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venerdì 8 luglio 2011

I PADRONI DEL MONDO UFO MILITARI E PERICOLO ATOMICO di Massimo Mazzucco












Per il settore video penso che non si possa assolutamente trascurare il lavoro di un regista come Massimo Mazzucco, che oramai si è fatto una fama di personaggio scomodo per i suoi lavori sul terrorismo e sulla lotta al cancro. Ebbene ”I padroni del mondo”, un lavoro che consiglio a tutti gli scettici in ambito di cospirazionismo, alieni e co., non può considerarsi un film sugli UFO in senso lato, ma un prodotto che cerca di fornire delle risposte ai tanti “insabbiamenti” in materia di “extraterrestrialità” che si dice il Pentagono tenta di portare in ogni parte del globo. Ma non si tratta di un’indagine fine a se stessa, ma un momento importante di ricerca, dal momento che se si dovessero trovare delle risposte, si potrebbe tranquillamente sciogliere una serie di nodi sulla presunta o reale esistenza di intelligenze provenienti da altri mondi. Ed ecco che “I padroni del mondo” oltre a svelare una serie di meccanismi sul funzionamento di cover-up e affini, illustra anche alcuni classici casi della storia dell’ufologia contemporanea, da Roswell fino ai recenti avvistamenti di massa di Stephenville, che vengono considerati come intrusione militare volta a occultare metodicamente le informazioni relative per ogni caso. Lo scenario che si presenta e gli interrogativi ancora irrisolti sono a dir poco inquietanti: Perchè la metà dei satelliti terrestri è puntata verso lo spazio esterno? Quali segreti nasconde il Pentagono, che nemmeno i Presidenti possono conoscere? Perchè molti avvistamenti UFO avvengono sopra le basi con missili nucleari? Qual’è il vero scopo del progetto “Guerre Stellari”? A che scopo i MIG russi cercavano di abbattere gli UFO avvistati sul loro territorio? Quali sono, fino ad oggi, i casi di avvistamento considerati “irrefutabili”? Perchè russi e americani presero accordi segreti sugli UFO, durante la Guerra Fredda ? Perchè viene impedito ai piloti civili di parlare pubblicamente degli avvistamenti UFO? Quello prospettato nel lavoro di Massimo Mazzucco potrebbe sembrare a dir poco fiction, ma se si prendono in mano i dati esposti chiunque potrà costruire un ragionamento che porti ad escludere con relativa certezza alcune ipotesi a favore di altre.

giovedì 7 luglio 2011

The Legend Of Zelda Ocarina Of Time 3D con Robin Williams & Zelda Williams



The Legend Of Zelda Ocarina Of Time 3D (Robin Williams & Zelda Williams) Pubblicita Italiana
Visitate http://nintendohall.blogfree.net/ Per Entrare Nel Mondo Nintendo (Wii , Ds , 3DS E WiiU)

Il libro del giorno: Extraterrestri le radici occulte di un mito moderno a cura di Enzo Pennetta e Gianluca Marletta (Rubbettino editore)












Il mito degli extraterrestri e l’attesa «messianica» che si addensa intorno alla figura dell’Alieno fanno ormai stabilmente parte dell’immaginario dell’uomo contemporaneo. Pochissimi, tuttavia, sospettano quali legami vi siano fra questo mito – apparentemente connotato in chiave scientifica e tecnologica – e le correnti più ambigue e nebulose dell’occultismo moderno. In questo saggio, per la prima volta, si ricostruiscono le radici «occulte» e ignorate del mito extraterrestre, attraverso i suoi legami con lo spiritismo ottocentesco, la nascita del contattismo, la mediazione di singolari personaggi a cavallo tra scienza e magia, il ruolo del cinema, l’affermazione dell’«archeologia spaziale» e dell’«interpretazione extraterrestre» dei Libri Sacri; con sullo sfondo la realtà, tanto ambigua quanto evanescente, dei cosiddetti «fenomeni UFO». Tutti elementi, questi, caratterizzanti un mito che è anche una delle più incredibili quanto riuscite parodie moderne della religione.

La divisione della gioia, di Italo Testa (Transeuropa). Intervento di Nunzio Festa











Racchiusa in tre sezioni, “La divisione della gioia”, nuova opera poetica di Italo Testa, che è anche traduttore e saggista, alla sua seconda edizione, è esempio d'arte che s'assorbe in sé la vita. In “Cantieri”, tanto per cominciare, spuntano e si spuntano le lingue urticanti delle fabbriche del Nord (NordEst), da Marghera in oltre, nel contatto necessariamente generoso dei paesaggi della post-modernità, quindi i casermoni industriali spesso in disuso, con gli uccelli, gli alianti che fendono e sfrecciano per l'aria. Il primo segmento del libro, quindi, è maggiormente spedito nel cielo dell'esistente universale, in una porzione d'amore che supera il destino dell'amore doppio e/o a due. Qui il tono, evidentemente, è più civile. Si raccoglie il fruscio della speranza ammazzata e delle constatazione, per quanto è possibile, dello stato d'imbarbarimento degenere di 'certi' luoghi: nonostante la poesia. Scavalcata, a gamba molto alta, questa fase, o “la” fase, condita di frasi-versi che spopolano i deserti al fine di popolare i reperti della vita arriva il mistero dell'erotismo, in punta di dialogo esistente e inesistente, fra corpi e parole, dove si sparge la rosa, appunto, della divisione eterna fra la gioia d'un possesso che è accesso da tenere in conto nel momento dolorifico dell'abbandono assoluto. S'è parlato, quindi, di lacerante bellezza. Fra perdita, per l'appunto, e 'paura' per-della Perdita. Dopo i “Canti ostili”, il poeta Testa – che avevamo già avuto modo d'apprezzare, e persino tramite versi ripresi in questa nuova opera, in un'antologia curata da Franco Buffoni – si conferma cantore di fiamme alte quanto la disperazione, anzi verso la desolazione. Ma col rischio, soddisfacente a tratti, di scacciare l'urto dei timori di cui detto nella riproposizione in chiave eternamente sublimata di ciò che è stato, di ciò che dovrebbe ancora essere. Fra ansie, proprio, e proprie ribellioni interiori alla solitudine offerta dal maggior abbandono che si possa conoscere. Il canto gentile e sensuale di Testa, d'altronde, non lascia laghi e foreste all'abbattimento della noia. Nonostante il magistero della forza delle scomparse. Siano esse di luoghi che di persone. Siano della speranza, sempre accolta in Italo Testa, che d'una già finito e sfinito sentimento di speranza.

mercoledì 6 luglio 2011

Lancia Ypsilon "Il lusso è un diritto" con Vincent Cassel

http://www.italiantestdriver.com/?p=2445 Questa è la campagna pubblicitaria dedicata alla nuova Lancia Ypsilon, un concentrato di tecnologia e potenza "ecologica" in soli 3,84 metri che, per la prima volta, viene proposto con 5 porte per accogliere con maggiore comodità gli amanti dello charme, dell'eccellenza tecnologica e dell'unicità stilistica Lancia. Lo spot mette in discussione il concetto tradizionale di "lusso", spogliandolo dagli eccessi e arrivando ad una definizione moderna del termine. Infatti, secondo Lancia, il lusso moderno si libera dagli eccessi ed è sinonimo di carattere e originalità: "il lusso è un diritto", sintetizza il claim della pubblicità. Protagonista della campagna di lancio è Vincent Cassel, un attore dalla grande personalità che recita nello spot un monologo impostato come una "pièce teatrale".

