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lunedì 21 agosto 2017

A Galatone e Copertino Lettere da una Taranta di Raffaele Gorgoni il 22 e il 23 agosto 2017























Primo appuntamento - Per la rassegna Estate Galatea, con il Patrocinio della Regione Puglia (Assessorato all’Industria Turistica e Culturale), dell’Assessorato alla Cultura della Città di Galatone, e la collaborazione di A Levante spaziper la ricerca, l’arte, la memoria, il territorio di Galatone, e del Movimento di Cooperazione Educativa Il Piccolo Principe martedì 22 agosto 2017 ore 21,00 presso il Giardino del Palazzo Marchesale in Via Castello a Galatone ci sarò la presentazione del nuovo libro del giornalista e scrittore Raffaele Gorgoni (I Quaderni del Bardo Edizioni). Interverranno insieme all’autore l’editore Stefano Donno, e Giulia Santi. Letture del testo a cura di Marco Inguscio. E’ previsto un “momento pizzicato” a cura dell’Associazione Punto Danza e un’installazione fotografica a cura di Carlo Elmiro Bevilacqua.

Secondo appuntamento - Il 23 agosto alle ore 21.00 a Copertino (Lecce) atrio Palazzo Comunale (Palazzo Briganti) in via Malta 10 a Copertino ”, con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Copertino, e di Copertino Borgo Autentico d’Italia nell’ambito della Rassegna Estiva “Senza Fine”, ci sarà la  presentazione del libro "Lettere da una taranta. I ragni e la politica", di Raffaele Gorgoni edito da I quaderni del bardo edizioni. Conversano con l’autore Cristina Prenner, il Sindaco di Copertino Sandrina Schito, . Interverrà l’Assessore alla Cultura Cosimo Lupo, e l’editore Stefano Donno. Sono previste azioni “pizzicate” a cura di LUANA CHIRIATTI, dell'Accademia Scena Muta di Copertino


Lettere da una taranta – I Ragni e la Politica è l'ultima fatica letteraria di Raffaele Gorgoni. Originalissimo il testo in cui dopo tante pizziche e notti melpignanesi è proprio la tanto " bistrattata, odiata e amata, adulata e disprezzata, incensata e criticata, vezzeggiata e maltrattata" Taranta ad esserne la protagonista. È proprio lei la Lycosa Tarantola ad infrangere il velo di omertà e dire tutto quello che pensa del Salento, dei politici, della notte della Taranta e delle tarantate. E lo fa scrivendo delle lettere ad un essere umano di cui probabilmente non conosce neanche il nome, ma che è l'interlocutore più adatto ad accogliere le sue opinioni e i suoi sfoghi confidenziali, finalmente libera dalle catene di tradizioni e grottesche maldicenze.Le lettere sono precedute da uno sfogo vocale che l'autore traspone in dialetto e poi parte il racconto storico che non lascia spazio alla noia. Tutto è condotto con accuratezza di dettagli e con grande semplicità, catturando il lettore ansioso di scoprire aneddoti ed episodi storici, e quasi “mitologici” un po' forse dimenticati che si sono succeduti negli stessi vent'anni della notte melpignanese e che riaffiorano nella memoria con grande godimento. Il contenuto all'interno delle lettere è quasi sfacciato, perché la Taranta si toglie finalmente tanti" sassolini nelle scarpe" (proprio come il titolo della collana editoriale diretta dallo stesso Gorgoni) rivelando cose viste entrando in quei luoghi dove gli umani non avevano accesso. Lo sfogo di una taranta non può certo incorrere in accuse partitiche e per questa sua immunità è libera di raccontarci fatti ai più sconosciuti. Dalle prime forme di tarantismo alla sua quasi sparizione con le prime emigrazioni verso il nord anche da parte delle donne, con le assunzioni nelle fabbriche quando il morso che provocava convulsioni sincopate viene sostituito dal valium o da una seduta dal parrucchiere. La scrittura ha il ritmo sincopato del tamburello ancestrale, e chi legge è preso nel vortice delle notizie e degli episodi raccontati. Parallelamente ai vent'anni della notte della Taranta nulla viene dimenticato. La politica con eventi non sempre edificabili, gli antropologi, gli scienziati, gli anni cinquanta, la televisione, il muro di Berlino, l'Ilva, la democrazia, la prima Repubblica, i vari politici che nel Salento hanno fatto il buono e il cattivo tempo, i flussi migratori e l 'incapacità di trarne beneficio derivante da altre culture. Non vengono tralasciati neanche Ovidio e le sue Metamorfosi, Plutarco, l'Odissea , l'Iliade e Dante. La Taranta nelle sue lettere non dimentica di criticare personaggi che si sono mossi nell'ambito della kermesse di Melpignano, ma fa anche tanti elogi a chi aveva capito sin dall' inizio il senso vero di quella manifestazione. Chi pensava, avendo in mano il libro, di trovarsi dinanzi ad una favola moderna avrà la piacevole sorpresa, leggendolo, di avere in mano un pezzo di storia ironicamente descritta dall' autore con la sua solita penna insolente.

iQdB edizioni di Stefano Donno(i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)



I love New Balance

Un perfetto idiota di Frank Iodice (Edizioni Il Foglio)

sabato 19 agosto 2017

I Quaderni del Bardo Edizioni – di Stefano Donno

I Quaderni del Bardo Edizioni – di Stefano Donno

Elif - Schwarz, weiß, grau (Akustik Session)

