In qualità di affiliato Macrolibrarsi | eCommerce n°1 in Italia per il benessere di corpo e spirito io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As a Macrolibrarsi affiliate | #1 eCommerce in Italy for the well-being of body and spirit / In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As an Amazon Associate I earn from qualifying purchases
Cerca nel blog
Please ... S'il vous plaît ... Por favor ... Bitte ... Por favor ... 请 ... お願いします ... Пожалуйста
Click on the images of the posts published on this site // Cliquez sur les images des publications publiées sur ce site // Klicken Sie auf die Bilder der Beiträge, die auf dieser Seite veröffentlicht wurden // Hagan clic en las imágenes de las publicaciones publicadas en este sitio // Clique nas imagens das postagens publicadas neste site // 点击本网站上发布的帖子图片。// このサイトに掲載されている投稿の画像をクリックしてください。// Нажмите на изображения постов, опубликованных на этом сайте
mercoledì 5 marzo 2014
martedì 4 marzo 2014
Zibaldone norvegico, di Luigi Di Ruscio, prefazione di Angelo Ferracuti, postfazione di Mauro Francesco Minervino (Pellegrini Editore). Intervento di Nunzio Festa
C’è un
poeta nella Scandinavia norvegica. Le ultime parole del poeta Luigi Di Ruscio,
nato nel 1953 in Italia e morto nel 2011 in Norvegia, aggrediscono come fecero
i primi versi del scrittore-operaio. Una lunga, e a tratti volutamente
ripetitiva, confessione nella prosa lirica anti-letteraria per la quale il
poeta-operaio od operaio-poeta viveva. Dalla sua lingua, con la sua irriverente
lingua. (solamente in questo caso, è possibile specificare in merito, Nori
Paolo arriva secondo). "La mia prima raccolta del 1953, avevo 23 anni, è
una raccolta delle miserie del primo dopoguerra di un vicolo di Fermo.
Immaginavo che le mie poesie di quella miseria non avrebbero resistito,
verranno tempi migliori quella prima raccolta sarà l'illustrazione di tempi
passati e dimenticati. Il tragico è che ripubblico una buona parte di quelle
poesie nel 2007, 54 anni dopo e sono ancora attuali". I temi: la scrittura
e il mondo letterario, la fabbrica e la famiglia, l’opposizione intransigente
al leccaculismo e al consumismo. Insomma contro il capitalismo. Ma dal
privilegio dell’indigenza, dal margine non marginale d’una quasi povertà.
Sicuramente tutta dignità. Da un comunista nostalgico, certo. Che fu pure
nostalgico di qualcosa che i comunisti non sempre fecero: la pratica inarrestabile
e affaticabile del contrasto assoluto e senza mezzi termini a ogni forma di
contrattazione al ribasso e compromessi rivelatisi in definitiva solo svendita
dei valori. Tanto che già quando pure parte della sinistra baciava i piedi e
l’anello della potentissima Chiesa fermana al fine d’ottenere un lavoro
salariato, Di Ruscio salì nella Norvegia della neve d’Oslo che lo accompagnò,
con tanto di moglie Mary e figli, al pensionamento. Le parole di Minervino
poste in calce al testo, sono troppo amicali per riportarle. E quelle
d’apertura del “giovane” Ferracuti son troppo di parte – Angelo Ferracuti è
stato tra i maggiori sostenitori del poco considerato Luigi Di Ruscio. Ma
affidandoci, appunto, soltanto alle parole del poeta, scopriamo e/o riscopriamo
il suo mondo. A cominciare dai contenuti che ha sempre vissuto. E dettato ai
posteri. Bellissima, comunque, l’irriverenza nei confronti del sistema
editoriale, comunque portata con colpi di spada, fendenti indimenticabili. Ché
Di Ruscio fa i nomi. Non per irridere, appunto, quelle persone (W. Siti in
primis). Perché il poeta si scaglia, con questa aggressione e usando tali
critici a emblema, ai ragionamenti celati sotto il materasso della stima agli
autori. E se siam sicuri che un giorno la Mondadori dedicherà uno dei suoi
libro al Di Riuscio, siamo altrettanto certi di come si tratterà della seconda
mancanza di rispetto. Tipo quel Sanremo odiato da Fabrizio De Andrè pronto a
permettersi di celebrarlo da morto. Per tornaconti di marketing, punto. In
“Zibaldone norvegico”, libro che intanto raccoglie non tutti gli scritti in
versi e di prosa inediti di Luigi Di Ruscio, vediamo l’accanimento terapeutico
su e per se stesso che il poeta italiano dona alla fine al proprio luogo di
nascita, l’Italietta, l’ex Belpaese che segue per cronaca grazie agli
abbonamenti a Corriere e Repubblica on-line. Nei passaggi meglio riusciti, per
esempio, il poeta italiano e scandinavo, amante della lingua scritta (tradotta
pure) che lo ospita e da riscrivere (solo pochi libri in italiano e forse
sempre quelli, premesso che diversi poeti anche della sua generazione non ‘riusciva’
più a leggerli) gioca coi nomi di politici fra i quali del ducetto d’Arcore e
del sommo di Bologna. Oppure sperimenta un catapultarsi in un’ossessione per il
passato sorpassato, vedi il secondo Dopoguerra. Riletto e, certamente,
rimembrato in quanto troppo simile, per problemi e peso specifico della gente
povera, al presente dell’oltre Terzo millennio. Sempre meno del “Palmiro”,
eppur la farina è la stessa. Il materiale lasciato da Di Ruscio è materia viva.
Chi l’ha amato, l’amerà. Il resto farà finta.
Alix Lefief-Delcourt L'Aglio Tuttofare - Libro
Alessio Roberti Le Parole per Crescere Tuo Figlio - Libro
Marina Ferrara L'Orto Sinergico - Libro
Luc Bodin, Nathalie Bodin, Jean Graciet Il Grande Libro di Ho'Oponopono - Libro
Leanne Campbell The China Study - Le Ricette - Libro
Haylie Pomroy, Eve Adamson La Dieta del Super Metabolismo - Libro
Fomenko Anatolji 400 Anni d'Inganni - Libro
sabato 1 marzo 2014
Iscriviti a:
Commenti (Atom)
ITALIA (ITALY)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
Cerca nel blog
Svater Catena Luminosa Esterno, S14 30 Metri Catena Luci Esterno Giardino con 30 2W Lampadine, Commerciale Impermeabile IP65 Catena Luminosa LED per Gazebo Terrazza Festa, 2700K [Classe di efficienza energetica G]
💫【Durevole Commerciale Catena Luci】Certificato CE e il cavo flessibile gommato è più spesso di una corda tradizionale. Lasciare in modo s...
-
VIII Edizione de Le mani e l'ascolto a cura di Mauro Marino e Piero Rapanà Fondo Verri, via S. Maria del Paradiso 8, Lecce Show case di ...
-
FABRIZIO Vedremo altri soli domani, o giù nella stiva sono questi i migliori. Ditemi allora chi scoprire chi ignorare di nuovo, quale faccia...
-
E' la prima volta che Francesco Baccini si racconta così a lungo. Tanto a lungo che c'è voluto un libro intero per raccogliere tutto...
