Tutto ciò che mangiamo
lascia dei residui nelle pareti del tubo digerente, che finisce per irritarsi
o, nel peggiore dei casi, intasarsi. Pertanto il corpo si ritrova appesantito,
meno reattivo e più esposto a disturbi come mal di schiena, emicrania, insonnia
e problemi circolatori. Da oltre trent'anni il naturopata e osteopata Frank
Laporte-Adamski promuove un metodo alimentare finalizzato a trattare nel modo
migliore il "secondo cervello" che abbiamo nella pancia e da cui
dipendono non solo la digestione, ma anche il 70% delle funzioni del nostro
sistema immunitario. Qual è il principio alla base del Metodo Adamski?
Alimentarsi tenendo separati cibi a caduta veloce (30 minuti) e cibi a caduta
lenta (4-5 ore). È assolutamente da evitare l'abbinamento di alimenti lenti e
veloci: se questi vengono mescolati, i tempi di digestione aumentano
mostruosamente, l'apparato digerente non riesce a eliminare del tutto i
residui, e le tossine in accumulo vanno a danneggiare gli altri organi. Alla
cura dell'alimentazione Adamski suggerisce poi di accompagnare l'esercizio
fisico, che sollecita il diaframma, e i massaggi al ventre, essenziali per
riattivare la circolazione sanguigna e ridurre il gonfiore addominale. Il
Metodo Adamski si sta diffondendo a macchia d'olio e sono già diversi i
personaggi dello spettacolo, come Francesca Neri e Claudio Santamaria, che lo
seguono con enormi benefici.
In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As an Amazon Associate I earn from qualifying purchases
Cerca nel blog
giovedì 23 marzo 2017
mercoledì 22 marzo 2017
50 sfumature di Totò interviste sul Principe della risata di Gianfranco Ponte.Prefazione Nino Frassica. Introduzione Elena de Curtis per Odoya dal 31 marzo 2017 in libreria
56 interviste sul più
importante comico italiano di tutti i tempi, corredate da una breve biografia
iniziale e una intervista immaginaria “ma verosimile” all’interessato.
Gianfranco Ponte è community manager del gruppo Facebook I seguaci del principe
Totò seguito da più di diecimila fan e, con l’aiuto della famiglia de Curtis,
ha voluto pubblicare questo omaggio collettivo a Totò nel cinquantennale dalla
morte (15 aprile del 1967). Bud Spencer, Mario Donatone, Renzo Arbore, Lino
Banfi, Pippo Baudo, Carlo Croccolo, Franca Valeri, Totò Cascio, Giancarlo
Governi, Marco Giusti, Liliana De Curtis e Nino Frassica, che ha firmato il
testo introduttivo, raccontano le proprie esperienza con il principe della
risata tra aneddoti gustosi e riconoscimenti dell’importantissima influenza che
la sua comicità ha avuto sulle vite e le carriere di tanti. Lo spaccato di
un’epoca di grandi cinema e teatro in cui compaiono nomi come Magnani,
Rossellini, Pasolini e tanti altri.
H come Milano di Emilio de Rossignol per Meridiano Zero dal 31 marzo 2017 in libreria
Una delle più note ed
agghiaccianti ucronie italiane rivive grazie a una nuova edizione.
A Milano scoppia la
bomba atomica, un uomo e una giovane donna si trovano a fronteggiare la morte e la disperazione tra
la necessità di sfuggire alle radiazioni, quella di mantenere costanti le
proprie riserve di cibo, ma soprattutto di acqua pulita e sfuggire al cane
mangia cane che la piccola apocalissi ha causato. Con un retroscena sexy in cui
alla solidarietà i due protagonisti aggiungono l’attrazione erotica da “ultimi
uomini sulla terra” ⎼
che echeggia le atmosfere dei film italiani dell’epoca ⎼ questo spaccato della
società postatomica meneghina restituisce tutti i dubbi e le frustrazioni
attuali. Sono forse gli immigrati più adatti di “noi” a gestire le situazioni
di crisi? E non sono forse i medici a decidere chi si salva e chi no? Il
relativo benessere di cui godiamo è un fragile paravento? Un horror con un
presupposto fantascientifico, una discesa agli inferi senza ritorno che fa
tanto più rabbrividire quanto più l’ambientazione ci è famigliare. Un piccolo
cult che non può mancare nella libreria dell’appassionato di letteratura di
genere, soprattutto se milanese.
martedì 21 marzo 2017
Il minuto di silenzio. La storia del calcio attraverso i suoi eroi di Gigi Garanzini (Mondadori)
Gigi Garanzini, una
delle penne più nobili del giornalismo sportivo, costruisce con arte una storia
lirica del calcio mondiale. Un'impresa romantica, un libro scritto in stato di
grazia, lieve come un fiore posato sulla tomba di un eroe.
