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venerdì 31 marzo 2017

“The Doors” – The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) all’Associazione Culturale "Musica e dintorni"






















“The Doors” – The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato DOMENICA 2 APRILE 2017 alle ore 18,30 presso l’Associazione Culturale "Musica e dintorni", via Gorgoni 16, a Cavallino (LE) da Stefano Donno e Leda Cesari.
“Ci vuole coraggio. Sì, ci vuole molto coraggio nel chiedermi di scrivere una prefazione a un libro su di una band degli anni ’60. Perché, anche a voi che leggete, qual è il primo pensiero che vi viene in mente? Sicuramente uno di quegli insopportabili gruppi frikkettoni, hippie, pacifisti, lenti e insulsi sul modello di Mamas&Papas o Jefferson Airplane (ne sono certo). Per fortuna, anche in quegli anni terribili dal punto di vista musicale qualche luce affiorava nel buio. E, forse, una luce più di tutte, quella di The Doors! Ed è di questa luce che questo libro vi parla. Meglio, ve la racconta. E Giuseppe Calogiuri, conoscendo questa mia debolezza, ha saputo trovare lo strumento e il coraggio giusto. Ma, forse, è necessario andare per ordine… Il 4 gennaio 1967 The Doors pubblicano il loro primo album omonimo. Non siamo in un anno qualsiasi, quel 1967 segnerà la storia degli Stati Uniti, prima, e dell’intero mondo occidentale, poi. Già da qualche anno le forze armate di Washington combattono lontano da casa una guerra non ufficiale. Dall’inizio del suo mandato presidenziale, il “progressista” John F. Kennedy ha cominciato a prendere i ragazzi del suo paese per scaraventarli dall’altra parte del mondo. The Golden One (citando The Human League), figlio di una famiglia arricchitasi spropositatamente grazie al commercio illegale di alcol, ha precipitato gli Stati Uniti nel fango del Vietnam. Il suo successore, Lyndon B. Johnson, ha continuato il lavoro. Anzi, lo ha portato alle estreme conseguenze. Il 7 agosto 1964, il Congresso americano – approvando la H.J. Res. 1145 (conosciuta come la “Risoluzione del Tonchino”) – ha consegnato al Presidente un assegno in bianco per portare le truppe ovunque ritenesse necessario. È l’inizio della presidenza imperiale. E’ anche l’inizio, in pratica, della coscrizione obbligatoria per i giovani americani. Quella carne fresca serve. È indispensabile per combattere nelle paludi e nelle giungle del sud-est asiatico. Nel 1968, saranno ben 500.000 i soldati impiegati in Vietnam (con infiltrazioni anche in Cambogia e Laos per inseguire i charlie). In questo clima, le Università sono le istituzioni che, più di altre, risentono della guerra. I ragazzi che “vincono” alla perfida lotteria della coscrizione hanno solo tre scelte: 1) accettare l’arruolamento; 2) scappare, magari in Canada (come Jack Nicholson); oppure 3) scegliere la strada dell’obiezione di coscienza. La terza è una scelta difficile, ti mette fuori dalla società e, per questo, ci vuole un coraggio enorme. Un campione sportivo all’apice della carriera rifiuterà più volte l’arruolamento e il 20 giugno del 