Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, seguiamo i Medici sin dagli inizi dell’ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, spietati mercenari svizzeri ma anche artisti geniali e ammalianti cortigiane. Al centro del primo romanzo è Cosimo de’ Medici, il patriarca, colui che pose le basi affinché una famiglia di banchieri potesse diventare il centro del mondo. L’Uomo al potere di cui si raccontano le gesta nel secondo capitolo della saga è invece Lorenzo il Magnifico, abile politico, grande mecenate delle arti e poeta egli stesso: seguiremo il suo amore contrastato con Lucrezia Donati e le cospirazioni contro di lui, che sfociarono nel bagno di sangue della Congiura de’ Pazzi. Infine, nell’ultimo libro della trilogia, il personaggio principale è Caterina de’ Medici, la regina di Francia, moglie di Enrico II. Nella Parigi del xvi secolo, fra guerre di religione e tradimenti, dovrà contrastare il successo crescente della sua rivale, l’amante del re, Diana di Poitiers, e trovare alleati in una corte straniera ostile. Un grande affresco storico, in grado di restituirci con appassionante verità la grandezza del genio di Brunelleschi e di Leonardo da Vinci, i fasti delle corti italiane del Quattrocento, le oscure e violente trame dei cospiratori e i rischi che corre chi ambisce ad accrescere uno smisurato potere.
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martedì 18 ottobre 2016
Una dinastia al potere. I Medici di Matteo Strukul (Newton Compton)
Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, seguiamo i Medici sin dagli inizi dell’ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, spietati mercenari svizzeri ma anche artisti geniali e ammalianti cortigiane. Al centro del primo romanzo è Cosimo de’ Medici, il patriarca, colui che pose le basi affinché una famiglia di banchieri potesse diventare il centro del mondo. L’Uomo al potere di cui si raccontano le gesta nel secondo capitolo della saga è invece Lorenzo il Magnifico, abile politico, grande mecenate delle arti e poeta egli stesso: seguiremo il suo amore contrastato con Lucrezia Donati e le cospirazioni contro di lui, che sfociarono nel bagno di sangue della Congiura de’ Pazzi. Infine, nell’ultimo libro della trilogia, il personaggio principale è Caterina de’ Medici, la regina di Francia, moglie di Enrico II. Nella Parigi del xvi secolo, fra guerre di religione e tradimenti, dovrà contrastare il successo crescente della sua rivale, l’amante del re, Diana di Poitiers, e trovare alleati in una corte straniera ostile. Un grande affresco storico, in grado di restituirci con appassionante verità la grandezza del genio di Brunelleschi e di Leonardo da Vinci, i fasti delle corti italiane del Quattrocento, le oscure e violente trame dei cospiratori e i rischi che corre chi ambisce ad accrescere uno smisurato potere.
giovedì 13 ottobre 2016
La carta delle arance di Pietro De Marchi (Casagrande)
Antichi aeroplanini al decollo, bolle di sapone... Non è infrequente, tra le metafore del fare poesia, l'immagine dello stacco da terra, della levitazione. Ma quella trovata da Pietro De Marchi nella poesia che sigilla "La carta delle arance" e gli dà titolo ci porta assai peculiarmente dentro le ragioni e le pulsioni di un'esperienza di scrittura in cui hanno parte fondante, radicale, la consapevolezza dell'effimero e, ad avversarla, l'ostinazione che pretende l'iterazione del miracolo. Capiamo allora, giunti al punto apicale del libro e della trilogia che esso conclude, come De Marchi sia riuscito - accensione dopo accensione, verso dopo verso - a farci riconoscere, nel volto del bambino protagonista della poesia di congedo, il nostro stesso volto. Lo ha fatto alimentando il desiderio di esserci, di essere chiamati a testimonianza, di poterci affacciare sulla scena per una qualche minima battuta che ci perpetui: fino a che il desiderio si dissolve e insieme si realizza nell'affidamento alla capacità di ascolto di questo straordinario captatore di voci, detti, storie, ritmi.
La Libera Università di Studi Esoterici di Lecce patrocinia e partecipa al 16° Simposio Mondiale a San Marino
La Libera Università degli
Studi Esoterici "Achille D'angelo - Giacomo Catinella" parteciperà al
16° Simposio Mondiale su Scienza, Tradizione e Dimensioni del Sacro a San
Marino con un intervento del Preside Zanzarella Valentino e del Vice Preside
Donno Stefano.
Il Simposio, sviluppato con il patrocinio della
Segreteria di Stato per il Turismo e della Segreteria di Stato per il
Territorio e l’Ambiente in collaborazione con l’Ufficio del Turismo il Comitato
Interdisciplinare per le ricerche Protostoriche e Tradizionali (CIRPET),
l’Ateneo Tradizionale Mediterraneo e la Libera Università di Studi Esoterici
(LUSE) Achille D’Angelo / Giacomo Catinella, con il coordinameno a cura del
Dott. Roberto Pinotti si svolgerà il giorno 15 e 16 ottobre presso la Sala
Convegni dell'Hotel "Quercia Antica" in via della Capannaccia a San
Marino.
