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mercoledì 15 febbraio 2017

Michele Zarrillo - Mani Nelle Mani (Sanremo 2017)

Valentina Sampaio, prima modella transgender su Vogue - Magazine - Showbiz - quotidiano.net

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Francesco: la pace non è priva di sofferenze o delusioni - La Stampa

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Cattelan, ecco il mio late show all'italiana - Tv - ANSA.it

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Harrison Ford rischia la morte: atterraggio sulla pista sbagliata

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Scandalo all'Isola dei famosi 2017: gesto omofobo in diretta tv

Scandalo all'Isola dei famosi 2017: gesto omofobo in diretta tv

Guida al cinema erotico e porno. Dal cinema muto ad oggi di Alessandro Bertolotti (Dal 3 marzo 2017 per Odoya)

Scordatevi You porn e Porn Hub, nel lato erotico della settima arte “i migliori registi creano un intreccio, per lo meno un’atmosfera, ritardando quanto più possibile l’evento tanto atteso: l’atto sessuale.  È la costruzione di una storia a creare le premesse necessarie per una delle principali molle erotiche: l’infrazione dei tabu". Sgombrato il campo dalle velleità del porno 2.0, l’autore ci conduce alla scoperta di una cultura cinematografica che ha origini antiche. Se nel 1913 spetta a Mario Caserini il primato italiano del genere, in Francia Ferdinand Zecca (uno dei fondatori della Pathé) firma Un drame à Venise (commedia condita con scene esplicite) già nel 1906. Les Vampires (1915) di Louis Feuillade, forse primo esempio di erotismo gotico, faceva impazzire Breton e i surrealisti, mentre furono numerosi i film espressionisti tedeschi innervati di sensualità e scene esplicite, uno tra tutti Ombre ammonitrici (Schatten – Eine nachtliche Halluzination, 1923) di Arthur Robison. Prima che il famigerato codice Hays (1930) venisse posto a freno, Hollywood aveva già le sue attrici erotiche d’elezione come Theda Bara e Mae West. E Tod Browning (ricordato per Freaks, recentemente ristrutturato e ridistribuito nelle sale) firmò il più inquietante melodramma erotico del cinema muto, ovvero Lo sconosciuto (The Unknown) nel 1927. Con lo svilupparsi della settima arte l’erotismo non venne accantonato ed è affascinante ritrovare la tematica in moltissimi capolavori che tutti abbiamo frequentato come Ultimo tango a Parigi, Eyes Wide Shut o nei film di Luchino Visconti. Come per moltissimi aspetti dell’esistenza, la rivoluzione dei costumi sessuali avvenne negli anni Sessanta. L’autore decide tra gli altri di valorizzare il lavoro di Nagisa Ōshima che, firmando capolavori come Racconto crudele della giovinezza (Seishun zankoku monogatari, 1960 Diario di un ladro di Shinjuku (Shinjuku dorobo nikki, 1968) e Ecco l’impero dei sensi, viene accostato per certi versi (poetica dell’incomunicabilità giovanile) ad Antonioni, mentre per altri (erotismo estetizzante) alle xilografie di Utamaro e Hokusai. Data una struttura a macro capitoli che comprende Passione, Matrimoni e Tradimenti, Primi amori, Orge e Sesso e Violenza, Bertolotti si sofferma sui mille rivoli del genere erotico, andando a mettere in luce anche, per fare un esempio, i primi film dedicati all’omosessualità. Spetta alla Germania e all’ l’Aufklarungsfilm, la casa di produzione che si occupava di tematiche scottanti come sesso e droga, l’onore di aver realizzato e distribuito il primo film a difesa della causa omosessuale ovvero Diverso dagli altri (Anders als die Andern, 1919), diretto da Richard Oswald. Ma tra i film dedicati all’erotismo omo si annoverano dei nomi eccellenti come Jean Genet con Un chant d’amour del 1950, o Andy Warhol o Rainer Werner Fassbinder… Non manca un fitto elenco di produzioni pornografiche post Gola Profonda (film che fece da spartiacque) e che videro il lavoro di grandi autori come Lasse Brown o Walerian Borowczyk e innovatori come Wakamatsue e John Stagliano. L’altro lato della collina e della produzione Hollywoodiana, ovvero quella che compete a questo volume, è anche nota per il gossip e i retroscena. Nota la comune parabola di Linda Lovelace (Gola Profonda) e Marilyn Chambers (Dietro la porta verde) dapprima star globali, in seguito autrici di discutibili e discussi memoir e infine drogate o alcolizzate…La storia di questo genere non è solo fatta di delicati film svedesi sui primi amplessi di biondi ragazzini... Una completa, ritmata e dotta cavalcata nei più stimolanti anfratti di un genere ormai trasfigurato che saprà appassionare esperti, amatori e amanti

