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giovedì 28 luglio 2011

Iliade di Omero (Liber Liber on Ebookyou)












L'Iliade è - assieme all'Odissea - un poema epico attribuito ad Omero. Si compone di ventiquattro libri o canti, ognuno dei quali è indicato con una lettera dell'alfabeto greco maiuscolo. In totale sono 15.688 versi, (esametri dattilici). Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca ed occidentale. Narra le vicende di un breve episodio della storia della guerra di Troia, quello dell'ira dell'eroe Achille, accaduto nei cinquantuno giorni dell'ultimo anno di guerra. L'ira di Achille è l'argomento portante del poema. L'opera venne composta nella regione della Ionia Asiatica intorno al IX secolo a.C., anche se alcuni autori ne pospongono la data della composizione a circa il 720 a.C. Il tiranno ateniese Pisistrato, nel VI secolo a.C., decise di uniformare e dare forma scritta al poema che fino ad allora si era tramandato quasi esclusivamente in forma orale. Quest'ultima forma, però, continuerà a restare viva fino al III secolo d.C. in Egitto, con tutti i cambiamenti e le mutazioni inevitabili nella forma orale. La guerra di Troia aveva avuto secondo Omero una durata effettiva di 10 anni, ma nell'Iliade ne vengono narrati soltanto 51 giorni.

Omero è il nome con cui è tradizionalmente identificato il poeta greco autore dell’Iliade e dell’Odissea — i due massimi poemi epici della letteratura greca antica. Nell’antichità gli erano state attribuite anche altre opere: il poemetto giocoso Batracomiomachia, gli Inni omerici, il poemetto Margite e vari poemi del Ciclo epico. Una parte notevolmente importante nella tradizione biografica di Omero verteva intorno alla questione della sua patria. Nell'antichità ben sette città si contendevano il diritto di aver dato i natali a Omero: prime tra tutte Chio, Smirne e Colofone, poi Atene, Argo, Rodi e Salamina. La maggioranza di queste città si trova nell'Asia minore, e precisamente nella Ionia. In effetti, la lingua di base dell’Iliade è il dialetto ionico: questo dato attesta però soltanto che la formazione dell’epica è probabilmente da collocarsi non nella Grecia propriamente detta, ma nelle colonie ioniche della costa turca, e non ci dice nulla sulla reale esistenza di Omero, né tanto meno sulla sua provenienza. L’Iliade contiene anche, oltre alla base ionica, molti eolismi (termini eolici). Pindaro suggerisce perciò che la patria di Omero potrebbe essere Smirne: una città sulla costa nord dell’attuale Turchia, abitata appunto sia da Ioni che da Eoli. Quest’ipotesi è stata però privata del suo fondamento quando gli studiosi si sono resi conto che molti di quelli che venivano considerati eolismi erano in realtà parole achee.

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BARRACUDA MOTO

Spot Barracuda Moto 2011 Mototv regia Luca Noce, Direttore della Fotografia Marco Brindasso, realizzazione Alessandro Giardina, special guest Valentina Caruso (By MotoTv on Youtube)

Il libro del giorno: Single? No grazie di Sarah Pekkanen (Piemme)












Julia e Michael stanno insieme da sempre. Dal giorno in cui lui l’aveva salvata da un’aggressione nel paesino del West Virginia dove vivevano entrambi e Julia aveva scoperto che il ragazzo docile e timido che conosceva e snobbava da anni era in realtà l’unico in grado di capirla e di farla ridere. E poi condividevano lo stesso sogno: fuggire da quel posto squallido e senza prospettive e iniziare una nuova vita. Così, appena finito il liceo avevano preso una station wagon di seconda mano che perdeva pezzi a ogni curva e si erano trasferiti a Washington, senza un dollaro in tasca, ma con una serie infinita di progetti. Si amavano da morire e sentivano di poter fare qualunque cosa restando insieme.Quindici anni dopo, Julia e Michael hanno realizzato tutti i loro sogni: vivono in una casa da nove milioni di dollari, il lavoro va a gonfie vele e delle ristrettezze del loro passato non hanno che brutti ricordi. Ma qualcosa tra loro è cambiato. Michael è diverso, troppo preso dalla carriera e dal denaro, non fa che dimenticarsi gli anniversari e lasciar sola Julia che, dal canto suo, ha smesso di credere che l’amore possa durare per sempre.Saranno un evento del tutto inaspettato e i consigli di Isabelle, migliore amica di Julia e single impenitente ormai pronta al grande passo, a far capire loro che a volte la scelta migliore è mettere da parte l’orgoglio e concedersi una seconda possibilità.

Casco ben allacciato. Da Agostini a Valentino. Storie di moto e segreti di guida di Nico Cereghini (Xenia)












Questo libro parla di due ruote, animate, che vivono, che corrono, che de/contestualizzano lo spazio/tempo di un momento, perché fanno come propria emanazione lo scorrere della strada, il procedere infinito dei chilometri, la voglia di libertà. Non sono uno sportivo, ma fondamentalmente sento di non essere insensibile al fascino delle due ruote. Il libro parla di moto, esatto, sia di moto da corsa che da strada. Un lavoro che quando lo finisci ti lascia l’amaro in bocca, perché sa parlare al cuore di chi ama questo mezzo di locomozione (ad esempio adoro il design radical/chic delle Triumph), e soprattutto lo porta per mano nella splendida scoperta di tutte le potenzialità, i pregi e le modalità di guida. Ma è soprattutto un libro che parla di piloti, di quelli che hanno progettato, realizzato e fatto conoscere le più belle moto del mondo, guidandole e sfidando i limiti in una ricerca non del brivido, ma delle performance che potevano e possono regalare al pubblico e non solo. La vittoria o la sconfitta sono categorie mentali successive, sono solo il frutto del sacrificio, dell’impegno, dell’amore e della passione per le due ruote. Nico Cereghini ha conosciuto molti piloti da vicino: Agostini impegnato “in singolar tenzone” con Hailwood e poi in uno splendido “assolo”, Roberts e Spencer, Cadalora e Biaggi, fino ai giorni nostri con Valentino Rossi e tutti i suoi rivali. Parola d’ordine insomma competizione! Piloti che osservandoli da bordo pista, scrutandoli da vicino, nei box, leggendo tra le righe delle loro affermazioni, fanno capire che in fondo non c’è molta differenza tra loro e i motociclisti della strada. E dunque questo libro nasce con l’obiettivo di vedere se le esperienze dei professionisti possono essere utili ai dilettanti. Storie di gare, di uomini, di vita e tanta tecnica di guida della moto. Un libro scritto veramente bene, che seduce, e di alta capacità divulgativa. Per dirla con il dottor Claudio Costa, il medico-filosofo del motociclismo, "l'amore per la moto riesce, quasi per magia, a liberare l'energia imprigionata nel cuore degli uomini, e a illuminare i sotterranei dell'anima".