1967 sarà giudicato colpevole di tradimento. Quell’uomo era Muhammad Ali! Una nuova strada doveva essere trovata. E qui la musica sarà fondamentale come mezzo di aggregazione per tutti coloro i quali volevano fare qualcosa. Il 1967 regalerà alla costa occidentale degli Stati Uniti la Summer of Love e al Vecchio Continente la spinta alla rivolta studentesca, che in Europa inizierà nel maggio dell’anno dopo. La scintilla partita dall’Università di Berkeley, in California, diventerà fiamma viva in altri atenei, per trasformarsi in incendio a Parigi. Il Monterey Pop Festival del giugno 1967 sarà il pretesto che permetterà agli studenti di unirsi, confrontarsi e cogliere tutti i segnali che artisti come Jimi Hendrix o The Who sputavano dal palco. Segnali che, in un modo o in un altro, volevano dire rabbia. Beh, The Doors sono figli e, insieme, strumento di quella rabbia e di quella società americana che è confusa e terrorizzata dai suoi stessi leader. Una società che ha visto cadere i propri miti politici con l’assassinio di Kennedy, o quelli sportivi, con l’arresto di Ali, e che vede, continuamente, partire i propri ragazzi verso luoghi lontani e impronunziabili per tornare, poi, in casse avvolte dalla bandiera a stelle e strisce. Una generazione di giovani e adolescenti che si rifugia sempre più nelle droghe. Magari nuove droghe come l’LSD, che aprono nuove porte. E queste porte sono quelle già narrate da William Blake e che Jim Morrison, Ray Manzarek, Robby Krieger e John Densmore faranno proprie e attraverseranno con l’arroganza, l’incoscienza e la rabbia dell’età. Arroganza, incoscienza e rabbia che non si possono non condividere e abbracciare. Abbracciare anche da parte di chi, come me, è cresciuto con e nel punk, prima, e nella new wave, dopo. Un triade di valori e sentimenti che tutti insieme risiedono in quella prima prova discografica e che, qui, Giuseppe Calogiuri analizza e descrive con sapienza tecnica assolutamente invidiabile (almeno da parte di chi crede che conosciuti due accordi si possa e si debba formare una band!). Quello che avete tra le mani non è un ennesimo libretto sulla band di Los Angeles, no. Sono pagine che vi faranno fare un passo avanti sulla strada della conoscenza di un album fondamentale. Un disco con veri gioielli. E alcuni sono gioielli sfrenatamente gotici: come non citare la bellezza fulminante di The Crystal Ship. Pezzo che, per il chiaro riferimento a leggende celtiche, avrebbe sicuramente fatto innamorare i membri della Confraternita Pre-raffaellita di vittoriana memoria. Il dolore che trasuda freddo e umido da End of the Night o l’incestuoso sangue che sgorga da The End. Pezzo, quest’ultimo, che non può non ricordare In Cold Blood di Truman Capote e a causa del quale, soprattutto, sono certo, il Re Inchiostro Nick Cave avrebbe venduto l’anima per poter scrivere una murder ballad come quella. Insomma, ora basta, inutile aggiungere altro. Giuseppe Calogiuri vi ha invitato, vi ha aperto le porte e, come avrebbe cantato Ian Curtis: “This is the Way… step inside!” (Prefazione di Daniele De Luca)