Nutty O - Show Your Body (Official Video)

Top 10 Horror Movie Unmasking Moments

Letteratura e fotografia di Silvia Albertazzi (Carocci)



La fotografia, fin dal suo apparire, ha influito sulla letteratura sia a livello tematico sia sulla stessa scrittura, mutandone attitudini, modi e ritmi e aumentandone l'autocoscienza. Il volume considera tanto la tematizzazione attraverso il ricorso a elementi quali il ritratto fotografico, l'album di famiglia, la foto vernacolare e l'apparizione del fotografo investe di personaggio e/o narratore quanto l'imporsi di una vera e propria "scrittura fotografica". Da Nathaniel Hawthorne àiphoto-books contemporanei, dal dagherrotipo al digitale, si propongono varie letture (e usi) della fotografia in letteratura: dall'utilizzo metanarrativo della figura del fotografo alla metafora della fantasmatizzazione, frammentazione e perdita di identità; dall'ausilio per la memoria all'esaltazione del feticcio e del simulacro; dalla riflessione sul tempo e sulla mortalità alla poetica dell'istante decisivo.

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Picasso sulla spiaggia a Venezia

Tribute to Harley-Davidson Motor Company

Le novità in libreria per Odoya

venerdì 18 agosto 2017

NF - Green Lights

Sons Of Texas - Beneath the Riverbed (Official Music Video)

Logic - 1-800-273-8255 ft. Alessia Cara, Khalid

Top 10 Most DISGUSTING Video Game Characters

Top 10 Facts about The Defenders

Il buon vino del signor Weston di Theodore F. Powys. Traduttore: G. Pannofino (Adelphi)



Con questo romanzo del 1927, da molti considerato il suo capolavoro, Powys sembra essere riuscito a condensare più che in ogni altro suo libro – protetto dall’onnipresente «humour di pece» – la qualità essenziale del Male: impedire al Bene di essere riconosciuto. Un pomeriggio di fine novembre del 1923, un vecchio furgoncino Ford con a bordo due uomini fa il suo ingresso in un piccolo villaggio della campagna inglese, seguito dall'apparizione in cielo di una grande scritta luminosa: «Il buon vino del signor Weston». Nella locanda al centro del villaggio, dove gli uomini si ritrovano ogni sera intorno al fuoco «come miti piante carnivore», il vecchio orologio a pendolo si ferma e un inspiegabile senso di attesa si diffonde fra gli ignari e malvagi abitanti, accompagnato solo dal vago presentimento «che sarebbe successo qualcosa»: come se di lì a breve «la vacca zoppa stesse per partorire un vitello a sei zampe». Da dove vengono quei due stranieri dall'aria familiare? Cosa si nasconde all'interno del furgone e che cosa sono venuti a vendere? Con questo romanzo del 1927, da molti considerato il suo capolavoro, Powys sembra essere riuscito a condensare più che in ogni altro suo libro – protetto dall’onnipresente «humour di pece» – la qualità essenziale del Male: impedire al Bene di essere riconosciuto. Perché «come tutti sanno, l'evento più importante e gravido di conseguenze passa spesso inosservato e viene ignorato da quasi tutti i nostri simili. E se davvero un giorno l'Eternità arrivasse, potete star certi che nessuno ci farebbe caso».

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Lettere da una taranta di Raffaele Gorgoni a Copertino il 23/08/2017

Tributo Omaggio a Chiara Fumai

AFFICHE a Cremona con Pablo Amargo

Man Ray a Conversano

Turba Philosophorum

La vita com'è - Grazia Verasani - La Nave di Teseo - Booktrailer di My F...

giovedì 17 agosto 2017

Mr. Vegas - G.O.A.T (Official Video)

P!nk - What About Us (Official Video)

Chris Brown - Questions (Official Video)

Top 10 Movies You’ll Like if You Liked Deadpool

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Le novità in libreria per Jo March, Giunti e Marsilio

Al di là del bene e del male di Friedrich Nietzsche

Diario del seduttore di Sören Kierkegaard (BUR)

DAEMONOLOGIE, In FORME of a Dialogue. Divided into Three Bookes

Sideralgia di Marta Vigneri (I Quaderni del Bardo Edizioni)
























La ferita che sai dire, non è ferita.
La ferita s'apre prima del nome.
È anteriore alla voce.
È lì, nel disabitato, e scuote gli arti e serra la mandibola.
È lì, per risucchiarti tutta intera.
Lì, per irridere l'infuturarsi.
Per inchiodare l'adesso
al suo inesauribile ripetersi.
Uguale.
La ferita è anteriore al nome,
lesione appestata dal silenzio.

Marta Vigneri è nata a Galatina, in provincia di Lecce, nel 1978. Laureatasi in Filosofia presso l’Università degli studi di Lecce, ha successivamente conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in “Scienze della Mente e Teoria dei Significati” nella medesima Accademia. Sogna di vivere in un querceto, dove le sia garantito l’amore di un gigantesco cane corso dagli occhi di stagnola. E la vita, inventata, della scrittrice di cose minime.

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Gundam (Tamashi Nations - MOBILE SUIT GUNDAM WING - XXXG-01S Shenlong Gundam, Bandai Spirits GUNDAM UNIVERSE)

  PUBBLICITA' / ADVERTISING Gundam è più di un semplice anime o manga. È un fenomeno culturale che ha travalicato i confini del Giappone...