Il libro del giorno: Aton - L’ultimo Sortilegio di Gordon Magloire (Giunti)













Ad Anita non bastano i problemi dell'adolescenza, il suo essere un po' scorbutica e il non rendersi conto di essere fin troppo carina, anche se mascolina. No, la giovinetta riceve un messaggio dal quale comprende che il suo professore si trova in pericolo. Tutto pare far capo a un misterioso oggetto, il "dono di Aton", una sorta di amuleto custodito nella tomba di Ramsete II, ma di fattura talmente anomala e avanzata tecnologicamente da far pensare a un ritrovato di altri mondi. A fianco di Anita, un giovane tanto seducente quanto sfrontato. Uno stramaledetto, ambiguo demone. Per fortuna, a vegliare sulla fanciulla c'è un essere eccezionale, intelligente e arguto, certo non bello ma una sicurezza per Anita: è Gordon il leprecauno. Il ciclo di Aton è raccontato in prima persona proprio da Gordon Magloire, un leprecauno eccentrico e brontolone. I leprecauni fanno parte del mitico popolo delle Fate, e Gordon discende direttamente da Lugh, detto malignamente il piccolo storpio, che fu il capo della sua gente. Alto non più di mezzo metro, può rendersi invisibile, muoversi nel tempo e assumere sembianze umane o animali

Le radici della 'ndrangheta, di Mario Andrigo e Lele Rozza (Nutrimenti). Intervento di Nunzio Festa












La 'ndrangheta ancora oggi non è racconta a dovere dalla maggior parte dei medium nostrani, che tante volte non seguono manco i processi più imponenti, dove in aula ci sono milioni di euro ma soprattutto migliaia di vite condizionate da questa mafia di 'ndrine. Lo scrittore e giornalista Catozzella, per esempio, l'ha recentemente raccontato e raccontata in “Alveare”. In “Le radici della 'ndrangheta”, invece, dove la lettura del Brigantaggio fare rizzare la pelle ai soliti finto progressisti e chiccosi di turno, nonostante gli autori Andrigo e Rozza abbiano purtroppo ceduto a qualche sirena della superficialità, l'approccio e più con l'humus sociale dentro il quale questa malavita è divenuta gigante. Mario Andrigo, che svolge il ruolo di sostituto procuratore proprio in Calabria, con Lele Rozza partono appunto da lontano per spiegare quanto la 'ndrangheta, in origine era per esempio “la picciotteria”, si sia formata e poi sia diventa pianta malefica nel bel mezzo della vita normale e di soprusi di contadini e pastori flagellati persino quotidianamente dai dominanti di stampo borbonico e sempre stranieri in sostanza. Da qui, insomma, esplode il fenomeno locale. Circostanziato a territori precisi e ben precisi. Fino a farsi potenza multinazionale. La tesi di fondo del saggio, dunque, è che la nascita e l'adolescenza e la maturità della 'ndrangheta sono da studiare ovviamente ambientate nel contesto storico e sociale di sopraffazioni e lotte di decenni or sono. E, infine, di sopraffazioni e servilismi tutti odierni e moderni. “Perché le mafie affondano le loro radici prima che nel territorio, prima che nella propria forza economica e addirittura militare, nel silenzio che le circonda, nell'impunità di cui godono, nell'indifferenza, quando non connivenza, in cui operano”. Fondi pubblici e comunitari. Eco-mostri. Porti turistici abbandonati. E fabbriche che non hanno mai funzionato. “Tra stralci di intercettazioni, sentenze, deposizioni”: nel malcostume la mafia trova sale vitale. Con personaggio che sono testimonianza carnale. Lo sguardo è naturalmente impietoso. In uno dei segmenti dell'opera, spazio ai legami di sangue, settore d'indagine che serve affrontare per comprendere più attentamente. E il lavoro di Andrigo e Rozza nel complesso è contributo alla comprensione.

martedì 5 luglio 2011

D&G Time HIGH CONTACT - Dolce e Gabbana



D&G Time HIGH CONTACT - spot tv Dolce e Gabbana
Cliente : BINDA
Categoria : AZIENDE // VIDEO DI PRODOTTO
Agenzia : ERA DESIGN
Video aziendale di un nuovo orologio D&G time con interfaccia touchscreen. Video con duplice utilizzo: per la formazione aziendale riguardo le funzioni e le potenzialità dell'orologio; e per la proiezione all'interno degli store. Regia, montaggio, compositing, motiongraphics
magicolo46 blogmagicolo46

Il libro del giorno: Le streghe di East End di Melissa De La Cruz (Leggereditore) dal 14 luglio in libreria












È settembre e le Beauchamp si sono da poco trasferite a Hampton. Sulla cittadina sembra regnare la calma, ma presto una guerra fra forze antagoniste sconvolgerà per sempre equilibri millenari. Freya, Ingrid e la madre Joanna, hanno trovato un impiego normale e fanno di tutto per non usare i loro antichissimi poteri: se rompessero il patto potrebbero scatenare l’ira del consiglio degli stregoni. Freya lavora in biblioteca, mentre Ingrid fa la cameriera in un pub, ma limitarsi è difficile e a poco a poco le donne sentono rinascere in loro l’impulso della magia. Al principio la usano per risollevare la sorte di amici o clienti, ma presto la situazione sfugge al loro controllo. Una ragazza scompare nel nulla, e una serie di eventi insoliti sconvolge la cittadina. Tutti gli indizi portano alle Beauchamp e i superiori che le tengono d’occhio non tarderanno a manifestarsi per ristabilire l’ordine. Ma qualcosa di molto più oscuro si nasconde nelle strade di Hampton, fino ad avvicinarsi inesorabilmente alle tre donne.

Fra misteri, forze oscure da placare, sensualità e vero amore, dovranno cercare di ristabilire gli equilibri fra il bene e il male, turbate da un demone che è riuscito a insinuarsi nella loro famiglia. Riusciranno a ritrovare la loro natura e a coronare il sogno di normalità che mai sono riuscite a veder realizzato?

