Valuto positivamente
una raccolta di poesie, per delicatezza e per questioni di privacy non rivelerò
nome e cognome della poetessa in questione. La contatto dichiarandomi pronto a
pubblicarla a mie spese, ad accollarmi i costi di produzione e promozione,
ufficio stampa etc, e che le avrei mandato subito il contratto. La poetessa
(già pre-allertandomi di non essere alla prima esperienza editoriale, e avrei
dovuto intuire perché me lo diceva … ) si dichiara contenta di entrare nella
scuderia de I Quaderni de Bardo Edizioni, e mi assicura che non appena in
possesso del contratto avrebbe dato seguito all’espletamento delle questioni
burocratiche. Passano uno, due giorni e ricevo la mail dalla poetessa che mi
scrive che “… non era d’accordo sul punto 1, che aveva una serie di spunti di
riflessione su come migliorare il contratto, che avrebbe impaginato meglio la
proposta con quel carattere che ora lì per lì non le veniva in mente” … ed
altre amenità del genere. Sinceramente non ho avuto nemmeno la benchè minima
voglia e forza di risponderle … naturalmente non l’ho pubblicata!
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martedì 12 settembre 2017
lunedì 11 settembre 2017
Novità in libreria – La Cattiva di Tammy Cohen. Traduttore: M. Morpurgo (Astoria)
Rachel Masters, una
manager abituata a ottenere ciò che vuole, viene chiamata a riorganizzare
l'unico settore in crisi di un'azienda inglese. Per Rachel il successo è molto
più importante dell'amicizia e questo significa che la vita di Paula, Chloe,
Sarah, Amira, Ewan e Charlie si annuncia complicata. Convinti di non essere
solo colleghi, ma anche amici, sotto il nuovo regime dominato dalla
competizione è dallo stress i sei devono ammettere che quasi non si conoscono.
Mentre Rachel li gioca l'uno contro l'altro, ognuno di loro scopre di avere
qualcosa da difendere e anche qualcosa da nascondere. Negli Stati Uniti la
notizia di un orrendo omicidio diffusa dai media britannici ricorda alla
dottoressa Anne Cater, psichiatra infantile, uno dei suoi primi casi. Aveva
fatto parte dell'equipe incaricata di aiutare due fratellini orribilmente
maltrattati dai genitori. Sono passati moltissimi anni e ora Anne si domanda se
ai tempi fosse stato fatto abbastanza. È chiaro che queste due storie sono
correlate, ma come?
Novità in libreria - “LUPUS IN FABULA. LE FIABE NELLA RELAZIONE EDUCATIVA” DI ADALINDA GASPARINI E CLAUDIA CHELLINI (EDIZIONI CENTRO STUDI ERICKSON)
Edizioni Centro Studi
Erickson pubblica per la collana “Notti di luna vuota”, diretta dal pedagogista
Marco Dallari, il libro di Adalinda Gasparini e Claudia Chellini “Lupus in
fabula. Le fiabe nella relazione educativa”. Il volume guida il lettore nella geografia
dell’immaginario fiabesco invitandolo a mostrare ai bambini (poi adolescenti,
poi adulti) quello che l'educazione contemporanea tende ad attenuare, se non a
nascondere, ovvero la dimensione tragica della vita, con la quale pur sono in
contatto fin dalla più tenera età. Fra tutti i generi narrativi, l'universo
fiabesco è quello che più affonda le radici nella psiche individuale e
collettiva, nella complessità delle vicende vissute in differenti tempi e
culture, nelle credenze, nei gesti, nei riti da sempre presenti sulle scene
dell'esistenza umana. Questo volume nasce inoltre dal desiderio di favorire i
genitori, gli insegnanti, gli educatori e i bibliotecari che vogliono attingere
di prima mano al nostro patrimonio narrativo, quello che fa dell’Italia una
superpotenza culturale. Troppo spesso, infatti, raccontiamo fiabe di terza o
quarta mano prendendole, ad esempio, dal grande narratore del Novecento,
l’americano Walt Disney. Il volume vuole far riscoprire le fiabe tradizionali
che spesso narrano storie di conflitti che minacciano l'esistenza dei giovani
protagonisti, di rischi e di prove che devono affrontare, della via che possono
trovare per uscire da difficoltà apparentemente insormontabili, a patto che si
usi il potere salvifico della parola, si ascoltino coloro che si incontrano
lungo il proprio cammino e che si chieda loro aiuto. Dalle fiabe più classiche,
come “Giovannin senza paura”, pericolosamente incapace di ascoltare la voce
dell'inconscio, o “Tontonio”, uno scriteriato che riceve doni preziosi ma li
perde per l'incapacità di comprendere le parole del donatore, passando a storie
più contemporanee come “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Il volume è diviso in due
parti. Nella prima parte “Un’educazione pericolosa. Crescere senza incertezza,
senza pericolo, senza paura” incontriamo Cappuccetto Rosso e scopriamo che fu
riscritta dai Fratelli Grimm, con un lieto fine, partendo da una versione orale
antica dal finale tragico, e diventando così una delle fiabe più famose del
mondo. Le autrici cercano di dimostrare con questa fiaba come i genitori sicuri
di proteggere i figli, non avvertendoli dei rischi che possono correre, si
pongano come genitori ideali, e pertanto impediscano ai figli di imparare da
ciò che vedono. Nella seconda parte “Un’educazione paradossale. Crescere senza
arte né parte, scacciati e delegittimati” si raccontano invece storie più
contemporanee, postmoderne, come quella di Enzo Ceccotti, alchemico e
stralunato eroe che mangia solo budini industriali alla vaniglia, protagonista
del film italiano “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Una storia, quella di Enzo
Ceccotti da Tor Bella Monaca, raccontata con il più contemporaneo e popolare
dei linguaggi, quello cinematografico, capace però di rivelarsi degna della più
autentica tradizione fiabesca.