Alessandro Bertolotti (1960), scrittore e regista (per la RAI), è considerato uno dei più grandi collezionisti di letteratura erotica. Autore di Livres de nus (2007), storia dei libri fotografici di nudo, pubblicato con successo in Francia, Italia e Stati Uniti. Nel recente Curiosa. La Bibliothèque érotique (2012) ha raccontato i libri più rari della sua collezione. Per Odoya ha già pubblicato Guida alla letteratura erotica (2015).


martedì 14 febbraio 2017

Sia - We Can Hurt Together [Lyrics Video]

Beata Ignoranza: la clip Siamo tutti connessi - Notizie sul Cinema - VOTO 10

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Jackie: ecco le prime due clip italiane del film con Natalie Portman - BadTaste.it

Jackie: ecco le prime due clip italiane del film con Natalie Portman - BadTaste.it: Sono online le prime due clip italiane tratte da Jackie, il biopic a diretto da Pablo Larrain con protagonista Natalie Portman

Michele Bravi: "Io, cigno nero dei talent, non ho più paura di sbagliare" - Tgcom24

Michele Bravi: "Io, cigno nero dei talent, non ho più paura di sbagliare" - Tgcom24

La paura della fuoriclasse ai Grammy, Adele vince tutto e poi si inceppa - IlGiornale.it

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Isola dei Famosi, Bettarini: mazzo di rose rosse per la Mello

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Tomàs di Andrea Appetito (Effigie)



Speravo che si aprisse sotto di me un baratro, un inferno in cui nascondermi e da cui rinascere dopo molte generazioni. In una città sul mare il sogno di un autocrate ambizioso e senza scrupoli sta per realizzarsi. L'apparizione di una nave misteriosa segna l'inizio di un'ondata di violenza che scuote la città fino alla sua distruzione. Sette personaggi ne raccontano gli ultimi eventi con punti di vista diversi. Ciò che li accomuna è il loro rapporto con Tomàs, un ragazzo scomparso all'improvviso proprio dopo l'apparizione della nave. Tomàs è il tassello mancante di una trama che vede coinvolti il passato dell'autocrate e l'organizzazione dei suoi oppositori. Sullo sfondo, una storia d'amore perduto dai risvolti inquietanti...

lunedì 13 febbraio 2017

Marco Masini - Spostato di un secondo - Sanremo 2017

Kong: Skull Island, immagini inedite in un nuovo, spettacolare spot - BadTaste.it

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Francesco Gabbani, l’amore si chiama Dalila Iardella il suo Occidentali’s Karma – Tvzap

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Grammy, Adele trionfa nella notte dei tributi e omaggia (la rivale) Beyoncé - Corriere.it

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Breve commentario alla Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto a cura di Stefano Donno. Prefazione a cura di Enrica Perucchietti (iQdB Edizioni di Stefano Donno)



«La maggior parte dei documenti su Ermete Trismegisto sono di carattere oscuro, accessibili soltanto agli iniziati. […] Dietro il vero iniziato c’è una persona che ha compiuto durissimi sforzi, che ha superato prove di volontà e fatiche spirituali. L’esoterismo non è per niente l’avaro occultamento di tesori materiali che sarebbero altrimenti alla portata di chiunque. Chi davvero vuole questo tesoro, chi si eleva con tenace costanza fino all’altezza alla quale lo attende a porte spalancate il Tempio della Sapienza, solo costui può avere accesso al santuario». (Maria Szepes, Il Leone Rosso)

