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mercoledì 12 luglio 2017
martedì 11 luglio 2017
Le otto montagne di Paolo Cognetti (Einaudi)
Vincitore Premio Strega
2017. Vincitore Premio Strega Giovani 2017. Vincitore del Premio ITAS del Libro
di Montagna 2017, Sezione Migliore opera narrativa.
La montagna non è solo
neve e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di
vivere la vita. Un passo davanti all'altro, silenzio, tempo e misura. Lo sa
bene Paolo Cognetti, che tra una vetta e una baita ambienta questo potentissimo
romanzo.
«Qualunque cosa sia il
destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa.»
Pietro è un ragazzino
di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di
periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico,
un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di
rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in
montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi
delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella
tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e
nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa,
sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in
quel luogo "chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe
che ne ostacola l'accesso" ma attraversato da un torrente che lo incanta
dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e
collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si
occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e
scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche
gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, "la cosa più
simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui". Perché la montagna è un
sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero:
"Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di
sassi squadrati, un pino". Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà
a Bruno.
Una giornata di Ivan Denisovic-La casa di Matrjona-Alla stazione di Aleksandr Solzenicyn. Curatore: O. Discacciati (Einaudi)
«Sì, è insolito, anche
lo stile, la lingua è insolita, non l'ho capito subito. Comunque mi sembra una
cosa forte, molto» - Nikita Chruscev
Pubblicata nel 1962
sulla rivista «Novyj Mir» e l'anno successivo in volume (100 000 copie
immediatamente esaurite), l'Ivan Denisovic è stata la prima opera a raccontare
la vita nel Gulag, e a farlo dal punto di vista della grande letteratura russa,
nel solco di Tolstoj e Dostoevskij ma usando una prosa ellittica e spigolosa,
piena di espressioni di registro basso. Un capolavoro stilistico messo a fuoco
da questa nuova traduzione, basata sull'edizione definitiva riveduta e corretta
dall'autore. Le precedenti derivavano dalla prima edizione del racconto, frutto
di compromessi tra l'autore e gli apparati di censura. Non meno importanti gli
altri due racconti che Solzenicyn riuscì a pubblicare nella breve finestra
degli anni del disgelo: La casa di Matrëna e Accadde alla stazione di Kocetovka,
che da sempre si accompagnano all'Ivan Denisovic. Le tre opere qui raccolte
rivelano molto del rapporto, complicato, tra i russi e la loro terra. Una
giornata di Ivan Denisovic si occupa della nostalgia per una terra espropriata
nella collettivizzazione e dell'amore per il lavoro dei campi al quale il
protagonista sostituisce il rispetto per una terra circoscritta da filo
spinato, dove, nonostante tutto, mani callose e screpolate dal freddo cercano
di costruire qualcosa di degno, che li riscatti dall'abbrutimento. Accadde alla
stazione di Kocetovka affronta il dramma del patriottismo sovietico declinato
in una toponomastica intesa come assiologia e usata per distinguere i buoni dai
cattivi. La casa di Matrëna sposta invece l'attenzione del lettore sulle campagne:
Solzenicyn abbandona i kolchoz per tornare al villaggio quale luogo deputato
all'ambientazione delle vicende narrate. Da un certo punto di vista, come è
stato detto, si tratta del «ritorno dall'Unione Sovietica alla Russia, dalla
pianificazione del futuro alla nostalgia del passato». - dalla prefazione di
Ornella Discacciati
lunedì 10 luglio 2017
Volendo te di Jennifer Probst. Traduttore: O. Crosio (Corbaccio)
Capelli lunghi biondo
scuro, un metro e novanta d’altezza, muscoli scolpiti, Connor Dunkle è abituato
a ottenere sempre quello che vuole e soprattutto chi vuole: le sue donne sono
bellissime, hanno un corpo mozzafiato e non pretendono relazioni a lungo termine.
Per lui, che non vuole invischiarsi nel caos dell’amore vero, è questo l’ideale
di vita. Finché si trova faccia a faccia con Ella, mamma single e docente di
letteratura al Verily College, dove lui vuole laurearsi. Ella è un osso duro e
Connor, per non rischiare la bocciatura, dovrà partecipare a un progetto
speciale. Quando scocca la scintilla, nessuno dei due è pronto ad affrontare i
propri veri sentimenti, ma sarà l’amore a impartire loro la più dura delle
lezioni.
