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mercoledì 5 aprile 2017

SONO DIPENDENTE DAL SESS0', un'altra ex gieffina entra nel mondo del P0RN0

COMD'ARTE 2017 V EDIZIONE PRESENTA HAPPY DIFFERENT. PER UNA FILOSOFIA DEL BENESSERE (I Quaderni del Bardo Edizioni) DI ALESSANDRA PELUSO























Comd'arte 2017: torna la mostra d'arte di Comdata Eventi a Lecce. Arte e lavoro s'incontrano, nell'attesissimo appuntamento made in Salento che spalanca le porte alla creatività. Torna "COMD'Arte", mostra d'arte collettiva giunta alla sua quinta edizione, che raggruppa le opere a firma dei dipendenti della sede leccese di Comdata e di artisti esterni, pronti a regalare suggestioni particolarissime in un luogo che, per sua natura, muove l'impegno e la professionalità verso tutt'altra direzione. Anche la scrittura sarà protagonista con “Happy different. Per una filosofia del benessere (I Quaderni del Bardo Edizioni) di Alessandra Peluso insieme a Osvaldo Piliego e Valentina Perrone. Venerdì 7 aprile 2017, ore 20.00 - COMDATA, via De Mura, Lecce


HAPPY DIFFERENT: un modo diverso per essere felici, una felicità differente, o un differente modo di approcciarsi alla felicità. Quante possibilità ci presenta la vita, molteplici soluzioni: sta a noi scegliere quella più adeguata per renderci felici. Nella complessità dell'esistere, Alessandra Peluso afferma come il pensiero attraverso un excursus storico-filosofico sia un potente strumento per una vita consapevole. A sostegno di ciò, l'individuo, conoscendo il proprio Io e l'inconscio, diventa il protagonista della vita e non più la vittima; ecco allora, che, per scongiurare quest'ultima condizione, gli si offre l'opportunità di affidarsi alla consulenza filosofica, o al filosofo, o alla Sophia-Analisi e comprendere che ciascuno è artefice di se stesso. Attrae persone, crea relazioni benefiche solo se ha ben compreso quanto sia autorevole la mente umana. Sta a noi la scelta! Sta a noi trovare la risposta! Sta a noi essere Happy Different!!!


Alessandra Peluso è nata a Leverano (Lecce), filosofa, poetessa, critico letterario. Collabora con l'Università del Salento (Bioetica e Filosofia politica). La prima raccolta di versi è “Canto d'Anima Amante” (2010), "Ritorno Sorgente" (2013), “Sul Boxer del Nonno verso la Poesia” (2016).

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Guida alla letteratura esoterica a cura di Claudio Asciuti

martedì 4 aprile 2017

Pray for … St. Petersburg: 11 victims

Pray for ... Una preghiera per ... Une prière pour ... Ein Gebet für ...Una oración por ...: Pray for … St. Petersburg: 11 victims

Dave East - Paper Chasin ft. A$AP Ferg

Etana - Richest Girl (Official Music Video)

IT | il primo spaventoso trailer italiano

Valerian e la città dei mille pianeti | Nuovo Trailer Italiano

Claudio Sona a Verissimo: con Mario Serpa problemi intimi

Wilbur Smith "L' ultimo faraone" (Longanesi) - booktrailer

Daniela Palmieri e il suo libro “Con tutto il cielo in gola” alla Biblioteca Rizzo di Cavallino (Lecce)