"Dove sono Mumo,
Lev, Helenio, George e Omar, l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il
rissoso? Tutti, tutti, dormono sulla collina. I cinque aggettivi sono quelli
del secondo verso di Edgar Lee Masters. I personaggi, tolto Jascin che ci sta
dentro in pieno, sono invece adattati con un pizzico di disinvoltura perché
l'abulìa di Mumo Orsi era saltuaria assai, la buffonaggine del mago Herrera una
componente studiata e coltivata del suo carisma. Mentre i vizi di Best e il
caratteraccio di Sivori non ne hanno impedito l'ingresso nella galleria dei più
grandi. La collina su cui dormono è una Superga dell'anima. Il rimando a Spoon
River, deferente e inevitabile, spero non spudorato, si ferma qui. Questa è una
semplice passeggiata della memoria, coltivata negli anni e immaginata con un
centinaio di garofani rossi. La storia del calcio l'hanno scritta davvero in
tanti. Un fiore e un minuto di silenzio per ciascuno. Ma silenzio-silenzio,
senza che a funestarlo arrivi il bell'applauso di cui la società dello spettacolo
non sa più fare a meno. Un minuto. Due-tre nel caso dei personaggi più
straripanti: è quanto serve alla lettura di ciascuno dei ritratti. Per
ricambiare le emozioni che hanno regalato a generazioni di appassionati. E
insieme per riviverle, per continuare a tramandare le loro gesta, le imprese, e
perché no, le umane debolezze. Tutti, tutti, dormono dunque sulla collina del
football. Ragazzi come Meroni e Scirea, vecchie glorie come Di Stéfano e
Matthews, cantori come Brera e Galeano. Se il calcio è rimasto di gran lunga il
gioco più bello del mondo lo deve innanzitutto a loro: e ai tanti altri che è
stato emozionante scoprire o riscoprire. Quand'eran giovani e forti ci hanno
fatto battere il cuore."
lunedì 20 marzo 2017
venerdì 17 marzo 2017
Propizio è avere ove recarsi di Emmanuel Carrère. Traduttore: F. Bergamasco (Adelphi)
Una fondamentale via di
accesso al laboratorio dell'autore, e soprattutto un appassionante autoritratto
involontario. «Il fatto è che sino a pochi anni fa mi sembravano di una
imperdonabile e piatta volgarità la presenza invadente di Balzac nei suoi
libri, i suoi commenti, le sue opinioni su tutto - spesso bizzarre, qualche
volta idiote - e la sua petulante presunzione. Invece in questo momento (ma
l'ago della bilancia può ancora tornare a pendere dall'altra parte) trovo
piatti e - in un modo loro caratteristico, più velato e di conseguenza più
imperdonabile - volgari gli illustri scrittori di stretta obbedienza
flaubertiana, ossessionati dall'impersonalità e dalla perfezione formale di
libri che si reggonosolo sulla forza dello stile.».
«Propizio è avere ove
recarsi» è una delle risposte che fornisce, quando lo si interroga, l'I Ching,
l'antico libro oracolare cinese. Seguendo questa preziosa indicazione, Emmanuel
Carrère è partito innumerevoli volte, con una meta e uno scopo sempre diversi
(e non necessariamente scelti da lui): è andato nella Romania del dopo
Ceausescu sulle tracce del conte Dracula, nei tribunali della «Francia
profonda» a seguire processi per atroci delitti, nella Russia di Putin a
immergersi nell'infinito caos del postcomunismo, al Forum di Davos a
«chiacchierare» con i potenti della terra, nel Nord dello Stato di New York a
incontrare il fantomatico «uomo dei dadi» - imbattendosi non di rado in storie
e personaggi sorprendenti, e a volte sconvolgenti, che avrebbero offerto
materia a L'Avversario, Un romanzo russo, Limonov. Negli stessi anni faceva
anche altri viaggi, per così dire, attorno alla sua mente: inventando soggetti
di film che non avrebbe mai girato, riflettendo sul proprio modo di fare
letteratura, scoprendo libri folgoranti o rileggendone altri immensamente
amati. Questo, e molto altro, è ciò che troviamo nei testi qui raccolti, molto
diversi tra loro eppure legati da un tono riconoscibilissimo e peculiare - a
riprova di quanto Carrère ha sempre sostenuto, ossia che gli sembra vano
contrapporre letteratura e giornalismo, e quel che gli importa è scrivere un
reportage nello stesso modo in cui scrive i suoi libri: «alla prima persona,
menando il can per l'aia e raccontando le cose in maniera un po' sinuosa».
Iscriviti a:
Post (Atom)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
Cerca nel blog
-
E’ accaduto già con un altro caso letterario: il “Necronomicon” di Howard P. Lovecraft. Il dibattito ancora oggi tutt’altro che conclu...
-
Di cosa siamo veramente responsabili? Qual è il margine di libertà delle nostre azioni, anche di quelle che crediamo dipenda...
-
Il movimento MODERATI 2.0 PER LE LIBERTA’ trae le sue origini dalla rete e si riallaccia al movimento politico internazionale pirata...