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mercoledì 14 dicembre 2011

OGGI MANGIO DA … 97: RISTORANTINO QUEL FANTASTICO GIOVEDI’



















“Un nome romantico, due salette curate nei particolari, rendono accogliente questo ristorantino con cucina di mare e di terra. Il ristorante propone piatti fantastici ed elaborati in una cornice elegante e raffinata; siamo attivi nel settore da diverso tempo e fin dalla nostra nascita ci siamo contraddistinti per l'altissima qualità della nostra cucina e del nostro servizio, arrivando a rappresentare un punto di riferimento e guadagnando la stima e la fiducia di una vasta clientela proveniente da tutta Ferrara e provincia. La nostra cucina propone piatti della tradizione emiliana e specialità stagionali, tutti curati nei particolari e preparati con ingredienti di primissima qualità, ricercati e selezionati presso i migliori rivenditori locali, a garantire la massima genuinità e ricchezza di sapori alla nostra clientela; di tutto rispetto, inoltre, la carta dei vini con centinaia di etichette varie. Presso di noi è possibile organizzare cene e colazioni di lavoro, nonché festeggiare cerimonie e ricorrenze; durante il periodo estivo è aperto anche un bellissimo e fresco giardino.”


PEDRO CORTES COMICSTATION



















“Mi comienzo en el arte quedó marcado con la publicación de mi primer dibujo freelance en 1975 para el tabloide semanal The Buyer´s Guide for Comics Fandom (ahora se llama Comics Buyers Guide  ¨CBG¨ en EUA. Más adelante, vendí chistes ilustrados¨gag cartoons¨ para revistas como Cartoon Humor, Gentlemen´s Companion, Cartoon Carnival, Hustler Humor, e Easyriders entre otras. La revista TeleVisual (Filadelfia, EUA) publicaba semanalmente mi tira ¨Tato el Taxista¨. Localmente autopubliqué la revista MUNDO COMICS (1986) y, el primer fanzine sobre comics en Puerto Rico - INFOCOMICS (1989-90). Colaboré además en las revistas/cómics VENTANA, VAZCRONOMICON y fui el entintador y letrista del comic CONFLICTO TERRESTRE (1991). Desde 1986 soy miembro de la Asociación de Caricaturistas de Puerto Rico. He ofrecido cursos de dibujo y caricatura en diferentes instituciones, destacando la creación del primer currículo sobre cómics para la reconocida institución Liga de Estudiantes de Arte de San Juan.  En la actualidad me desempeño como profesor de Arquitectura, y además estoy dibujando una novela gráfica (50-60 páginas) que parece nunca acabar, ja,ja (ver Proyectos).”



A MOMENT IN THE SUN. By John Sayles (McSweeney’s)























“It’s 1897. Gold has been discovered in the Yukon. New York is under the sway of Hearst and Pulitzer. And in a few months, an American battleship will explode in a Cuban harbor, plunging the U.S. into war. Spanning five years and half a dozen countries, this is the unforgettable story of that extraordinary moment: the turn of the twentieth century, as seen by one of the greatest storytellers of our time. Shot through with a lyrical intensity and stunning detail that recall Doctorow and Deadwood both, A Moment in the Sun takes the whole era in its sights—from the white-racist coup in Wilmington, North Carolina to the bloody dawn of U.S. interventionism in the Philippines. Beginning with Hod Brackenridge searching for his fortune in the North, and hurtling forward on the voices of a breathtaking range of men and women—Royal Scott, an African American infantryman whose life outside the military has been destroyed; Diosdado Concepcíon, a Filipino insurgent fighting against his country’s new colonizers; and more than a dozen others, Mark Twain and President McKinley’s assassin among them—this is a story as big as its subject: history rediscovered through the lives of the people who made it happen..”

Il libro del giorno: HABIBI di CRAIG THOMPSON (RIZZOLI LIZARD)

























“In un panorama epico fatto di deserti, harem e labirintici agglomerati urbani traboccanti di vita e di miseria, si dipana la storia di due anime schiave, portate l'una nelle braccia dell'altra da un destino nato e cresciuto per restare eterno. Lei è Dodola: bambina, poi donna, poi madre imprigionata in un mondo di uomini. Lui è Zam, orfano che nella ragazza - e nelle storie della cultura e della mitologia islamica con cui lei lo crescerà - troverà un amore assoluto, viscerale, indispensabile. Dai miseri villaggi a sud della prosperosa Wanatolia, al deserto popolato di nomadi e criminali, all'opulenza del Palazzo del terribile Sultano, Habibi ("mio amato") traccia nelle morbide curve della calligrafia araba una parabola sul nostro rapporto col mondo naturale, sull'abissale divario tra primi e terzi mondi, sull'eredità comune di cristianesimo e islamismo e, soprattutto, sulla magica, insostituibile forza del racconto.”

