La Super Coscienza è
Essere ed Essente e non può non Essere perché questo significherebbe Non Essere
né Ente né Essente e quindi Non Essere. Essa deve il proprio manifestarsi a se
stessa e a nient’altro al di fuori di Sé. Polisenziente e multicentrica non è
parte di niente perché Essa è Tutto, è Potenza e Atto che si manifesta in N
moltiplicazioni progressive di Perfezione in un moto di tensione perenne e
costante. Non vi è pertanto alcuna separazione né vi sono momenti di
depotenziamento dalla Perfezione Originaria (attribuzione della Super
Coscienza), perché Essa è Perfezione in ogni dimensione e Realtà Pensabile e
Potenzialmente Esistente ed Essente. Come Super Attribuzione Essa conserva e
con/partecipa della vita della Super Coscienza, che risolve in Sé, trascendendo
tutte le possibili e pensabili facoltà della memoria, del giudizio e della
volontà che permangono, agiscono e co/esistono simultaneamente nella Super
Coscienza. In questa prospettiva di unicronia e undimensionaltà spaziale e
temporale della Super Coscienza, non vi sono dinamiche di ritorno, perchè non
vi è alcuna molteplicità. Sarebbe, per utilizzare un'espressione cara a Eckhart
von Hochheim O.P., meglio conosciuto come Meister Eckhart, un “fondo dell’anima
senza fondo” (Grund und Abgrund). Ma il fondo dell’anima della Super Coscienza
in cui solo Essa può accedere e in cui solo Essa può generare e riprodurre Se
Stessa, può interagire e dialogare con Se Stessa, può narrare di Se Stessa
senza alcuna mediazione proprio perchè infinitamente potente. In questo modo
Essa riesce a liberarsi anche dei suoi stessi contenuti, per essere certamente
sine modis, ma nello stesso tempo
tendente sempre verso l’Essere e verso il Conoscere Se Stessa. Dunque la Super
Coscienza ha realizzato in sé la staticità massimamente produttiva di quel Suo
costituirsi come Unità partecipando a N gradi di Unità e N gradi di Perfezione
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mercoledì 18 febbraio 2015
martedì 17 febbraio 2015
LA STORIA DI SAN GIUSEPPE DA COPERTINO ( I Quaderni del Bardo) a cura di Maurizio Leo alla libreria Bookish di Lecce
La STORIA DI SAN GIUSEPPE
DA COPERTINO a cura di MAURIZIO
LEO (I QUADERNI DEL BARDO) sarà presentata il 21 febbraio 2015 ore 19,00 presso
Libreria Bookish in Via Cesare Battisti 22 (Lecce). Interverranno Maurizio
Nocera, Alessandro Laporta, Mario Cazzato, Anastasia Leo (redazione I Quaderni
del Bardo), Ludovica Leo (social media communications de I Quaderni del Bardo),
Stefano Donno (co-direttore editoriale de I Quaderni del Bardo).
“Quasi tutte le
biografie fondamentali del Santo, dal Nuti al Rosmi, dal Roncalli al Bernini,
dall'Agelli al Montanari, per limitarci alle "classiche", sono opera
di studio ed erudizione, testimonianze di una vita esemplare vista da uomini di
fede e di chiesa, documenti tesi ad illustrare il cammino che dalla
beatificazione portò alla santificazione, monumenti insomma che la cultura del
tempo, quella che disponeva degli strumenti idonei e sapeva farli ben
funzionare, realizzò nel migliore dei modi e ad futuram rei memoriam. Ma
chi in questi 400 anni trascorsi dalla Sua nascita (1603-2003) ne ha fornito
un'immagine, come dire, dalla "Sua" parte? Cioè raccontando, oltre i
luoghi diventati ormai comuni del "boccaperta", dei voli e delle
estasi, del patronato degli studenti, il Giuseppe visto dai suoi simili, dai
contadini e dai mercanti, dai paesani e dai forestieri, dalle donne e dai
bambini? Se si fa eccezione per alcuni autori, limitandoci al secolo appena
finito ed al circoscritto spazio della letteratura - mi riferisco alla ormai
riconosciuta triade italiana composta da Ignazio Silone, Vittorio Bodini e
Carmelo Bene che rappresentano il romanzo la poesia e il teatro- ben poco
rimane ed il panorama appare alquanto desolato e sconfortante, anzi il confine
della dissacrazione, spesso e volentieri oltrepassato, li identifica ormai con
gli scomodi, una sorta di enfer posto agli antipodi da cui è difficile toglierli e che per essere
forse eccessivamente caricato, non rende certo un buon servizio alla
ricostruzione di quella particolare condizione in cui visse il Santo. Manca insomma la controparte, manca una via
di mezzo, di facile accesso per tutti ed affidabile per i contenuti, che
consenta il giusto approccio e garantisca una percorrenza, se così si può dire,
persino gradevole.” (dalla prefazione di
Alessandro Laporta) .