Sarà presentato il 6 aprile 2017 alle ore 18,00  presso la Biblioteca Comunale di Cavallino  (Lecce) G. Rizzo in via Amendola il libro di Daniela Palmieri dal titolo “Con tutto il cielo in gola” edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno. Presenta l’autrice il giornalista Giuseppe Pascali. Interviene l’editore Stefano Donno. “Con tutto il cielo in gola” di Daniela Palmieri edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno è un romanzo sociale, ambientato nella contemporanea città di Lecce. L’autrice, con uno stile semplice e scorrevole, dal ritmo incalzante, racconta le vicende di confine della così nota “zona 167”. Con estrema sincerità Daniela dipinge i volti, le anime e i pensieri turbinosi dei vari personaggi, impegnati a superare le difficoltà che il destino ha posto sul loro cammino. Attorno ai protagonisti ruotano numerosi personaggi, la cui vita è scandita da gesti quotidiani, dagli stessi volti e luoghi in cui ritrovarsi, dalle stesse chiacchiere, dalla storia che sembra ripetersi uguale per tutti, fatta di sconfitte, di frustrazioni e fatica. Le loro vite girano su se stesse e si intrecciano con quelle di Antonio e Matilda. Il primo è un quarantenne deluso e sconfitto dalla vita. Era una “promessa”, avrebbe potuto fare grandi cose, ma, con la scomparsa del padre perde tutto: non solo l’affetto del genitore, ma persino se stesso, il proprio futuro e le speranze. Anche la morte prematura del padre di Matilda cambia completamente la vita della sedicenne. La madre, per pagare i creditori vende tutto, abbandona la casa e il lusso in cui vivevano e si trasferisce, con le due figlie e la nonna, in un quartiere che odora di disperazione e povertà. Uno spazio urbano dove ciascuno sembra condurre la propria esistenza incurante della sofferenza altrui, dove il grigio pervasivo sembra l’unico colore in grado di soffocare qualsiasi possibilità di slancio. Tutto questo fino a quando lo sfratto nudo e crudo di una famiglia in difficoltà “sveglia” gli abitanti della “167”,  e li porta fuori per strada a lottare per una causa. Certo, ciascuno per un motivo differente: chi per sentirsi parte di un qualcosa di grande, chi per farsi perdonare un omissione una negazione, chi per farsi notare dall’uomo di cui è segretamente innamorata, chi semplicemente perché non ha altro da fare. E allora per tutto il quartiere si sente una certa “aria di rivoluzione” …   da respirare a pieni polmoni senza se e senza ma!

Daniela Palmieri è proprietaria dell’omonima libreria, una delle più antiche di Lecce. Ha scritto “La Cerva” per Besa Editrice “Parole in prestito” per iQdB edizioni.  

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Gabry Ponte feat. Danti - Tu Sei

lunedì 3 aprile 2017

MC Bilal - Arm & reich (Official Video)

Victoria Monet - Ready

Underworld: Blood Wars | Nuova Clip "Tenterò di non ucciderti"

Marco Liorni parla di Paola Perego: lo sfogo del conduttore tv contro ch...

Amici 2017, l'ultimatum di Morgan a Lo strego: finisce male la lite tra ...

Federico Moccia, Tre volte te - Il ritorno di Babi, Step e Gin

L' aristocrazia nera di RIccardo Tristano Tuis

Storia dell'alchimia di ERIC JOHN Holmyard

venerdì 31 marzo 2017

Da dove la vita è perfetta di Silvia Avallone (Rizzoli)



C'è un quartiere vicino alla città ma lontano dal centro, con molte strade e nessuna via d'uscita. C'è una ragazzina di nome Adele, che non si aspettava nulla dalla vita, e invece la vita le regala una decisione irreparabile. C'è Manuel, che per un pezzetto di mondo placcato oro è disposto a tutto ma sembra nato per perdere. Ci sono Dora e Fabio, che si amano quasi da sempre ma quel "quasi" è una frattura divaricata dal desiderio di un figlio. E poi c'è Zeno, che dei desideri ha già imparato a fare a meno, e ha solo diciassette anni. Questa è la loro storia, d'amore e di abbandono, di genitori visti dai figli, che poi è l'unico modo di guardarli. Un intreccio di attese, scelte e rinunce che si sfiorano e illuminano il senso più profondo dell'essere madri, padri e figli. Eternamente in lotta, eternamente in cerca di un luogo sicuro dove basta stare fermi per essere altrove. Silvia Avallone ha parole come sentieri allungati oltre un orizzonte che davamo per scontato. Fa deflagrare la potenza di fuoco dell'età in cui tutto accade, la forza del destino che insegue chi vorrebbe solo essere diverso. Apre finestre, prende i dettagli della memoria e ne fa mosaici. Sedetevi con lei su una panchina e guardate lontano, per scoprire che un posto da dove la vita è perfetta, forse, esiste.