ALFONSO FUGGETTA – il blog























“I was born in Milano on June 22nd, 1958. After graduating from Politecnico di Milano in 1982, I worked for a software consulting company from 1980 to 1988, when I joined CEFRIEL as a senior researcher. In 1992, I got a position of Associate Professor (with tenure) at Politecnico di Milano. In 2000, I was promoted to Full Professor and to Deputy Director of CEFRIEL. In 2003, I was appointed Scientific Director of CEFRIEL. In 2005, I was appointed CEO. In recent years, I have been a member of several committees of the Italian Government including the Government Committee on Open Source Software in the Public Administration. I was member of several program committees for international conferences and of editorial boards of scientific journals. In particular, I was Program CoChair of ICSE 97, the International Conference on Software Engineering held in Boston in 1997. I was also member of the editorial board of the ACM Transactions on Software Engineering and Methodology (ACM TOSEM). In 1997 and 1998, I was in the top ten list of scholars in the field of software and system engineering, published yearly by the Journal of Systems and Software. In 1997, I was 9th worldwide and second European. In 1998, I was still 9th and first European.”



PARK AVENUE LIQUOR SHOP

















“Three generations of the Goldstein family and the entire Park Avenue Liquor Shop staff have committed themselves to providing unparalleled service to our customers. Advice, education and a smile are all part of the store's shopping experience. From time to time we try a spirit we like so much - we purchase the entire cask. Usually you can find around 12 bottles that are sold exclusively at our store. While most are Single Malt Scotches, we have recently added a proprietary Mezcal and Cognac. When a customer asks for a gift idea that's, "different" - showing them a bottle they can't get anywhere else is a great place to start”.


KAPPAZETA






















“Dal 1986 KAPPAZETA interviene e si specializza esclusivamente nei casi di cedimento delle fondazioni ed in generale nelle problematiche causate dai dissesti del terreno. Un cammino che, grazie alla determinazione e alla passione per la ricerca del team KAPPAZETA, ha trasformato l’idea iniziale in una realtà in continua espansione. Nel 2004, partecipa al successo di società estere: KAPPAZETA España e KAPPAZETA Portugal, l’azienda inizia la sua corsa verso l’internazionalizzazione che la porta a diventare una realtà complessa che opera su un mercato sempre più vasto. Grazie alle costanti ricerche ed agli studi compiuti, KAPPAZETA è cresciuta ininterrottamente e si è affermata brevettando e mettendo a punto sempre nuove ed efficaci tecnologie basate sia su resine espandenti sia su micropalificazioni a bassa invasività. Questo è quello che fa KAPPAZETA dal 1986 ad oggi con passione e grande determinazione..”



I VERI INTOCCABILI di Franco Stefanoni - Commercialisti, avvocati, medici, notai, farmacisti. Le lobby del privilegio (CHIARELETTERE)
























La metà dei componenti del Parlamento italiano è iscritta a un ordine professionale. Un gruppo trasversale: il partito dei professionisti. Stiamo parlando di più di due milioni di persone in Italia, divise in 28 categorie: avvocati, medici, notai, ingegneri, giornalisti, farmacisti... Hanno enti previdenziali propri, un patrimonio di circa 50 miliardi di euro investiti in beni immobili e titoli finanziari. Quello degli ordini professionali è un mondo chiuso e ancora tutto da raccontare. Una macchina del privilegio, con meccanismi e regole scritte e non scritte. Questo libro lo racconta, attraversando inchieste e scandali, modalità di accesso non sempre trasparenti e sanzioni disciplinari che arrivano con incredibile ritardo. Nati con l’alibi di difendere il cittadino-consumatore, gli ordini professionali proteggono solo se stessi, tramandandosi il potere in maniera quasi ereditaria (il 44 per cento degli architetti è figlio di architetti, il 41 per cento dei farmacisti è erede di farmacisti, il 37 per cento dei medici è figlio di un medico). Ogni tentativo di riforma è bloccato (così Fabrizio Cicchitto, Pdl, definisce la tentata riforma Bersani del 2006: “Un esempio estremista di vendetta sociale”). All’interno delle stesse professioni c’è chi prova a opporsi (l’Anarchit – Associazione nazionale architetti italiani, Altrapsicologia, il Movimento nazionale liberi farmacisti...): invocano l’eliminazione degli albi e un radicale cambiamento che metta in prima fila libertà e merito, abbattendo ogni privilegio. La loro battaglia è la battaglia di tutti i cittadini italiani.