mercoledì 27 luglio 2011

Reebok Zig Tech con Lewis Hamilton

Il libro del giorno: CSI ALASKA – Primavera di ghiaccio di Dana Stabenow (Newton Compton)











Nove morti e due feriti: è questo il bilancio di un giorno di ordinaria follia nel villaggio di Niniltna in Alaska. Il giovane Roger McAniff, reduce dall’isolamento del lungo inverno, ha deciso di acquistare un fucile nuovo di zecca e uccidere tutti coloro che gli capitano a tiro. Sembra un incubo, ma non è che l’inizio, perché i referti balistici rivelano che una delle vittime è stata uccisa da un proiettile proveniente da un’altra arma. Qualcuno ha approfittato della strage per mettere a punto la sua personale vendetta? Ancora una volta spetta a Kate Shugak e al suo fedele husky Mutt il compito di scoprire la verità, indagando tra le ombre e scavando tra i torbidi segreti della comunità locale. Fino a quando un altro omicidio turba la quiete del gelido villaggio e la stessa Kate viene presa di mira dal misterioso assassino…

Dana Stabenow è nata e cresciuta in Alaska. Si è laureata alla University of Alaska e ha lavorato per la Trans-Alaska Pipeline fino al 1982, quando è diventata scrittrice a tempo pieno. Ha scritto numerosi thriller, soprattutto la serie di straordinario successo con protagonista la detective Kate Shugak. Giunta in patria al diciottesimo episodio, diventerà presto una serie televisiva. Il primo della serie, CSI Alaska. Il silenzio della neve, ha vinto il prestigioso Premio Edgar. Per saperne di più www.stabenow.com.

L'Alba del pianeta delle scimmie

L'arroganza dell'uomo provoca una catena di eventi che è la causa dell'intelligenza delle scimmie e di un cambiamento nel nostro ruolo di specie dominante il pianeta. Caesar, la prima scimmia intelligente, viene tradita dagli uomini e si ribella per condurre la propria spettacolare razza alla libertà e alla resa dei conti con l'Uomo. (on Comingsoon)

REGIA: Rupert Wyatt. SCENEGGIATURA: Rick Jaffa, Amanda Silver. ATTORI: James Franco, Freida Pinto, John Lithgow, Andy Serkis, Brian Cox, Tom Felton, David Hewlett, Tyler Labine, Sonja Bennett, Chelah Horsdal, David Oyelowo, Leah Gibson, Jamie Harris, Richard Ridings, Karin Konoval, Christopher Gordon, Jesse Reid, Mattie Hawkinson

Ricordi di Parigi di Edmondo De Amicis (Liber Liber on Ebookyou)












“Sul ponte di Costantinopoli si vede sfilare tutto l'Oriente; qua tutto l'Occidente. Le solite gonnelle sono come smarrite in quel pelago. Di tratto in tratto si vede una faccia giapponese, un negro, un turbante, un cencio orientale; ma è subito travolto dal fiotto nero della folla in cilindro. Ho notato molti soggetti di quella innumerevole famiglia dei grandi uomini falliti, che tutti riconoscono a primo aspetto: figure strane, col viso smunto e gli occhiali, coi capelli cadenti sulle spalle, vestiti di nero, bisunti, con uno scartafaccio sotto il braccio: sognatori di tutti i paesi venuti a Parigi in questa grande occasione a tentare il terno della gloria e della ricchezza con una invenzione meccanica o un capolavoro letterario. Questo è il grande torrente dove annegano tutte le glorie di mezza taglia. «Celebrità» di provincia e «illustrazioni» nazionali, gran personaggi gallonati e blasonati, e principi e ricconi, dieci per una crazia!”

Edmondo De Amicis (Oneglia, 21 ottobre 1846 – Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore e pedagogo italiano. È conosciuto per essere l'autore del romanzo Cuore, uno dei testi più popolari della letteratura italiana per ragazzi, assieme a Pinocchio di Carlo Collodi.

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La concubina russa di Kate Furnivall (Leggereditore)












