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venerdì 17 novembre 2017
giovedì 16 novembre 2017
Kafka sulla spiaggia di Haruki Murakami. Traduttore: G. Amitrano (Einaudi)
«Qualche volta il
destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la
direzione del percorso. Per evitarlo cambi l'andatura. E il vento cambia
andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il
vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come
una danza sinistra con il dio della morte prima dell'alba. Perché quel vento
non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che
hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l'unica cosa che puoi fare è entrarci, in
quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare
la sabbia.»
Un ragazzo di quindici
anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il
candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti
allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto
come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e
dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge
invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto
contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta
di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i
gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del
viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo
della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a
sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile
schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma
che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi
affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile
simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato
lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida
prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la
scena agli umani. E infine Kafka. "Uno spirito solitario che vaga lungo la
riva dell'assurdo".
Norwegian wood. Tokyo blues di Haruki Murakami. Traduttore: G. Amitrano (Einaudi)
Uno dei più clamorosi
successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo,
introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e
surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei
sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo
sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo
degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno
irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden,
Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare
nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e
personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa
di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano
entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O
aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.
mercoledì 15 novembre 2017
La festa dell'insignificanza di Milan Kundera. Traduttore: M. Rizzante (Adelphi)
Gettare una luce sui
problemi più seri e al tempo stesso non pronunciare una sola frase seria,
subire il fascino della realtà del mondo contemporaneo e al tempo stesso
evitare ogni realismo - ecco "La festa dell'insignificanza". Chi
conosce i libri di Kundera sa che il desiderio di incorporare in un romanzo una
goccia di "non serietà" non è cosa nuova per lui. Nell'Immortalità
Goethe e Hemingway se ne vanno a spasso per diversi capitoli, chiacchierano, si
divertono. Nella Lentezza, Vera, la moglie dell'autore, lo mette in guardia:
"Mi hai detto tante volte che un giorno avresti scritto un romanzo in cui
non ci sarebbe stata una sola parola seria ... Ti avverto però: sta'
attento". Ora, anziché fare attenzione, Kundera ha finalmente realizzato
il suo vecchio sogno estetico - e "La festa dell'insignificanza" può
essere considerato una sintesi di tutta la sua opera. Una strana sintesi. Uno
strano epilogo. Uno strano riso, ispirato dalla nostra epoca che è comica
perché ha perduto ogni senso dell'umorismo.
L' insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera. Traduttore: A. Barbato, B. Dierna (Adelphi)
"Il suo romanzo ci
dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero
non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la
mobilità dell'intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualità con cui è
scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del
vivere" (Italo Calvino). "Chi è pesante non può fare a meno di
innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell'aria, tra il fantastico e
il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla
"compassione" verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza.
Così accade nel romanzo: Tomás ama Tereza, Tereza ama Tomás: Franz ama Sabina,
Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz; quasi come nelle Affinità elettive
si forma il perfetto quadrato delle affinità amorose". (Pietro Citati).
Antonio Paolacci pubblica PIANO AMERICANO (Un meta-romanzo sul tema della falsificazione) per Morellini editore
UN META-ROMANZO IRONICO
SUL TEMA DELLA FALSIFICAZIONE - Nei giorni che precedono la nascita del suo
primo figlio, l’io narrante – che porta il nome dell’autore Antonio Paolacci –
decide di abbandonare per sempre la scrittura: è l’inizio paradossale di un viaggio
originale e umoristico tra realtà e finzione, con il racconto delle avventure
grottesche di un manipolo di personaggi bizzarri: una coppia impegnata a
realizzare uno scherzo mediatico di portata storica, un agente segreto del
tutto anomalo, un intellettuale tossicomane e perfino un uomo semi-invisibile.
QUASI UN SAGGIO IN
FORMA NARRATIVA - Senza mai perdere il suo carattere narrativo, il testo
contiene svariate digressioni, collegate alla trama, che hanno per tema il
cinema, l’editoria, la fiction e la comunicazione in genere. In particolare si
parla del linguaggio audiovisivo, del potere delle immagini, della relazione
psicanalitica tra narrazione e inconscio. PIANO AMERICANO è un testo
innovativo, che sperimenta nuove possibilità letterarie
ANTONIO PAOLACCI (1974)
è nato nel basso Cilento e vive a Genova. È scrittore ed editor dal 2007. Ha
pubblicato Flemma (Perdisa Pop, 2007), Salto d’ottava (Perdisa Pop, 2010),
Accelerazione di gravità (SenzaPatria, 2010), Tanatosi (Perdisa Pop, 2012) e
svariati racconti e articoli in antologie collettive e riviste. Ha condotto
alcuni studi di psicoanalisi del cinema (tema dominante di questo romanzo)
considerati in ambito accademico i più approfonditi sull’argomento. È stato il
direttore editoriale del marchio ‘Perdisa Pop’ dal 2011 al 2014. È l’ideatore
di ‘Progetto Santiago’, il primo progetto editoriale italiano interamente
gestito da un nutrito gruppo di scrittori, artisti e professionisti
indipendenti.
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