Questo libro si
inserisce all’interno della ricerca sulle strutture narrative delle fiabe
antiche e popolari che dal 2009 le autrici conducono. Partendo dallo studio
delle trecce topologiche hanno realizzato il progetto online Fabulando. Si
tratta di un sito che comprende sessantaquattro fiabe, per ciascuna delle quali
è disponibile un e-book e una nota di lettura che spazia fra educazione,
psicoanalisi e letteratura (http://www.fairitaly.eu/joomla/fabulando-ita).
Adalinda Gasparini e
Claudia Chellini dimostrano come la conoscenza dei territori non riguardi solo
la geografia dei luoghi, ma anche quella della psiche. Non a caso, sia in
questo libro che nel prezioso sito Fabulando da loro costruito, le autrici
collocano grande, complessa e bellissima carta geografica che indica
collegamenti e sovrapposizioni fra l’universo delle fiabe, con le loro
ambientazioni, i loro personaggi e i loro simboli, e l’universo della psiche,
con le sue risorse di conoscenza e di arbitrio, i suoi affetti, le sue contraddizioni
e i suoi misteri. “Lupus in fabula”
dimostra che la fiaba, come il mito, continua a vivere e a rivelarci, con i
suoi simboli e le sue metafore, nuovi dettagli della parte più affascinante e
segreta della nostra identità. Marco Dallari, direttore della collana di cui il
volume fa parte, nella prefazione scrive: “E questa è una bella e incoraggiante
sorpresa, perché ci rivela che la fiaba, come il mito, continua a vivere e
rinascere, e quella mappa dei sogni e dei racconti di magia continuerà ad arricchirsi
e a rivelarci, con i suoi simboli e le sue metafore, nuovi dettagli della parte
più affascinante e segreta della nostra identità personale e collettiva”.
venerdì 8 settembre 2017
La «Jihad» delle donne. Il femminismo islamico nel mondo occidentale di Luciana Capretti (Salerno)
E se venisse proprio
dal mondo musulmano la spinta a superare le secolari discriminazioni nei
confronti delle donne? E di conseguenza il mondo occidentale fosse costretto a
rivedere le proprie posizioni critiche nei confronti dell’Islam? Una parte del
mondo femminile musulmano in Occidente è protagonista di una sfida ai
pregiudizi religiosi e culturali. Donne che guidano la preghiera, imamah,
teologhe, storiche, attiviste che combattono la loro personale jihad, la
battaglia per il riconoscimento di eguaglianza, giustizia e parità fra uomo e
donna, in un mondo in transizione fra tradizione e posizioni progressiste piú
in sintonia con la loro vita in Occidente. L’autrice, attraverso una serie di
incontri con le protagoniste, e di considerazioni storiche e teologiche, ci
accompagna alla scoperta dell’Islam femminista fra America e Europa.
L’Editore racconta … mal comune mezzo gaudio? Niente di più falso
La mia casa editrice è una casa editrice per molti ma non per tutti. L’ho sempre detto e lo ripeterò finchè campo! Vengono selezionate accuratamente tutte quelle pubblicazioni che rientrano (secondo i criteri del comitato di lettura e secondo il mio modestissimo parere) di diritto nelle collane attivate, ma soprattutto una volta approvate all’autore non viene richiesto nulla, in termini di acquisto copie o di contributo spese. Mi reputo un editore puro. Ora però questo non significa che gli autori debbano disinteressarsi totalmente o quasi del loro libro, o non acquistare nemmeno delle copie (tranne fortunatamente rari casi) a sconti vantaggiosi, o non contribuire all’iter di proposte progettuali che fanno il bene del libro e della casa editrice. Il più delle volte è solo pretesa, pretesa e solo pretesa. Certo sto scoprendo l’acqua calda qualcuno potrebbe dirmi. In verità in piccole ma virtuose realtà come la mia piccola azienda, è fondamentale collaborare e non solo delegare all’editore e pretendere dall’editore questioni, idee, e proposte talvolta che rasentano la follia, non cogliendo minimamente la reale consistenza dell’azienda e la sua capacità produttiva. Forse andrebbe scritto un bon ton per gli autori che decidono di interfacciarsi con l’editore, sperando di recuperare il buon gusto che pare si sia perso per strada.
giovedì 7 settembre 2017
Tango down di Livia Sambrotta (Pendragon)
Quartu Sant'Elena,
provincia di Cagliari, estate infuocata. Un gruppo di giovanissimi hacker, gli
Spodestati, sta organizzando la prima hacknight della sua storia, un'azione di
sabotaggio nei confronti di una multinazionale che si vuole appropriare di uno dei
tratti più belli della costa sarda per edificare un resort di lusso. Elisa,
sedicenne del gruppo, scompare misteriosamente proprio nella notte del cyber
attacco. Sulla località, animata dai turisti che si preparano a festeggiare la
notte di ferragosto, improvvisamente cala l'ombra del mistero. Fabio, arrivato
da poco in Sardegna in fuga da un passato di violenza, conosce Marianna, amica
di Elisa, così decisa a ritrovarla che lo coinvolgerà in una disperata ricerca.
In una Sardegna atavica, la cui voce è il maestrale che ingrossa le mareggiate
e il fuoco che divampa nelle campagne aride, i due portano avanti la loro
indagine, mentre la polizia scandaglia le vite clandestine dei giovani hacker.
Tuttavia, sono ben altri i segreti, le violazioni e i desideri che questa
vicenda porterà a galla. Una lotta contro il tempo, un viaggio nell'identità
digitale e, su tutto, il monito della natura che ricorda a ogni protagonista la
sua verità: la traiettoria degli eventi non si può fermare.
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