E’ uscito un romanzo che non posso non segnalare pubblicato da Leggereditore. Si tratta de La concubina russa di Kate Furnivall, autrice tra le più tradotte nel mondo. Parliamo di una storia d’amore intensa e avvolgente, racconta di abbandoniu e perdite, di lotta al pregiudizio che serpeggia spesso tra diverse culture. Siamo in Cina, alla fine degli anni venti del novecento. Una ragazza russa di sangue blu, esiliata in seguito alla rivoluzione bolscevica, si trova ad imparare presto in un mondo insidiato da ladri, pericoli e sofferenze di ogni sorta. Veramente un lavoro eccezionale, dove i profumi e i desideri, le speranze dei protagonisti trasformano queste pagine in qualcosa di epico. Cina 1928. Lydia proviene da una famiglia dell’aristocrazia russa, esiliata in seguito alla repressione bolscevica. A cinque anni ha visto morire suo padre e da allora il suo cuore è andato in frantumi. Ma Lydia non ha tempo per volgersi al passato, sua madre ha bisogno di lei e farà di tutto per assicurarle una vita dignitosa, persino commettere piccoli furti. È durante una delle sue uscite in cerca di fortuna che incontra il giovane comunista Chang An Lo. Fra i due è amore a prima vista, è come se avessero aspettato questo momento per riconoscersi nella solitudine terribile che li sovrasta. Tuttavia, la loro complicità li spingerà verso pericoli e intrighi molto più grandi di loro, portandoli a rubare una collana di rubini inviata da Stalin in regalo al comandante Chiang Kai-shek, e a introdursi in luoghi cui non avrebbero mai dovuto avvicinarsi: quelli delle lotte di potere fra comunisti e nazionalisti. In un’epoca dove l’amore sembra la scelta meno indicata, Lydia e Chang intraprendono un cammino che potrebbe distruggerli entrambi, ma nonostante tutto sembri ostacolarli, i due non sono in grado di ignorare un sentimento che mostra loro, forse per la prima volta, una promessa di felicità.
KATE FURNIVALL è nata e vive in Inghilterra con la sua famiglia. Ha lavorato nel campo dell’editoria e della televisione. I suoi libri sono stati pubblicati in tutto il mondo, riscuotendo un successo strepitoso. La concubina russa è stata tradotta in numerosi Paesi, tra i quali, oltre naturalmente a Regno Unito e Stati Uniti: Russia, Germania, Spagna Portogallo, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Ungheria, Serbia, Croazia, Repubblica Ceca, Israele e Turchia.

martedì 26 luglio 2011

Intimissimi … collezione Basic

Il libro del giorno: Il pianeta delle scimmie di Paul A. Woods (Hobby & Work Publishing)













Un film, un fenomeno pop: quando uscì nelle sale nel 1968, "Il pianeta delle scimmie" cambiò il volto della fantascienza. Nonostante la diretta concorrenza di "2001. Odissea nello spazio", la pellicola di Franklin J. Schaffner, tratta dal romanzo di Pierre Boulle pubblicato nel 1963, sconvolse gli spettatori grazie alle sue tematiche ambientaliste e sociologiche e a uno dei finali più spiazzanti mai visti al cinema. Paul A. Woods mostra l'altra faccia del "Pianeta delle scimmie": analisi dettagliate di tutti i film della serie e relativa accoglienza critica, interviste esclusive ad attori, sceneggiatori, registi e produttori, da Schaffner a Rod Serling, fino a Tim Burton. E ancora: tutte le serie "derivate" dal ciclo delle scimmie (telefilm, cartoni, fumetti) e le verità nascoste dietro alle tante versioni dello script del primo film, compreso un finale che doveva essere molto diverso da quello che si conosce.

Dell’arte della guerra di Niccolò Machiavelli (Liber Liber on Ebookyou)












Dell'arte della guerra è un'opera di Niccolò Machiavelli scritta tra il 1519 e il 1520 e pubblicata l'anno seguente. Benché si tratti dell'unico lavoro storico-politico dell'autore pubblicato mentre questi era ancora in vita, è un libro meno letto e conosciuto del Principe, uscito postumo. L'opera è scritta, nello stile del dialogo, con lo scopo, dichiarato in principio da Fabrizio Colonna (alterego dello stesso Machiavelli): di onorare e premiare le virtù, non dispregiare la povertà, stimare i modi e gli ordini della disciplina militare, costringere i cittadionni ad amare l'uno l'altro, a vivere sanza sètte, a stimare meno il privato che il pubblico. Dell'arte della guerra è diviso in un proemio e sette capitoli, composti da una serie di dialoghi tra Cosimo Rucellai, un amico di Machiavelli morto in giovane età, e Fabrizio Colonna, con altri patrizi e membri della recente Repubblica fiorentina. Quest'opera è dedicata a Lorenzo di Filippo Strozzi, patrizio fiorentino. Fabrizio è affascinato dalle legioni romane dell'inizio della Repubblica e sostiene fortemente la possibilità di adattare quello stesso sistema alla Firenze rinascimentale. Fabrizio domina le discussione con la sua conoscenza e saggezza. Gli altri personaggi fanno da semplici contraltari. I dialoghi, quindi, spesso diventano monologhi di Fabrizio che indica come un esercito dovrebbe essere formato, allenato e organizzato.

Niccolò Machiavelli (Firenze, 1469-1527) entrò al servizio della Repubblica di Firenze e nel 1498 venne nominato segretario della Seconda Cancelleria. Tale incarico gli consentì di conoscere a fondo e dall'interno la realtà della politica del tempo, anche grazie a numerose "missioni" da lui condotte presso molte corti dell'Italia e dll'Europa. Caduta nel 1512 la Repubblica e tornati i Medici, Machiavelli venne sospettato di congiura anti-medicea e costretto all'esilio. E' a questo periodo che appartiene la composizione delle sue principali opere d'argomento politico: II principe (scritto nel 1513) e i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio (1513-18). Smorzatosi progressivamente il rigore dell'esilio, Machiavelli poté rientrare a Firenze, dove ricoprì la carica di storico ufficiale della città, componendo le sue Istorie fiorentine.

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Malafede di Maurizio Cotrona (Lantana editore)












