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mercoledì 9 novembre 2016

Io sono fantasma di Anna Scarsella domani all’Ass. LAICA di Lecce
























LAICA – Libera Associazione delle imprese e delle professioni del Salento in via Cesare Abba n.46 a Lecce presenta per la Rassegna Giovedì in Giallo presenta  IO SONO FANTASMA DI ANNA SCARSELLA (iQdB Edizioni di Stefano Donno) Giovedì 10 novembre 2016 ore 18,30. Introduce il Presidente di Laica Dott. Roberto Fatano. Dialoga con l’autrice Monica Conforti (responsabile Laica filiera cultura). Interviene la Dott.ssa Rossella Fatano (psicologa e psicoterapeuta responsabile del consultorio interdistrettuale specializzato  su maltrattementi e abusi) . "Io sono fantasma" è un libro per chi ama gli scritti pieni di mistero, con buon contorno di cimiteri, fantasmi, morti drammatiche e un pizzico di gothic. «Aggiungiamo, con buona misura, un pizzico di psicologia e il gusto per l'ineluttabilità del fato, di antica, studiata memoria greca. E infine lasciamoci coinvolgere dal susseguirsi della trama, che incalza, senza pause e tentennamenti», sottolinea Raffaele Polo nell'introduzione. «Siamo, insomma, nello scenario che la brava autrice ci ha già fatto conoscere nei suoi precedenti scritti. Ma qui si sposa una scelta narrativa che pare fatta apposta per le edizioni de I Quaderni del Bardo di Stefano Donno, veri epigoni salentini dei fortunati Sellerio dalla copertina blu. Pensate, neppure il facile escamotage di nascondere l'identità della protagonista, facendola emergere solo nelle ultime pagine. Macchè, qui si sa già tutto, sin dal titolo. E la storia comincia e finisce senza indulgere in futili scene d'amore o descrizioni circostanziate di luoghi e persone. Di vera scuola americana, è l'azione che conta. Soprattutto l'atmosfera di squisito neo classicismo che fa emergere ombre, spiriti e bauli sospetti da cimiteri sempre deserti ed oscuri.... Poi, va bene, arriva la conclusione. E ci lascia con un sospiro di sollievo perchè il colpo di scena è ben calibrato e plausibile. Magari un po' pittoresco, ma è così: ai fantasmi non si comanda... Vi piacciono Poe, e magari anche Lovecraft? Ecco, qui siamo in un campo totalmente diverso. Siamo a Malecuti. Possibile, che questo nome non vi dica niente?”»."

iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro Marino
Segreteria Organizzativa – Dott.ssa Emanuela Boccassini (ema.boccassini@gmail.com)
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Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

Malena reclama Cassano: “Non lasciarmi da sola con Siffredi”

martedì 8 novembre 2016

LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI

LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI

ARCADIA

ARCADIA

Raphael Gualazzi - L'estate di John Wayne

Guida ai super robot. L'animazione robotica giapponese dal 1972 al 1980 di Jacopo Nacci. Dal 24 novembre per Odoya in libreria

























