Sottolineando legami
insospettati e istituendo parallelismi illuminanti, "L'età della
rabbia" è un libro di immensa urgenza e di argomentazioni profonde. Una
storia della nostra condizione attuale diversa da qualsiasi altra. Che cosa
accomuna fatti in apparenza tanto diversi e lontani come il successo elettorale
di Donald Trump negli Stati Uniti, il richiamo esercitato dallo Stato Islamico
sui giovani di tanti paesi, la Brexit, l'uscita del Regno Unito dall'Unione
europea, e la vittoria dei nazionalisti indù di Narendra Modi in India?
Ripercorrendo in modo originale la storia delle idee dell'età moderna e
rivisitando il pensiero di filosofi, scrittori e artisti come Voltaire,
Rousseau, Fichte, Tocqueville, Herder, Marx, Wagner, Nietzsche, Dostoevskij,
Bakunin, d'Annunzio e Mazzini, Pankaj Mishra rintraccia il filo rosso che
attraversa questi e tanti altri eventi del nostro presente nella promessa,
annunciata dall'Illuminismo, di un avvenire di giustizia, uguaglianza e
prosperità che, per la gran parte dell'umanità, si è rivelata solo
un'illusione, se non un vero e proprio inganno. È questo il luogo d'origine del
ressentiment, quella miscela esplosiva di rancore, odio, invidia, sentimenti di
umiliazione e impotenza che, avvelenando la società civile e attentando alla
libertà politica, fa della fase storica che stiamo vivendo «l'età della
rabbia», pericolosamente esposta alla demagogia e a nuove forme di
autoritarismo e sciovinismo. I «ritardatari della modernità», cioè gli esclusi
dai benefici del progresso (promessi a tutti, ma riservati a una minoranza),
hanno sempre reagito in modi orribilmente simili: odio intenso verso nemici
inesistenti, tentativi di ricreare un'epoca d'oro immaginaria e di affermazione
di sé attraverso violenze spettacolari. Fu tra loro, infatti, che i movimenti
sovversivi e i gruppi terroristici reclutarono i militanti nel XIX e XX secolo:
giovani arrabbiati che diventavano nazionalisti in Germania, rivoluzionari messianici
in Russia, scioperati bellicosi in Italia e terroristi anarchici a livello
internazionale. Oggi, proprio come allora, la tecnologia, il mito della
ricchezza facile e l'individualismo hanno spinto centinaia di milioni di
persone in un mondo letteralmente «demoralizzato», sradicato dalla tradizione e
nel contempo lontano dalla modernità, con gli stessi terribili risultati.
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martedì 3 aprile 2018
Il libro Stalking (La Gabbia) di Antonio Russo a Matino (Lecce)
Sarà presentato in un
incontro in collaborazione con I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano
Donno, I Libri di Icaro, Borghi
Autentici, Comune di Matino Assessorato e Commissione alle Pari Opportunità, il 5 aprile 2018 ore 18,00 presso Palazzo
Marchesale (Scuderie del Tufo) in Piazza S. Giorgio a Matino, il libro di
Antonio Russo dal titolo Stalking – La Gabbia. Interverranno accanto all’autore
il Sindaco di Matino Dott. Giorgio S. Toma, Maria Antonietta Ferraro
(Consigliera Pari Opportunità), la Dott.ssa Emanuela Boccassini e l’editore Dott. Stefano Donno
CON LA PREFAZIONE
DELL’ON. LARA COMI, DELL’ON. RAFFAELE FITTO, E DELLA DOTT.SSA FEDERICA ROSSI
GASPARRINI (Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe)
E’ uscito in questi giorni
il libro di Antonio Russo, «Stalking - La gabbia», i Quaderni del Bardo
edizioni di Stefano Donno. Questo saggio non è solo un progetto editoriale, ma
anche un esempio chiaro di impegno politico e non partitico, perché -
indipendentemente dal tipo di ideologia - la classe politica intera dovrebbe
impegnarsi per debellare la nuova piaga del XXI secolo: lo stalking. Se ne
parla ma non approfonditamente, né con l'intenzione di trovare una soluzione
definitiva. Ci sono le leggi ma, a volte, anche queste sono eluse e sminuite,
liquidando il problema con una multa in denaro, o un ammonimento. Antonio
Russo, invece, con l'esperienza e con le conoscenze adeguate ha scritto una
proposta di modifica di legge che desidera presentare in Parlamento, proprio
perché, dopo anni di attività sul campo ha compreso appieno quali sono gli
ostacoli, quali i limiti e quali le opzioni per superare tutte le
"barriere" burocratiche e non solo sulla questione sociale più
scottante che tocca pesantemente centinaia e centinaia di donne. Attraverso
un'attenta analisi Russo ha compreso come migliorare la legge del 2009 e
renderla più adatta, veloce e in grado di difendere realmente le donne.