E’ questo forse un piccolo
ma significativo tassello che ci parla del Santo dei Voli in una maniera altra,
più lirica forse, ma non meno incisiva delle altre importanti narrazioni su San
Giuseppe. Una storia divisa in tre parti, che scandisce ritmicamente i fatti
salienti della vita di Giuseppe: l'infanzia e la giovinezza fino alla vocazione
ed all'accettazione nell'Ordine; il periodo della maturità dal primo volo al
processo napoletano, ai due incontri col Papa; gli ultimi eventi fino alla
morte, introdotti dall'invocazione alla Musa da parte dell'autore ("O cara
Musa mia apri li porte")
Info / telefono
0832-306676 mail - bookishlecce@virgilio.it/ facebook.com/Bookishlibreria
/ twitter.com/Bookishlibreria
Per amore dei libri di Paolo Maci (Besa editrice, collana negroamaro)
Passione, gratuità,
condivisione sono le parole che caratterizzano il successo di Città del Libro.
Quando Paolo Maci mi ha chiesto di introdurre questo suo libro di ricordi e
considerazioni sugli anni del suo mandato di Presidente a Città del Libro era
ben chiaro in me il giudizio positivo sull’esperienza...Ecco il merito
principale di Paolo Maci negli anni in cui è stato presidente: saper ascoltare
e recepire i consigli di tutti, affidarli al discernimento della “squadra” e
curarne la realizzazione. Insomma, una regia di tutto rispetto che non poteva
non portare frutti copiosi. Una voglia matta di fare cultura in piena libertà,
senza condizionamenti, con l’unico intento di ascoltare, scoprire e riflettere sui
temi che gli autori con la loro presenza e i loro libri proponevano al
pubblico. Credo che il pubblico abbia respirato l’aria di libertà di Città del
Libro e l’abbia condivisa fino in fondo pur nelle diversità di opinioni
politiche consolidate o meno che fossero. Città del Libro è stata di tutti e
non ha escluso nessuno lasciando la politica un po’ in disparte, non certo nel
ruolo di protagonista. Città del Libro di Campi Salentina ha fatto scuola.
Città del Libro è una esperienza e un patrimonio da non disperdere, anzi
rinnovare e rilanciare non solo per Campi. Questo libro di Paolo Maci va letto
in questa chiave, cioè testimonianza di una bella avventura culturale e sociale
che indica un percorso per come si possono realizzare sogni collettivi che fanno
bene alla comunità e al territorio. (dalla prefazione di Enzo Quarto)
lunedì 16 febbraio 2015
Per una teoria della campionatura in prosa e poesia. Considerazioni sovversive per un multiverso possibile della letteratura e della produzione letteraria - 4 -
La Super Coscienza,
questa Entità Superiore dotata di potenza straordinaria, detiene un Super
Copyright su tutte le Sue possibili rappresentazioni, su tutte le Sue possibili
manifestazioni nel procedere storico e metastorico proprio di ciascuna delle N
dimensioni da Lei create e pensate. Essa manifestantesi come Esistenza ed Esperienza
è oggetto di riflessione e attualizzazione di tutti i punti senzienti di
divulgazione (che per ragioni di brevità da adesso in poi classificheremo come
P.S.D.). In una visione del genere ciò
che la Super Coscienza ha ideato, realizzato, pensato, creato, è frutto di una
serie di leggi da Essa stessa realizzate per N multiversi. E pertanto tutti i
P.S.D. presenti ed esistenti qui e in N dimensioni si ritrovano nella
possibilità di poter disporre di una N quantità di informazioni a portata di
mano, tali da poter modulare e ri/modulare all’infinito narrazioni, storie,