Il classico robottone giapponese, con le sue caratteristiche tipiche, è ormai un personaggio stabile dell’immaginario collettivo: e un gigante di metallo di notevole potenza distruttiva; e pilotato dall’interno dall’eroe della storia; quando l’eroe attiva specifiche armi ne grida il nome; l’eroe e il robot difendono la Terra da un nemico che vuole conquistarla; questo nemico invia sulla Terra diversi mostri, anch’essi giganteschi, che puntualmente il robot annienta; i mostri vengono mandati sulla Terra uno dopo l’altro, uno per ogni episodio. Così comincia la fenomenologia dei super robot giapponesi di Jacopo Nacci.
Dal seminale Astroganger fino all’ultimo eroe del capitolo “Il crepuscolo degli idoli”, ovvero Gundam le trame delle saghe di Grendizer (Atlas Ufo Robot), Great Mazinger, Jeeg, Raideen, Gattaiger, Zambot 3, Daitarn 3, Gackeen, Godam, Groizer X, Danguard, Balatack e affini sono raccontate ad una ad una, in ordine “di comparizione”. Ma il vero  “piatto forte” della pubblicazione è l’approfondimento culturale che Nacci dedica a ogni storia. Scopriamo così che, oltre alla retorica del duello bene-male, i cartoni animati giapponesi di super robot hanno trattato tematiche profonde come il ruolo della tecnica, quello delle catastrofi naturali, quello dell’apocalisse, del rapporto con l’alieno (prototipo per tutti i “diversi”), tradizione e innovazione, pacifismo-militarismo e quello dei rapporti di forza tra le generazioni.
Mazinger Z di Gō Nagai (1972) sarà responsabile di una canone che riguarderà molti super robot, anche non dello stesso autore. La dimensione mitologica da cui prende le mosse la trama è la dichiarazione di intenti dell’autore: «vorrei davvero farvi riflettere».
Jeeg, dello stesso autore, sarà invece uno sforzo di andare oltre la dinamica mitologica: la trama parla di una resa dei conti con il passato che è dentro di noi e che rende necessario un auto-superamento. In Gaikin, del 1976, troviamo invece una popolazione sull’orlo dell’abisso che costruisce un dio-computer per trovare la risposta al proprio assillo. Questo computer sarà il malvagio Darius che cercherà di conquistare la terra.  L’affascinante sorte del pianeta Zela è una metafora del rapporto umanità-fato che assumerà in alcuni episodi toni antimilitaristici propri dell’anno di produzione: 1976. E via di dio-computer in cannone a ioni, madri abissali, padri della tecnica, psicologia delle squadre e metafisica della guerra. Un libro denso e divertente, riccamente illustrato, che riporterà molti di noi ad alcuni pomeriggi delle elementari: sapevamo di stare assistendo ad un tale sfoggio di profondità poetica? No, ma ci bastavano anche solo come cartoni animati.

Jacopo Nacci è nato nel 1975 e abita a Pesaro. Scrittore, recensore, blogger, è autore dei romanzi Tutti carini (Donzelli 1997) e Dreadlock! (Zona 2011); ha partecipato al progetto collettivo Lo zelo e la guerra aperta (Cooperativa di narrazione popolare 2012). Il suo blog è www.yattaran.com

Guida alle compositrici dal Rinascimento ai giorni nostri di Adriano Bassi. In libreria per Odoya dal 17 novembre 2016