Il titolo stesso è
indicativo ed esplicativo del "disagio" che vive una vittima di
stalking. Questa è infatti costretta a "fuggire" dal cacciatore che
la bracca come una preda, la obbliga a cambiare abitudini, numero di telefono,
indirizzo e-mail, abitazione, automobile, a controllarsi costantemente le
spalle, a temere e guardare con sospetto persino ciò che
"normalmente"non costituirebbe una minaccia, come un regalo, un
messaggio, una telefonata. La perseguita fino allo sfinimento, fino a quando
non cede e, inerme e sconfitta, cade ai piedi del proprio persecutore. Ancora
peggio, il reato di stalking è sottovalutato perché non se ne comprendono
appieno le conseguenze. Come affrontare e punire tali comportamenti? Cosa
devono fare le vittime di stalking? Antonio Russo con il suo libro risponde a
queste e altre domande. L'autore elenca tutti gli accorgimenti a cui attenersi,
segnala le condotte condannabili, dispensa consigli e offre spunti di
riflessione utili e chiarificatori.
«Il libro dell’Avvocato
Russo potrà dunque rappresentare un valido aiuto per quelle donne (e uomini)
che si trovassero a vivere, purtroppo, esperienze drammatiche come quella di
essere vittime di stalking; offre inoltre un interessante approfondimento
giuridico rispetto all’evoluzione della normativa, analizzando anche criticità
e possibili evoluzioni, sempre in difesa di chi si trova nella condizione di
dover difendere la propria serenità e la propria libertà».
(dalla prefazione
dell'Onorevole Lara Comi)
«Antonio Russo,
spiegando bene cos'è l’orrendo fenomeno dello stalking, ha saputo anche fornire
alle donne un valido aiuto per riconoscere i rischi fin dall’inizio, quando lo
stalker appare un corteggiatore un po’ insistente, per poi trasformarsi nel
peggiore degli uomini, in grado di incutere così tanta paura da costringere la
vittima, per salvarsi, a cambiare il suo stile di vita.
Ecco, prima che tutto
questo accada, esiste il coraggio e la denuncia».
(dalla prefazione
dell'onorevole Raffaele Fitto)
«Ragionare, dibattere,
scrivere di stalking è necessario, anzi indispensabile, perché la violenza
riesce ancora a esprimere la propria crudeltà. La legge che avrebbe dovuto
permettere di superare lo stalking non è pienamente adeguata. Ne serve una
rivisitazione, che preveda la creazione di un’efficace rete di assistenza
psicologica, economica e legale per liberare soprattutto le donne e i bambini
dalla violenza. [...] Il Dott. Antonio Russo entra nello specifico
dell’argomento con la sua esperienza, ricca di generosità e competenza».