Una famiglia d'alto mare di Fred B. Duncan. Appendice a cura di Karl Kortum (direttore del San Francisco Maritime Museum). Dal 13 luglio per Meridiano Zero in libreria
La storia romanzata in
forma di diario della vita di una famiglia di fine Ottocento a bordo del
Florence, uno degli ultimi velieri giganti per il trasporto merci… Solo qualche
anno più tardi arriverà il motore, che cambierà per sempre la vita sul mare, rendendola
meno avventurosa ed epica! Senza enfasi, con una memoria e una sensibilità
prodigiose, Fred Duncan apre al lettore una finestra sull’epopea dei
Great-Easterns, le grandi navi a vele quadre costruite nel Maine tra la fine
della Guerra Civile e l’inizio del Novecento. Con esse l’economia degli Stati
Uniti superava il ristretto limite nazionale per diffondersi in tutto il mondo.
Con l’avvento del motore, tuttavia, anche queste signore dell’ultima vela
dovettero cedere il passo. Con la scomparsa di questi velieri si chiuse una
pagina affascinante della marineria. L’autore, nato a bordo del Florence nel
1887, vi trascorse imbarcato i primi undici anni della sua vita. Duncan
descrive quelle che furono le sue esperienze di ragazzo, la sua infanzia
passata sul prestigioso trealberi transoceanico comandato dal padre, che
proprio in quegli anni batteva le rotte commerciali di tutti gli oceani. I
rischi dei passaggi di Capo Horn, le tempeste nel Pacifico, le traversate da un
porto all’altro, un tentativo di ammutinamento sono le esperienze giovanili
dell’autore, il cui ritmo di vita era misurato sui mutamenti del clima e sulle
brevi soste nei porti. Nel libro si ritrova la storia della famiglia del
capitano, le lezioni che venivano impartite ai figli, i loro giochi, i brani
del giornale di bordo, così come la sistemazione degli alloggi, i lavori e le
manovre che si dovevano svolgere. Duncan ebbe come scuola il mare aperto e
incostante, i porti esotici e rumorosi dell’Estremo Oriente e dell’Australia.
L’uomo ricorda tutto con vividi particolari: le feste e i compleanni
festeggiati a bordo, gli uragani di Capo Horn e il naufragio appena evitato, il
genio culinario dello stewart cinese, il semplice affetto dei rozzi marinai, il
brivido esaltante di avere in mano il timone, i rumori particolari dei porti
stranieri, i loro odori. Un mondo libero e sicuro, dove la famiglia d’alto mare
conduceva una vita intensa e inebriante.
Fred B. Duncan nacque
il 14 marzo 1887 a bordo del Florence ormeggiato nel porto di San Francisco.
Rimase a bordo del trealberi fino all’età di undici anni quando, nel 1898, con
tutta la famiglia lasciò per sempre la nave.
venerdì 7 luglio 2017
Quiet power. I superpoteri degli introversi di Susan Cain,Gregory Mone,Erica Moroz. Traduttore: C. Prosperi (Bompiani)
Dopo il grande successo
di Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di
parlare, Susan Cain ha scritto una guida pensata appositamente per i bambini e
gli adolescenti e per il loro mondo, ricca di storie esemplari di introversi
famosi, da Einstein a Beyoncé a Emma Watson, ma anche di strategie e consigli
pratici per imparare a usare i ''superpoteri'' degli introversi e affrontare le
sfide più difficili. Quando Susan Cain era un'adolescente, molti le chiedevano
perché fosse così silenziosa. Per anni ha fatto del suo meglio per apparire
''socievole'', che a scuola sembrava il complimento migliore che si potesse
ricevere. Si sforzava di parlare di più in classe e andava a feste chiassose e
piene di gente anche quando avrebbe preferito uscire con pochi amici. Con il
tempo però ha realizzato che il suo approccio pacato verso la vita era sempre
stato un grande potere: gli altri la apprezzavano per la profondità delle sue
riflessioni, la capacità di ascolto e la calma.
NASCE A LECCE THORAH Associazione per la promozione delle Scienze Olistiche ed Esoteriche
CHI SIAMO - Il 15 marzo
2001, per volontà della Dr. Grazia Piscopo, presidente pro tempore e di alcuni
appassionati delle tematiche esoteriche ed olistiche, viene costituita con atto
Notarile depositato presso l’Ufficio del Registro e delle Entrate di Lecce,
l’associazione “THORAH”. Il nome THORAH, parola che significa “legge”, è il
nome della prima grande collezione di libri Biblici ebraici. E’ l’insegnamento
di DIO, chiamato “Pentateuco”. I cinque libri del Pentateuco la versione greca
gli ha chiamati: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deutoronomio. Questi cinque
libri sono la testimonianza della parola-evento di Dio. La legge fatta parola.
Chiamando l’Associazione THORAH, non si voleva in nessuna maniera dare un
impronta ieratica o palesemente escatologica, ma semplicemente far riferimento
all’unica regola fondamentale delle Scienze Esoteriche: ”Quod superior sicut
quod inferior”. Ciò che è in alto così è in basso e viceversa. E’ una regola.
