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martedì 23 maggio 2017

Crepapelle di Paola Rondini (Intrecci Edizioni)



Un foglio di carta (carta buona e spessa) pieno di frasi all’apparenza senza senso e firmato Crepapelle  è ciò che Edo, anziano dalla pelle ambrata e dalle spalle resistenti, maestro nel fare il nodo alla cravatta, distribuisce una volta al mese agli automobilisti fermi al semaforo, distogliendoli dalla frenesia di un'altra giornata frettolosa. Per Giacomo, chirurgo plastico dal successo programmato con cura maniacale, quel foglio e quella firma diventano un elemento di disturbo che offusca l'occhio millimetrico e rende insicuro il bisturi. La sua routine trionfale salta e, nell'esplosione, si frantuma anche la vita di una sua paziente, già sedata e pronta a ricevere la sua dose di futuro. Lei è Greta, una ragazza di cinquant'anni, fresca di divorzio e in corsa per la sua seconda chance. Da quel momento, per i due protagonisti niente sarà più come prima e niente tornerà al suo posto.   Rondini esplora il caos che, ingovernabile, inceppa gli ingranaggi, li devia, e lo fa muovendosi tra solitudini eroiche e smania di perfezione, e suggestive incursioni nel passato dove l'amore (o la follia) ha vinto tutto, anche la morte, forse.  Una nota particolare va dedicata alla copertina, omaggio dell’artista americano Zio Ziegler  al romanzo, all’autrice  e all’editore, e che riassume alla perfezione Edo, il suo sguardo sul mondo e le imperscrutabili intersezioni che legano i vari protagonisti e, di riflesso, i lettori.

Paola Rondini nasce a Città di Castello. Nel 2003, il suo primo racconto breve dal titolo “Stop-Play” viene inserito in un’antologia della casa editrice Liberodiscrivere. Nel 2007, esce per Fanucci il suo primo romanzo “Miniature”, tradotto anche in Germania e Spagna. In Germania esce poi la versione in e-book di “Letal”, nella selezione del Club degli Editori tedesco. Ma la scrittura per la Rondini è soprattutto ricerca, nella libertà di confini mentali e territoriali, e così nel 2010, e sempre per Fanucci, pubblica il secondo romanzo “I fiori di Hong Kong”. Nel frattempo l’autrice continua a coltivare la sua passione per i racconti brevi e uno di questi “Double-Face” esce nella rivista Flair e un secondo, “Per Elisa”, viene pubblicato nell’antologia UmbriaNoir ( Giulio Perrone Editore) . Dopo queste prime esperienze di pubblicazione, Paola Rondini inizia una nuova fase della sua scrittura che la distanzia dal genere thriller e l’avvicina al romanzo di più ampio respiro nella totale libertà espressiva e di sperimentazione e nel 2014 pubblica con Fernandel “Il salto della rana”. Dal 2016 collabora  con la rivista Wall Street International Magazine, dove ogni mese pubblica racconti. Sempre nel 2016 scrive la prefazione del libro fotografico "Going Slowly" del pluripremiato fotografo Stefano Giogli presentato al Maxxi di Roma. Quando non viaggia, vive in Umbria, dove spesso collabora con eventi culturali d’importanza internazionale.  Da segnalare che Paola Rondini è stata inserita in Mondi&Esperienze, l’antologia italiana per la scuola secondaria superiore  della casa editrice G.B. Palumbo: nel capitolo dedicato a  ‘Le diverse vie del romanzo contemporaneo’, insieme a brani di Roberto Saviano, Paolo Giordano e Alessandro D’Avenia, è presente il suo I Fiori di Hong Kong (Fanucci 2010).  Il testo antologico è curato dalla professoressa Marisa Carlà, un’autrice sempre attenta a rinnovare il canone scolastico delle letture da proporre agli studenti. La scelta della studiosa è ricaduta su di lei perché considerata una delle voci più interessanti, vive, vivaci e originali del panorama letterario contemporaneoper l’abilità di intersecare vicende private con vicende sociali fortemente calate nella contemporaneità.

lunedì 22 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

Amber Mark - Monsoon (Official Video) ft. Mia Mark

Just Like Me! Cast - Music Is In My Heart (From “Just Like Me!”/Official...