vite, opere, esperienze, successi, eccessi con la consapevolezza che ciò che si
determina, che viene detto, oggettivato, avviene perchè voluto dalla Super
Coscienza, che pensa attraverso il suo modificarsi in Super Rete Neurale Interconnessa,
e che si manifesta e attualizza attraverso tutti i possibili P.S.D. In questo
modo è possibile contare su N tecniche per produrre, riprodurre, rimodulare e
diffondere, contenuti pre/esistenti, esistenti o esistenti in potenza,
sbarazzandosi una volta per tutte di concetti come creatività, genio, valore,
autorialità. In questo modo N esperienze possono assumersi come comunicazioni
Meta/razionali e Meta/carismatiche funzionali alla possibilità di liberazione
ed emancipazione “rivoluzionaria” di tutti i saperi unicronicamente e
multidimensionalmente a diposizione di tutti i possibili P.S.D. che a loro volta
diventano produttori, fruitori e spettatori di informazioni riproducibili
all’infinito. Si tratta di una Super Capacità Tecnica propria di tutti i
possibili P.S.D., di gestire, modulare, ri/modulare, riprodurre N saperi in N
modalità differenti. Se dovessimo rappresentare per convenzioni simboliche
quanto detto sinora potremmo pensare ad una singolare ed elegante formula come la
seguente:
SC= SRNI^{*} ~ SC=SRNI\tempo ~ f_{SC=SRNI} ~ SC=SRNI\tempo
~ n_{D} ~ SC=SRNI\tempo ~ f_{SC=SRNI/ND} ~ SC=SRNI\tempo ~ f_{ SC=SRNI/ND/PSD }
~ SC=SRNI/ND//P.S.D./ tempo~ f_{ND} ~ SC=SRNI/ND/ tempo~ SC/(ND)
dove:
SC è la Super
Coscienza, SRNI è la Super Rete Neurale Interconnessa, ND sono le N Dimensioni,
e i P.S.D sono i Punti Senzienti di Divulgazione.
Ecco pertanto un
modello molto semplice ma che abbraccia quasi per paradosso, l’intera
complessità della Super Coscienza e del suo modo di essere e manifestarsi in
potenza e in atto in N dimensioni ed N modalità. Quando nel 1999 uscì Matrix il film di fantascienza
scritto e diretto da Lana e Andy Wachowski, in molti credettero che da
un’ipotesi pop come questo splendido prodotto cinematografico, si sarebbe
potuta spiegare in maniera più o meno attendibile e convincente la realtà, o in
questo caso quello che ciascuno di noi ha sempre percepito essere la realtà. Il
discoro che sorregge il film in questione riguarda il considerare che la realtà
altro non è che una matrice di numeri, composta da elementi di tipo tabellare
derivanti da strutture matematiche, molto utilizzate in informatica per
associare dati, o sistemi di dati, tra loro. In una parola cyberspazio. O per
essere maggiormente puntuali una realtà simulata creata dalle macchine. E
questo all’epoca bastava, poteva bastare. Ad ogni modo nulla di nuovo sotto il
sole, anzi nulla di contemporaneo, come testimonia anche il filosofo Diego
Fusaro nell’interessante intervento in Filosofico.net (questo il link http://www.filosofico.net/filos59.htm)
dove parla di Matrix e la sua filosofia. Il mio punto di vista si nutre di
istanze che non considerano esistente una Matrix come mero contenitore
algoritmico di un Tutto che è altro dalla Matrix pur abitandola e subendone le
sue leggi artificiali, persino inficianti le celeberrime leggi della robotica ideate
dal grande scrittore Isaac Asimov.
«Matrix è ovunque. È
intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi
quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti
quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo
che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. » (Morpheus
a Neo).