Oh Wonder - Ultralife (Official Audio)

The Get Down - Break The Locks (Official Video)

Red Sun Rising - Uninvited (Official Music Video / Explicit)

Personal Shopper | Kristen Stewart tra fantasmi e alta moda nel trailer ...

Antologia di poeti contemporanei. Tradizioni e innovazione in Italia a cura di Daniela Marcheschi (Ugo Mursia Editore)



Chi sono i poeti più significativi del nostro tempo? Travolti dall'iperproduzione amplificata dai nuovi media, disorientati dalla latitanza dei critici, spesso i lettori di poesia si muovono confusi tra le pagine, privati di solidi strumenti di analisi e valutazione. Questo volume, firmato da Daniela Marcheschi, uno dei critici oggi più autorevoli, propone l'opera di 21 poeti italiani, giudicati variamente rappresentativi e validi da molteplici angolazioni; di ciascuno fornisce un profilo bio-bibliografico e critico fondamentale per comprenderne genesi ed evoluzione dell'opera artistica. Il risultato è un'antologia in prima persona che, non solo, riapre il dibattito sulla poesia italiana di oggi su basi critiche rinnovate, ma fornisce al lettore le linee-guida per comprendere caratteristiche e peculiarità del "movimento" poetico italiano. Un'opera che parla al pubblico, ai poeti e al mondo della critica.

“The Doors” – The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) all’Associazione Culturale "Musica e dintorni"






















