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martedì 31 ottobre 2017
Tredici lame. Racconti dal mondo della Prima Legge di Joe Abercrombie. Traduttore: E. Rialti (Mondadori)
Mercenari ubriaconi,
eroi pericolosamente schizofrenici, stregoni che gestiscono banche micidiali
come eserciti, scalcinate compagnie di guerrieri, cortigiane e soldati.
Spadaccini boriosi e donne che conquistano il potere col ferro e col veleno.
Sangue, polvere, sudore. Il Nord gelido e nebbioso dei clan e le menzogne delle
corti principesche del Sud. E oro, oro, e oro, più crudele dell'acciaio, più
potente della magia nera. Questo è il mondo di Joe Abercrombie, la stella più
ferocemente ironica e dotata del grimdark, il fantasy brutale e senza
compromessi che guarda al George R.R. Martin del "Trono di Spade"
come suo modello di riferimento, spingendosi ancora più avanti. Tornano i
protagonisti dei romanzi della "Prima Legge" che li hanno resi famosi
in tutto il mondo, svelando nuovi dettagli su chi credevamo già di conoscere,
dal deforme Inquisitore Glokta a Novedita il Sanguinario, dalla condottiera
Murcatto all'irresistibile Nicomo Cosca, soldato di ventura e voltafaccia senza
scrupoli. E poi compaiono anche nuovi personaggi e ambientazioni, come la
strana coppia composta da Shev, ladra con un debole per le belle ragazze, e
Javre, l'inarrestabile Leonessa di Hoskopp, braccate da nemici implacabili e da
una irresistibile tendenza a cacciarsi nei luoghi peggiori del mondo. Tredici
racconti, affilati come lame. Battaglie e tradimenti, fughe rocambolesche e
colpi di scena si susseguono in un vortice che ribalta tutto quello che
credevamo di conoscere sul fantasy, con una scrittura epica e audace, dove
l'ironia e il cinismo fanno spiccare ancor più, in mezzo alle mille menzogne e
ombre della nostra vita, anche l'amicizia e la dedizione, l'amore e il coraggio
che possono farsi largo anche nella polvere e nel sudore della battaglia più
feroce.
lunedì 30 ottobre 2017
Decadenza. Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana di Michel Onfray. Traduttore: M. Zaffarano (Ponte alle Grazie)
"Conosciamo tutti
le piramidi egizie, i templi greci, i fori romani, e tutti ammettiamo che le
tracce di civiltà scomparse provano che le civiltà muoiono, e dunque che sono
mortali! La nostra civiltà giudaico-cristiana, che ha duemila anni di vita, non
sfugge a questa legge. Dal concetto di Gesù, annunciato nell'Antico Testamento
e progressivamente nutrito d'immagini da secoli di arte cristiana, fino a Bin
Laden, che dichiara guerra mortale al nostro Occidente spossato, provo qui a
tracciare un affresco epico della nostra civiltà. Vi troviamo: monaci folli nel
deserto, sanguinari imperatori cristiani, musulmani che costruiscono il loro
«paradiso all'ombra delle spade», grandi inquisitori, streghe a cavallo delle
scope, processi agli animali, indiani piumati a passeggio con Montaigne nelle
strade di Bordeaux, la resurrezione di Lucrezio, un curato ateo che annuncia la
morte di Dio, una rivoluzione giacobina che uccide due re, dittature di destra
e poi di sinistra, campi di morte neri e rossi, un artista che vende i suoi
escrementi, uno scrittore condannato a morte per aver scritto un romanzo, due
ragazzi che rivendicando l'Islam sgozzano un prete durante la messa... e mille
altre cose. 'Decadenza' è un libro né ottimista né pessimista, ma tragico,
perché in questo momento non si tratta più né di ridere né di piangere, ma di
comprendere." (Michel Onfray)
sabato 28 ottobre 2017
Dieci lezioni sui classici di Piero Boitani (Il Mulino)
Libri che «non hanno
finito mai di dire quel che hanno da dire», i classici sono davvero
«infinitamente futuri». Qui Piero Boitani ci consegna pagine acuminate in cui
interroga fra l'altro l'Iliade, il poema della forza e della guerra, anzi di un
conflitto cosmico, ma anche della pietà che rende l'uomo civile; l'Odissea, il
primo e più affascinante romanzo del mondo; Lucrezio, il quale, dopo che i
greci hanno scoperto la meraviglia, il pensiero e la scienza, ne ha fatto
poesia straordinaria; Virgilio, che consacra la storia del piccolo villaggio
divenuto capitale del mondo; Tacito, che denuncia con forza la natura
imperialistica del potere romano; Ovidio, che con le Metamorfosi, poema del
continuo divenire, crea il primo grande classico post-moderno.
venerdì 27 ottobre 2017
giovedì 26 ottobre 2017
mercoledì 25 ottobre 2017
martedì 24 ottobre 2017
lunedì 23 ottobre 2017
sabato 21 ottobre 2017
venerdì 20 ottobre 2017
giovedì 19 ottobre 2017
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martedì 17 ottobre 2017
lunedì 16 ottobre 2017
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