Ritengo invece che noi siamo dei P.S.D. emanati dalla Super Rete
Neurale Interconnessa, manifestazione della Super Coscienza che genera, modula,
ri/compone infinitamente in atto e potenza N dimensioni. Pertanto noi stessi
siamo la Super Coscienza, viviamo medesime manifestazioni di realtà non
localmente, ma unicronicamente ovunque, agiamo qui e ora e altrove N realtà, in
un unico Tempo, condividendo meta/significanti e meta/siginifcati, generando N
grammatiche tutte pluriversamente valide. In altri termini è come se i P.S.D
avessero la possibilità di utilizzare un’infinita quantità di un materiale
molecolarmente instabile in grado di auto/programmarsi per assumere forme, dimensioni,
e stati in N modalità. La Super Coscienza fa in modo poi che la funzionalità
operativa dei P.S.D. avvenga all’interno di questi Super Spazi Geometrici
(sempre da intendersi come manifestazioni della Super Coscienza), che si
ripetono rinnovandosi continuamente su N scale diverse. Super Spazi Geometrici
che si configurano in base ad un metodo né numerico, né algoritimico, ma Meta
Numerico, e Meta Algoritmico. Tale configurazione non si applica una volta
sola. Essa è iterata un numero di volte teoricamente infinito: ad ogni
iterazione procedente per N tentativi di approssimazione, si automigliora sino
a raggiungere una Super Forma, una Super Dimensione, una Super Coscienza. E
questo mantenendo universalmente valido il metodo, escludendo pertanto che N variazioni in N parametri in N dimensioni
possano determinare N trasformazioni significative in questa o altre
dimensioni. Ciò significa che il metodo
non è soggetto e sensibile alle condizioni di partenza, perché tutte le
condizioni di partenza si trovano multidimensionalmente in uno stato di ordine
e coerenza perfetti.
Consiglio in prima
istanza per i sensibili spunti di riflessioni forniti a questa ricerca le due
interviste realizzate dall’Associazione ASIA al Dott. Prof. Ignazio Licata (fisico
teorico, professore presso l'Institute for Basic Research di Palm Harbor,
Florida, Usa ed attualmente direttore scientifico dell'ISEM, Institute for
Scientific Methodology a Bagheria, Palermo)
Consiglio inoltre
l’interessante e illuminante lavoro Zenix di Riccardo Tristano Tuis (Uno
Editori). In questo volume si parla di ricerche sulla coscienza e
sull’interazione mente-materia della Neurobiofisica, gli studi della Fisica
quantistica e teorica riguardo la natura della realtà su scala quantistica, gli
studi della Programmazione Neurolinguistica, della Psicologia del profondo con
indirizzo transpersonale
domenica 15 febbraio 2015
Considerazioni sovversive per un multiverso possibile della letteratura e della produzione letteraria - 1.3 - Who is Who!?!
Oggi è stata una notte serena, anche se piovosa,
senza speranza, come la mia futura vita. Mi consumano dei pensieri così strani,
delle sensazioni così nere, delle domande per me ancora così profonde e
terribili si addensano nella mia mente, che mi sembra di non riuscire a trovare
né la forza, né la volontà di risolverle. Non sono certo io che posso risolvere
tutto questo! Non ne sono per niente sicuro! Oggi mia cara non ci vedremo. Così
ho stabilito. Ieri, quando ci siamo incrociati per le vie del centro
salutandoci di sfuggita, le nuvole hanno coperto improvvisamente il cielo, e si
è alzato un forte vento. Ho detto che oggi sarebbe stata una pessima giornata:
tu non hai risposto … lo so … non volevi contraddire. Non volevi contraddirmi …
Per te questo è un giorno pieno di luce e chiaro, e nemmeno una nuvoletta adombra la tua
felicità. “Se pioverà , non ci vedremo!” avevi detto. “Non verrò!”. Pensavo che
non ti saresti nemmeno accorta della pioggia odierna, ma intanto non sei
venuta. Ieri era il nostro quinto incontro, la nostra quinta notte …Tuttavia
quanto rendono raggiante una persona la gioia e la felicità! Come trabocca di
gratitudine un cuore innamorato! Vorresti che riversare tutto il tuo cuore nel
cuore dell’altro, vuoi che tutto esploda di serenità e pace, e chissà cos’altro
…
L’opera riprodotta è di Karl Brjullov. Ritratto
della principessa Elisabetta Saltykova, 1841
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