“Quando l’amico Stefano Donno mi ha chiamato per chiedermi di scrivere la prefazione del presente saggio, stavo rileggendo, a distanza di anni, Il Leone rosso, il romanzo esoterico di Maria Szepes. Sincronicità volle che la sera stessa incappassi nella parte in cui Hans ascolta, spiando di nascosto il maestro alchimista Rochard, un dialogo tra questi e l’amico Bahr. Il dialogo in questione si concentra proprio sulla Tavola Smeraldina e sull’interpretazione che da secoli gli iniziati cercano di carpire alle sibilline parole della Tabula. Caso volle che avessi ripreso in mano il libro dopo una conversazione avuta qualche giorno prima con un altro amico: rileggendo le parole di Szepes su Ermete Trismegisto non potei che sorridere e accettare di cuore di curare questa breve prefazione. Pungolata dalla sincronicità, decisi anche che avrei inserito alcune citazioni del libro. Nel passo citato, il medico e alchimista Rochard spiega allo scettico Bahr, che verrà poco dopo guarito grazie al Lapis e finirà per credere ciecamente in quei principii che negava e derideva, che «La rivelazione di Ermete Trismegisto racchiude in sé allo stesso modo i segreti più profondi della creazione, quali l’essenza delle forze che costituiscono i mondi trascendenti, le cosiddette regioni astrali. Ma oltre a questo designa anche l’alchimia nel senso stretto del termine, il cuore segreto dell’alchimia, la formula spirituale della preparazione dell’Elisir di Vita». L’anziano iniziato prosegue sottolineando come il fascino della Tabula non risieda soltanto nel suo contenuto, ma anche nella struttura «perché nasconde in sé la prova il cui superamento digrossa lo spirito, rendendolo maturo per accogliere la soluzione dell’enigma». Donno ci spiega proprio come vadano interpretati il contenuto e la struttura della Tabula, analizzando passo a passo i suoi corollari e offrendo una illuminante e preziosa spiegazione che sarà certamente utile per l’iniziato quanto per colui che si avvicini per la prima volta a questo genere di tematiche. Sullo sfondo il suo leggendario autore, Ermete Trismegisto.” (dalla prefazione di Enrica Perucchietti)

iQdB edizioni di Stefano Donno / Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 / 73107 Sannicola (LE) / Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
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Il senso della lotta di Nicola Ravera Rafele (Fandango Libri)



Nei giorni dispari della settimana Tommaso va a correre. Allena il fiato, svuota la mente. A trentasette anni ha un contratto a tempo nella redazione romana del Corriere della Sera, una fidanzata esigente, e una zia, Diana, della consistenza di una quercia, che l'ha cresciuto da quando, nel 1983, suo padre l'ha lasciato lì, davanti a casa, prima di scomparire nel nulla, nel bel mezzo di un temporale estivo. Già, perché i suoi genitori, Michele Musso e Alice Rosato, da quelle poche informazioni che ha, sono morti in un incidente, ed erano terroristi. A trentasette anni Tommaso è riuscito a costruirsi una vita normale, a non pensare più al suo tormentato passato. Ma quando una mattina il respiro gli s'ingolfa, e un dottore, diagnosticandogli un attacco di panico, gli chiede se sia figlio di quel Michele Musso, che lui ha incontrato a Grenoble nell'84, qualcosa si rompe, come uno strappo in una rete. Perché quella data fa tanto rumore? Quante versioni esistono della stessa cosa? In quale punto puoi ricucirle insieme senza sentire troppo male? Con la mano ferma di chi conduce un'inchiesta e l'eleganza espressiva di chi sa come raccontarla, Nicola Ravera Rafele compone un'opera sinfonica per restituire una vicenda familiare che comincia nel 1969 e arriva fino ai giorni nostri. Romanzo borghese, noir letterario, j'accuse generazionale, "Il senso della lotta" è un libro sul presente che fa i conti con il passato, una storia in cui la ricerca della verità ha un prezzo così alto che alla fine sarà difficile separare la salvezza dalla distruzione.