STORIA RECENTE DEGLI ORDINI:

- quest'estate, sia nella prima manovra di luglio sia nella seconda di agosto, Tremonti ha cercato più volte di liberalizzare le professioni: prima con bozze drastiche (di fatto l'eliminazione di gran parte degli ordini) poi con testi più soft. Non sono passati, anzi, alla fine, grazie al pressing delle lobby degli albi, il testo finale contiene una parziale riforma che introduce pochi elementi di novità, molte cose già esistenti, e comunque che necessitano di future e improbabili altre leggi. Insomma, l'attacco di tremonti è fallito mentre gli ordini si sono detti soddisfatti.
- perché Tremonti in estate avesse preso di mira gli ordini si è capito dopo, con la venuta alla luce della lettera della Bce al governo (datata 5 agosto, firmata da Draghi e Trichet): in uno dei punti d'intervento sulle riforme da fare con urgenza si segnalava la necessità di liberalizzare le professioni regolamentate.
- il 26 ottobre, nella lettera d'intenti di Berlusconi consegnata a Bruxelles al Consiglio europeo, uno dei sei punti è stato un nuovo intervento sulle liberalizzazione di professioni e gli ordini.
- a inizio novembre, nella proposta di maxiemendamento anticrisi alla legge di stabilità, si è tornati di nuovo sulla liberalizzazione delle professioni (via barriere, via tariffe e sì alle società di capitali per i professionisti, da realizzare entro un anno).
- alcune considerazioni sul futuro, anche se è difficile dire: l'obiettivo è aumentare la concorrenza (più soggetti possono fare più cose sui vari servizi professionali) e dunque movimentare lavoro e crescita economica. secondo Catricalà, Presidente dell'Antitrust (istituto che da decenni chiede la liberalizzazione degli ordini), liberalizzare le professioni potrebbe portare a un aumento dell'1,5% del pil, ovvero 18 miliardi di euro nei prossimi anni (l'ha detto il 13 ottobre)
- attenzione: Mario Monti, Presidente del Consiglio, è stato negli anni novanta (quando era Commissario alla Commissione europea) il più convinto sostenitore della liberalizzazione degli ordini e l'argomento entrerebbe ancor più nel mirino; ieri nel discorso programmatico in senato ha parlato letteralmente di "revisione della disciplina degli ordini professionali".

AUTORE - Franco Stefanoni è giornalista de “il Mondo”. Da anni si occupa di liberi professionisti e ordini professionali, raccontandone fatti e misfatti. È autore di FINANZA IN CRAC (Editori Riuniti, 2004), IL CODICE DEL POTERE (2007), IL FINANZIERE DI DIO. IL CASO ROVERARO (2008), MAFIA A MILANO (con Mario Portanova, Giampiero Rossi, nuova edizione 2011) tutti pubblicati da Melampo.

martedì 13 dicembre 2011

GLI "INVISIBILI" SONO SOLO GLI OPERAI DI ILVA?

ALTAMAREA contro l'inquinamento - KURUMUNY EDIZIONI

 

GLI "INVISIBILI" SONO SOLO GLI OPERAI DI ILVA? - Mercoledì 14 Dicembre 2011

ore 17.30 presso Consultorio Familiare "Il Focolare" (Via Plateja 142, Taranto)

 

Convegno/Dibattito organizzato da ALTAMAREA contro l'inquinamento

presso il Consultorio Familiare "Il Focolare" (Via Plateja 142) a Taranto.

 

Presiede e saluta: Luigi Boccuni

Modera: Piero Massafra

 

Saranno presenti inoltre:

gli autori di "Invisibili" (Kurumuny Edizioni) -  Fulvio Colucci e Giuse Alemanno

 

Una rappresentanza dei Sindacati, un rappresentante di Ilva Spa, Biagio De Marzo, già Dirigente del TES Ufficio Tecnico di Stabilimento, Patrizio Mazza, ematologo. Interventi dalla sala (RSU, Siderlandia, cittadini)

 

È passato quasi un anno dalla pubblicazione di "Invisibili. Vivere e morire all'Ilva di Taranto", libro inchiesta scritto a quattro mani da Fulvio Colucci e Giuse Alemanno, pubblicato da Kurumuny Edizioni. Un anno fitto di presentazioni in tutta Italia ma anche un anno fatto di storie, incontri, dibattiti nei quali è stata riportata la questione delle condizioni di lavoro e delle ricadute del lavoro e delle fabbriche sull'ambiente e sui cittadini. "Invisibili" (Kurumuny), grazie al taglio giornalistico narrativo, ha dato modo di affrontare una questione 'storica' per la città di Taranto e per tutto il Sud in un modo chiaro e partecipativo; segno ne sono i numerosi incontri che si sono tenuti in tutto il nostro paese.