Malafede. Luogo strano, per utilizzare un eufemismo. Malafede è un quartiere costruito da Caltagirone che si trova tra Roma e Ostia. Giordano (che lavora in un Ministero) e Vittoria da Taranto, si trasferiscono proprio lì dove un alone “onto/fenomenico” di simil-plastica fa sembrare che tutto ciò che una coppia può desiderare stia lì, proprio lì e da nessuna altra parte al mondo. Ogni cosa è al suo posto dai praticelli, ai vicini che addirittura non rompono i coglioni. A Malafede Giordano calibra la sua esistenza su ritmi ed equilibri che farebbero impallidire le monomanie ossessive di un detective Monk. Giordano è un personaggio diviso profondamente tra una vita che non sente più sua, un matrimonio rattoppato alla meno peggio e la nostalgia della sua Taranto, dove il padre è rimasto vedovo e pensionato. Conosco Maurizio Cotrona, di chiara fama, sia come scrittore che blogger, e devo dire che non ha mai deluso le mie aspettative, mai! E’ un autore su cui punterei molto già da ora, e che sia poi pugliese, (che va tanto di moda) me ne importa poco. Malafede è un lavoro che si struttura per un meccanismo narrativo da alta “orologeria svizzera”. Dai silenzi alle diverse gradazioni emozionali dei personaggi che si agitano tra le pagine di questo lavoro, Cotrona riesce a farci capire come la felicità sia soprattutto una questione di elasticità e flessibilità che permette a ciascuno di noi di sopravvivere anche in forte carenza di ossigeno. A mio avviso c’è molto del celeberrimo “Il Fu Mattia Pascal” dell’immenso Pirandello in Malafede (opera pubblicata dall’eccellente Lantana editrice), perché Giordano nel recitare la sua parte di coniuge premuroso e ossequioso, indefesso lavoratore, falsamente risolto, gioca con il Destino un gioco sporco, che invece gli presenterà un conto forse troppo salato! Assolutamente da leggere!!!

lunedì 25 luglio 2011

Hydra IQ - Fashion dal punto di vista di Giulia Ferri

Presentazione di Giulia Ferri per IQ Area

La Città del Sole di Tommaso Campanella (Liber Liber on Ebookyou)












La città del Sole è un'opera filosofica del frate domenicano calabrese Tommaso Campanella, del 1602. La prima edizione fu redatta in volgare fiorentino, adottando lo stile dialogico proprio della tradizione esoterica platonica: il testo fu poi più volte tradotto in lingua latina, fino ad arrivare alla celebre edizione del 1623 di Francoforte, intitolata Civitas Solis idea republicae philosophica. Come si vede ne La città del Sole ogni singolo aspetto della vita è rigidamente regolato, un dato che l’opera di Campanella condivide con quasi tutti gli scritti concernenti società utopiche: un'eccessiva insistenza sull’ordine e la disciplina che quasi annienta le libertà individuali (basti pensare, ne La città del Sole, all’atto della generazione: non solo gli accoppiamenti sono decisi dai funzionari, persino le ore degli incontri sono determinate). Una volontà di controllare tutti gli aspetti della vita umana che agli occhi moderni può far apparire le varie isole utopiche ben poco attraenti. L’opera del filosofo domenicano è una preziosa testimonianza della sua passione e delle sue speranze di fronte ad una realtà presente dal carattere tragico. È un’opera che registra alla perfezione le ambizioni delle menti più pronte d’Europa nel diciassettesimo secolo, di fronte al declino irreversibile del sistema feudale (cancellato dai nuovi processi economici che stavano per dare origine al capitalismo); di fronte alle nuove scoperte geografiche; di fronte alla fine dell’unità spirituale dovuta alla Riforma protestante; di fronte al progresso scientifico delle teorie di Copernico, di Galilei, di Bruno. Campanella sarà inoltre contestato duramente da Ugo Grozio, secondo il quale i diritti dell’uomo sono tali per natura e perciò sono inalienabili; tesi lontana da quella del domenicano, che immaginava la negazione della proprietà e insisteva sulla limitazione delle libertà personali.

Tommaso Campanella nacque a Stilo, come egli stesso più volte afferma nei suoi scritti e come dichiarò il 23 novembre 1599 nel carcere di Castel Nuovo a Napoli, al giudice Antonio Peri: «son di una terra chiamata Stilo in Calabria ultra, mio padre si domanda Geronimo Campanella e mia madre Caterina Basile». Fino al 1806 si conservava anche l’atto di battesimo nella parrocchia di San Biagio, borgo di Stilo, così redatto: «A dì 12 settembre 1568, battezzato Giovan Domenico Campanella figlio di Geronimo e Catarinella Martello, nato il giorno 5, da me D. Terentio Romano, parroco di S. Biaggio nel Borgo». Il padre era un ciabattino povero e analfabeta che non poteva permettersi di mandare i figli a scuola e Giovan Domenico ascoltava dalla finestra le lezioni del maestro del paese, segno precoce di quella volontà di conoscenza che non l’abbandonò per tutta la vita. Nel 1581 la famiglia si trasferì nella vicina Stignano e nella primavera del 1582 il padre pensò di mandare il figlio presso un fratello, a Napoli, perché vi studiasse diritto, ma il giovane Campanella, per il desiderio di seguire corsi regolari di studi e abbandonare un destino di miseria, più che per una reale vocazione religiose, decise di entrare nell'Ordine domenicano. Novizio nel convento della vicina Placanica, vi fece i primi studi e pronunciò i voti a quindici anni nel convento di San Giorgio Morgeto, assumendo il nome di Tommaso, continuando gli studi superiori a Nicastro dal 1585 al 1587 e poi, a vent’anni, a Cosenza, dove affrontò lo studio della teologia. L'istruzione ricevuta dai domenicani non lo soddisfa e non gli è sufficiente: «essendo inquieto, perché mi sembrava una verità non sincera, o piuttosto falsità in luogo della verità rimanere nel Peripato, esaminai tutti i commentatori d'Aristotele, i greci, i latini e gli arabi; e cominciai a dubitare ancor più dei loro dogmi, e perciò volli indagare se le cose ch'essi dicevano fossero nella natura, che io avevo imparato dalle dottrine dei sapienti essere il vero codice di Dio. E poiché i miei maestri non potevano rispondere alle miei obiezioni contro i loro insegnamenti, decisi di leggere da me tutti i libri di Platone, di Plinio, di Galeno, degli stoici, dei seguaci di Democrito e principalmente i Telesiani, e metterli a confronto con il primo codice del mondo per sapere, attraverso l'originale e autografo, quanto le copie contenessero di vero o di falso». Fu in particolare il De rerum natura iuxta propria principia di Bernardino Telesio una rivelazione e una liberazione insieme: scoprì che non esisteva soltanto la filosofia scolastica e che la natura poteva essere osservata per quello che è, e poteva e doveva essere indagata con i mezzi concreti posseduti dall’uomo, con i sensi e con la ragione, prima osservando e poi ragionando, senza schemi precostituiti e senza mandare a memoria quanto altri credevano di aver già scoperto e di conoscere su di essa. Era il 1588 e Telesio, che da anni viveva a Cosenza, vi moriva ottantenne proprio in quei giorni. Il neofita frate entusiasta non poté sottrarsi a deporre sulla bara, nel duomo, versi latini di ringraziamento devoto.