Parole per un futuro possibile di Diego Dantes (iQdB Edizioni di Stefano Donno) al Fondo Verri con Giorgio Pala, Saverio Congedo e Fabio Tarantino



Parole per un futuro possibile di Diego Dantes (iQdB Edizioni di Stefano Donno)  sarà presentato presso il Fondo Verri in  via Santa Maria del Paradiso 8 a Lecce, mercoledì 15 febbraio 2017 ore 20,00.  Presenta l’autore  e coordina Giorgio Pala (Presidente Ass.Carpe Diem). Interverranno il consigliere regionale Saverio Congedo e il Sindaco di Martano Fabio Tarantino  
“Non avrei mai immaginato di scrivere la prefazione di un libro ed è un onore che sia per questo libro di Diego. Perché proprio io, un Sindaco di provincia? Ho letto con molta attenzione le parole, il pensiero, i concetti riportati in questo libro è mi sono accorto che l’esperienza di Diego, cittadino e attivista, è molto vicina alla mia esperienza da Sindaco. Ecco perché proprio io! Il libro descrive uno spaccato reale della Politica italiana: una Politica chiusa in se stessa, implosa per certi versi, in linea con una società "viziata", che non si riconosce più nel modello di Politica tradizionale. Democrazia partecipata, il tema chiave del libro, che permette alla Politica di uscire dalla chiusura, di smettere di essere autoreferenziale e di invertire la tendenza ponendo al centro, dello sviluppo di un paese la persona, il cittadino. Per fare questo bisogna ripensare al ruolo dei partiti ad oggi ridotti a soli comitati elettorali. Diego non si limita a fotografare lo stato in cui vivono le nostre comunità, ma scrive di come affrontare tali tematiche. Non basta porsi la domanda, bisogna osare provando a dare delle risposte, con i fatti, con le azioni, con il coinvolgimento degli attori principali delle nostre comunità, i cittadini. Proviamo ad interpretare le parole di don Tonino Bello pensando alla Politica non come una “costrizione alla logica dei partiti” ma come la valorizzazione della “irripetibilità della persona”. Persone che hanno a cuore le nostre comunità, persone che amano l'ambiente, persone capaci di coinvolgere i cittadini nelle decisioni governative. Persone alle quali viene chiesto un ulteriore sacrificio, non quello economico delle tasse come spesso accade, ma quello di diventare nei fatti i protagonisti dello sviluppo. Cittadini responsabili, persone attive da coinvolgere nella politica del “bene comune”, capaci di interpretare al meglio il cambiamento di questo straordinario Paese. Solo in questa logica ritorna centrale il ruolo dei partiti, chiamati ad uscire dalla loro chiusura strutturale e ad aprirsi come spazio attivo e condiviso alla società civile, ritornando alla “radice” stessa che lega i termini, Politica, città, molti. Il compito della Politica è fare in modo che l’Italia ritorni ad essere il Paese dell’accoglienza, della solidarietà, della cultura, del paesaggio, dei beni comuni e soprattutto delle persone attive come Diego! Buona lettura.” Dall’introduzione di Ivan Stomeo (Sindaco di Melpignano, Presidente dell’Unione della Grecìa Salentina, Presidente nazionale dell'associazione Borghi Autentici d'Italia)

 Diego Dantes vive e lavora a Lecce. Nel 2006 ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Politiche presso l’Università Statale di Milano e nel 2008, sempre presso la stessa Università, la laurea magistrale in Istituzioni e Governo delle Autonomie Territoriali. Nel 2010 ha frequentato il Centro di Formazione Politica, a Milano, presieduto dal filosofo Massimo Cacciari, diretto dal prof. Nicola Pasini (Unimi), che sin da subito intendeva fornire un contributo di carattere culturale e politico alle ragioni autenticamente riformiste del Paese. Da sempre impegnato politicamente è un appassionato lettore di saggi storico/politici

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venerdì 10 febbraio 2017

Sergio Sylvestre - Con te - Sanremo 2017

Fabrizio Moro - Portami via - Sanremo 2017

Fiorella Mannoia - Che sia benedetta - Sanremo 2017

"Qualcosa" il nuovo romanzo di Chiara Gamberale - booktrailer

Pacific Rim: Uprising, ecco i nuovi Jaeger! - BadTaste.it

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Halloween: in arrivo un nuovo film prodotto da John Carpenter - BadTaste.it

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La Mannoia favoritissima. Bonolis o Fiorello per il 2018? - IlGiornale.it

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Berlinale: parte con Django, film “corretto” ma senza il colpo di reni | Consumatrici.it

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Conan - La leggenda di Enrico Santodirocco (Per Odoya dal 3 marzo 2017 in libreria)