 

"Invisibili" torna a Taranto, nella giornata del 14 dicembre 2011, presso la sede del Consultorio Familiare "Il Focolare", dove l'associazione ALTAMAREA, impegnata contro l'inquinamento, ha organizzato un convegno/dibattito dal tema "Gli 'invisibili' sono solo gli operai di Ilva?". Insito nel tema lanciato un invito a estendere l'indagine, non solo giornalistica o editoriale, ad altri ambiti. Data la tematica affrontata e la presenza di rappresentanze di associazioni e cittadini che vivono una questione così urgente in prima persona, il dibattito di annuncia di estremo interesse. L'ingresso è libero, tutti sono invitati a prendere parte all'evento e a fornire il loro apporto nel dibattito. A distanza di quasi un anno dalla pubblicazione di "Invisibili" (Kurumuny) quella del 14 dicembre è un'occasione per fare il punto sul quanto è nato dalla pubblicazione di questo libro.

 

INVISIBILI. Vivere e morire all'Ilva di Taranto

Non molto tempo fa gli operai dell'allora ITALSIDER vennero chiamati metalmezzadri. Era la generazione dei Cipputi, dei sindacati e degli scioperi che paralizzavano la produzione, della terra o del mare da coltivare, dopo il turno. L'ITALSIDER non c'è più. C'è l'ILVA. Una nuova fabbrica con un nuovo nome e nuove regole, ma soprattutto una nuova generazione. Una generazione che sogna la grossa vincita al gratta e vinci o al massimo la divisa da carabiniere. Per i nuovi operai dell'ILVA, divisi in normalisti e turnisti, il sindacato è lontano; al suo posto ci sono i tornei di calcetto aziendali che favoriscono la comunicazione, ma non troppo. Rimane la paura di non tornare più a casa e i santi a cui affidarsi, una volta custoditi nei portafogli ora immagini su cellulari. Le immagini dei santi si affiancano a quelle delle mogli, dei figli e delle famiglie e di loro è tutto quello che oltrepassa i tornelli dell'ILVA. La vita scandita dai turni. Tra la fabbrica e la vita fuori, lo spogliatoio dove si svestono i panni civili e si indossa la tuta da operai. Perché l'Ilva è anche volti stanchi, epopea di pendolari, famiglie e figli, doveri e rancori, solidarietà e silenzi, verità e menzogne. L'Ilva è carne viva, metafora di una condizione universale, piccolo spaccato di mondo. Una fabbrica non soltanto di acciaio ma di storia e storie. E sullo sfondo una città lontana assente, dai contorni sfumati come fosse di sabbia, la stessa sabbia che si indurisce nel naso e lo fa sanguinare. Invisibili di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno è un lavoro a quattro mani che raccoglie e racconta storie di uomini la cui vita è indissolubilmente legata al lavoro, sospesa in aria come il braccio di una gru, operai del più grande stabilimento siderurgico d'Europa, l'Ilva di Taranto. Ma è anche il racconto delle contraddizioni di una città intera, sparsa su 2600 ettari di cui l'Ilva occupa 1600: facile capire chi comanda e chi dà da mangiare ai tarantini, più difficile è capire perché accade che dei bambini, come quelli di Taranto, siano in trincea per una guerra impari contro un nemico subdolo e imprevedibile, l'inquinamento. Il ricatto occupazionale e il sentirsi colpevoli di lavorare. Questo è uno dei pregi di Invisibili, la narrazione di un'umanità divisa fra la necessità e il rifiuto, la psicologia di chi ogni giorno passa quei cancelli aspettando il momento di uscirne, il malessere di chi sa che non può farne a meno pur essendone sempre tentato.