(dalla prefazione della
d.ssa Prof. Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia
/ Federcasalinghe)
Antonio Russo nasce a
Tricase nel leccese nel 1970. Diplomatosi nel 1990 come perito industriale
capotecnico, si arruola e inizia il suo lungo percorso nell'Arma dei
Carabinieri. Nello stesso periodo partecipa al concorso per Sottufficiali e
parte per la Scuola Sottufficiali Carabinieri che frequenta per due anni, prima
a Velletri, poi a Vicenza.Nel 1993 inizia la sua carriera di Sott.li presso il
Comando Stazione Carabinieri di Acicatena (CT), per poi sviluppare altre
esperienze presso il Comando Provinciale di Palermo e in Puglia in varie
località della Regione. L’esperienza nell’Arma, iniziata come Carabiniere
Ausiliario, proseguita come Vice Brigadiere e terminata successivamente con il
grado di Maresciallo Capo per motivi di salute nell’ottobre del 2013, gli ha
fatto conoscere molte realtà tipiche: rapine, furti, scippi, omicidi, sinistri
stradali mortali, maltrattamenti in famiglia, lesioni in famiglia e, purtroppo
anche il fenomeno dello “stalking, argomento che lo ha sensibilizzato da
subito, sin dall’entrata in vigore della legge nel 2009, nata per difendere le
vittime di atti persecutori. Purtroppo ha mostrato agli operatori le sue
lacune. Quindi lavorando sulla strada, vedendo le numerose difficoltà
nell’applicare la legge e nel difendere la vittima dallo stalker è cresciuto il
suo desiderio di prepararsi sul tema della violenza. Nel corso degli anni,ha
conseguito un’esperienza sul campo, diversa dalle scuole e dai libri,
insuperabile, nell’attuazione e nell’applicazione delle varie leggi.
Inoltre ha acquisito un
attestato di partecipazione «Cyberbullsimo e violenza on line» nel 2013, un
attestato di frequenza per un Corso “criminologia“, un attestato di competenza
sul "corso Analisi crimini Violenti" con la discussione dell’elaborato
“Il Fenomeno Stalking“ nel 2014, un attestato di partecipazione al corso di
Psicologia criminale nel 2016, un attestato di counselling tradizionale
rilasciato dall’Università Popolare di scienze della Salute Psicologiche e
Sociali di Torino, un attestato in PNL rilasciato 08.04.2017 dall’Università
Popolare di scienze della Salute Psicologiche e Sociali di Torino. Relatore in
diversi eventi, ha rilasciato interviste a diversi giornali sulla “tematica
dello stalking”. Ha conseguito la laurea in Scienze politiche e delle relazioni
internazionali e ha ottenuto una laurea Honoris Causa in Scienze sociali. È
stato premiato al concorso letterario «Meetale» con la Menzione d’Onore con il
saggio «Stop allo Stalking come difendersi». È stato anche premiato al concorso
letterario «Città del Galateo» di Galatone (Le) con la Menzione d’Onore dal
Candidato al premino Nobel per la pace Cav. Hafez HAIDER.
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
I LIBRI DI ICARO Edizioni
Viale Finlandia, 11 - Lecce
Tel. 371 1878199 - Tel. 327 6956111
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venerdì 30 marzo 2018
Il fornaio di Lorenzo Giroffi (Jouvence)
Boxe clandestina,
guerra in prima linea e traffici illegali: tutto attraverso gli occhi di un
fornaio. Maksim, figlio di una famiglia dell'est, è cresciuto a Palermo tra i
pericoli della periferia e la guida del cugino Sergey, che è stato l'unico a
credere nei suoi ideali rivoluzionari adolescenziali. Mosso da questi stessi
ideali, Sergey si arruola tra i miliziani del Donbass e sparisce. Così inizia
il viaggio ostile e gelido di Maksim, tra posti di blocco, sbronze, arresti,
paesi devastati, una prima linea dura da digerire, bombardamenti, fame e
delusioni. Ma di Sergey non c'è l'ombra. Alcuni indizi portano Maksim a Parigi,
proprio durante gli attentati terroristici che scuotono la Francia, ed è lì che
incontra nuovamente la boxe del suo passato e trova delle lettere di Sergey.