“Impongono sempre di più una radicale revisione delle
nostre convenzionali conoscenze storiche, archeologiche e culturali, il
tradizionale “doppio simposio” autunnale di San Marino compie i suoi 17 anni di
vita e quest’anno intende, con il 17° Simposio sulle Origini Perdute della
Civiltà e gli Anacronismi Storico-Archeologici, affrontare il 15 ottobre il
tema “Contraddizioni accademiche e nuovi approcci al passato” approfondendo
svariate tematiche del nostro antico retaggio a noi meno familiare, in
abbinamento al successivo e complementare 16° Simposio su Scienza, Tradizione e
Dimensioni del Sacro specificamente dedicato al tema, di taglio vasto ed esoterico,
“L’esoterismo dal contesto iniziatico a quello profano” del 16 ottobre. Il
dibattito si svilupperà sostanzialmente nell’ambito culturale italiano, in
vista di una sua più ampia riproposizione a livello internazionale nel 2017.
Non già dunque per restringere geograficamente l’oggetto delle tematiche in
essi trattate, ma piuttosto per privilegiare l’apporto degli studiosi originati
della nostra Penisola. Il filo conduttore di questa “due giorni” collega dunque
saperi dimenticati e simbologie perdute ad un passato senza tempo e a
conoscenze scientifiche e spirituali abbuiate” (Roberto Pinotti)
Per la Libera Università di Studi Esoterici Achille
D’Angelo Giacomo Catinella di Lecce
Per il Convegno
Centro Ufologico Nazionale C.P. 7-251 ROMA NOMENTANO -
00162 ROMA
mercoledì 12 ottobre 2016
Ai piedi del faro di Maria Lenti (La Vita Felice)
Nei versi di Maria
Lenti vengono messi in causa corpo e mente, con forme e piani definiti, e con
l’ingaggio di strutture, materiali espressivi, identità e differenze che
competono, nel nostro caso, al lato sperimentale dell’autrice urbinate, che non
contrasta tuttavia con il coinvolgimento della biografia e di esperienze che
perforino la pelle delle cose anche le più empiriche, cogliendone i segni e
modulandoli nell’instabilità. Di qui un libro aperto che è però anche segreto e
clandestino. Un frutto coltivato nell’ombra, o al chiuso della propria
biografia, alimentato dalla tenerezza, dalla memoria; stimolato dalla coscienza
di una realtà difficile e problematica e dalla esiguità di strutture non
destinate a durare. Un libro che è testimonianza ma anche vissuto reale, una
sorta di aveu scritto ai piedi di un faro in cui non c’è luce ma dove ancora
sia possibile, anzi necessario, ricompitare l’esistenza attraverso sempre nuovi
percorsi di senso. (dalla postfazione di
Gualtiero De Santi)
Per voce (ed eco)
Un battito d’ala solo
un battito soltanto nel
trepestio
di sconti riscontri
rendiconti
un respiro
alito-vicinanza
gettare-tirare a riva
qualche rete
un girotondo capriccio
di bambini
un nero contingente da
giocare
sentirsi nel gioco
del desiderare e fare
sul pieno di un insieme
insieme che eravamo.
Come sugli alberi le foglie di Gianni Biondillo (Guanda)
Esiste una generazione
di ragazzi che all'inizio del secolo scorso vollero rivoluzionare l'arte. Si
chiamavano Boccioni, Erba, Sironi, Carrà, Russolo. Si conobbero nelle aule
dell'accademia di Brera. Seguivano le idee avanguardiste del più anziano di
loro, Filippo Tommaso Marinetti. Si facevano chiamare Futuristi. Erano
interventisti convinti, si arruolarono senza indugio per il fronte,
idealizzando la guerra come igiene del mondo. Molti di loro non tornarono a
casa. Fra questi c'era un giovane comasco, Antonio Sant'Elia, talento
luminosissimo e sfortunato. Morì da eroe, sul Carso, nel 1916, esattamente
cento anni fa. Marinetti, divenuto accademico durante il fascismo, fece del suo
sacrificio un'icona dell'eroe fascista. Lui è il personaggio centrale tra i
molti che questo romanzo di Gianni Biondillo riporta in vita, nel contesto di
una grande narrazione nazionale.