 

Info:

http://www.kurumuny.it

http://www.kurumuny.it/pubblicazioni/dettagli_pubblicazione.php?id=87

 

IL BLOG DI MARCELLO FOA

















“Marcello Foa è nato a Milano nel 1963, è sposato e ha tre figli. Laureato in Scienze politiche all’Università degli Studi di Milano, ha iniziato la carriera giornalistica a Lugano nel 1984 alla Gazzetta Ticinese e poi al Giornale del Popolo, due quotidiani ticinesi. Nel 1989 è stato assunto al Giornale  da Indro Montanelli con la qualifica di vicecaporedattore esteri. Nel 1993 lo stesso Montanelli lo ha nominato caporedattore esteri, incarico mantenuto per 12 anni.
Nell’agosto 2005 è diventato inviato speciale di politica internazionale con particolare attenzione per Russia, Francia, Germania, Turchia, Stati Uniti, il processo di unificazione europea e le questioni geostrategiche. Nel 2011 ha diretto il sito de il Giornale, da metà agosto dirige il gruppo editoriale svizzero TImedia. Ha creato “Il cuore del mondo” nel 2007, oggi è un blog indipendente ospitato da ilgiornale.it. Ha collaborato con numerose testate radiotelevisive, italiane e straniere tra cui Bbc Radio. Nel 2004 ha cofondato l’Osservatorio europeo di giornalismo (Ejo) presso l’Università della svizzera italiana (Usi) di Lugano. Ha focalizzato le proprie ricerche accademiche sul fenomeno dello spin, finalizzandole nel saggio (2006, Guerini e associati editore), testo che è stato adottato da 7 università. Dal 2004 insegna giornalismo internazionale e comunicazione all’Università della Svizzera Italiana, a livello di bachelor e di master,  nonché giornalismo internazionale al master di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano. Ha tenuto lezioni all’Università statale,  all’Università di Bergamo, nonchè conferenze per associazioni pubbliche e private in diversi Paesi. Nel 2010 è uscito il suo secondo libro, il romanzo storico “Il ragazzo del lago“, la straordinaria vita di Aimone Canape, l’ultimo testimone della cattura di Mussolini a Dongo, che ha venduto oltre 15mila copie in pochi mesi.”







MEGAN FRAUENHOFFER – PRINTMAKING +DRAWING



















“Megan Frauenhoffer/Megan Frau pronounced  like this: Frow-in-hof-er

Bio: I am a printmaking artist originating from St. Louis, Missouri. In May 2010, I completed the Master’s in Printmaking at the Minneapolis College of Art and Design, where the thesis work explored the unconscious by blending memory with appropriations of fairy tale and myth. The art draws from personal experiences as an identical twin and a love of stories from all origins. To date, my career highlights include MCAD MFA exhibitions at the Burnet Gallery and The Soap Factory in Minneapolis, all-female group shows Feminality at Los Angeles’s Hive Gallery and Glass, Cinder and Thorns at 323East in Royal Oak, Michigan, the Multiversal group exhibition featured at Art Basel Miami, becoming Altered Esthetics’ featured artist for March on their 2010 artists calendar, being listed as one of Minneapolis City Page’s 100 Creatives, and invitation to the Dirty Printmakers of America’s States of the State printmaking exchange that made an appearance at the 54th Venice Biennale. As a printmaker, I have been accepted to various printmaking/works-on-paper juried shows including Print U.S.A., Paper in Particular, Los Angeles Printmaking Society and SHY Rabbit Print National. Most recently, my artwork has been appearing in print such as FIND Art Magazine, Beautiful/Decay Book 6, Hive:5 Comics Anthology, and Paper Darts Press’s Get In If You Want to Live.
Artist Statement: My art explores emotions that hide between reality and the subconscious. I am interested in whether particular emotional moments shape our being or if behavior is hereditary, unable to control or overcome. Growing up as a test subject for a longitudinal twin behavioral study, I am drawn to the discourse of nature vs. nurture in human development. My prints and drawings chart a narrative of reflection to moments of awkwardness, confusion, anger, grief, or loneliness. These instances of contemplation are infused with fantastical tales culturally embedded from our childhoods such as myths and fables. Within these new phantasms, animals, spirits, doppelgangers, and monsters collide with the heroine, empowering or overwhelming her. The use of  folktale allusions connects to wider understanding of struggle and growth as well as reinvent the story’s outcome. I investigate these notions through a combination of illustrative detailing, emotive marks with printmaking and drawing media. An abstract and dreamlike state is evoked through the distressed surfaces, inkblot atmospheres, and the misprint and layering of uneven flood strokes of silkscreen printing. A sense of unease is hinted in the stuttering lines of the figure’s overall appearance. The prints capitalize on printmaking’s capacity for repetition, repeating similar figures to echo the exploration of self or lack thereof, often drawing from personal experiences of being an identical twin. The narrative is structured through an intuitive process of printing the image in response to what layer was previously printed on the paper.Within this investigation, there is a subsequent study using imperfect prints, casts offs of an edition, as collage fodder that mutates the heroine into multi-limbed and anthropomorphic monsters. Cutting up and reconfiguring the misprints reveals a darker insight of one’s psyche. These processes reveal unconscious thoughts filter through the conscious mind, invoking subjective interpretations based on shared experiences.”