“The Doors” – The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato DOMENICA 2 APRILE 2017 alle ore 18,30 presso l’Associazione Culturale "Musica e dintorni", via Gorgoni 16, a Cavallino (LE) da Stefano Donno e Leda Cesari.
“Ci vuole coraggio. Sì, ci vuole molto coraggio nel chiedermi di scrivere una prefazione a un libro su di una band degli anni ’60. Perché, anche a voi che leggete, qual è il primo pensiero che vi viene in mente? Sicuramente uno di quegli insopportabili gruppi frikkettoni, hippie, pacifisti, lenti e insulsi sul modello di Mamas&Papas o Jefferson Airplane (ne sono certo). Per fortuna, anche in quegli anni terribili dal punto di vista musicale qualche luce affiorava nel buio. E, forse, una luce più di tutte, quella di The Doors! Ed è di questa luce che questo libro vi parla. Meglio, ve la racconta. E Giuseppe Calogiuri, conoscendo questa mia debolezza, ha saputo trovare lo strumento e il coraggio giusto. Ma, forse, è necessario andare per ordine… Il 4 gennaio 1967 The Doors pubblicano il loro primo album omonimo. Non siamo in un anno qualsiasi, quel 1967 segnerà la storia degli Stati Uniti, prima, e dell’intero mondo occidentale, poi. Già da qualche anno le forze armate di Washington combattono lontano da casa una guerra non ufficiale. Dall’inizio del suo mandato presidenziale, il “progressista” John F. Kennedy ha cominciato a prendere i ragazzi del suo paese per scaraventarli dall’altra parte del mondo. The Golden One (citando The Human League), figlio di una famiglia arricchitasi spropositatamente grazie al commercio illegale di alcol, ha precipitato gli Stati Uniti nel fango del Vietnam. Il suo successore, Lyndon B. Johnson, ha continuato il lavoro. Anzi, lo ha portato alle estreme conseguenze. Il 7 agosto 1964, il Congresso americano – approvando la H.J. Res. 1145 (conosciuta come la “Risoluzione del Tonchino”) – ha consegnato al Presidente un assegno in bianco per portare le truppe ovunque ritenesse necessario. È l’inizio della presidenza imperiale. E’ anche l’inizio, in pratica, della coscrizione obbligatoria per i giovani americani. Quella carne fresca serve. È indispensabile per combattere nelle paludi e nelle giungle del sud-est asiatico. Nel 1968, saranno ben 500.000 i soldati impiegati in Vietnam (con infiltrazioni anche in Cambogia e Laos per inseguire i charlie). In questo clima, le Università sono le istituzioni che, più di altre, risentono della guerra. I ragazzi che “vincono” alla perfida lotteria della coscrizione hanno solo tre scelte: 1) accettare l’arruolamento; 2) scappare, magari in Canada (come Jack Nicholson); oppure 3) scegliere la strada dell’obiezione di coscienza. La terza è una scelta difficile, ti mette fuori dalla società e, per questo, ci vuole un coraggio enorme. Un campione sportivo all’apice della carriera rifiuterà più volte l’arruolamento e il 20 giugno del 1967 sarà giudicato colpevole di tradimento. Quell’uomo era Muhammad Ali! Una nuova strada doveva essere trovata. E qui la musica sarà fondamentale come mezzo di aggregazione per tutti coloro i quali volevano fare qualcosa. Il 1967 regalerà alla costa occidentale degli Stati Uniti la Summer of Love e al Vecchio Continente la spinta alla rivolta studentesca, che in Europa inizierà nel maggio dell’anno dopo. La scintilla partita dall’Università di Berkeley, in California, diventerà fiamma viva in altri atenei, per trasformarsi in incendio a Parigi. Il Monterey Pop Festival del giugno 1967 sarà il pretesto che permetterà agli studenti di unirsi, confrontarsi e cogliere tutti i segnali che artisti come Jimi Hendrix o The Who sputavano dal palco. Segnali che, in un modo o in un altro, volevano dire rabbia. Beh, The Doors sono figli e, insieme, strumento di quella rabbia e di quella società americana che è confusa e terrorizzata dai suoi stessi leader. Una società che ha visto cadere i propri miti politici con l’assassinio di Kennedy, o quelli sportivi, con l’arresto di Ali, e che vede, continuamente, partire i propri ragazzi verso luoghi lontani e impronunziabili per tornare, poi, in casse avvolte dalla bandiera a stelle e strisce. Una generazione di giovani e adolescenti che si rifugia sempre più nelle droghe. Magari nuove droghe come l’LSD, che aprono nuove porte. E queste porte sono quelle già narrate da William Blake e che Jim Morrison, Ray Manzarek, Robby Krieger e John Densmore faranno proprie e attraverseranno con l’arroganza, l’incoscienza e la rabbia dell’età. Arroganza, incoscienza e rabbia che non si possono non condividere e abbracciare. Abbracciare anche da parte di chi, come me, è cresciuto con e nel punk, prima, e nella new wave, dopo. Un triade di valori e sentimenti che tutti insieme risiedono in quella prima prova discografica e che, qui, Giuseppe Calogiuri analizza e descrive con sapienza tecnica assolutamente invidiabile (almeno da parte di chi crede che conosciuti due accordi si possa e si debba formare una band!). Quello che avete tra le mani non è un ennesimo libretto sulla band di Los Angeles, no. Sono pagine che vi faranno fare un passo avanti sulla strada della conoscenza di un album fondamentale. Un disco con veri gioielli. E alcuni sono gioielli sfrenatamente gotici: come non citare la bellezza fulminante di The Crystal Ship. Pezzo che, per il chiaro riferimento a leggende celtiche, avrebbe sicuramente fatto innamorare i membri della Confraternita Pre-raffaellita di vittoriana memoria. Il dolore che trasuda freddo e umido da End of the Night o l’incestuoso sangue che sgorga da The End. Pezzo, quest’ultimo, che non può non ricordare In Cold Blood di Truman Capote e a causa del quale, soprattutto, sono certo, il Re Inchiostro Nick Cave avrebbe venduto l’anima per poter scrivere una murder ballad come quella. Insomma, ora basta, inutile aggiungere altro. Giuseppe Calogiuri vi ha invitato, vi ha aperto le porte e, come avrebbe cantato Ian Curtis: “This is the Way… step inside!” (Prefazione di Daniele De Luca)

Giuseppe Calogiuri (1978) è nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli artisti. Alla professione affianca l’attività di chitarrista ed ha all’attivo un decennio di militanza nella prima tribute band salentina dei Doors, con la quale ha portato il sound della band di Los Angeles in giro per la Puglia. Giornalista e scrittore, tra i suoi lavori “Una buona giornata” (premio “Corto Testo”), “Tramontana” (Lupo Editore, 2012), “Cloro” (Lupo Editore, 2016).

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