Melissa de la Cruz è una scrittrice filippina cresciuta tra Manila e San Francisco. È autrice di numerosi bestseller acclamati dalla critica, romanzi per ragazzi tra cui la serie Au Pairs, la serie Ashleys, la serie Angels on Sunset Boulevard e la serie Sangue Blu, pubblicata in Italia con grande successo da Fanucci Editore. In questa prima prova per adulti, Melissa de la Cruz si riconferma come una delle maestre dell’urban fantasy, con la sua inconfondibile capacità di creare un mondo fantastico, ricco di atmosfere suggestive, e una voce che incanta a ogni pagina

Assange. La rivoluzione WikiLeaks e i segreti del potere di Carsten Görig e Kathrin Nord (Piemme)












Questo libro, non è una semplice operazione editoriale fine a se stessa o meglio creata “in vitro” per creare puro intrattenimento culturale o peggio ancora “sensazionalismo”. La casa editrice Piemme ha davvero superato se stessa pubblicando il lavoro di Carsten Görig e Kathrin Nord, i quali hanno fatto luce su un personaggio che definire obliquo o controverso sarebbe poco, riduttivo, forse infamante. Già perché Julian Assange, è il guru delle selve oscure di file criptati e segreti inconfessabili dei potenti e dei super/potenti. In tutto il mondo c’è qualcuno a cui non basta il fatto che sia stato arrestato, in tanti vorrebbero vederlo morto. Le più grosse compagnie di service on line, gli negano l’accesso, i suoi conti bancari vengono bloccati a ritmo impressionante, molti servizi di intelligence (dalla C.I.A. all’F.B.I al forse “defunto” Kgb) gli fanno guerra come le sentinelle di Matrix. Ma Julian Assange, non può aver scatenato l’inferno in terra ed essere uscito dal nulla. Qualcuno l’avrà messo a conoscenza di segreti “straordinari”, qualcuno l’ha trasformato in un’arma letale che nessuno poi è riuscito a controllare. Già perché Julian Assange, è a conoscenza degliu esperimenti che si fanno in New Mexico nell’Area 51, degli esperimenti nucleari che hanno creato lo tsunami in Indonesia e poi quello in Giappone, dello Stargate custodito in basi Usaf, e molto altro, forse materiale così incredibile da sconvolgere la nostra concezione della vita … Già … perché Julian Assange sa … forse … Questo è un libro che è moralmente necessario leggere, perché rappresenta un’esclusiva, illuminante, documentata, biografia di un uomo che sta per cambiando il mondo.

“A una prima occhiata la foto sembra ritrarre l’interno di una camera oscura: nient’altro che ombre rossastre. Poi i contorni si delineano, rivelando uno sguardo tra l’inespressivo e il canzonatorio, seminascosto da una massa di capelli bianchi. Così appare Julian Assange, fotografato il 14 dicembre 2010 dietro i vetri oscurati di un’auto della polizia penitenziaria. Sono molti gli scatti che lo colgono in quel momento, e forse sono tra i migliori che abbiamo di lui. Mostrano un uomo avvolto dall’ombra, un individuo misterioso ed enigmatico che ha sfidato i potenti della Terra ed è riuscito a cambiare il mondo, che ha avviato un dibattito su ciò che deve essere reso pubblico e su quello che invece deve rimanere segreto, su ciò che i governi possono fare e su quello che è necessario che facciano. Un uomo che rischia di distruggere quanto ha finora costruito a causa del suo ego smisurato. In poco tempo, da icona degli attivisti informatici, Julian Assange è diventato una delle persone più famose del mondo. Quando sono state scattate quelle fotografie aveva trentanove anni. Assange è il fondatore e principale portavoce di WikiLeaks, un sito internet nato per promuovere la trasparenza. Il suo team si propone di smascherare il malcostume, di divulgare documenti che dovrebbero rimanere segreti, di svelare la corruzione e gli inganni, di tenere d’occhio i potenti in modo che imparino a temere l’opinione pubblica. WikiLeaks ha reso possibile tutto questo. E ha suscitato più clamore di quanto probabilmente si aspettasse lo stesso Assange.”

lunedì 4 luglio 2011

Campari Soda - Welcome To Giulia



http://www.spotvisor.com - Advertising Intelligence

Agenzia: Euro RSCG Milano
Direzione Creativa Esecutiva: Giovanni Porro
Art Director: Erick Loi
Copywriter: Dario Villa
Responsabile Ufficio Cinema: Valeria Zacchi
Account Director: Giancarlo Pagani
Account Executive: Federica Papetti
Consulente alla Produzione: Richard Ronan
Marketing Director: Francesco Cruciani
Marketing Manager: Barbara Forlino
Brand Manager: Linda Passarella
Junior Brand Manager: Cristina Ferro
Casa di Produzione: Motion Theory
Produttore Esecutivo: Javier Jimenez
Line Producer: John Marx
Regia: Grady Hall
Direzione della Fotografia: Martin Coppen
Post-produzione: Mirada
Post-Producer: Scott Boyajan
Musica: 'Dreaming of Giulia' - N. Fragile/G.Clerici
Soundtrack: Screenplay
Speaker: C. Gioncardi - M. Manfredi
Pianificazione: MindShare

Il libro del giorno: Dove comincia il mare di Gianni Carbotti (Lupo editore)












Seduto in riva al “suo” mare, Giambattista Lanzafame vive il momento magico di chi sente di aver raggiunto un grande obiettivo di vita. Finalmente potrebbe rispondere a chi – quand’era piccino – gli chiedeva «cosa farai da grande?», poiché il nuovo giorno vedrà la sua partenza verso la realizzazione dei suoi sogni. E all’improvviso, come accade in ogni imminente “inizio”, si fa urgente il bisogno di ripercorrere le tappe che l’hanno portato al traguardo, di ripensare e rivivere la propria storia nel fluire degli anni e delle figure che l’hanno accompagnato ad essere quello che è, nella condivisione di esperienze o nel ruolo di guide. In un alterno vagabondaggio interiore tra eventi recenti e passati, riemergono così la pacata tenerezza del padre e l’energia materna, le complicità fraterne e le ingenue trasgressioni dell’adolescenza, la solidità del nonno contadino, le atmosfere di lontane vacanze nella scoperta della propria terra e delle radici, il percorso ed i miti di una vocazione che inseguendo segnali incerti è ora approdata alla realtà. Può essere il caso a determinare il raggiungimento di una mèta? Forse. Ma forse nulla accade per caso, e il tessuto di una vita compie e rivela il suo disegno.

GIANNI CARBOTTI - Gianni Carbotti nasce a Martina Franca nel 1959. Laureato in Scienze Giuridiche presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, svolge la professione di impiegato sempre in Martina Franca dove egli vive. E’ proprio nei “suoi” luoghi del cuore che l’autore ambienta il suo primo romanzo.

Latte di Christian Raimo (Minimum Fax)











Conosco e apprezzo Christian Raimo (classe 1975) da parecchio tempo e devo dire che l’ho seguito da sempre lungo i crinali delle sue poderose uscite scritturali (brevi quasi fantasmatiche) da Liberatura a Elliot-narrazioni sino ad Accattone - Cronache romane, etc. Ho letto e ho gustato le sue traduzioni per Minimum Fax di Charles Bukowski e David Foster Fallace. Lo leggo puntualmente su Il Manifesto, il Sole 24 Ore e Rolling Stone. E devo confessare che la scelta della casa editrice romana, di riproporre Latte che ormai in tanti hanno letto e che ora incontrerà di sicuro il favore di nuovi utenti, mi fa davvero piacere. Posso solo dire che Latte ha rappresentato un piccolo gioiello , una “piccola cosa preziosa” che ha segnato una generazione, che ha mostrato senza remore una scrittura stupefacente, e che con gli occhi dell’oggi ha messo sul “tavolo” otto racconti sulla difficoltà di vivere passaggi esistenziali all’interno della propria vita, che spesso si rivelano giochi crudeli del destino. Da non perdere.