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Il libro del giorno: Ghost di Richard Mateson (Fanucci)












Long Beach dista poco da New York. D’estate si trasforma in un carnaio di gente, quasi invivibile, pieno di gente di ogni risma, cultura, razza e maleducazione. D’inverno si nutre di abbandono e silenzi agghiaccianti, insomma un luogo perfetto dove impazzire. Ma alla fin fine qualcuno spostato di testa incrocia luoghi e destini: in un inverno gelido e malevolo, David ed Ellen, una matura coppia di coniugi, si rifugiano a Long Beach sperando di ricucire il loro rapporto incrinato da anni. Ma ahimè a metterci lo zampino in questo momento così delicato è Marianna. Di lei non si sa da dove viene e che cosa vuole da David. Da qui comincia il salto nella foliia architettato da Richard Mateson che crea un romanzo che terrà i lettori inchiodati in un crescendo di tensione e mistero.

“Giunsero alla villetta poco dopo le quattro di quel pomeriggio. David parcheggiò la macchina sul davanti e lui ed Ellen rimasero seduti in silenzio a fissare le assicelle di legno sbiadito che rivestivano le pareti esterne, gli infissi piegati e rugginosi e le finestre con un dito di sporco sopra. Alla fine David disse: «Chissà se Roderick e Madeline Usher ci stanno aspettando.». Ellen rispose con un debole rumore: se fosse di divertimento, o di dolore, o di entrambi, David non riuscì a capirlo. Si girò verso di lei e le sorrise per confortarla. «Vuoi provare un altro posto?» le chiese. Lei lo guardò sorpresa. «Ma l’agente immobiliare ci ha detto che non ci sono altri posti.». «Non qui, no.». L’espressione di lei si incupì. «Non a Logan Beach?». «Voglio dire...» David fece un gesto vago. «Piuttosto che stare qui dove non ti senti a tuo agio.» Riuscì a rivolgerle un altro sorriso. «Sarebbe solo per la notte» aggiunse. «Di giorno staremmo qui.». Ellen annuì distrattamente e tornò a fissare la villetta. Non era possibile alloggiare lì, si rese conto David, se non altro perché faceva troppo freddo. Si piegò all’indietro, lasciò cadere le mani dal volante e si voltò verso il sordo brontolio della risacca. Strano che quel posto fosse sopravvissuto e l’altro no: era ugualmente vicino all’acqua. «Peccato che l’altra villetta sia andata distrutta» disse. «Già, proprio un peccato» replicò lei con calma. David la guardò nel tentativo di interpretare la sua espressione. C’era dolore, certo, e sgomento. C’era anche rassegnazione? Allungò una mano e strinse quelle di lei, chiuse in grembo. «Non sto cercando di cambiare il piano» disse. «È solo che... be’, abbiamo fatto un bel po’ di strada, e sarebbe brutto stare in un posto che ci fa venire la depressione.». Lei lo studiò, preoccupata. «Dove potremmo andare?». «Oh...» David alzò le spalle. «Sono sicuro che ci sono un bel po’ di posti lungo il Sound. Potremmo...». Si interruppe quando Ellen scosse vigorosamente la testa. «No» disse. «Sono certa che questo andrà benissimo. Non abbiamo nemmeno controllato dentro e già lo condanniamo.». Sorrise. «Su, andiamo a dare un’occhiata.». «Sei sicura?». «Sono sicura.» Ellen aprì lo sportello dal suo lato e scese. David fece lo stesso e rimase in piedi, sentendosi le gambe ancora addormentate. Si stiracchiò e poi rabbrividì quando il vento gelido gli passò sotto la giacca. Mentre si avvicinavano alla parte posteriore della villetta, David notò una fila di alte finestre al secondo piano. «Quello deve essere lo studio» disse. Ellen alzò gli occhi verso le finestre coperte da pesanti tende. «Da lì deve esserci una vista magnifica» disse David, scosso da brividi interrotti. «Cavolo se fa freddo!». «Lo so.». Qualcosa nel suo tono – di sconfitta, di sconforto – lo costrinse a guardarla. Lei se ne accorse e fece uno sforzo per sorridere.

domenica 24 luglio 2011

Invicta ... skate or die!



Il nuovo spot Invicta - SKATE. On Youtube

Il libro del giorno: I migliori racconti di Richard Matheson (Fanucci)













Dall’autore di Io sono leggenda, Tre millimetri al giorno e Io sono Helen Driscoll, una nuova antologia che raccoglie i migliori racconti scritti da Richard Matheson. Definito da Ray Bradbury ‘uno degli scrittori più importanti del XX secolo’, Matheson si dimostra qui un autentico maestro della narrativa breve, capace di creare, con mirabile sintesi, atmosfere di terrore, paranoia, disagio esistenziale, e di evocare molti dei fantasmi che ossessionano il nostro presente e la nostra idea di futuro, attraversando spesso un’umanità marginale caratterizzata da un forte senso di rivalsa. E nel farlo, Richard Matheson utilizza quello stile che l’ha reso uno dei maestri indiscussi del genere, capace di ‘distillare parole secche come mitraglia’. Questa antologia raccoglie nove tra i suoi migliori racconti, alcuni dei quali, come Duel, sono stati adattati con grande successo per il grande schermo: Nato d’uomo e di donna, Duel, La danza dei morti, L’uomo enciclopedico, La casa impazzita, La legione dei cospiratori, I figli di Noè, Il nuovo vicino di casa e La preda. Un appuntamento davvero imperdibile con un autore che conserva intatta la capacità di affascinare i suoi lettori e di incidere con mirabile talento sull’immaginario contemporaneo.