Ambroise Thomas ebbe a dire di Cécile Louise Stéphanie Chaminade «Questa non è una donna che compone, ma un compositore che è una donna». E intendeva farle un grande complimento, figuriamoci se avesse voluto insultarla! Il maestro Adriano Bassi concertista, compositore e direttore d’orchestra, si cimenta una doverosa e completa rivalutazione delle donne compositrici dal Seicento ai giorni nostri. Partendo dall’antesignana Hildegarda Von Bingen, religiosa compositrice Benedettina morta nel 1179 e fatta santa da papa Ratzinger nel 2012, l’autore traccia un ritratto di Maddalena Casulan, Claudia Sessa, Francesca Caccini, Lucrezia Orsina Vizzana, Settimia Caccini, Claudia Francesca Rusca, Chiara Margarita Cozzolani, Leonora Duarte, Barbara Strozzi, Isabella Leonarda, Rosa Giacinta Badalla, Élisabeth Jacquet de La Guerre per il Cinque-Seicento. Maria Teresa Agnesi Pinottini, Elisabetta de Gambarini, Anna Amalia di Brunswich-Wolfenbüttel, Anna Bon, Maddalena Laura Lombardini Sirmen, Maria Rosa Coccia, Maria Theresia von Paradis, Sophia Giustina Corri Dussek, Catherina Cibbini-Kozeluch, Maria Szymanowska per il Settecento. Fanny Mendelssohn Hensel, Maria Felicia Anna García Malibran, Clara Josephine Wieck Schumann, Maria Teresa Carreno García de Sena, Cécile Louise Stéphanie Chaminade, Amy Marcy Cheney Beach, Alma Maria Schindler Mahler, Marie-Juliette Olga Boulanger (Lili) per l’Ottocento.  Juliette Nadia Boulanger, Germaine Tailleferre, Elsa Olivieri Sangiacomo Respighi, Louise Juliette Talma, Víteˇzslava Kaprálová, Caterina Calderoni, Carla Rebora, Patrizia Montanaro, Barbara Rettagliati, Silvia Bianchera, Silvana Di Lotti, Emanuela Ballio Annie Fontana, Bianca Maria Furgeri, Beatrice Campodonico, Sonia Bo, Elisabetta Brusa, Paola Livorsi, Anne Marie Turcotte, Marcela Pavia, Gabriella Cecchi, Dorothee Eberhardt, Kye Marshall, Teresa Procaccini, Carla Magnan, Elisabetta Capurso, Katharina Klement, Debra Kaye, Karola Obermüller, Ada Gentile, Adrienne Albert, Silvia Borzelli per il Novecento e i giorni nostri.
Se i talenti femminili del Settecento hanno rischiato di essere destinati totalmente all’oblio (spesso si negava alle compositrici la pubblicazione con scuse pretestuose), l’Ottocento è ricco di fulgide eccezioni e parentele eccellenti che consentivano alle donne di essere conosciute e ascoltate per lo meno in quanto “sorella di” o “moglie di”. Il volume si conclude con delle interessantissime interviste alle compositrici viventi, che per fortuna confermano un progressivo sfondamento del “soffitto di cristallo” per le lavoratrici della musica classica. Solo per una professione, siamo ancora lungi dall’avere la parità: il direttore d’orchestra. Un libro che induce un forte stimolo all'ascolto di musica eccellente, ma poco conosciuta fin'ora per ragioni che risultano ormai anacronistiche.

Toni Toniato - Ottone Marabini (1919 – 1992)

























La pittura non è rappresentazione di “cose” ma manifestazione di “essenze”che, giocando tra loro, creano (non rappresentano). Creano qualcosa di nuovo mai esistito prima. (Ottone Marabini)
Ottone Marabini (19191992), pittore, mosaicista ed esperto nelle tecniche dell’affresco, ha esposto in varie città, tra cui, Brescia, Ferrara, Genova, Siena, Bassano, Trieste, Firenze, Grenoble, Parigi Genève, riscuotendo sempre lusinghieri successi. Le sue opere sono state eseguite per diversi ambienti pubblici e privati: Venezia, Assisi, Mantova, New York, Buenos Aires. Marabini ha esercitato in svariati campi e generi artistici, dal “mosaico” all’”affresco”, dalla “pittura a tempera” a quella “ad olio”, dal “restauro” di antichi dipinti allo “stacco” e “recupero” conservativo di prestigiose raffigurazioni murali, dal “disegno” e dall’”acquarello” alle diverse “pratiche calcografiche”, dimostrando ogni volta una competenza e una abilità straordinarie, convinto però che la stessa conquistata bravura nel mestiere – per ognuna di quelle applicate specializzazioni – si dovesse in ogni caso piegare al totale servizio della naturale ispirazione e della spontaneità creativa. Come ben sottolinea Toni Toniato, storico e critico d’arte: «Cercare di essere ogni volta autentico è ciò che ha veramente costituito l’aspirazione principale dell’artista, quello a cui egli si è ogni volta rigorosamente attenuto lungo il corso dell’esistenza e del lavoro, dimostrando al riguardo una severità interiore davvero intransigente e da ciò proviene quella sua fermezza morale di non cedere né alle sterili nostalgie di un passato ormai irripetibile né ai correnti formalismi, allora, di scuola o alle effimere seduzioni del gusto del momento»
Il testo è la prima ricostruzione storica e catalogica dell'opera di questo importante artista che si colloca tra i protagonisti della pittura veneziana del secondo '900. Toni Toniato, storico e critico d’arte, è docente di storia dell’arte ad Urbino e Storia della critica a Firenze. Fondatore, nel 1954 della rivista L’avanguardia, è stato presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa oltreché direttore dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha curato più volte mostre alla Biennale di Venezia
Per informazioni: t. 06.68 65 846
Edizioni Studium Srl
Unità operativa: Sestiere Dorsoduro 1 – 30123 Venezia (VE)
Tel. 041 27 43 914 – marcianumpress@marcianum.it
Sede legale: Via Crescenzio 25 00193 Roma (RM)
Unità operativa: Via Gramsci, 26 – 25121 Brescia
Capitale Sociale euro 137.000,00 I.V.
P.I. 01014761009 C.F. 01786320588

