia immaginare se e come Matteo abbia persino tentato il suicidio. Senza dirci la verità, su questo aspetto. Il rientro a Roma, però, non è solamente il mitico rientro dopo questa specie di tentativo di suicidio. Ma più esattamente un rientro nella totale normalità. Dove, insomma, non è possibile non fare i conti, e tutti quanti, con l'ultimissima perdita. Che, poi, la morte del padre di Matteo arriva insieme a quella apostrofata d'altri amici, coetanei, tanto da far pensare al crollo d'una generazione. Eppure non tutto è così semplice. Che, ovviamente, il romanzo offre dei veri e propri colpi di scena. A cominciare, per dire, proprio dagli ultimi gesti di queste persone che andavano verso il fine-vita – che di fine-vita si tratta. Perché i soggetti finiti hanno un destino comune. E nel loro destino, una stessa metà, che non è unicamente la signora Morte: la Casa di Miriam. Una struttura alberghiera spuntata tra Italia e Francia che per giunta mette di nuovo in relazione Matteo e Sonia. Senza, va spiegato, che si tratti d'un ritorno all'incontro. Dietro le finestre della Casa di Miriam, si scopre, accadono altre situazioni e circostanze più che anomale. Oltre che inattese, per lettrici e lettori. Come per Matteo e l'ex Sonia. Risparmiamo, nel nostro spazio, il tuffo nei segreti. Non esimendo, comunque, commenti ultimi sulla forza propulsiva dell'opera di Laura Pugno. La storia cresce, piano piano. In quanto con forza delicata deve andare a prendersi alcuni dei tempi più difficili della storia umana. Morte e malattia. Rapporto genitore/genitrice – figlia/figlio. E infine l'autonomia di giudizio appuntata alla volontà individuale di decidere indipendentemente da tutto e tutti. Antartide è uno del libri che dalle date del 2011 non si potrà cancellare. Le descrizioni di Laura Pugno, che usa una penna svelta e snella, salgono nella mente delle donne e degli uomini del libro, per salire nel dibattito vitale che mai dovremmo tralasciare.

domenica 11 settembre 2011

Batman: il ritorno di Bruce Wayne (Planeta De Agostini)












Ai testi troviamo lo sceneggiatore Fabian Nicieza, coadiuvato da un nutrito gruppo di autori – Ramón F. Bachs, Pere Pérez, Agustín Padilla e José Avilés – cui spetta anche il compito di coadiuvare i vari team creativi responsabili degli otto one shot e del prologo raccolti nel volume che stringete fra le mani. Batman: Il ritorno di Bruce Wayne rappresenta un tassello fondamentale per comprendere l’immediato futuro dell’universo che gravita attorno alla figura del Crociato Incappucciato.

CYHSY Hysterical Teaser

Oggi mangio da… n.4: VIGNA DEL MAR – osteria (Monopoli - BA)









“Salve, l'Oste vi saluta e vuol rendervi partecipi del progetto eno-gastronomico che sta alla base della Vigna del Mar. Innanzi tutto partiamo dal nome, esistono due perchè ed entrambi affettivi. Vigna del Mar era l'originario nome dell'attuale Osteria della Miseria di Gabicce Monte in provincia di Pesaro dove io, Fanese, ho trascorso per anni centinaia di magnifiche serate in compagnia di vari individui fortunatamente "originali" , di tante bottiglie svuotate fino all'ultima goccia , dell'Oste Guido e dell'Ostessa Sara. Vigna del Mar è anche una città cilena dove ho trascorso ore indimenticabili assieme a degli amici meravigliosi, conosciuti là, nel mezzo di un viaggio di due mesi che mi ha portato dall'Argentina, al Cile, all'Isola di Pasqua. La Vigna del Mar vuole essere innanzi tutto un luogo dove trascorrere intere serate mangiando spero buoni piatti cucinati al momento, con alimenti esclusivamente freschissimi, dei salumi e dei formaggi italiani e stranieri, bevendo naturalmente del buon vino. Non troverete altro da bere se non dell'acqua e qualche buon distillato. Il tutto ascoltando a basso volume ed anche dal vivo musica classica, jazz , canzoni d'autore, senza l'assillo del tavolo che si deve liberare, senza luci accecanti o sfavillanti. In Osteria c'è anche un pianoforte verticale a vostra disposizione ed "a vostro rischio e pericolo" !! La "Vigna del mar" è anche un luogo dove un artista può esporre gratuitamente le proprie opere….spargete la voce. Pochi tavoli, un ambiente rilassato dove potete sostanzialmente fare ciò che volete. Ma adesso parliamo dei vini che vi propongo: sono vini di varie regioni d'Italia con qualche puntata oltre confine. Nomi blasonati e non , tutti buoni, genuini e ben conservati in una cantina climatizzata. Naturalmente la carta è in continua evoluzione e spero in poco tempo di poter aumentare l'offerta. Sono tutti vini che a me bevendoli sono piaciuti e che mi piace proporvi. Spero di avervi presto ai miei tavoli. Arrivederci. (L'Oste)

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