“Dovrei aspettare una telefonata. Ossia, sto aspettando una telefonata. Ma non vivo uno stato d’attesa come forse dovrei. Dovrei aspettare. Mettermi qui e riflettere, articolare ciò che devo dire, calcolare le reazioni, sviscerare gli impulsi. Prima di pranzo ho sentito mia madre ieri. Né a lei né a papà ho detto niente della telefonata che aspetto. Mia madre mi ha parlato della nuova donna delle pulizie che va da lei due volte a settimana. Ha un anno in meno di lei. È stata lasciata dal marito, e da qualche mese si è messa a fare le pulizie per le case. Sono poche volte che viene, ma già le ha raccontato tutta la sua vita, e mia madre non sa se è giusto darle tutta questa confidenza. In questi casi chiede sempre a me. Io le dico quello che penso, e lei si convince delle sue opinioni. La prossima volta, ha detto che la inviterà a un incontro degli alcolisti anonimi. Io volevo fare presente a mia madre che non può invitare tutta la gente che conosce agli alcolisti. anonimi, soprattutto se non sono alcolisti, ma è arrivato un avviso di chiamata e l’ho dovuta salutare. Silvia. Silvia mi ha chiesto se volevo andare a fare colazione con lei. Ho guardato dalla finestra più grande della casa. Il profilo dei palazzi del mio quartiere non assomiglia a niente. Ho detto che andava bene. Poi ho cominciato a raccontarle la storia delle due rane. Una vuole diventare un pesce e tutti i giorni si mette a fare immersioni sott’acqua, e l’altra vuole diventare un mammifero e si fa delle grandi passeggiate nei boschi. Ma poi aveva lei un avviso di chiamata, e ci siamo dati appuntamento al bar.”

domenica 3 luglio 2011

CHANCE Eau Tendre da Chanel ...



Poetic Pink with CHANCE EAU TENDRE. A poetic day awaits... Fall for this fragrance full of tender and delicate fruity notes. Directed by Jean-Paul Goude.

Il libro del giorno: Oral Sex di Marcy Michaels (Castelvecchi)












“Dovevo riappropriarmi della mia sessualità. Portata sull’orlo della disperazione da un matrimonio insoddisfacente, fu esattamente quello che feci: conquistai la mia sessualità e il resto venne di conseguenza”. Marcy Michaels racconta così la sua esperienza di vita: mortificata da un’educazione eccessivamente moralista, riscopre se stessa e il suo corpo in piena epoca di rivoluzione sessuale. Divorzia, inizia a studiare logopedia, si trasferisce a New York, diventa una donna libera, disinibita, consapevole. Ed è questo lo spirito di Oral Sex: imparate a conoscere il vostro corpo e quello del partner, ascoltate i suoi desideri, sviluppate le vostre capacità e alla fine regalatevi sublimi momenti di reciproco piacere. Il sesso orale è, infatti, il modo più diretto per manifestare il desiderio, in tutte le sue sfumature, per sperimentare la disponibilità a conoscersi meglio. Diviso in due sezioni, la prima dedicata al desiderio femminile e la seconda al piacere maschile, il libro è un vero e proprio manuale illustrato per sviluppare tecniche, pratiche e varianti nell’intento di rendere ancor più consapevole, raffinato e stimolante il rapporto di coppia tra le lenzuola.

Marcy Michaels - Rinomata logopedista e docente di dizione e fonetica, cice a New York. Voice trainer nelle stanze del potere e dello spettacolo (numerosi politici e attori devono a lei pronuncia impeccabile e persuasive capacità oratorie), ha messo alla prova i trucchi del proprio mestiere nella camera da letto, con risultati sorprendenti.

“I bambini di Dio” di Amoreena Winkler (Fandango). Intervento di Roberto Martalò












Raccontare le proprie esperienze di vita è un atto che certe volte richiede coraggio e una grande forza interiore. A volte può essere un'azione liberatoria, forse salvifica, spiritualmente e fisicamente, per sé e per gli altri. Certamente, costringe a riaffrontare gli incubi del passato. Amoreena Winkler riporta in un libro choc il suo passato, la sua esperienza all'interno di una setta religiosa denominata “I bambini di Dio”. Nata verso la fine degli anni '60 per opera del sedicente profeta David Berg, ribattezzatosi Moses David, la “family”, così la chiamano tuttora i suoi adepti, fece inizialmente molti proseliti tra gli hippies dell'epoca che cercavano una propria dimensione spirituale. Una volta giunta in Europa, si diffuse capillarmente in vari Stati. La setta pratica il sesso libero al proprio interno e costringe i bambini ad avere rapporti con adulti e con altri bambini. Inoltre, l'esercizio onanistico è imposto ai piccoli, i quali sono costretti a sopportare violenze di ogni tipo, fisiche e psicologiche. Annullare ogni velleità di individualità, ogni tendenza o pensiero che esalti il proprio ego, imporre la visione del “nonno” Moses, evitare i contatti con i sistemiti (gli esterni alla setta) se non per riconvertire o spillare soldi: una vita da inferno alla quale Amoreena è avviata da subito dai suoi genitori. La Winkler descrive in maniera lucida e a volta minuziosa tutte le vicissitudini e le angherie che ha dovuto sopportare, denuda tutti i limiti del fanatismo religioso che non è solo una caratteristica di certa parte del mondo arabo, come l'immaginario collettivo ci ha portato a pensare, ma è presente anche nel mondo occidentale, apparentemente laico e secolarizzato. D'altro canto, emerge come la religione (qualsiasi essa sia) giochi ancora un forte ruolo nel processo di cementificazione sociale per la costruzione di comunità più o meno complesse. È una scrittrice (e una donna) matura, capace di esprimere tutto il male subito senza però appesantire la narrazione, di choccare ma anche di far sì che il lettore continui a leggere per sapere la verità, per conoscere quel mondo di orchi che si nasconde dietro un anelito di santità. L'autobiografia della piccola Amoreena si ferma alla soglia dei dodici anni, è prevista l'uscita di una seconda parte dove l'autrice racconterà come ha fatto a scappare da quel mondo, come si è liberata, dove ha trovato la forza per (ri)cominciare a vivere.
I bambini di Dio di Amoreena Winkler (Fandango Libri) , 243 pag, €17,50

sabato 2 luglio 2011

Alfa Romeo Mito "Super" Bob Sinclar

Alfa Romeo presenta il nuovo allestimento "Super" per Alfa Romeo Mito, con una ricca dotazione di serie. Lo stesso allestimento è disponibile anche su Alfa Romeo 159. (Caricato da ItalianTestdriver su Youtube)

Il libro del giorno: L’Italia dei poveri di Giovanni Russo (Hacca edizioni)