Gli ultimi indizi portano Maksim in Burkina Faso, per trovare un'altra
rivoluzione e, con essa, altre delusioni. Tra martiri e traffici clandestini
Maksim giunge alla distruzione definitiva della figura di Sergey, in un
incontro che sarà il crepuscolo di tutti gli ideali di quello che si riteneva
solo un fornaio.
giovedì 29 marzo 2018
La scomparsa di Josef Mengele di Olivier Guez. Traduttore: M. Botto (Neri Pozza)
Buenos Aires, giugno
1949. Nella gigantesca sala della dogana argentina una discreta fetta di Europa
in esilio attende di passare il controllo. Sono emigranti, trasandati o vestiti
con eleganza, appena sbarcati dai bastimenti dopo una traversata di tre
settimane. Tra loro, un uomo che tiene ben strette due valigie e squadra con
cura la lunga fila di espatriati. Al doganiere l’uomo mostra un documento di viaggio
della Croce Rossa internazionale: Helmut Gregor, altezza 1,74, occhi castano
verdi, nato il 6 agosto 1911 a Termeno, o Tramin in tedesco, comune
altoatesino, cittadino di nazionalità italiana, cattolico, professione
meccanico. Il doganiere ispeziona i bagagli, poi si acciglia di fronte al
contenuto della valigia piú piccola: siringhe, quaderni di appunti e di schizzi
anatomici, campioni di sangue, vetrini di cellule. Strano, per un meccanico.
Chiama il medico di porto, che accorre prontamente. Il meccanico dice di essere
un biologo dilettante e il medico, che ha voglia di andare a pranzo, fa cenno
al doganiere che può lasciarlo passare. Cosí l’uomo raggiunge il suo santuario
argentino, dove lo attendono anni lontanissimi dalla sua vita passata. L’uomo
era, infatti, un ingegnere della razza. In una città proibita dall’acre odore
di carni e capelli bruciati, circolava un tempo agghindato come un dandy:
stivali, guanti, uniforme impeccabili, berretto leggermente inclinato. Con un
cenno del frustino sanciva la sorte delle sue vittime, a sinistra la morte
immediata, le camere a gas, a destra la morte lenta, i lavori forzati o il suo
laboratorio, dove disponeva di uno zoo di bambini cavie per indagare i segreti
della gemellarità, produrre superuomini e difendere la razza ariana. Scrupoloso
alchimista dell’uomo nuovo, si aspettava, dopo la guerra, di avere una
formidabile carriera e la riconoscenza del Reich vittorioso, poiché era…
l’angelo della morte, il dottor Josef Mengele.
mercoledì 28 marzo 2018
martedì 27 marzo 2018
lunedì 26 marzo 2018
I sette peccati capitali dell'economia italiana di Carlo Cottarelli (Feltrinelli)
Cosa blocca la crescita
dell'economia italiana? I sette errori che ci impediscono di ripartire. «L’economia
italiana è cresciuta poco negli ultimi vent’anni. Ha accelerato un po’ nel
2017, ma hanno accelerato anche tutti gli altri paesi. Se fosse una corsa
ciclistica, sarebbe come rallegrarsi di andare più veloci senza accorgersi di
avere iniziato un tratto in discesa. In realtà, anche in discesa il distacco
dal gruppo sta aumentando.»
Perché l'economia
italiana non riesce a ripartire? Secondo Carlo Cottarelli, la precarietà che
ostacola la nostra ripresa economica non è legata a un destino che siamo
costretti a subire. Deriva soprattutto da sette gravissimi errori che il
sistema dell'economia italiana continua a commettere. Sono i peccati capitali
dell'economia italiana: l'evasione fiscale, la corruzione, la troppa
burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, l'incapacità di
stare nell'euro, il divario tra Nord e Sud. Fino a oggi, l'evasione è sempre
stata sottovalutata. Cottarelli dimostra che la lotta contro questa piaga
troppo diffusa richiede una riforma strutturale, perché il fenomeno è molto più
esteso di quanto siamo abituati a pensare. Un provvedimento capace di invertire
la rotta, cominciando a recuperare una cifra che si avvicina ai 150 miliardi,
aiuterebbe il paese a uscire da questa stagione di incertezza. Questa
dispersione di capitale si combina con la macchina ipertrofica della burocrazia
e con una giustizia troppo lenta, che scoraggiano gli investitori stranieri e
ostacolano la creazione di nuovi posti di lavoro. Correggere questi errori è
possibile. Dopo un'esperienza decennale da dirigente del Fondo monetario
internazionale, Cottarelli torna in Italia per spiegare senza tecnicismi quali
sono le strategie e le soluzioni che dobbiamo costruire per garantire un futuro
alla nostra economia.
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