Giuseppe Calogiuri (1978) è nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli artisti. Alla professione affianca l’attività di chitarrista ed ha all’attivo un decennio di militanza nella prima tribute band salentina dei Doors, con la quale ha portato il sound della band di Los Angeles in giro per la Puglia. Giornalista e scrittore, tra i suoi lavori “Una buona giornata” (premio “Corto Testo”), “Tramontana” (Lupo Editore, 2012), “Cloro” (Lupo Editore, 2016).

iQdB edizioni di Stefano Donno / Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 / 73107 Sannicola (LE) / Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
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giovedì 30 marzo 2017

Baby Bash - Break It Down (Official Video) ft. Too $hort, Clyde Carson

Peter Doherty - Kolly Kibber (Official Video)

Justin Bieber - Rockabye (Official Music Video)

IT | il primo spaventoso trailer italiano

Ambrosini: "Un futuro nel nuovo Milan? Non chiudo le porte"

CCN: Saverio Raimondo ritorna con la satira in tv e porta in studio Cicc...

David Beckham irriconoscibile: sfregiato e senza denti in King Arthur

La stregoneria oggi di Gerald Gardner

Il custode dei 99 manoscritti di Andrea Frediani (Newton Compton)



Roma, IX secolo d.C. Nei secoli più oscuri del Medioevo, i pontefici contendono il potere all'imperatore e alle famiglie patrizie. Quando in un'importante casa romana si consuma un terribile delitto, viene alla luce un complotto che ruota intorno a un misterioso manoscritto. È la Donazione di Costantino, un'arma in grado di conferire un incredibile potere a chiunque ne entri in possesso. Il suo custode è il bibliotecario Anastasio, un brillante cardinale che tutti vedono come il futuro pontefice. Aiutato da Giovanna, un'aristocratica in cerca di vendetta, Anastasio ha solo una settimana di tempo per evitare che il prezioso documento finisca nelle mani sbagliate, prima dell'incontro tra il re d'Italia e il papa, che potrebbe cambiare i destini del mondo. Ma i due devono anche lottare per la sopravvivenza di fronte a un uomo spietato e sanguinario, disposto a tutto pur di impossessarsene e far trionfare la sua fanatica visione del Cristianesimo. Un thriller pieno di colpi di scena, ambientato in una città spettrale dove imponenti chiese e palazzi aristocratici si alternano a ruderi e pascoli, chierici e laici di buona famiglia a derelitti ed emarginati, zelanti pellegrini a grassatori e assassini; è una Roma i cui abitanti vivono nella costante paura del castigo di Dio, sotto forma d'incendi, piene del Tevere, attacchi dei saraceni, influenza degli eretici ed epidemie di malaria: minacce che pendono costanti sul capo dei protagonisti...

mercoledì 29 marzo 2017

Spider-Man: Homecoming | Nuovo trailer in Versione Originale

He Is Legend - Air Raid (Official Video)

Calvin Harris ft Sia 2017 - Wild Control (Official Music Video)

Deep Purple - Perfect Strangers

Tiro al bersaglio. Un'indagine del commissario Lucchesi di Gianni Simoni (TEA)






















Una mattina, all’alba, lo squillo del telefono tira giù dal letto il commissario Lucchesi: c’è stata una rapina al quartiere milanese QT8 ai danni di un vecchio droghiere, rimasto ucciso da un colpo di fucile a canne mozze. Poche ore dopo, la Omicidi è di nuovo chiamata in gioco al gran completo: in un appartamento del centro un uomo è stato trovato morto, la testa spaccata da un colpo di martello. In entrambi i casi, le piste si moltiplicano: dietro l'apparente normalità delle due vittime, infatti, gli inquirenti scoprono verità torbide, una fitta rete di tradimenti e bugie, ricatti e sotterfugi, traffici illeciti e sporchi inganni... Per stilare una lista dei sospetti, c’è solo l'imbarazzo della scelta. Il commissario Lucchesi, pur amando muoversi da solo, questa volta sa che dovrà avvalersi della collaborazione di tutta la squadra. Nel frattempo, un dramma personale travolge la sua compagna, Lucia Anticoli, e tra loro nulla potrà più essere come prima... È una Milano amara e violenta la protagonista di questo nuovo romanzo di Gianni Simoni, dove tra i muri delle case si consumano in silenzio delitti squallidi, terribili, prodotti da una triste combinazione di solitudine, povertà e delinquenza spicciola.

Deep Purple, nuovo album e (forse) ultimo tour: "I talent? Nulla a che f...

Diodato racconta "Cosa siamo diventati": "In questo disco mi sono messo ...

Il Commissario Montalbano, curiosità sull'episodio La vampa d’agosto

Il mistero del re del mondo di Luigi Pruneti

Il Tempio locus universalis

martedì 28 marzo 2017

Ricardo Montaner - Un Hombre Normal (Official Video)

Justin Bieber ft. ZAYN & Shawn Mendes - Right (Official clip) New song 2017

fizo - The Story Goes [Official Video]

Maria Grazia Cucinotta "A un ladro sparerei"

Andreas Scholl: Largo di Handel : Ombra mai fu : Aria da Xerxes HWV 40 -...

L'Onore e il Rispetto, Gabriel Garko: l'incontro con Bo Derek e i proget...

Le Easter Eggs della Disney- svelati anche i segreti del film La Bella e...