Richard Matheson -Nato ad Allendale, New Jersey, il 20 febbraio 1926, Richard Matheson è autore di romanzi e racconti che hanno forgiato il gusto e le caratteristiche del ‘fantastico’ contemporaneo influenzando profondamente altri linguaggi, dal cinema ai fumetti ai videogiochi. La sua opera, accanto alla maestria nel tratteggiare il soprannaturale e la suspense, è caratterizzata da un realismo rigoroso e da una paradossale ‘credibilità’, da un’attenzione commossa a quell’umanità marginale soggiogata da un potere, da un sistema, da una volontà che assume caratteri ‘mostruosi’. Matheson è stato definito da Ray Bradbury “uno degli scrittori piú importanti del XX secolo”, e questo elogio dell’autore di Fahrenheit 451 è giustificato dall’impatto dell’opera di Matheson sull’immaginario popolare: anche chi non lo ha mai sentito nominare ha sicuramente visto qualcuna delle sue creazioni. Oltre a racconti e romanzi gialli, di fantascienza, horror, fantasy e western, Matheson ha collaborato a lungo con il cinema e la televisione. Ha scritto alcuni degli episodi piú memorabili di Ai confini della realtà, e diversi suoi romanzi e racconti sono stati adattati per il grande schermo, tra cui Tre millimetri al giorno (Radiazioni BX: distruzione uomo, 1957, diretto da Jack Arnold), Io sono leggenda (due film: L’ultimo uomo della Terra, 1963, diretto da Ubaldo Ragona e interpretato da Vincent Price; 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra, 1971, diretto da Boris Sagal, con Charlton Heston); La casa d’inferno è stato tradotto in film nel 1973 dal regista John Hough, col titolo Dopo la vita. Da Appuntamento nel tempo Jeannot Szwarc ha tratto Ovunque nel tempo, 1980, interpretato da Christopher Reeve. Da Io sono Helen Driscoll è stato tratto nel 1999 Echi mortali, con Kevin Bacon. Importante è anche la sua collaborazione con Roger Corman, per il quale ha sceneggiato alcuni dei film tratti da Edgar Allan Poe: I vivi e i morti, 1960; Il pozzo e il pendolo, 1961; I racconti del terrore, 1962; I maghi del terrore, 1963. Matheson ha anche scritto la sceneggiatura del primo film di Stephen Spielberg, Duel. Nel corso di una carriera che dura da oltre cinquant’anni, Matheson ha vinto numerosissimi premi, tra cui l’ Edgar Allan Poe e un premio Bram Stoker alla carriera.

Amy Winehouse - Fuck Me Pumps

Music video by Amy Winehouse performing Fuck Me Pumps. (C) 2004 Universal Island Records Ltd. A Universal Music Company. By VeVo on Youtube

Il benefattore di Luigi Capuana (Liber Liber on Ebookyou)












Dal balcone centrale dell'Albergo del Gallo in piazza del Municipio a Settefonti, visto fermare la carrozza davanti al portoncino, l'albergatore era sceso giù in maniche di camicia, per dare il ben arrivato ai forestieri; e rimaneva un po' deluso, scorgendo che la carrozza ne conteneva uno solo. Il quale poi non si affrettava a smontare, ma restava rannicchiato in fondo al legno, con gli occhi socchiusi, quasi non avesse ancora avuto il tempo di svegliarsi interamente dal sonno fatto lungo la strada

Luigi Capuana nacque nel 1839 a Mineo, in Sicilia. Studente di Legge a Catania dal 1857, cominciò ben presto ad interessarsi alla letteratura e in special modo alla poesia popolare, seguendo la sensibilità romantica, allora dominante.

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sabato 23 luglio 2011

Survivor di Fructis Style (Garnier)

Survivor di Fructis Style è il nuovo gel che si ispira al cactus, pianta famosa per la sua resistenza alle condizioni estreme. Grazie agli estratti di cactus infatti, Survivor offre alla tua acconciatura una tenuta che resiste 24 h a umidità, calore e vento.

Il libro del giorno: L’altra faccia di Obama di Enrica Perucchietti (Infinito)












La nuova amministrazione democratica ha presto disatteso ogni promessa di cambiamento schierandosi dalla parte dei gruppi di potere. Simbolo del Sogno Americano, Obama è veramente un uomo del popolo salito alla ribalta per proprio merito? Oppure è l'ennesimo Presidente fantoccio comandato da un'elite di banchieri? Appoggiato dai soldi delle banche e delle multinazionali, ha dovuto stringere accordi con imprenditori corrotti e terroristi per finanziare la sua fabbrica del consenso. Per raccogliere voti ha fatto ricorso a tecniche di manipolazione mentale. Cosa nasconde la sua biografia piena di ombre? Esiste un Governo Ombra che decide le sorti degli Usa e del mondo per la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale di stampo fascista?

Della volgare lingua di Pietro Bembo (Liber Liber on Ebookyou)












Le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua sono un trattato di Pietro Bembo. Il titolo completo è Prose di M. Pietro Bembo nelle quali si ragiona della volgar lingua scritte al Cardinale de Medici che poi è stato creato a Sommo Pontefice et detto Papa Clemente Settimo divise in tre libri. Pubblicate nel 1525, le Prose costituiscono un momento fondamentale nella Questione della lingua. L'idea di base espressa nell'opera è che, per la scrittura di opere letterarie, gli italiani debbano prendere come modello due grandi autori trecenteschi: Francesco Petrarca per la poesia e Giovanni Boccaccio per la prosa. A livello storico il trattato può essere considerato come un primo tentativo di storia letteraria italiana. L'opera si fonda sulla cancellazione della tradizione più recente: pur conoscendo a fondo la letteratura del suo tempo, Bembo non riprende nessun esempio di questa origine, anche se menziona alcuni poeti quattrocenteschi: in particolare Lorenzo de' Medici (I,1) padre del suo interlocutore Giuliano de' Medici duca di Nemours, e i veneziani Niccolò Cosmico e Leonardo Giustinian (I, 15; questi ultimi soprattutto per rilevare l'inferiorità della tradizione veneta rispetto a quella toscana). È un trattato in forma dialogica, sul modello classico di Platone. È dedicato a Giulio dei Medici prima che fosse eletto papa con il nome di Clemente VII (1523). L'opera è composta da tre libri, in cui quattro personaggi storici (Carlo Bembo, fratello di Pietro, Ercole Strozzi, umanista di Ferrara, Giuliano de' Medici duca di Nemours e Federico Fregoso, futuro cardinale) discutono sulla lingua volgare.