“La Legge” che ci fa sentire inseriti in un sistema molto più grande di Noi. E’
un sistema universale da cui non si sfugge. L’Associazione THORAH ha come
principale obbiettivo quello di promuovere, diffondere ed ampliare la
“Conoscenza”. Formare personale che possa insegnare e promuovere le discipline
in studio al fine di favorire il miglioramento delle condizioni di vita
dell’essere umano e della sua crescita interiore, sia nella pratica diretta,
sia negli aspetti tecnici formativi di studio, tenendo conto soprattutto del
percorso mistico individuale. Il
consiglio Direttivo è attualmente composto da Grazia Piscopo (Presidente),
Stefano Donno (Vice Presidente), Segretario (Daniela Pispico), Maurizio Bisanti
(Responsabile Rapporti Amministrazioni e Fondazioni) (alleghiamo foto del
direttivo ). Inoltre faranno parte del
Comitato Scientifico al momento la Dott.ssa Paola Scialpi che si occuperà del
settore Arti Pittoriche e Figurative, la Dott.ssa Gabriella Margiotta per la
ricerca e operatività nelle Arti Teatrali, e la Dott.ssa Giusy Campanile per i
rapporti con le istituzioni Accademiche e Universitarie.
IL
PRESIDENTE - Grazia Piscopo nata a Taranto il 10 febbraio
1961, si trasferisce a Lecce nel 1967 con la famiglia per ragioni professionali
del padre. Compie studi umanistici, soprattutto le lingue antiche come il
latino, il greco e l’ebraico. Il suo approccio cosciente e sociale con
l’esoterismo e la Cabala, si finalizza alla fine degli anni ottanta con la
Cristalloterapia, dopo lunghi seminari di studio nella Città di Roma, sotto la
guida spirituale di una grande maestra di origine ebraica. Frequenta inoltre
con successo la facoltà di Scienze Teologiche e Religiose presso la Curia
Vescovile di Lecce. Il 15 marzo 2001 fonda l’Associazione culturale per lo
studio delle scienze olistiche ed esoteriche “Thorah” e diffonde a Lecce e nel
Salento la cultura della Cristalloterapia, fino ad allora sconosciuta, e le
“cure olistiche” inserite in un contesto mistico. L’amministrazione comunale di
Lecce, le affida sedi prestigiose come il Conservatorio S. Anna per diffondere
questa disciplina. Il suo vero interesse era sempre e comunque la lingua
ebraica, la sua filosofia mistica e la Cabala. Per le ataviche resistenze
sociali verso questa nobile teosofia, la vedono tuttora impegnata sul fronte
della diffusione culturale. L’incontro non casuale con il Principe Dott.
Antonio Tiberio di Dobrynia, Rettore della “Saint Nicholas Moscow University
Imperial Academy of Rusia” che gli ha conferito il diploma di Laurea H.C. quale
Doctor Academiae of esoteric Scvienzes, gli ha consentito di insegnare la
“Cabala” presso la Libera Università italiana degli studi esoterici “Achille
D’Angelo e Giacomo Catinella” di Lecce, con un programma di studi, primo in
tutta Italia. La cabala da secoli cenerentola per pochi eletti ebrei, diventa
finalmente cultura, storia, Pensiero.
Il
VICE PRESIDENTE - Stefano Donno (1975) si laureato nel
2005 in Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce. Nel febbraio 2013
ha ricevuto una Laurea HC in Juridical Science presso la Moscow University
Sancti Nicolai. Ha pubblicato: Sturm and Pulp (Lecce, 1998); Edoardo De Candia,
considerazioni inattuali (Lecce, 1999); Se Hank avesse incontrato Anais (Lecce,
1999); Monologo (Copertino, 2001); Sliding Zone (Lecce, 2002); L’Altro
Novecento - giovane letteratura salentina dal 1992 al 2004 (San Cesario, 2004);
Ieratico Poietico (Nardò, 2008); Dermica per versi (Faloppio, 2009); Mendica
Historia (con Sandro Ciurlia, Lecce, 2010); Corpo Mistico (Roma, 2010);
Prezzario della rinomata casa del piacere (con Anna Chiriatti, Martignano,
2011); A Sud del Sud dei Santi a cura di Michelangelo Zizzi (Faloppio, 2013),
Nerocavo (Copertino, 2014); Breve Commentario alla tavola Smeraldina (Lecce,
2017); Appunti per una fenomenologia dello spirito iniziatico (Lecce, 2017)
Info THORAH -
Associazione per la promozione delle Scienze Olistiche ed Esoteriche
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