Operai, contadini, emigranti, sacerdoti, prostitute, turisti sono i personaggi di questa Italia dei poveri. Come già Virgilio e Dante, Giovanni Russo ci parla di un’Italia umile, costretta a muoversi in un orizzonte precario, ma non privo di speranza, e lo fa per dare luce ai volti anonimi di una nazione sommersa. L’io narrante non elegge a protagonisti del suo libro i grandi della Storia, ma le tute blu milanesi della Breda e della Falck, visita seminari e borgate, racconta l’esplosione urbanistica delle città, intervista abitanti dei carrugi di Genova e delle calli di Venezia, si diverte a seguire una colonna di turisti americani che scorrazzano per Roma a bordo di un autobus riservato: immagini che paiono tratte da pellicole cinematografiche, come Vacanze romane o La dolce vita. Leggendo queste pagine, è come se una nazione che fino agli anni Cinquanta era stata prigioniera di un antico e pesante letargo, adesso si fosse destata per entrare in un destino di modernità. Ne vien fuori un quadro che non soltanto contempla la condizione del ''mondo chiuso'' di Carlo Levi, ma annovera anche luoghi e abitudini del sottoproletariato tanto cari all’immaginario di Pier Paolo Pasolini e da un Mezzogiorno, dove il tempo continua a scorrere con la sacralità dei patriarchi biblici, ci si proietta a grandi falcate negli scenari industriali che, volendo riferirci a personaggi letterari, riempiono di tristezza i ricordi di un Albino Saluggia, caricano di speranza le notti di Antonio Donnarumma o di fantasie i gesti di Marcovaldo. Mantenendo fede a un’idea di scrittura testimoniale, Giovanni Russo continua a fornirci un ritratto di un Paese ingenuo e stralunato, candido e smaliziato, incantato e perverso, com’era in quegli anni e come ha continuato a esserlo fino a oggi.
Giovanni Russo è tra i maggiori protagonisti della vita culturale e giornalistica italiana. Nato a Salerno, inviato speciale del «Corriere della Sera», collaboratore de «Il Mondo» di Mario Pannunzio e delle principali riviste culturali a partire da «Nuova Antologia», ha avuto come impegno costante quello di documentare la situazione sociale del Paese: dalle vicende dei partiti, ai problemi del Mezzogiorno, fino alla condizione dei giovani nella scuola e nell’università. Tra i suoi libri Baroni e contadini (Premio Viareggio 1955), Perché la Sinistra ha eletto Berlusconi, È tornato Garibaldi, Le olive verdi – racconti dal Sud (Premio speciale Strega 2002), I cugini di New York, Con Flaiano e Fellini a Via Veneto e Dialogo su Dio: carteggio Croce – Curtopassi 1941-1952. Ha vinto anche il Premio Marzotto per il giornalismo 1965, il Premio Carlo Casalegno 1981, il Premio Pannunzio 1991, il Premio Mezzogiorno 1993 e il Premio Positano 1998 per il giornalismo civile.

Il leopardo di Jo Nesbo (Einaudi, Stile libero Big)












Lui è un vero e proprio maestro del thriller e non solo in Norvegia. Parliamo di un’escalation di vendite prima nel Nord Europa, poi nel Regno Unito e ora in Italia. Il fenomeno è inarrestabile perché Il Leopardo di Jo Nesbø pubblicato nel nostro paese da Einaudi, ha delle doti quasi sovrannaturali nella scrittura. Classe 1960, da una famiglia di letterati, ha militato in suqdre di calcio in A del suo paese, ha lavorato su quotidiani e periodici come freelance, ha fatto il broker in borsa, il cantante e il compositore. Ha scritto qualcosa come quindici libri, superando quasi puntualmente i confini tra noir giallo e thriller. La storia di questo libro parla fondamentalmente di un uomo a cui sta stretto il “costume” di eroe.: Harry Hole. I personaggi principali fanno dimenticare al lettore il trascorrere del tempo. Non fate niente, non mettete nulla a cucinare, potrebbe andarvi a fuoco la casa ….Questo libro non è solo una crime novel, ma un labirinto di giochi psicotico tra Bene e Male. I protagonisti sono: la giovane detective Kaja Solness, il tecnico della scientifica Bjørn Holm, l'ex agente e hacker Katrine Bratt. Con/testi: la Norvegia e l'Africa. Non sono un lettore di thriller, di gialli e ancor meno di noir, vuoi perché certe sfumature difficilmente mi “seducono” vuoi perché ho sempre il sospetto che si tratti di prodotti che ripetono a circuito chiuso clichè e stereotipi abilmente rimetabolizzati. Eppure questo lavoro di Jo Nesbo incanta, affascina, tiene desta l’attenzione per tutte le oltre 580. In più l’autore anche quando sembra consegnarti la verità, invece ti lascia precipitare dolcemente in un incubo. In una parola splendido.

venerdì 1 luglio 2011

Cornetto Algida ENIGMA ... il lato tenero della vita ...



Caricato da SPOTINTV su Youtube. AUDIO BULLYS - ONLY MAN *il brano integrale potete ascoltarlo qui: http://www.youtube.com/watch?v=9yD0KEi554c - www.spotintv.it

(i marchi citati sono di proprietà esclusiva dei rispettivi proprietari)

Il libro del giorno: Molinari Maurizio Alberto: New Yorker's Breaths (Lietocolle)










NYB è la sintesi dei respiri dei visitatori che entrano in contatto, anche per pochi giorni, con questa megalopoli unica al mondo […] un’opportunità per toccare temi importanti e quotidiani, un’occa­sione per far emergere la poesia all’interno di una realtà diversa, in cui lo spazio della riflessione è figlio di lampi di chiarore vissuti nell’arco di un secondo, nella ostinata e solitaria percorrenza dell’uomo all’interno di folle ignare, sorde al fiato di un respiro diverso, un respiro particolare, quello di un semplice “New Yorker” che ama disegnare il suo tempo. (dalla nota dell’Autore)

Lo stile di scrittura di Molinari può apparire a volte criptico in quanto persegue una sintesi compatta di pensiero: elaborato più volte, produce un distillato in versi che richiede l’impegno del lettore, ma in questo vo­lume, i testi sono completati (non accompagnati) da poesie visive (non il­lustrazioni). Un sodalizio di complementarità che favorirà il lettore, dove la parola si fonde nell’immagine e da questa viene originata in quanto bagaglio di memoria di un viaggio a ritroso nello spazio temporale in cui l’autore ha sperimentato la realtà di una città senza uguali, percorsa con gli occhi del poeta volti a fermare il flash emozionale e, con il supporto di uno zoom fotografico, a tradurre il tutto in poesia. (Diana Battaglia)

GRANDE MELA

Fumo.//Odore di umani, //attese educate.//La voce racconta //il giovane “on bus”.//Parole e gesti //di un’altra spedizione //da bionde apparenze //e scarse provenienze. //Nuvole e luce //navigano tra vetri //e pareti di grattacieli, //corrono senza sosta //prive di direzione: //un mattino normale //nel gran frutto//tutto da mangiare.