Robert Ervin Howard, nato e cresciuto negli anni più turbolenti del Texas (quelli del boom demografico e della caccia all’oro nero), sosteneva che fosse Conan stesso a dettargli le sue avventure. Al di là delle leggende sul proprio processo creativo, Howard fu pioniere del genere sword and socery, termine coniato dall’autore e scrittore Fritz Leiber negli anni Sessanta che ”identifica un sottogenere della narrativa fantasy che si caratterizza per la combinazione di elementi fantastici e horror, con l’aggiunta di ambientazioni immaginarie ma plausibili, dove la magia è concreta e reale”. Le storie di Conan e di Kull di Valusia hanno dato inizio a questo particolare sottogenere del fantasy, che  attualmente conta  migliaia di fan in tutto il mondo.
Howard era solito inneggiare allo stato di barbarie come condizione dell’umanità, per esempio in una lettera del folto epistolario con H.P. Lovecraft si legge “il mondo finirà per sprofondare nella barbarie, se mai ci saranno superstiti dopo la prossima guerra”.
Nel 1932, la mitica rivista Weird Tales ospita la prima storia di Conan il cimmero. Assassino dallo sguardo torvo, uomo violento e sanguinario, mosso solo dal proprio tornaconto personale, perfetta rappresentazione dell’eroe negativo: qualcosa di completamente  nuovo per il fantasy. Sarà per questo che le storie dei primi anni si susseguono, tratteggiando meglio la personalità del Barbaro. Grande viaggiatore refrattario alla civilizzazione, già dalla storia La regina della Costa Nera (Queen of the Black Coast, 1934) è definito nelle sue caratteristiche principali, per esempio l’afflato alla vita espletato nell’amor carnale, nel cibo e  nel combattimento sanguinario. Solo i personaggi che ambiscono a diventare icone dell’immaginario vengono ripresi da più penne.  Al nostro è capitato così: Howard muore giovanissimo, nel 1936, e si dovrà aspettare più di un decennio prima che Gnome Press faccia tesoro delle sue storie. Nel 1950 esce Conan The Conqueror e capita in mano a un autore d’eccezione: Lyon Sprague de Camp, amico e commilitone di Isaac Asimov e Robert Heinlein, vincerà ambiti premi come il Grandmaster Nebula Award nel 1978 e l’Hugo Award nel 1997. Alla prima King Conan  seguiranno molte altre pubblicazioni in cui Sprague de Camp, raccolto il testimone di Howard, fa rivivere il cimmero senza soluzione di continuità. Inoltre, anche se il suo ideatore originale era già passato a miglior vita, Conan trovò il suo illustratore più evocativo, ovvero Frank Franzetta, i cui disegni campeggiano dalle copertine della Lancer Books, potente casa editrice che avrà il merito di  far conoscere il personaggio al grande pubblico nei tardi anni Sessanta. È all’editrice Nord che va il merito di aver pubblicato Conan per la prima volta in Italia, nel 1972, nella collana Arcano (poi  Fantacollana, attiva fino al 2008). Seguirà nel 1974 Conan l’avventuriero, a cura di Renato Prinzhofer e Riccardo Valla. Poi arriverà Mondadori… Ma i romanzi sono solo la punta dell’iceberg. Dalle affascinanti storie di Howard e epigoni nasceranno saghe cinematografiche e serie TV, cartoni animati, giochi di ruolo e intere biblioteche di fumetti che Santodirocco cataloga certosinamente e organizza anche negli elenchi in appendice. Un fornito capitolo è dedicato a rapporto tra Conan e la Marvel  che ha fornito agli appassionati tante serie differenti:  grazie a questo volume il fandome sarà in grado di distinguere un “normale” albo disegnato da Barry Windsor-Smith e sceneggiato da Ray Thomas dalle chicche come l’incursione di Conan nella serie Savage Tales… Per finire: una parte consistente del volume è dedicata agli amanti dei film con Arnold Swarzenegger che si vocifera, oltre a Terminetor Genisys tornerà presto a calzare anche i panni di Conan il cimmero.

Enrico Santodirocco, classe 1982, è scrittore e grafico pubblicitario. Da sempre appassionato di narrativa, nel 2014 pubblica la sua opera d’esordio Onda di sangue per il Ciliegio edizioni. Nel 2015 per Echos edizioni esce Vita da cani che riceve una segnalazione al merito nel concorso internazionale Golden Books Awards. Attualmente collabora come recensore e articolista per il noto Mangaforever.

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