martedì 11 ottobre 2016
Storia del clitoride. Una biografia del piacere al femminile di Dr. Carlo Calcagno (In libreria per Odoya dal 26 ottobre)
Se non volete fare la
fine del 90 % dei 2500 uomini che furono chiamati a rispondere alla domanda
“che cos’è il clitoride” e risposero “un’automobile giapponese” (nel 2013 per
la rivista francese Causette), leggete il libro di Carlo Calcagno. Scoprirete
perché il punto G, definito “un UFO ginecologico” sussiste solo se accostato
alla funzione di far defluire il sangue che deriva dall’irrorazione del
clitoride quando è in erezione; cosa osarono studiare e pubblicare Masters e
Johnson (quelli della serie tv); perché l’eiaculazione femminile (il cosiddetto
squirting) è una cosa normalissima, ma veramente temuta, più del sadomaso; e
infine scoprirete anche com’è fatto e
come funziona il protagonista di questo volume. Curiosa sorte per un organo
umano non essere ancora stato “scoperto” del tutto, nell’era dei trapianti di
cuore. Eppure per il clitoride è successo. La recentissima notizia che, nelle
classi di educazione sessuale della Francia, sarà diffusa una sua scultura in
3D è perfettamente in linea con quel che sostiene il dottor Calcagno. Ma da
dove viene tutta questa diffidenza? Il clitoride (o la clitoride) ha un’unica e
peculiare funzione: dare piacere alla donna e questo ha delle importantissime
implicazioni antropologiche. Questo è un libro basato su dotti e curiosi fatti
e aneddoti che rivelano un’esplicita e illuminante storia sociale dell’organo
del piacere femminile. Giovandosi della propria esperienza di medico e
saggista, il dottor Carlo Calcagno si scaglia contro quegli uomini di chiesa,
professori, medici, psicologi, politici e moralizzatori di vario genere che
nella storia hanno pontificato partendo da fraintendimenti grossolani. Se la
medicina ha sempre risentito dell’ingerenza della religione monoteista (che ha
costruito lo stigma della donna nell’arco di secoli), è il padre della
psicanalisi che declassò l’orgasmo clitorideo al rango di “immaturo”. Un po’
allieva e un po’ maestra di Sigmund Freud, di certo poco nota in questa veste,
Marie Bonaparte (regina di Grecia e erede di Napoleone) lo aiutò a fuggire dai
nazisti. Tuttavia l'intraprendente studiosa, fece delle ricerche proprio sul
clitoride. Calcolò statisticamente la sua distanza dalla vagina e scoprì che
per le donne in cui questo divario era maggiore a 2,5 centimetri, l’orgasmo era
piuttosto difficile da raggiungere. Si adoperò quindi a trovare una soluzione
chirurgica a questa disdicevole situazione! E se avete trovato illuminante la
vignetta che paragonava l’apparato maschile a un semplice interruttore con due
posizioni, acceso-spento, mentre quello femminile veniva assimilato per la sua
complessità alla consolle di un Boeing 747, costellata da tasti, luci,
pulsanti, leve, altimetri e cloche, è ora di approfondire con un saggio inedito
che vi farà capire come spiccare il volo.
Carlo Calcagno - Specialista
in urologia, è dirigente medico di primo livello presso l’Ospedale Evangelico
Internazionale di Genova Voltri. Autore e co-autore di 22 volumi a carattere
scientifico e di molte pubblicazioni saggistiche di carattere divulgativo, tra
le più recenti: Circoncisione: dalla selce al bisturi (2009), Impotenza. Storia
di un’ossessione (2013) e Medico, cura te spesso (2015).
Gli eredi della terra di Ildefonso Falcones (Longanesi)
Barcellona, 1387. Arnau
Estanyol, dopo le mille traversie che hanno segnato la sua vita e la
costruzione della grandiosa Cattedrale del Mare, è ormai uno dei più stimati
notabili di Barcellona. Giunto in città ancora in fasce e stretto tra le
braccia del padre, un misero bracciante, nessuno sa meglio di lui quanto
Barcellona possa essere dura e ingiusta con gli umili. Tanto che oggi è amministratore
del Piatto dei Poveri, un’istituzione benefica della Cattedrale del Mare che
offre sostegno ai più bisognosi mediante le rendite di vigneti, palazzi,
botteghe e tributi, ma anche grazie alle elemosine che lo stesso Arnau si
incarica di raccogliere per le strade. Sembra però che la città pretenda da lui
il sacrificio estremo. Ed è proprio dalla chiesa tanto cara ad Arnau a giungere
il segnale d’allarme. Le campane di Santa Maria del Mar risuonano in tutto il
quartiere della Ribera; rintocchi a lutto, che annunciano la morte di re
Pietro... Ad ascoltare quei suoni con particolare attenzione c’è un ragazzino
di soli dodici anni. Si chiama Hugo Llor, è figlio di un uomo che ha perso la
vita in mare, e ha trovato lavoro nei cantieri navali grazie al generoso
interessamento di Arnau. Ma i suoi sogni di diventare un maestro d’ascia e
costruire le splendide navi che per ora guarda soltanto dalla spiaggia si
infrangono contro una realtà spietata. Al seguito dell’erede di Pietro,
Giovanni, tornano in città i Puig, storici nemici di Arnau: finalmente hanno
l’occasione di mettere in atto una vendetta che covano da anni, tanto
sanguinosa quanto ignobile… Da quel momento, la vita di Hugo oscillerà tra la
lealtà a Bernat, l’unico figlio di Arnau, e la necessità di sopravvivere. Dieci
anni dopo La cattedrale del mare, Ildefonso Falcones torna al mondo che tanto
ama e che così bene conosce: la Barcellona del Quattrocento. Tra le terre
profumate di vino della Catalogna, negli anni turbolenti del Concilio di Costanza,
ricrea alla perfezione una società effervescente ma imbrigliata da una nobiltà
volubile e corrotta, nella quale emerge la lotta di un uomo per una vita che
non sacrifichi dignità e affetti.
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