Image: Megan Frauenhoffer (artist)



THE MARRIAGE PLOT. By Jeffrey Eugenides. (Farrar, Straus and Giroux)






















“It’s the early 1980s—the country is in a deep recession, and life after college is harder than ever. In the cafés on College Hill, the wised-up kids are inhaling Derrida and listening to Talking Heads. But Madeleine Hanna, dutiful English major, is writing her senior thesis on Jane Austen and George Eliot, purveyors of the marriage plot that lies at the heart of the greatest English novels. As Madeleine tries to understand why “it became laughable to read writers like Cheever and Updike, who wrote about the suburbia Madeleine and most of her friends had grown up in, in favor of reading the Marquis de Sade, who wrote about deflowering virgins in eighteenth-century France,” real life, in the form of two very different guys, intervenes. Leonard Bankhead—charismatic loner, college Darwinist, and lost Portland boy—suddenly turns up in a semiotics seminar, and soon Madeleine finds herself in a highly charged erotic and intellectual relationship with him. At the same time, her old “friend” Mitchell Grammaticus—who’s been reading Christian mysticism and generally acting strange—resurfaces, obsessed with the idea that Madeleine is destined to be his mate. Over the next year, as the members of the triangle in this amazing, spellbinding novel graduate from college and enter the real world, events force them to reevaluate everything they learned in school. Leonard and Madeleine move to a biology Laboratory on Cape Cod, but can’t escape the secret responsible for Leonard’s seemingly inexhaustible energy and plunging moods. And Mitchell, traveling around the world to get Madeleine out of his mind, finds himself face-to-face with ultimate questions about the meaning of life, the existence of God, and the true nature of love. Are the great love stories of the nineteenth century dead? Or can there be a new story, written for today and alive to the realities of feminism, sexual freedom, prenups, and divorce? With devastating wit and an abiding understanding of and affection for his characters, Jeffrey Eugenides revives the motivating energies of the Novel, while creating a story so.”



OGGI MANGIO DA … 96: OSTERIA DEL VICOLO NUOVO

























Dal 1984 fantastici  anni di gusto e passione all'Osteria del Vicolo Nuovo e non sentirli. Le sale piene di fascino, ricavate da un antico palazzo secentesco ex scuola di Gesuiti, sono affidate alle travolgenti risate di Ambra Lenini, ostessa nel sangue,  e alla più discreta cortesia di Rosa Tozzoli. In cucina le chef Simona Sapori e Stefania Baldisarri, in collaborazione con Samira Sourour e Miriam Fornero. Spinte da vero furore culinario e rigore, sanno offrire  un'illuminante interpretazione della cucina di tradizione, proponendo piatti legati al territorio. Il locale si sviluppa su due piani con cantina ad ampie volte e sala con camino, rendendo l'ambiente speciale e di magica atmosfera per cene con ospiti,  incontri di lavoro o cerimonie. A secondo delle stagioni si può iniziare assaggiando Fiori di zucchina farciti con ricotta della Valle del Santerno, Crostatina di spinaci e formaggio Squacquerone, Salsiccia Passita con Mortadella classica di Bologna e piadina Romagnola e un favoloso Polipetto in olio extravergine negli anni diventato piatto top. Poi paste rigorosamente tirate al mattarello, quali Tortellini in brodo, Tagliatelle con funghi porcini di bosco, Tortelli con formaggio caprino e pere, Strozzapreti con vongole e seppioline dell’Adriatico o Garganelli di Imola con scalogno di Romagna e pancetta, in aggiunta a Zuppe e Risotti molto apprezzati da tutti. Grande attenzione per le verdure di stagione utilizzate in antipasti o in secondi vegetariani oppure in abbinamento a preparazioni con pesce. Il Coniglio arrostito in rete all'Albana di Romagna, il Carrè di agnello con aromi e l'Anitra novella al succo di arancia sono fra i secondi preferiti, ma non rinunciate alla selezione di formaggi di qualità (alcuni dei presidi slow food) serviti con confetture di casa. Poi arriva il dolce, vero punto forte del locale e fra i tanti che vengono offerti, sono da assaggiare la Zuppa inglese, i Cannoli alla crema con cioccolato fuso, lo Zabaione con la frutta sciroppata e una strepitosa Torta sabbiosa con mascarpone che vale la sosta. Un'orchestra di grandi donne per una cucina vera che nel corso degli anni ha ottenuto riconoscimenti dalle maggiori guide e riviste di cucina. Sempre con nuove idee, negli ultimi anni hanno saputo trasformare il vicolo di fronte al locale in palcoscenico gastronomico e nella bella stagione ogni giorno si rinnova la magia: il traffico lascia improvvisamente spazio a tavoli e ombrelloni, dove si pranza e si cena  a lume di candela, facendo  scoprire uno spazio inedito e affascinante nel cuore del centro storico di Imola”