Sub Focus - Don’t You Feel It (Official Video) ft. ALMA

Marshmello -- Alone (Official Video) by vevo

Anatomia di un giocatore d'azzardo di Jonathan Lethem (La nave di Teseo)



Affascinante, sempre elegantissimo, Bruno Alexander viaggia per il mondo arricchendosi a spese degli sventurati dilettanti che pensano di poter sfidare il suo ineguagliabile talento di giocatore di backgammon. Spinto dal suo manager, pallido e vampiresco, Bruno arriva a Berlino dopo una serie di partite a Singapore, dove è accaduto qualcosa che lo ha sorpreso. Forse a causa dell’incontro con un suo volgare amico d’infanzia e la sua bollente fidanzata, o forse per una misteriosa macchia comparsa improvvisamente che gli impedisce di vedere con precisione il gioco, il suo infallibile intuito, capace di leggere nella mente del suo sfidante, sembra essersi inceppato. A Berlino la situazione non migliora affatto. Bruno continua a perdere al gioco; il flirt con una donna bionda, troppo bionda, non va a finire bene, la macchia cresce e la diagnosi medica è impietosa. Bruno è costretto allora a tornare in California, dopo una vita passata all’estero, per affrontare un intervento chirurgico: la macchia, dopo avergli danneggiato la vista, rischia ora di ucciderlo. L’unico che può operarlo è un chirurgo hippie, che ha messo a punto una tecnica sperimentale e che lo terrà sotto i ferri per nove ore ascoltando Jimi Hendrix a tutto volume. Con questa operazione Bruno potrebbe riacquistare tutto il suo potere al gioco, ma a che prezzo? Sarà sempre lui? E l’America che gli si mostrerà davanti sarà la medesima che aveva lasciato e che ricordava? E una domanda inizierà a rincorrerlo: forse lui, giocatore d’azzardo, è stato “giocato” dalla vita e dai suoi modesti interpreti?

Il segreto dei templari edito da Odoya

Chi ha avvelenato Rudolf Steiner?

venerdì 19 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

MUSE - Dig Down [Official Music Video]

Steven Wilson - Pariah ft. Ninet Tayeb

Despacito Luis Fonsi ft(Daddy Yankee)

ZZ Ward - Help Me Mama (Official Video)

Andrew McMahon in the Wilderness - So Close (Official Music Video)

Arundhati Roy "Il ministero della suprema felicità"

NUOVO MEDIOEVO di Nikolaj Berdjaev (Fazi editore)



«La rivoluzione in Russia c’è stata. Questo è un fatto, e non resta che prenderne atto. Constatare un fatto non vuol dire apprezzarlo. La rivoluzione è un fenomeno naturale, come il terremoto in Giappone, e non ha senso discutere se riconoscerla oppure no. La Rivoluzione russa è una grande disgrazia. Non vi è mai stata una rivoluzione felice. Ma le rivoluzioni sono opera della saggezza divina, e per questo i popoli hanno molto da impararne».

Pubblicato a Berlino nel 1923, grazie alla sua prosa incalzante e visionaria e alle sue intuizioni sorprendenti, Nuovo Medioevo è il libro che ha dato a Berdjaev celebrità internazionale. Il filosofo russo articola la sua concezione della storia a partire dal Rinascimento, quel momento in cui in Italia, e in Europa, si raggiunsero le vette più alte del pensiero e della produzione artistica: da Giotto a Michelangelo, da Dante a Piero della Francesca. La vera forza propulsiva del Rinascimento, però, va scovata nella convivenza tra la spiritualità cristiana medievale e una nuova visione del mondo, l’umanesimo. Se la modernità non è altro che la storia del progressivo smarrimento dei valori cristiani in favore della completa egemonia dell’umanesimo, la Rivoluzione russa rappresenta la loro completa dissoluzione e il fallimento dell’umanesimo stesso. Questo deserto spirituale, però, non è un esito, ma solo un’ulteriore tappa della storia: a riscattarci da questa condizione sarà il Nuovo Medioevo. Non un’epoca buia, ma un periodo di rifioritura spirituale e culturale.

Nikolaj Berdjaev Singolare figura di filosofo e scrittore, appassionato di Dostoevskij, tormentato dal fondo nichilistico dell'anima russa, Nikolaj Berdjaev (1874-1948) ha elaborato una "filosofia cristiana della libertà" dal forte timbro aristocratico. Travolto dalla rivoluzione bolscevica, di cui pure subì la grandiosa fascinazione, passò il resto dell'esistenza in esilio, prima a Berlino poi a Parigi, partecipando attivamente alla vita culturale francese. Tra le sue opere, Il senso della creazione, Filosofia dell'ineguaglianza, La concezione di Dostoevskij, L'idea russa.

BOOKTRAILER "MILLENNIALS"

I Colori Della Paura - booktrailer (edizione 2017)

giovedì 18 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

Jonas Blue - Mama ft. William Singe

Julia Michaels - Issues (Lyric Video)

Pokey LaFarge - Must Be A Reason (Official Music Video)

Duny - Manequim (Official Music Video)

Il fattore H nel film Hellboy

In Medias Res di Chiara Evangelista e Rare Rondini a Primavera di Vito Antonio Conte (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) ad ARTEMIA Artisti a Levante




















Chiara Evangelista con In Medias Res e Vito Antonio Conte con Rare Rondini a Prmavera edite da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno saranno ospiti della Rassegna Culturale ARTEMIA – ARTISTI A LEVANTE a Torre Specchia Grande Contrada Pozze - Santa Maura, organizzato dalle Associazioni Al Ri – Libri da Bere e Gaia. L’evento che è previsto  per il giorno 20 maggio 2017 dalle 16,00 alle 19,00 prevede accanto alla presentazione degli autori , la lettura dei testi di Donato Chiarello con l’accompagnamento musicale di Adriano Piscopello al violino e di Margherita Mariano al pianoforte. Interverrà l’editore Stefano Donno.  