Sete di Jo Nesbø. Traduttore: E. Kampmann (Einaudi)
























Harry Hole è tornato. Il nuovo thriller dall'autore crime piú famoso al mondo. «Il tuo vero te stesso è qui ora, Harry. E si chiede se devi uccidere oppure no. Adesso tocca a te decidere se una persona deve vivere o morire, e godi. Conosci la sete, ammettilo, Harry. E un giorno berrai anche tu». A tre anni dalle nozze con Rakel, Harry Hole, ormai vicino alla cinquantina, sembra aver trovato un suo equilibrio e la forza per tenersi alla larga dai guai. Da tempo ha chiuso con l'alcol e per lui non ci sono piú casi e indagini sul campo, solo un tranquillo incarico come docente alla scuola di polizia di Olso. Ma in città due donne vengono uccise nella propria abitazione a distanza di pochissimi giorni, e una terza viene ritrovata ferita sulle scale di casa. A collegare le vittime, il fatto che tutte e tre fossero iscritte a Tinder. E un segno inconfondibile, quasi una firma raccapricciante, lasciata sui loro corpi.

I segreti perduti dei nazisti di Gary Hyland

lunedì 27 marzo 2017

Prince Royce, Shakira - Deja vu (Official Video)

JUSTICE LEAGUE - Trailer Italiano Ufficiale | HD

Natasha Bedingfield - "Let Go" (Official Video)

LA NATURA DELL'AMORE di John Burnside. Trad. Giuseppina Oneto (FAZI EDITORE)



Da una delle voci più note e celebrate della narrativa e della poesia del Regno Unito, un’opera potente e insieme intima, che fonde in maniera magistrale prosa e poesia, essay e memoir. Una riflessione intensa e poetica sull’amore e le sue possibilità, un inno alla natura selvaggia e libera presente in tutti gli uomini. Quando John per la prima volta si accorge che i testi delle canzoni d’amore che passano alla radio hanno un significato, capisce di essersi innamorato. È il suo incontro con l’amore e ha il volto di Madeleine – la cugina che lo incanta con le sue dita affusolate e le unghie dipinte, sempre diversa eppure sempre lei. Madeleine gli fa ascoltare I Put a Spell on You nella versione di Nina Simone, la cosa più bella che lui abbia mai sentito, e mentre suo padre si prepara a lasciare la Scozia per approdare a Corby, dove lo attende un lavoro in un’acciaieria, John è totalmente avvinto da quest’incantesimo, un incantesimo che si trasforma in ossessione e durerà tutta la vita. E in effetti Madeleine ricorre in tutto il libro: ogni donna che John incontrerà non sarà che un riflesso della cugina, la prima di una schiera celeste di misteriose e belle ragazze che infiammano la sua immaginazione – una sconosciuta che in un caffè gli canta una canzone, un’amica incontrata in un ospedale psichiatrico che danza davanti a lui nella sala da pranzo, e infine Christine, una ragazza di cui da giovane si era follemente innamorato ma che ha rifiutato senza mai spiegarsene la ragione. La natura dell’amore è uno scorcio lucido e disarmante sul modo in cui gli uomini vivono l’amore e un’indagine sulla natura inquietante dell’attrazione, che si dipana in un labirinto contorto di desiderio e rifiuto. In sottofondo la colonna sonora della vita di Burnside e le influenze culturali che hanno contribuito a plasmare la sua essenza: il jazz e la musica rock, la fotografia di Diane Arbus, i tristi paesaggi invernali del Nord della Norvegia e le abbuffate di LSD a Cambridge. Questo romanzo è più di un memoir, è un libro sulla memoria, cioè l’altra faccia dell’amore, in cui perdersi e trovarsi sono in fondo la stessa cosa.

John Burnside Nato nel 1955 a Dunfermline, in Scozia, è docente di scrittura creativa presso la University of St Andrews, a nord di Edimburgo. La sua vasta produzione poetica è stata insignita nel 2008 di uno dei più importanti premi di poesia del Regno Unito, The Cholmondeley Award, e la sua raccolta The Asylum Dance ha vinto nel 2000 il Whitbread Poetry Award. Ha inoltre scritto una raccolta di racconti e numerosi romanzi. Fazi Editore ha pubblicato il suo Glister (2010). È stato membro della giuria del Man Booker Prize. Vive nel Fife, in Scozia, con la moglie e i due figli.

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