In libreria dal 10 novembre Roberta Camerino - Federica Repetto presentano Schegge di “R”. Introduzione di Vittorio Sgarbi



La verità sulla vita accanto ad una madre famosa, Giulana Coen Camerino, confidata dalla figlia Roberta. Sono in molti ad aver scritto e parlato di Roberta di Camerino, dei suoi incredibili abiti, delle sue meravigliose mostre, delle sue fantastiche e colorate collezioni, delle sue passioni, dei suoi divertenti foulard, delle sue ombrelle e della celeberrima Bagonghi, ispirata ad un nano di circo e passata alle cronache mondane come la borsa della principessa Grace Kelly. “Schegge di R” è invece un libro che spalanca un mondo fatto di straordinaria sincerità e sconvolgente chiarezza, parole forti che colpiscono il cuore, una confessione di fatti e sentimenti, la rievocazione di importanti persone ormai lontane ma solamente nel tempo. E’ la storia di una figlia d'arte, una delle
creature che crescono all'ombra di un genitore famoso, di un personaggio che a Venezia e nel mondo è conosciuto come ''la figlia di Giuliana Camerino''. Roberta, a pochi anni dalla scomparsa della sua mamma, ha deciso di scrivere un libro di vita insieme alla penna affettuosa dell’amica Federica Repetto. Di Vittorio Sgarbi è invece l’introduzione: “Il volto sorridente di Roberta appariva sui rotocalchi come quello della signora dell’eleganza, ed era così popolare che era come vederlo in televisione. Ho la sensazione di averla sempre conosciuta, ma l’incontro reale avvenne alla fine degli anni Settanta: la sua immagine si fissò in me in quel momento in un’età inferiore alla mia di ora, e lì fermandosi senza mutamento. Oggi esce il libro di sua figlia e ci consegna un’immagine fedele e affettuosa di lei, impedendole di uscire dall’unico spazio e dall’unico tempo che le appartengono: quello della vitalità e della vita”. Di particolare interesse è anche il contributo di Luciana Boccardi, giornalista, critica di moda e scrittrice. “Non è facile per una veneziana come me parlare di una veneziana come Roberta, della quale tutti credono di sapere tutto perché appunto come ombra della madre è sempre stata alla ribalta senza che nessuno sapesse mai quali erano i suoi apporti reali all’azienda Roberta di Camerino dove ha lavorato accanto alla madre per trent’anni, quali fossero le sue specificità, mai valutate direttamente ma sempre in funzione di ciò che il mondo si aspetta dalla “figlia di Giuliana”, ovvero schegge di Giuliana che nel titolo diventano schegge di R”. Centotrentasei pagine scorrevoli di profonde emozioni e che si concludono con una forte dichiarazione che arriva dal cuore. E’ una dedica di Roberta alla persona che le ha dato e accompagnato la Vita: “Questa era Giuliana. Una piccola parte di Giuliana. Giuliana la mia mamma non Giuliana detta Roberta di Camerino”. La presentazione al pubblico di “Schegge di R”, casa editrice Marcianum Press, è per giovedì 10 novembre 2016, alle ore 18.30, all’Ateneo Veneto, a Venezia. Interverranno Matteo Zoppas, Presidente di Confindustria Venezia e Luciana Boccardi, giornalista. Moderatore Don Roberto Donadoni, Responsabile Editoriale Marcianum Press. Saranno presenti le autrici Roberta Camerino e Federica Repetto.
Roberta Camerino. Cresciuta tra laboratori e macchine, è un’affermata imprenditrice, stilista e designer. Mamma e nonna, si è divertita a condividere i suoi ricordi di famiglia Federica Repetto. Giornalista professionista, esperta in comunicazione, vive e lavora a Venezia. Si occupa in particolare di cultura e costume.