Pietro Bembo (Venezia, 20 maggio 1470 – Roma, 18 gennaio 1547) è stato un cardinale, scrittore, grammatico e umanista italiano. Regolò per primo in modo sicuro e coerente la Lingua italiana fondandola sull'uso dei massimi scrittori toscani trecenteschi. Contribuì potentemente alla diffusione in Italia e all'estero del modello poetico petrarchista. Le sue idee furono inoltre decisive nella formazione musicale dello stile madrigale nel XVI secolo.

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CADENZE EVITATE - Versi in cinque movimenti. Poesie di Luca Soldati (LaRecherche.it). Prefazione di Irene Ferrari












Anime liberate, / corpi cristallini, / poi sul parquet / d’un tempo / immobile / nella sala d’ambra / danzare un bislacco / valzer in due quarti…

L’impianto di questa opera prima di Soldati appare evidente sin dal titolo derivato dal linguaggio musicale. Una Cadenza evitata è una formula armonico-melodica che prevede una modulazione tra due tonalità che crea una sonorità imprevedibile ed una forte sensazione di movimento alla ricerca di una risoluzione conclusiva. L’obiettivo perseguito ossessivamente dall’autore, pertanto, è quello di evitare risposte di senso; come si evince dall’ultimo distico della poesia Naufragi posta a chiosa della raccolta: «non un approdo sicuro / sono i miei versi, leviamo l’ancora!». Il finale aperto con cui il poeta lascia il lettore sta a sottolineare il rifiuto di qualsivoglia visione teleologica: la verità – soprattutto la “Verità ultima” – non esiste! Ognuno si riconoscerà nell’ «apolide» per il quale meta e partenza coincidono e i versi rappresentano i remi di cui far «ali» per intraprendere il «folle volo».

L’intera silloge è strutturata come una sinfonia scandita in cinque movimenti Vorspiel, Burleske, Intermezzo, Langsam Sehr Trotzig e Das trunkene Lied. […]. (Dalla prefazione di Irene Ferrari)

Luca Soldati. «Ipse cioè io: mi è difficile definirlo, giacché, nonostante l’età, continua a mutarsi nel tentativo di non prestarsi a classificazioni. È perfino capace di non riconoscersi in un ritratto o di rifiutare di identificarsi in qualsivoglia abbozzo di frase. Ci sono comunque i dati anagrafici, che accetta in quanto non li può smentire[1]». Dunque fu nato un due d’Agosto di trentasei anni fa. Inizia lo studio del violino all’età di sette anni sotto la guida del nonno paterno, successivamente frequenta le lezioni di diversi maestri tra i quali il vincitore del Premio Paganini dell’edizione 1980 N. Tudor. Dal 1989 al 1992 fa parte di un complesso cameristico, I Solisti della Sinfonica Apuana, dove ha la possibilità di suonare con noti concertisti tra i quali Cristiano Rossi. Abbandona gli studi regolari dello strumento alle soglie del compimento dell’ottavo anno. Dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive alla Facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Pisa. Collabora al mensile di politica cultura e ambiente Trentadue. Vive «dove ronca lo carrarese» che «ebbe tra ‘ bianchi marmi la spelonca / per sua dimora». Cadenze evitate è la sua opera prima.

[1] Cfr. Algior Lucifer Nota dell’autore in Algior Lucifer Perestroia, Milano 1994 Editrice Nuovi Autori

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venerdì 22 luglio 2011

Se dico radici dico storie di Gian Luca Favetto (Laterza) con Raffaele Gorgoni il 27 luglio a Santa Maria al Bagno












Per spiagge d’autore verrà presentato da Raffaele Gorgoni, il libro “Se dico radici dico storie” di Gian Luca Favetto (Laterza), mercoledì 27 luglio alle ore 21.00 presso Piazza Nardò, a Santa Maria al Bagno (Nardò, Italy)
Le vite sono fatte di storie più che di atomi e ciascuno ha le sue, ciascuno è le sue storie. Le diventa. Quando si dice radici, si dice storie. «Uno coltiva il suo giardino di cose memorie pensieri dubbi curiosità e se lo porta dietro, sempre dietro – anche il più metropolitano degli uomini –, dietro e dentro. Lo porta in viaggio con sé. È il suo zaino, la sua valigia. Lì custodisce le proprie radici. Ogni tanto le bagna. Ogni tanto le fa respirare. Fa loro vedere il mondo. Le adopera come polpastrelli. È con le radici che incontri il mondo, con ciò che le radici producono.»
Favetto racconta radici che si diramano nello spazio e nel tempo: nascono da un torrente, da un campo di calcio, da una pagina scritta, da uno schermo cinematografico. Partono dal Vietnam e ci portano in una valle piemontese, a Venezia, a Benares, a Madrid, in Giappone
Biografia dell’autore
Gian Luca Favetto ha pubblicato le poesie L'ultima meraviglia (Genesi 1990) e Il versante accogliente dell'ombra (Marcos y Marcos 1996), la raccolta di racconti Chiunque va a piedi è sospetto (Marcos y Marcos 1992), il romanzo Tommaso Torelli, inseguitore (Marcos y Marcos 1994), il saggio Hemingway (Paravia 1997), il racconto Di natura da definire (Stampa Alternativa 2000), A undici metri dalla fine (Mondadori 2002), Se vedi il futuro digli di non venire (Mondadori 2004) e Italia, provincia del Giro (Mondadori 2006). È drammaturgo e critico cinematografico. Scrive per "La Repubblica" e "Diario". Vive a Torino.
Biografia del giornalista
Raffaele Gorgoni, giornalista, è inviato speciale della Rai. Ha pubblicato Periferia Infinita - Storie d’altra Mafia e con Besa editrice Lo Scriba di Càsole, L’Oratorio della Peste, Communism Bed & Breakfast.