In Medias Res di Chiara Evangelista  - “A chi mi ama per ciò che sono e a chi mi ha sostenuta in questo incipit… In medias res!”.  Così si apre la raccolta poetica dell’esordiente  leccese Chiara Evangelista.  Ogni singola poesia si contraddistingue per l'utilizzo di rime, assonanze e, altre varie figure retoriche, seguite da una metrica che disegna un proprio flow e un mood singolare che appartengono a Chiara in maniera genetica.  Questo pamphlet è densissimo di sequenze di versi molto ritmati, incentrati su specificità tecniche come rime baciate, assonanze-consonanze ed allitterazioni.  Questi  versi  vanno scanditi per bene, e quasi sembrano avere una figura ritmica ben precisa come quella del 4/4, tanto queste parole consentono un ascolto lineare, ma soprattutto un approccio semplice ed immediato. Un esempio forse può chiarire: “Barcollare tra il denotativo e il connotativo, acquadernare e squadernare, animare l'inanimato, vedere e non guardare, rendere fluorescenti le tinte pastello...”.   In medias res  parla fondamentalmente  d’amore, di morte (quella interiore magari dinanzi alle tante delusioni della quotidianità) e delle tante sciocchezze che vita pone sul cammino di tutti, quasi fossero tante (anche se estenuanti) prove che conducono alla maturità, qualunque essa sia, ovunque essa sia.

Chiara Evangelista è nata a Lecce nel 1997. Dopo aver conseguito la maturità classica, ha intrapreso gli studi giuridici presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Da sempre le sue passioni sono la musica, il cinema e la letteratura

Rare Rondini a Primavera di Vito Antonio Conte  - Poesia quella di Vito Antonio Conte carica di senso, o meglio di quel sentimento vitale che non arretra rispetto a niente e nessuno. I versi sono attraversati come un fiume in piena da sorrisi amari, sberleffi, e un impellente quanto mai sopito bilanciamento del ritmo in ogni parola usata, perché se la si deve dire tutta, è inutile biasciare, balbettare o peggio ancora essere fraintesi. Questa piccola raccolta poetica nonostante tutto (e fortunatamente grazie a tutto quello che esprime) e nonostante l’amarcord che la pervade, è un inno singolare alla vita, forse un invito al viaggio per non farsi sfuggire nulla e godere di tutto, per non avere rimpianti, rimorsi e inutili nodi alla gola!

Vito Antonio Conte è nato a San Pietro in Lama e vive a Lecce, siccome gli è toccato e siccome ha scelto. Laureato in giurisprudenza, rispetta il diritto, ma ama giocare di rovescio…

iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro Marino
Segreteria Organizzativa – Dott.ssa Emanuela Boccassini (ema.boccassini@gmail.com)
Public Relations – Raffaele Santoro
Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

mercoledì 17 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

Stubhub: ecco l'allenamento perfetto per la stagione estiva dei concerti

CAZZETTE - Handful Of Gold (Official Video) ft. JONES

Phyno - Link Up [Official Video] ft. Burnaboy, M.I

YFN Lucci - Been Broke Before (Official Video)

NO SLEEP|OFFICIAL MUSIC VIDEO|WARNING CRINGEY|VEVO|

Can't say no ft faze deadsurge official music video VEVO)

Le divine. Le primedonne della lirica dal barocco al XXI secolo del prof. Renato Tomasino. Per Odoya dal 1 giugno 2017