"568 d.C. I Longobardi. La grande Marcia" di Sabina Colloredo edito da Fanucci













E’ notizia proprio di qualche giorno fa, apparsa sul Corriere della Sera, che l’Unesco ha deciso di includere nella lista dei patrimoni dell’umanità, otto location che in qualche modo si colleghino alla storia e alla tradizione del popolo longobardo. Siamo nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e finalmente si riconosce la funzione di apporto fondamentale all’unificazione del nostro paese ad una “storia” misconosciuta e più volte trascurata come quella longobarda. Infatti su Corriere della Sera, è stato lo stesso storico e professore Franco Cardini che ha sottolineato il ruolo decisivo che questo popolo ha giocato nella ricostruzione e nella rinascita di alcune città italiane, aspetti che gli danno una certa importanza sul piano archeologico e lo rendono definitivamente “una componente essenziale dell’identità italiana”. Ed ecco che su questi aspetti e su queste tematiche si snoda l’intreccio del nuovo romanzo di Sabina Colloredo, “568 d.C. I Longobardi. La grande Marcia” (Fanucci), da poco in libreria. Questo è un romanzo sul popolo longobardo, che affronta uno dei periodi più oscuri e suggestivi del nostro passato, e che intreccia storia e fantasia, leggenda e invenzione, mantenendo intatto il fascino arcano e senza tempo di una misteriosa saga nordica. La grande marcia dunque è il libro d’esordio della scrittrice milanese Sabina Colloredo, che ha scelto di rifarsi a un modello di grande tradizione: il romanzo storico e d’avventura in cui eventi e personaggi reali del passato si mischiano con elementi di pura fantasia e invenzione. Siamo tra l’autunno del 567 e l’estate del 568, quando il popolo dei Longobardi attraversò i confini italici per instaurare il proprio dominio nel nord della penisola. In quel momento molti popoli premevano alle porte dell’Italia, e tra questi c’erano i Longobardi, i guerrieri dalle lunghe barbe che dalle pianure della Pannonia si muovevano verso le fertili distese al di là delle Alpi. Un’imponente carovana composta da trecentomila tra uomini, donne, bambini e mandrie, guidata dal suo re Alboino, cominciava la sua Lunga Marcia. Intorno ad Alboino si muovono i personaggi di una grandiosa epopea: la moglie e regina Rosmunda, segretamente innamorata del guerriero Elmichi, la figlia ribelle Alpsuinda, la spietata e bellissima sacerdotessa Rodelinda, gli Ari, sanguinaria setta di guerrieri votati al culto del dio Wotan.

SABINA COLLOREDO vive e lavora a Milano. È scrittrice, traduttrice e copywriter. Appena può, trasloca nelle Marche, nella sua casa in cima alla collina, dove continua a fare in allegria e senza fretta le cose più importanti: crescere le figlie e scrivere i suoi libri, romanzi, racconti e poesie per ragazzi. Ha pubblicato finora una quarantina di libri, tradotti in numerosi Paesi esteri e due romanzi per adulti, per editori come Nord, EL, Einaudi Ragazzi, Carthusia. Per Fanucci Editore sono usciti CBCR – Cresci bene che ripasso (2008) e Tutto di personale (2010).

giovedì 30 giugno 2011

Hip Hop ... hiphopize your life!



Blondie - Heart Of Glass * il brano integrale potete ascoltarlo qui: http://www.youtube.com/watch?v=WGU_4-5RaxU - www.spotintv.it ( marchi registrati citati nel sito sono di proprietà esclusiva dei rispettivi proprietari)

Didier Manga a Roma domani con il suo "Il tempo di un'estate" (Besa editrice)











Didier Manga a Roma presenterà il suo libro Il tempo di un'estate (Besa editrice) il 1° luglio alle ore 18,30 nella libreria Griot di Via Santa Cecilia. Presentano L'on. Jean-Léonard Touadi e Filomeno Lopes, giornalista di Radio Vaticana.
Tra il Camerun e la Bretagna, una delicata storia di integrazione accarezza la vita di Mballa e Sabrina. Il primo è un giovane e studioso africano di talento che ha lasciato la sua terra per “cercare l’eccellenza” a Parigi. Sabrina è un’ affascinante stilista francese che vive nella campagna della Bretagna. I due si incontrano, si scrutano timidamente e si innamorano. Proprio nei giorni in cui Mballa si appresta a sostenere un concorso per l’ammissione a una delle scuole più prestigiose della città, in Camerun suo padre muore per un’inspiegabile malattia della pelle. Il parentando decide di tenere momentaneamente all’oscuro Mballa per non distrarlo dall’obiettivo dell’esame, perché suo padre – che da sempre ha spinto il figlio affinché facesse carriera – avrebbe voluto così. Una settimana dopo, il giovane scopre non solo di aver superato brillantemente il concorso, ma casualmente, attraverso una notizia lanciata nel web, viene a sapere anche della morte del padre.
Le certezze crollano, i valori della solidarietà famigliare si polverizzano, lasciando spazio alla rabbia e all’incredulità. Il raggiungimento dell’ obiettivo su cui Mballa aveva basato la propria esistenza sembra non avere più tanta importanza di fronte alla possibilità che gli è stata negata di seppellire l’amato padre. Un viaggio in Camerun insieme a Sabrina è l’occasione per fare chiarezza, per capire e per ricongiungersi alla famiglia. Ma diventa anche l’opportunità per i due giovani innamorati di scoprire e apprezzare le proprie differenze culturali ed etniche.

Fernand Didier Manga è nato a Yaoundé in Camerun nel 1970. Architetto, ha fondato e dirige la rivista “A2 Africa & Architettura”, bimestrale di architettura africana in Italia. Il tempo di un’estate è il suo primo romanzo, scritto direttamente in italiano.

missioni africane.org

Info: www.besaeditrice.it

Coca-Cola (125 anni di felicità insieme)



http://www.spotvisor.com - Advertising Intelligence

Company: Coca-Cola Italia S.r.l.
Product: Coca Cola
Claim: Stappa la felicità

Il libro del giorno: Il sogno di Damocle di Fatos Kongoli (Edizioni Controluce)












In una Tirana assediata da bande di delinquenti e dalla mafia, la storia privata di un giovane, un perdente nato, si intreccia con il tragico destino dell’Albania caduta nella débacle e nella follia alla vigilia della rivolta politica del marzo 1997. Nell’autunno di quell’anno, Ergys, uno studente, vittima di un padre autoritario, cerca di uscire dalla soffocante tutela paterna, trovando un lavoro al bar Pacifik, luogo d’incontro di ragazzi sbandati. Lì incontra Linda, una pittrice di famiglia comunista, della quale si innamora. Ostracizzato e cacciato di casa dal padre a causa di questo legame, comincia per Ergys una vera discesa agli inferi in cui si alternano momenti di delirio a momenti di lucidità e il presente e il passato si mescolano in modo inestricabile. Kongoli dimostra grande maestria nel descrivere il mondo in sfacelo di un uomo attanagliato dalla paranoia: Ergys, credendo di essere perseguitato dalla figura perturbante di Damocle (il suo doppelganger), si toglie la vita, lasciando al narratore la testimonianza degli eventi che lo hanno spinto a chiudere la partita con la vita.

Fatos Kongoli è nato nel 1944 a Elbasan, al centro dell’Albania. Matematico di formazione, è stato professore e in seguito responsabile delle pagine culturali del giornale “Rinascita democratica”. Attualmente vive a Tirana e si dedica interamente alla scrittura. Il sogno di Damocle è il quarto romanzo della tetralogia sull’Albania contemporanea che comprende Le Paumé, L’ombra dell’altro (Besa, 1999) e Il drago d’avorio (Besa, 2005).