Giuseppe Scelsi il 24 luglio con il suo Il colore del melograno (Besa) all'Oasi Club












Giuseppe Scelsi per Spiagge d’autore all’Oasi Club, Parco di Villa Giulio, strada Santa Caterina n. 140 a Nardò, presenterà il suo libro “Il colore del melograno” (Besa editrice) il 24 luglio alle ore 21,30. Interviene il giornalista Tonio Tondo. A seguire degustazione di un prosecco offerto dall'Enoteca "Vinarium" di Nardo via A.Moro.

Quando il solido muro della ideologia va in frantumi, migliaia di albanesi si ritrovano in preda alla più grande disperazione. Il sistema si sgretola, le rigidità di un regime che si è chiuso per decenni su se stesso si piegano alla furia di uomini e donne, idee e sentimenti vengono travolti.

Anche Filip Galimuna, sergente dell’esercito albanese con la passione per il pianoforte, perde tutto in un sol colpo: si ritrova a capo di una caserma vuota, i suoi uomini l’hanno abbandonato, preferendo il miraggio di una fuga verso l’Italia, e la sua donna, Iliria, lungi dal dargli quel conforto che egli cercava, si allontana da lui innamorandosi di un uomo i cui traffici di quei momenti hanno reso uomo di successo. In preda alla più cupa disperazione, Filip si fa coinvolgere in un traffico di armi, il cui ricavato però finisce nelle mani sbagliate e fa crollare le sue ultime illusioni e speranze. La vicenda volge a un epilogo drammatico, ma non inatteso. Quando Galimuna fugge con la moglie e il più piccolo dei suoi figli dall’Albania, a dargli ospitalità in Italia è un collega del suo maestro di musica, Arturo Mondelli, che intuisce la genialità artistica del sergente, lo incoraggia a proseguire negli studi di pianoforte e lo porta al successo nelle più importanti rassegne musicali internazionali. Ancora una volta, tuttavia, il richiamo dei vecchi miti riemerge prepotente quando il caso gli offre la possibilità di vendicare la morte del figlio più grande. Ma questa volta qualcosa è cambiato.

Giuseppe Scelsi è magistrato da quasi trent’anni. Il colore del Melograno è il suo primo romanzo, in cui ha voluto dare volto e parola di narrazione alle sovrastrutture del suo percorso professionale, ma con una dose di amarezza e rabbia senza pari.

Annika Sörenstam e il Rolex Datejust 36 MM

On youtube by LPGA Tour Videos

Annika Sörenstam (Stoccolma, 9 ottobre 1970) è una golfista svedese. Un mito nel senso vero della parola. Lascia il tennis a dodici anni e si dedica al golf, che diverrà tutto per lei. Si forma all'Università dell'Arizona, dove nel 1991 vince il titolo di miglior giocatrice Ncaa. Il Mondiale dilettanti se lo aggiudica nel 1992 . Il suo “sancta sanctorum” di trofei ricordiamo gli “All Star” dello Slam: Us Women's Open (1995, 1996), Kraft Nabisco Championship (2001, 2002, 2005), McDonald's Lpga Championship (2003) e Weetabix Women's British Open (2003). È considerata la miglior giocatrice e la più ricca giocatrice della storia del golf femminile. I suoi altri record del 2001 sono stati le 4 vittorie di fila nel tour Lpga e i 59 colpi in un solo giro. In tutto in carriera ha vinto un montepremi di 16,5 milioni di dollari e le manca un solo trofeo per raggiungere a 60 tornei vinti Patty Berg, la fondatrice del Lpga. Annika Sörenstam sa che il tempo è una cosa e preziosa, e il suo modo di dimostrarlo è portare al polso il suo Rolex Datejust 36 MM.

Qui il sito di Rolex


Il libro del giorno: Il disordine umano raccontato a mio nipote di Aicha Bouabaci (Kurumuny)












La vicenda narrata ne Il disordine umano raccontato a mio nipote si svolge nella Germania dell’immigrazione più recente, ma potrebbe essere uno qualsiasi dei paesi d’Europa, compresa l’Italia. È l’ordinaria storia di un “respingimento”, priva di particolari raccapriccianti come quelli a cui ci hanno abituato le cronache di Lampedusa, o della Libia, che descrivono corpi senza nome e senza storia alla deriva nel Mediterraneo. Ma dalle pieghe di una storia semplice Aicha Bouabaci, alternando la narrazione degli avvenimenti all’evocazione e alla fervida denuncia, con la sua prosa soffusa di lirismo estrae interrogativi e temi di riflessione stringenti anche per noi. Dalla sua posizione di migrante del tutto particolare è in grado di penetrare i sentimenti dei suoi conterranei magrebini migrati in Europa e condividerne umiliazioni e speranze.

Aicha Bouabaci è nata a Saida, in Algeria. Ha trascorso l’infanzia e la giovinezza tra la sua città natale, Oran e Algeri, dove ha completato la sua formazione scolastica e gli studi universitari laureandosi in Lettere e in Giurisprudenza. Ha esordito come autrice di poesie con la raccolta L’alba è nata sulle nostre labbra, pubblicato ad Algeri nel 1985. Nell’autunno del ’94 ha lasciato il suo paese e il suo lavoro per trasferirsi in Germania, a Francoforte sul Meno, dove vive per gran parte dell’anno. Qui ha ricevuto nel 2006 il prestigioso riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. Le sue raccolte di racconti, come Pelle d’esilio. Algeria la speranza a rovescio e Racconti dell’arcobaleno, sono state pubblicate insieme a varie raccolte di poesie e saggi in Algeria, in Germania e Spagna. Il disordine umano raccontato a mio nipote è il suo primo romanzo pubblicato in traduzione italiana.

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