Il libro del giorno: Viaggio al buio di Eleonora Goio e Ennio Zingarelli (Besa editrice)






















“L’avventura è più vera senza tecnologia. E la mitica Via della Seta diventa un’avventura vera, come una volta, ad affrontarla alla guida quasi di un giocattolo, anziché di un quattroperquattro. Eleonora ed Ennio sono partiti da Udine alla volta di Pechino con una verde Méhari, deliziosa vetturetta nata per le spiagge della Costa azzurra, non per i deserti dell’Asia centrale. Il loro viaggio
è un salto geografico e nel tempo, un recupero di ritmi più lenti, il piacere della scoperta. Il loro mezzo ritrova l’orgoglio del nome, “méhari” in francese sono i dromedari che da millenni attraversano il Sahara, e la piccola automobile di plastica, nonostante i quasi quarant’anni di vita, affronta senza timore le strade carovaniere disegnate nelle sabbie orientali. E diventa una sorta di lasciapassare in paesi non sempre facili, stimolando la simpatia delle popolazioni incontrate. Un “viaggio al buio” di due persone che si sono incrociate pochi mesi prima di partire e, chilometro dopo chilometro, ritrovano passioni comuni e il piacere di viaggiare insieme. Tanto da ripartire, l’anno successivo, con una nuova meta: il giro del Mediterraneo via terra. “ (Leonardo Bizzarro)

Eleonora Goio nasce a Trento ma si trasferisce quasi subito a Bolzano, dove insegna educazione fisica in molti licei della provincia. Pratica innumerevoli sport: dal softball alla canoa, dallo sci al nuoto, dalla subacquea alla vela. Attualmente vive nella campagna marchigiana.

Ennio Zingarelli (co-autore) nasce a Oria, in provincia di Brindisi, e consegue la laurea in medicina
a Siena, oltre alle relativ e specializzazioni in anestesia, ginecologia, odontoiatria e protesi dentaria. Dopo varie esperienze lavorative, e non solo, approda a Udine dove esercita la professione di dentista; nonostante questo impegno professionale trova il tempo per laurearsi anche in giurisprudenza, scienze politiche, scienz e internazionali e diplomatiche, sociologia.

New York NATURALS



















“Amy Hamberry was working in her health food store when she started wondering why she couldn't get a good supply of the hot new item: kale chips. She decided it was time for New York to have its own kale chips, and started making them and selling them in the New York Naturals store on Flatbush Avenue in Brooklyn. With plenty of feedback from customers, she eventually created a delicious chip that is now sold in more than 150 stores in New York City and on the East Coast as well as online. The chips did so well that Amy and her husband Joe decided to shut down the retail store in order to focus on kale chip production, opening a facility at the Monti Building in Brooklyn, a 120 year old warehouse with a 40kW solar installation on the roof. New York Naturals Kale Chips have gotten great reviews. We make them by hand daily in our Brooklyn facility and ship them within a few days of being made, so they are always fresh and delicious.”.