E la “Divina” imbocca il suo mirabile filato discendente, a spezzatura dell’acme, con il caratteristico suo singulto alle note d’appoggio, i tendini della fronte vibranti, gli zigomi in rilievo, il lucore liquido nei grandi occhi, la “maschera” da dea che di quel canto fa il suo ritorno all’oltranza…Medea di sempre. Contrariamente alle opere descritte da Benjamin nel celebre saggio, l’opera lirica non è riproducibile. Muta ogni volta ed ogni volta è unica. Renato Tomasino racconta per la prima volta in un unico volume inedito le biografie delle più importanti performer della storia. Questo libro è dunque dedicato alle cantanti, soprattutto soprano che hanno unito tre aspetti: bravura, bellezza e capacità tecnica impeccabile, fino ad una sorta di apoteosi. Da quella Vittoria Archilei che diede origine al fenomeno nel divismo femminile, fino a Anna “The Great” Netrebko, che ha vinto nel 2017 l’international opera award come miglior cantante femminile, le appassionanti biografie delle star del melodramma tra sacrifici, gossip e rivalità. L’occasione era il matrimonio tra Cristina di Lorena con il granduca Ferdinando de Medici, la location la meravigliosa sala degli Uffizi, in quel 2 Maggio 1589 nel cantare un intermezzo sul “Potere della musica” Vittoria Archilei ascese per la prima volta al rango di “divina monodista”. Le cantanti “da Corte e da camera” dovevano a quei tempi battersi con l’abitudine di usare castrati en travesti per impersonare i ruoli femminili, usanza pervicace e forse del tutto abbandonata solo dopo la riforma gluckiana. Nel Settecento i ruoli virtuosistici vengono così assunti totalmente dalle divine del belcanto che divengono anche muse dei compositori. Sarà la musa di Händel, Francesca Cuzzoni, a scatenare una delle prime rivalità femminili che dividevano i loggioni  in vere e proprie fazioni. Il 6 giugno 1727, durante l’ultima replica dell’Astianatte di Giovan Battista Bononcini, la “Parmigianina” (Cuzzoni) e la divina Faustina Bordoni presero a tirarsi i capelli, distruggendo le costose acconciature e azzuffandosi come gatte… Davvero una performance memorabile. E se Mozart da giovanissimo venne folgorato dalle note sovracute di Lucrezia Agujari “la Bastardella” tanto da riportarle su pentagramma per raccontarle alla sorella Nannerl, sarà Rossini, nell’Ottocento a forgiare e definire le divine del canto lirico, arruolandole poi al Théâtre italien. Henriette-Clementine Meric-Lalande, Giuditta Pasta, Adelaide Borghi-Mamo, Olimpia Pelissier: se i nomi delle “rossiniane” ci dicono poco, nel Novecento lo divine diverranno icone di fama globale.
Basti pensare alla stella più vivida: Maria Callas. “Divina dai tre registri”, colei che “aveva il dramma nella voce”, la prima “soprano drammatico di agilità” viene qui indagata in tutte le tappe della sua carriera. Maria Callas duellò con Renata Tebaldi, venne ammirata da Leonard Bernstein, fece innamorare Onassis e incarnò l’ideale Medea di Pasolini. Una vita artistica incredibile, che Tomasino analizza andando oltre i gossip. Il rapporto con Pier Paolo Pasolini, per esempio, fu, contro ogni previsione, causa di una rinascita intellettuale per Maria e anche il regista si “innamorò” di lei fino a dedicarle dei versi tra i più belli mai scritti. Una delle divine più recenti, Anna Nebtrebko, venne notata, come in una fiaba, poco meno che ventenne mentre puliva il pavimento del teatro Marinskij dal Maestro Gergiev. Grazie alla sua voce sublime e alla presenza scenica in pochi anni è diventata “Anna La Grande” naturalizzata Viennese e contesa in tutti i teatri del mondo. Il divismo della Netrebko è arrivato al punto di richiamare l’attenzione del regista e coreografo Vincent Paterson (già regista di Mickael Jackson, Madonna e Björk) che nel 2003 ha voluto immortalarla nel video, strutturato sulla falsariga dei video pop, Anna Netrebko – The Woman. The Voice. Forse oggi le divine sono state eclissate dalle attrici, ma la storia della soprano “venuta dal freddo” dimostra come una Norma o una Regina della notte possano essere addirittura più indimenticabili dei personaggi di film hollywoodiani. Dopotutto, tra 200 anni, chi interpreterà più questi ruoli? Le interessanti storie delle divine qui raccontate, vanno lette anche nell’ottica del lascito della cultura italiana nell’ambito della lirica. Un primato secolare che stiamo forse perdendo, ma che di sicuro è bene conoscere e ricordare.

Renato Tomasino ordinario di Teatro presso l’Università di Palermo, direttore e fondatore del nuovo DAMS, Presidente e Fondatore del Laboratorio Universitario Multimediale e dell’annesso Archivio dello Spettacolo grazie a finanziamenti europei, è stato programmista RAI, regista filmico, critico teatrale del Giornale di Sicilia, critico cinematografico e condirettore delle riviste Filmcritica, Fiction, The Rope; redattore de L’Astrolabio, Prova Radicale, l’Acquario; collaboratore di Sipario, Rinascita, Nuove Effemeridi e dei quotidiani L’Ora, il Mediterraneo, l’Avanti. Già Membro del Consiglio del Teatro Biondo- Stabile di Palermo, consulente culturale del Teatro Nazionale Argentina di Roma ha pubblicato decine di monografie e la grande Storia del Teatro e dello Spettacolo (Palumbo 2001).

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