L’anello di ferro di Ornella Albanese (Leggereditore)












Italia, 1135. Giselda attende il suo promesso, il valoroso Manlius. Da diversi anni la guerra lo tiene lontano dal feudo di Tarsia, dove potrebbe non far più ritorno. Giselda è giovane, impavida, intraprendente, e quando durante un torneo cavalleresco riceve un invito dal figlio del barone di Rosetum, antico avversario della sua famiglia, accetta senza esitare. L’appuntamento è nel bosco vicino, al tramonto. Purtroppo, però, il suo nome diverrà un’eco spenta, perché di lei non si troverà più traccia. Proprio adesso che Manlius è tornato… Risorge così l’ombra di intrighi e misfatti arginati per lungo tempo. Le due famiglie metteranno in campo tutte le loro armi per ridisegnare i confini di un odio che non dà tregua. Ma forse solo il sorriso di una donna e la magia tutta femminile riposta in un anello di ferro riusciranno a riportare la pace laddove dimoravano rabbia e morte. Segreti, intrighi, colpi di scena e sensualità per un’autrice che ha già conquistato il favore delle lettrici italiane, e che a ogni sua prova si riconferma come una sicurezza, un solido punto di riferimento nel suo genere.
“Ventisei anni prima. Luglio 1109. Llyneth, della casata di Drengot, scostò la cortina bianca e la forte luminosità la colpì, facendole socchiudere gli occhi. Così contemplò tra le ciglia il paesaggio che la circondava. Il mare riempiva la sua visuale, azzurro e scintillante di calura, forti ondate che percuotevano la costa. L’odore acuto di alghe e di salsedine le invase i polmoni. Ma non erano gli unici odori che percepiva. Il caldo sembrava liberare fragranze sconosciute che superavano la leggera barriera delle cortine, riempiendo l’interno del carro su cui viaggiava. Quella terra impervia, rovente di sole, aveva colori e profumi violenti. Nel suo paese tutto appariva più tenue e sfumato, quasi rassicurante. E l’odore che prevaleva era quello della nebbia. Llyneth fece un piccolo sospiro. Il paesaggio intorno a lei era talmente vivido da far apparire la sua terra sbiadita, al confronto. Quasi rarefatta nella memoria, e davvero molto lontana. «Riuscirò ad abituarmi a questa luminosità accecante?» chiese a Caitlín che, seduta accanto a lei, gemeva a ogni scossone del carro sulla strada pietrosa, nonostante i numerosi cuscini che avrebbero dovuto attutire i colpi. Caitlín era la sua nutrice e le raccontava di essere stata la prima persona che Llyneth aveva visto quando aveva aperto i piccoli occhi, appena nata. Le aveva dato il suo latte, le aveva raccontato le antiche leggende della loro terra e le aveva insegnato come si deve comportare una fanciulla di nobili origini. Col tempo si era conquistata un posto vicino al suo cuore, più vicino di quello di sua madre. «Vi abituerete al caldo, al sole e alle diverse abitudini di questa gente. Lo farete per amore del vostro futuro sposo.» Llyneth sorrise. Il suo futuro sposo era il conte Timoteo di Tarsia, un valente guerriero che aveva enormi possedimenti e grandi ricchezze. Lei ne aveva sentito parlare la prima volta durante una permanenza a Capua, presso suo zio Riccardo, terzo principe della città. Ogni volta che nel castello si discorreva di rettitudine e di coraggio, qualcuno citava il nome del conte di Tarsia. Allora era quasi una bambina e non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe diventata la moglie di quel guerriero. «Chiudete la tenda o il sole vi brucerà» l’ammonì Caitlín. «Dovete preservare il candore della pelle per lo sguardo ammirato di vostro marito.» Llyneth si affrettò a ubbidire e una luminosa penombra invase il carro. «Sono impaziente di arrivare» sospirò. «Tarsia sembra ai confini del mondo.». «Non dovremmo essere troppo lontane, ormai. Almeno lo spero, per il sollievo delle mie povere ossa.» Caitlín inarcò la schiena e poi cercò di sistemare meglio i cuscini. «Adesso lasceremo la costa per proseguire verso l’interno.» Era stato un viaggio interminabile e più volte Llyneth aveva provato sgomento all’idea di andare a vivere in una terra così lontana. Ma aveva ubbidito ai voleri di suo padre e per tutto il tragitto aveva fantasticato su quell’uomo sconosciuto, cercando di ricostruire tutto ciò che aveva udito di lui per poterlo immaginare fisicamente. Un guerriero così forte e leale doveva essere anche di bell’aspetto e lei era davvero ansiosa di conoscerlo. Il lungo viaggio aveva esasperato la sua impazienza.”.

mercoledì 29 giugno 2011

Transformers 3



Caricato da FILMitTRAILER. Per saperne di più sul film: http://www.film.it/transformers-the-dark-of-the-moon. Il full trailer italiano del film "Transformers 3 (Transformers: The Dark of the Moon)" di Michael Bay, con Shia LaBeouf, Josh Duhamel, John Malkovich e Hugo Weaving

Teoria dell'orrore di Howard P. Lovecraft (Bietti)





















Questa è una "Terza edizione riveduta, corretta, aggiornata ed ampliata" ma si presenta a tutti gli effetti come un'opera nuova per una serie di ragioni, in primis le circa 200 pagine di materiale nuovo che ne giustifica la mole e l'acquisto. Per non parlare di tutti gli aggiornamenti, le correzioni, le decine e decine di annotazioni in più, ecc., rispetto alle precedenti versioni. Sicuramente si tratta della compilazione defintiva di questo genere, un'opera di seminale importanza che aiuta a decifrare uno scrittore che è stato capace di aprire squarci nel banale quotidiano. Gli scritti sono presentati in modo organico, con un accurato apparato critico di contorno che ne spiega genesi, evoluzione ed importanza. Oltre che per il materiale inedito presente, questa bellissima edizione si presenta un must anche sotto il profilo visivo e "tattile", unendo al rigore e alla sobrietà della veste grafica la limpidezza dei fonts e un perfetto design, interno ed esterno, che rende il volume un piccolo gioiellino di cura editoriale. Si tratta di una lettura fondamentale, quindi, direi vitale per comprendere il pensiero di Howard Phillips Lovecraft, il più grande creatore d'incubi della storia del fantastico, e anche per capire l'importanza e il significato del genere all'interno del canone letterario tour-court. (Pietro Guarriello della Redazione di "Studi Lovecraftiani")

Volkswagen Beetle 2011 - Black Betty



La nuova versione dello spot di Volkswagen Beetle.

Soundtrack Composition: Black Betty
Writer: Huddie Ledbetter
Publisher: Folksways Music Publishers, Inc. (BMI)
Production: Volkswagen

Il libro del giorno: Fiabe e leggende irlandesi a cura di Massimo Conese (Besa editrice)












Il patrimonio di racconti tradizionali dell’antica Irlanda è straordinario sia per dimensione sia per varietà di temi e personaggi. Tramandati oralmente per molti secoli e poi messi per iscritto dai monaci medievali, essi oggi ci parlano con il linguaggio della figura fantastica e del mito. Gli “autori” sono coloro che, a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, hanno dato vita alla “Celtic Renaissance”, ovvero alla rinascita delle cultura e delle tradizioni celtico-irlandesi, in opposizione alla dominazione inglese. Le Fiabe e leggende irlandesi qui presentate sono tratte dai principali cicli o gruppi di racconti e comprendono sia fiabe nel senso classico del termine sia racconti magici in cui l’elemento storico si mescola a motivi fiabeschi. Completano e arricchiscono il volume un saggio sulle fate dell’antichista inglese Joseph Ritson, un repertorio delle raccolte di fiabe irlandesi fino a oggi pubblicate in Italia e una postfazione del curatore sull’ipotesi di un’origine genetica delle fate.