GRAS CALCE























“Dal grassello di calce al prodotto preconfezionato - La storia di Gras Calce coincide con l'intuizione imprenditoriale dei fratelli Cereda di passare dalla produzione di grassello di calce destinato all'autoconsumo, attraverso l'impresa di costruzioni di loro proprietà, alla vendita del prodotto preconfezionato in sacchi. Una scelta che si rivela strategica oltre che fortemente innovativa per gli Anni Settanta: è grazie agli indiscussi vantaggi pratici di questa soluzione offerta al mercato dell'edilizia che Gras Calce conosce il suo primo significativo successo commerciale che la porta a realizzare, nel 1971, il nuovo impianto di produzione del grassello di calce, con una capacità di stoccaggio e maturazione di 10mila tonnellate di prodotto.
Una gamma di prodotti tradizionali facili da usare - Il percorso di sviluppo aziendale perseguito negli anni successivi trova sempre stimoli e ragioni nel rapporto che Gras Calce sa instaurare, attraverso le rivendite edili, con le imprese: un dialogo che le consente di proporsi con soluzioni sempre innovative in risposta alle esigenze del cantiere moderno. Al grassello di calce viene così affiancata la produzione di malta fine. Quindi, nei primi anni '80, anticipando le tendenze di un mercato che si sarebbe sempre più indirizzato verso il recupero edilizio, Gras Calce amplia la propria offerta. Viene così creata una Linea Malte in sacco di tipo tradizionale, a base di aggregato siliceo, che costituisce la prima vera alternativa alle malte preparate in cantiere. Questi predosati realizzati con le stesse materie prima da sempre impiegate nel settore, incontrano subito l'interesse e il favore dell'utilizzatore finale. Alla Linea Malte presto si affiancano nuovi prodotti naturali e tradizionali pensati e realizzati nel pieno rispetto della filosofia Gras Calce, basata su caratteristiche di facilità di impiego, polivalenza e flessibilità.
Lo sviluppo di prodotti sempre nuovi - Il dialogo diretto con il mondo dell'edilizia e coi suoi operatori è uno dei punti di forza di Gras Calce. Altri elementi concorrono allo sviluppo di quest'azienda che, nell'ottica di un programma a medio-lungo termine, sta continuamente ampliando la propria sede operativa. Inoltre Gras Calce ha scelto di investire in una costante ricerca di nuovi prodotti: un'attività instancabile che si sviluppa nel laboratorio aziendale, dove uno staff di tecnici si occupa di formulare innovative soluzioni testandone l'affidabilità nel tempo. I prodotti, anche quelli più specifici, mantengono una delle loro caratteristiche principali; “rendere facile la vita al muratore”.
L'innovazione dei processi di produzione e confezionamento -  Se il laboratorio è la “mente”, gli impianti di dosaggio e di confezionamento sono il “braccio” del processo di innovazione tecnologica che da sempre contraddistingue Gras Calce. La profonda conoscenza delle materie prime utilizzate ha consentito a Gras Calce di sviluppare speciali impianti di confezionamento automatizzati, frutto dell'engineering aziendale. Ne sono un esempio significativo gli impianti per la confezione “bisacco”, un'invenzione Gras Calce che risale al 1984.”



La felicità del testimone di Elisabetta Liguori (Manni)






















“Ora sì che bisognerà lavar tutto, sta dicendo. Darsi da fare con l’ammorbidente. Versarne a litri nel cassettino, per far tornare il vestito nuovo come era prima che papà Claudio cambiasse idea. Prima che il morto morisse. Prima che le finestre s’accendessero in coro. Prima che arrivassero in un pacco d’oro le scarpe con la fibbia e sparissero le sedie dalla strada. Strofiniamo più forte, mamma. Carichiamo i colorati, carichiamo i colorati! Ora che parte la centrifuga, vedrai, si rovescerà il mondo e tutti cammineranno sulle mani, come al circo di Nando Orfei, quando viene Natale.”

Flavia ha solo otto anni e conosce la forma della morte. In piedi su una sedia, il naso incollato alla finestra, in una calda notte di giugno ha assistito al delitto di Gaetano Scalise, consigliere comunale di un paesino del Salento. Dai suoi racconti incerti dipende la felicità di molta gente, e innanzitutto la propria. A raccogliere i ricordi, i disegni, i cinguettii della bambina c’è Concetta, assistente sociale in sovrappeso, donna abitudinaria e semplice, con il suo piccolo rassicurante universo: un solo antico amore, la madre cocciuta, un badante indiano dal cuore d’oro, l’amica fidata, una cagna inquieta. Le vite di Flavia e Concetta si legano saldamente, mentre le stagioni sfilano mute, reticenti, immobili come muretti a secco. La verità non è che uno tra i tanti desideri che le tengono unite.

Elisabetta Liguori è nata nel 1968 a Lecce, dove vive ed è cancelliere presso ilTribunale dei Minori. Scrive sulle pagine culturali del “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Ha esordito con il romanzo Il credito dell’imbianchino e nel 2007 ha pubblicato con Pequod Il correttore. Ha partecipatoa varie antologie: con Manni, Mordi e Fuggi (2007) e Sangu (2011).

lunedì 12 dicembre 2011

AMBER L. BAILEY PAINTING













“Since childhood, Amber Bailey has been inspired to create imagery through both observation and imagination. With only minimal formal training, Amber has developed into a painter who is often recognized for her natural understanding of the human form. Amber studies and creates art from various subjects, but finds her strongest inspiration from human life. Whether painting from a posed model or from a photograph of passers-by, Amber is intrigued by people and their everyday lives. In her portraiture, Amber has been noted for her ability to capture the mood of her subjects. Amber Bailey has studied under artists that include Larry Davis, Kyle Keith and Paul Ladnier. She recieved her Bachelor's Degree in Communications from the University of North Florida in 2005.”




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