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sabato 18 novembre 2017
La sostanza del male di Luca D'Andrea (Einaudi)
Nel 1985 Kurt
Schaltzmann, Markus Baumgartner e sua sorella Evi vengono uccisi nel
Bletterbach, una gigantesca gola nei cui fossili si può leggere la terribile
storia del mondo. Qualcuno li ha letteralmente massacrati durante una tempesta.
I loro cadaveri sono rinvenuti mutilati a tal punto da far dubitare che sia
stato un essere umano a compiere un simile scempio. A distanza di trent'anni
Jeremiah Salinger, un autore statunitense di documentari che ha sposato una
donna del luogo, scopre la vicenda e ne viene risucchiato. Tutti, a Siebenhoch,
la piccola cittadina dolomitica dove si è trasferito, gli consigliano in modo
più o meno minaccioso di lasciar perdere. Anche suo suocero Werner, ex
responsabile del soccorso alpino, uno degli uomini che hanno hanno ritrovato i
corpi dei tre ragazzi; anche sua moglie Annelise, preoccupata per lui e per la
figlioletta Clara. È come se quel fatto di sangue avesse portato con sé una
maledizione. Come se nel Bletterbach si fosse risvegliato qualcosa di
spaventoso che si credeva scomparso, qualcosa di antico come la Terra stessa.
Lissy di Luca D'Andrea (Einaudi)
Dopo La sostanza del
male, un nuovo magnifico thriller, candidato al Premio Giorgio Scerbanenco 2017
per il miglior romanzo noir italiano
Una giovane donna in
fuga e il mistero che porta con sé. Un solitario che vive sulla montagna dei
suoi padri, seguendo leggi inflessibili e antichissime. Un uomo divorato dal
passato e uno tanto spaventoso da non avere né nome né futuro. Poi Lissy.
Un'invenzione gigantesca.
«Simon Keller spense la
lucerna. Lo sfrigolio del lume a olio che si smorzava divenne lo spazio bianco
tra un tic e un tac e l'immaginazione di Marlene trasfigurò la realtà in
qualcosa in qualcosa di diverso. Durò un secondo, forse due. In quell'attimo la
giovane donna scorse qualcosa muoversi. Nell'oscurità. Tic... Una visione
fugace, con la coda dell'occhio e la mente sottosopra per il caldo e per la
puzza, mentre il buio ghigliottinava la porcilaia. Fu come durante l'incidente.
La sua vista si acuì e Marlene vide (immaginò) ogni dettaglio. Lissy.»
Inverno 1974. Marlene
ha sposato Herr Wegener, l'uomo piú temuto del Sud Tirolo, per sottrarsi a una
vita di miseria. Ora, però, qualcosa è cambiato. Sa che il marito non le
perdonerà mai il tradimento, ma decide lo stesso di scappare da lui, dopo
averlo derubato di un tesoro il cui valore va ben oltre quello del denaro.
Uscita di strada con la macchina, la giovane viene salvata e curata da Simon
Keller, un Bau'r, un contadino di montagna che abita in un maso sperduto.
Intanto Herr Wegener ha scatenato la caccia, spinto dalla rabbia e dalla
difficoltà in cui il gesto della moglie lo ha posto nei confronti del
Consorzio, una potente organizzazione criminale. Sulle tracce di Marlene è
stato messo l'Uomo di Fiducia, un personaggio gelido e letale che non si
fermerà finché non avrà portato a termine il proprio compito. Presto la donna
dovrà capire quale sia per lei la minaccia maggiore. Se il marito, il killer,
lo stesso Simon Keller. Oppure Lissy.
venerdì 17 novembre 2017
Questa nostra Italia. Luoghi del cuore e della memoria di Corrado Augias (Einaudi)
Questa nostra Italia è
la lettera d'amore di un intellettuale raffinato, che ha imparato a guardare la
sua patria da fuori senza però mai smettere di amarla e di partecipare con
passione alle sue vicende politiche e umane. «Perché possiamo dirci italiani? A
settant'anni dalla firma della Costituzione, Corrado Augias compie un viaggio
nei luoghi della nostra memoria collettiva e in quelli del suo cuore. E scrive
il suo libro più personale. Un'opera civile e insieme intima, che scava alla
ricerca di un'identità le cui radici affondano nei mille diversi volti di un
paese grande, bellissimo e tormentato.»
A dispetto delle tante
divisioni c'è qualcosa che ci accomuna come italiani. Una serie di tratti che
ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi angolo del mondo; nel male
ma anche nel bene. Corrado Augias ci accompagna alla scoperta di ciò che definisce
il nostro carattere nazionale. Un itinerario particolare, che procede nello
spazio e nel tempo, dall'attualità alla ricostruzione storica, passando per il
racconto biografico. Ci si sposta dall'infanzia dell'autore vissuta tra la
Libia e la Roma occupata, alle sue esperienze come corrispondente estero per i
grandi quotidiani. Ci si muove poi in lungo e in largo per la penisola, dalla
Milano del teatro alla Trieste di confine degli eccentrici letterari,
transitando per Bologna dove il Nord incontra il Sud, e arrivando a Palermo,
alle porte di un'altra civiltà con cui da sempre abbiamo dialogato. Ma c'è
anche l'Italia di provincia, e soprattutto c'è la Recanati di Giacomo Leopardi,
ispiratore e guida in un viaggio che segue le tracce del Discorso sopra lo
stato presente dei costumi degli italiani. E ciò che resta alla fine è la
consapevolezza di abitare un Paese ancora diviso ma meraviglioso, che può e
deve trovare un'armonia proprio partendo dalle tante diversità che lo animano.