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NON SPARATE SUL PIANISTA Gaetano Liguori - booktrailer

lunedì 7 novembre 2016

LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI

LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI

ARCADIA

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ossi di seppia booktrailer

Il segno della croce di Glenn Cooper (Nord)



Intorno a loro, si apre l’infinito deserto di ghiaccio e vento dell’Antartide. Dopo ore di faticoso cammino, il gruppo di uomini raggiunge il punto segnato sulla mappa. E lo individuano: l’ingresso di una caverna scavata decenni prima da chi li ha preceduti in quel continente disabitato. Quando entrano, in religioso silenzio, si trovano davanti un museo ideato per conservare reperti che il mondo crede perduti per sempre. Ma quegli uomini sono arrivati lì per due oggetti soltanto. E adesso li stringono tra le mani. Ne manca ancora uno, poi l’alba di una nuova era sorgerà sul mondo. In un piccolo paese dell’Abruzzo, un giovane sacerdote si alza dal letto. Il dolore è lancinante. La fasciatura intorno ai polsi è intrisa di sangue. Con cautela, il prete scioglie le bende. Le sue suppliche non sono state esaudite, le piaghe sono ancora aperte. Il sacerdote chiude gli occhi e inizia a pregare. Prega che gli sia risparmiata quella sofferenza. Che gli sia data la forza di superare quella prova. E che nessuno venga mai a conoscenza del suo segreto. Una ricerca iniziata quasi 2000 anni fa e giunta solo oggi a compimento. Un’ossessione sopravvissuta alla guerra che segnerà il destino di tutti noi. Una storia la cui parola «fine» sarà scritta col sangue Questo romanzo è un invito. Un invito a vivere un’avventura appassionante, ricca di mistero e svolte inaspettate. Ma anche un invito a esplorare l’indistinta linea di confine che separa Storia, religione e scienza, un territorio ambiguo e affascinante che Glenn Cooper ci ha fatto conoscere – e amare – fin dai tempi del suo fortunatissimo esordio narrativo, La Biblioteca dei Morti."

È uno straordinario caso di self-made man. Dopo essersi laureato con il massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in Medicina. Oggi è presidente e amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts ma, a dimostrazione della sua versatilità, è anche sceneggiatore e produttore cinematografico. La biblioteca dei morti è il suo primo romanzo, venduto in 22 Paesi e salutato dal Bookseller come «il debutto più atteso del 2009». Del 2010 è Il libro delle anime (Nord). Segue la pubblicazione nel 2011 (sempre per Nord editrice) di La mappa del destino. Cooper è così a pieno titolo entrato in quella che definisce "la terza fase" della sua vita, come lui stesso dichiara nella biografia che appare sul suo sito ufficiale. Il marchio del diavolo (Nord) è del 2011, mentre nel 2012 la stessa casa editrice pubblica in anteprima mondiale L'ultimo giorno; nello stesso anno esce I custodi della biblioteca. Nel 2014 esce il primo volume di una trilogia, Dannati, seguito da La porta delle tenebre. Dannati (2015), L'invasione delle tenebre. Dannati (2015), e poi da Il segno della croce (2016), tutti per le edizioni Nord

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