Massimo Conese, medico, lavora a Milano dove si occupa di ricerca biomedica nell’ambito delle malattie genetiche. Ha pubblicato tre raccolte di versi e per Besa ha tradotto e curato il volume Fiabe e leggende norvegesi (2001).

Un cuore nelle tenebre di Roberta Ciuffi (Leggereditore)












Vivono tra la gente comune, conducono una vita apparentemente normale. Ma la notte è il loro regno, è di notte che si scatena la loro vera natura. Tutto intorno, l’Italia unita sta muovendo i primi passi, eppure, tra i vicoli di San Raffaele, in Friuli, sono i lykaon a reggere i fili del destino. Da secoli vivono in pace, a metà fra la ragione umana e l’istinto animale, ma ora qualcuno di loro ha lasciato che il sangue prenda il sopravvento, e che le pulsioni del lupo vengano alla luce, sconvolgendo un’armonia sottile. L’ombra dei boschi sta per dilagare, inesorabile, insidiosa, e solo uno di loro potrà ricucire il confine tra i due mondi. Starà a lui – accompagnato da una donna fragile e indifesa, che cela in sé la forza sconosciuta e dirompente di una regina delle tenebre –, trovare la chiave che risolverà l’enigma, per difendere il suo popolo dai piani di chi da tempo trama alle loro spalle.
Roberta Ciuffi è un’autrice che con pennellate decise e delicate dipinge un mondo oscuro e penetrante; una grande maestra del romance italiano che per la prima volta presenta un romanzo paranormal, destinato a entrare nell’immaginario delle lettrici.
“Friuli, 1885 - Lars Coulter si accorse della presenza dell’animale prima che il cavallo si fermasse di colpo, puntando gli zoccoli. Prima ancora che i cespugli a sinistra della strada si agitassero, per poi separarsi lacerati da un lampo nero. C’era stato un bagliore nella sua mente, la sensazione che tutto quanto lo circondava divenisse più intenso: gli odori più stordenti, i colori più accecanti, e gli alberi e gli arbusti che costeggiavano la strada di montagna si protendessero come per trattenerlo. Se ne accorse, ma non poté far nulla per evitarlo. Il cavallo si bloccò, nitrendo terrorizzato. S’impennò, scartò, scalciò con le zampe posteriori, e quindi si diede alla fuga, inseguito dall’ombra scura da cui emanava l’energia selvaggia che gli riempiva la mente. Non poté farci nulla, perché a quel punto era già precipitato faccia in giù sul fondo polveroso della strada, tra minuscole schegge di roccia frantumata e sassi. Il colpo gli svuotò i polmoni, e un dolore esplosivo lo paralizzò per un istante. Respirò, prima di rialzare la testa. Non c’era nessuno. Il sole che attraversava le chiome degli alberi gli disegnava addosso un merletto di luci e ombre. Il cavallo e la belva che lo inseguiva erano scomparsi alla vista. L’uomo puntò le mani al suolo per rimettersi in piedi. Una fitta gli incendiò la caviglia sinistra. «Maledizione» biascicò, sputando la polvere che gli ricopriva la faccia. Tentò di nuovo, facendo attenzione a poggiare prima la gamba destra e cercando di sostenersi con le mani. La fiammata stavolta gli arrivò al cervello, facendolo gridare. Riprese fiato, e poi, concentrandosi per controllare il dolore, ruotò col corpo per cercare di mettersi seduto. Sperava con tutte le forze che si trattasse solo di una distorsione. Non aveva nessuna voglia di passare la notte in montagna, con una gamba rotta. Un frullo d’ali annunciò l’atterraggio di una cornacchia grigia, a breve distanza da lui. Avanzò dondolando, muovendo la testa per studiarlo, il grosso becco nero proteso in avanti come una minaccia. Lars Coulter strinse la mano su un sasso. L’uccello si fermò, emise un verso gracchiante e volò via. L’uomo lo seguì con gli occhi, finché non lo vide scomparire tra un larice che sussultava e brontolava, formicolante di ali. Lentamente, si mise a ridere. Sperava che gli animali che popolavano la montagna si spaventassero con la stessa facilità di quella cornacchia, altrimenti si sarebbe trovato nei guai. Elena distolse lo sguardo dal finestrino, per trovarsi addosso gli occhi ansiosi della signora Persello. «Sta bene, signorina Arlati?» La frequenza con cui glielo chiedeva iniziava a irritarla. Il presupposto era che una giovane donna in viaggio da sola doveva soffrire della sua condizione, e manifestare con frequenti segnali di malessere la propria natura delicata. «Benissimo, la ringrazio» rispose, senza curarsi di sorridere. Se avesse continuato a farlo ogni volta che la moglie dell’avvocato si rivolgeva a lei, ormai avrebbe avuto la faccia paralizzata per i crampi. Tornò a girare la testa. La signora era come uno di quegli animali che si animano speranzosi quando intravedono dell’interesse nei loro confronti, ma che tendono a tornare al loro posto se li si ignora. L’avvocato Persello l’aveva addestrata bene, pensò, trattenendo un sorriso. I viaggiatori del postale diretto a San Raffaele tacevano, lasciandosi scuotere dall’ondeggiare della vettura senza opporre resistenza. Erano tutti stanchi, ma nessuno quanto Elena Arlati. E nessuno era spaventato quanto lei. Lars Coulter cominciava ad aver sonno. Da più di un’ora, ormai, sedeva con la schiena contro un leccio che le piogge avevano fatto crescere inclinato verso il centro della strada. Quella struttura obliqua era riuscita a richiamare la sua attenzione, strappandolo allo stordimento provocato dalla caduta, e la scomodità della posizione gli impediva di addormentarsi. Avvertiva contro la nuca la rugosità del tronco, e sulla faccia il calore del sole che attraversava il fitto fogliame, di un verde così scuro da sembrare nero. Aveva bisogno di quel calore più d’ogni altra cosa, anche del riposo o del sonno. Lo stomaco protestava per la fame. Aveva mangiato l’ultima volta più di un giorno prima, ma la sua mente era in grado di ignorare la tormentosa sensazione di bisogno, isolandola fino a dimenticarla. La caviglia si era gonfiata. Se la teneva immobile, non gli faceva male. Calcolava che ci fosse ancora un paio d’ore di luce per riuscire a trovare una soluzione. Dopodiché, gli si aprivano altre possibilità.”

martedì 28 giugno 2011

Heineken 2011. The Asteroid Galaxy - The Golden Age



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Ecco il brano dello spot Heineken 2011. Il titolo della canzone è: The asteroid Galaxy - Golden Age
Tutti i diritti sono riservati a Heineken e Golden Age. On Youtube by Grifoncino 95

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