I segreti d'Italia. Storie, luoghi, personaggi nel romanzo di una nazione di Corrado Augias (Rizzoli)
Leopardi l'ha percorsa
a disagio, sballottato in una carrozza, Shelley ci ha lasciato la vita,
Garibaldi la salute: è l'Italia, da tempo immemorabile vituperata e ammirata,
un Paese che pensiamo di conoscere ma che nasconde in ogni città, in ogni suo
angolo un segreto. Compreso il più sconcertante: come mai le cose sono andate
come sono andate? Come ha potuto diventare, questa penisola allungata di sbieco
nel Mediterraneo tra mondi diversi, allo stesso tempo la patria dei geni e dei
lazzaroni, la culla della bellezza e il pozzo del degrado? Questo libro tenta
una spiegazione in forma di racconto, accompagnandoci dalle cupe atmosfere
della Palermo di Cagliostro all'elegante corte di Maria Luigia a Parma, dalla
nascita del ghetto di Venezia alla eroica fiammata dell'insurrezione napoletana
contro i nazisti. Nel suo racconto dell'antropologia italiana, Augias mette a
confronto due libri antitetici come "Cuore" di De Amicis e "Il
piacere" di D'Annunzio, ricorda le truci storie di briganti che
affascinarono Stendhal, celebra la resurrezione postbellica di Milano attraverso
le glorie della Scala e del Piccolo Teatro, ma constata anche la decadenza di
una classe dirigente... Il risultato è il romanzo di una nazione, i cui
protagonisti sono i luoghi, le opere, i monumenti, gli angoli oscuri del nostro
Paese, le pagine della sua letteratura ma anche le storie esemplari terribili
nascoste nelle pieghe della cronaca. Perché è la memoria della storia,
dell'arte e del sangue - che fa degli italiani quello che sono.
Esce Lampi di Verità di Donato Di Poce nella collana Z a cura di Nicola Vacca per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Lecce – Aperta da poco
meno di un mese e il mondo della Poesia plaude alla nascita per i tipi de I
Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno della collana Z a cura di Nicola
Vacca. La prima pubblicazione selezionata, proposta da Nicola Vacca e ora
fresca di stampa, è quella di Donato Di Poce firma autorevole nel panorama
culturale italiano dal titolo “Lampi di Verità” con la prefazione del filosofo
Alessandro Vergari.
*“…Con l'immagine dei
lampi il poeta esprime una misura e delinea una via di accesso. Nella notte
sempre buia del nostro vivere politico e civile, le folgori squarciano il
tessuto omogeneo del reale e sfaldano la trama compatta delle banalità e dei
pregiudizi, aprendo per pochi attimi, nel battito di ciglia di un'epifania,
fenditure e crepe, oltre le quali intravedere sentieri di sopravvivenza. Lampi
di verità è una raccolta articolata in due parti; la prima consegna il titolo a
tutta l'opera, la seconda è declinata su un versante di “bellezza”. Una
biforcazione? No, piuttosto, due attributi della stessa sostanza. Già il
pensiero greco ci richiama alla sintonia di “bellezza e verità” (...) .Il poeta
ha in tasca una fragile matita da cui sgorga la lacrima dell'oppresso. Il poeta
spezza la matita come spezza il pane, offre al prossimo un'intuizione, una
scheggia di vita estratta dalla carne, e, se riceve in cambio sputi anziché
sorrisi, sa che questo è l'inconveniente di ogni dono. La poesia soffierà,
comunque, sulle braci del sacrificio.” *Dalla prefazione di Alessandro Vergari
Donato Di Poce, (Nato a
Sora - FR - nel 1958 ma residente dal 1982 a Milano ). Poeta, Critico d’Arte,
Scrittore di Aforismi, Fotografo. Artista
poliedrico ed ironico ma dotato di grande umanità, si è imposto all’attenzione
del pubblico e della critica con la pubblicazione di una collana di 5 portfolio
dal titolo: TACCUINO BERLINESE -East Side Gallery , Félix Fénéon Edizioni, Ruvo
di Puglia (BA), 2009 dedicata al muro di Berlino. In un suo celebre aforisma ha
scritto: “Il Poeta vede l'invisibile/Il Fotografo fornisce le prove”.
Nicola Vacca - è nato a
Gioia del Colle, nel 1963, laureato in giurisprudenza. È scrittore,
opinionista, critico letterario, collabora alle pagine culturali di quotidiani
e riviste. È redattore della rivista «Satisfiction». Ha pubblicato: Nel bene e
nel male (1994), Frutto della passione (2000), La grazia di un pensiero (2002),
Serena musica segreta (2003), Civiltà delle anime (2004), Incursioni
nell’apparenza (2006), Ti ho dato tutte le stagioni (2007), Frecce e pugnali
(2008), Esperienza degli affanni (2009), con Carlo Gambescia il pamphlet A
destra per caso (2010), Serena felicità nell’istante (2010), Almeno un grammo
di salvezza (2011), Mattanza dell’incanto (2013), Sguardi dal Novecento (2014),
Luce nera (2015), Vite colme di versi. Ventidue poeti dal Novecento (2016),
Commedia ubriaca (2017).
Mail del curatore
Nicola Vacca
I Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno (iQdB Edizioni di Stefano Donno)
Info link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
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