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martedì 9 agosto 2016
"Sono nato cantando… tra due mari. Radici e canto nella poetica di Franco Simone cantautore salentino ", il nuovo libro di Carlo Stasi alla Ubik di Maglie
"Sono nato cantando… tra due mari. Radici e canto
nella poetica di Franco Simone cantautore salentino ", il nuovo libro di
Carlo Stasi (iQdB Edizioni di Stefano Donno) verrà presentato dalla
giornalista Angela Leucci l’11 agosto 2016 alle ore 20,00 presso la
Libreria Ubik di Maglie in via Roma 51 nell’ambito della rassegna letteraria Li
Santi Lumi. Interverrà l’editore Stefano Donno. SPECIAL GUEST IL CANTAUTORE
FRANCO SIMONE.
«Prima la musica o la poesia? Dilemma proverbiale
quasi quanto quello dell’uovo e della gallina, e di fronte al quale le menti
più sagge dell’antichità si sono rifugiate in miti rassicuranti come quello
delle comuni origini o del loro primordiale legame ritmico e sonoro. Un legame
indissolubile, in ogni caso, che ritorna puntuale ed accresciuto nelle sue
infinite sfaccettature quando si è di fronte ad un personaggio di grandissima
levatura quale Franco Simone, il cantautore di Acquarica del Capo che nella
musica ha infuso tutta la sua poetica e sensibilità» scrive Eraldo Martucci,
«le canzoni, è noto, si ascoltano, si cantano, si respirano, vanno via, ma
ritornano. Sono sempre con noi e portano i ricordi, rappresentano anche, in
alcuni particolari momenti storici, dei documenti straordinari in grado di
indicarci il suono del cambiamento, come quello che riguardò i mutamenti
sociali, antropologici, linguistici e lessicali dell’Italia del secondo
dopoguerra. E a ripercorrere in maniera assolutamente originale l’incontro di
Franco Simone con quel processo, che non riguardava però solo l’Italia, è ora
questo eccellente pamphlet scritto dal poeta Carlo Stasi, che con grande
maestria è riuscito a mettere insieme vicende personali del cantautore, legate
soprattutto alla sua infanzia ed al periodo scolastico ed universitario, alle
tante canzoni che si sono ispirate proprio a quei ricordi.
La figura che emerge è quella di un artista non solo
legata alle canzoni d’amore, che pure hanno una notevole importanza nella sua
produzione e ne hanno sancito l’iniziale fama (“Tu… e così sia” e “Respiro” fra
tutte), ma anche di un uomo che racconta esperienze non personali con una
grande sensibilità ed una forte immedesimazione emotiva nei drammi della
società contemporanea. Come quello collegato al problema della deforestazione
dell’Amazzonia ed alle prevaricazioni subite dalle popolazioni indigene. Un
tema, quello dell’ecologismo, sempre attuale e che troverà collocazione nella
magnifica “Amazzonia” del 1988. Ed un altro punto sapientemente sottolineato
dall’autore è la grande passione, anzi l’amore sconfinato, che l’America Latina
nutre verso Franco Simone, autentico “divo” in Sudamerica con il merito
aggiuntivo di aver lanciato e portato molti talenti salentini, come
recentemente accaduto con Michele Cortese».
Carlo Stasi, poeta, scrittore e saggista di Acquarica
del Capo (Lecce), è docente di Lingua e Letteratura Inglese presso il Liceo
Scientifico “De Giorgi” di Lecce. Ha pubblicato Poesie (Gabrieli, Roma 1981),
La Speranza (Ricerche Poetiche, Fasano 1984), Leucàsia. Racconti, disegni e
poesie) (Presicce 1993, 1996, 2001), Danza dei 7 pensieri (Bollate, 2001),
Leucàsia e le Due Sorelle. Storie e leggende del Salento (Cavallino, 2008,
2012). Ha tenuto mostre-performance di poesia visiva a Bari (1984), Milano
(1990), Como (1996, 1997), Tradate (1997), Maglie (2000), Lecce (2001), ecc. È
inserito in numerose antologie. Collabora con articoli, saggi, recensioni,
racconti e poesie a quotidiani e riviste, scrive testi per canzoni (ha inciso
"Tango della Tangente", Nuova Fonit Cetra, Milano 1997), ed un suo
testo poetico (“Tigi Luna”) è stato scelto e musicato dai Sud Sound System
(2001). Nel 1992 ha creato la “leggenda” di Leucasia.
lunedì 8 agosto 2016
domenica 7 agosto 2016
sabato 6 agosto 2016
“The Doors” – The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) alla Libreria Ubik di Maglie
L’8 agosto 2016 ore
20,00 nell’ambito della rassegna letteraria Li Santi Lumi presso la Libreria
Ubik di Maglie in via Roma 51, l’editore Stefano Donno presenta “The Doors” –
The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB
Edizioni di Stefano Donno).
“Ci vuole coraggio. Sì,
ci vuole molto coraggio nel chiedermi di scrivere una prefazione a un libro su
di una band degli anni ’60. Perché, anche a voi che leggete, qual è il primo
pensiero che vi viene in mente? Sicuramente uno di quegli insopportabili gruppi
frikkettoni, hippie, pacifisti, lenti e insulsi sul modello di Mamas&Papas
o Jefferson Airplane (ne sono certo). Per fortuna, anche in quegli anni
terribili dal punto di vista musicale qualche luce affiorava nel buio. E, forse,
una luce più di tutte, quella di The Doors! Ed è di questa luce che questo
libro vi parla. Meglio, ve la racconta. E Giuseppe Calogiuri, conoscendo questa
mia debolezza, ha saputo trovare lo strumento e il coraggio giusto. Ma, forse,
è necessario andare per ordine… Il 4 gennaio 1967 The Doors pubblicano il loro
primo album omonimo. Non siamo in un anno qualsiasi, quel 1967 segnerà la
storia degli Stati Uniti, prima, e dell’intero mondo occidentale, poi. Già da
qualche anno le forze armate di Washington combattono lontano da casa una
guerra non ufficiale. Dall’inizio del suo mandato presidenziale, il
“progressista” John F. Kennedy ha cominciato a prendere i ragazzi del suo paese
per scaraventarli dall’altra parte del mondo. The Golden One (citando The Human
League), figlio di una famiglia arricchitasi spropositatamente grazie al
commercio illegale di alcol, ha precipitato gli Stati Uniti nel fango del
Vietnam. Il suo successore, Lyndon B. Johnson, ha continuato il lavoro. Anzi,
lo ha portato alle estreme conseguenze. Il 7 agosto 1964, il Congresso
americano – approvando la H.J. Res. 1145 (conosciuta come la “Risoluzione del
Tonchino”) – ha consegnato al Presidente un assegno in bianco per portare le
truppe ovunque ritenesse necessario. È l’inizio della presidenza imperiale. E’
anche l’inizio, in pratica, della coscrizione obbligatoria per i giovani
americani. Quella carne fresca serve. È indispensabile per combattere nelle
paludi e nelle giungle del sud-est asiatico. Nel 1968, saranno ben 500.000 i
soldati impiegati in Vietnam (con infiltrazioni anche in Cambogia e Laos per
inseguire i charlie). In questo clima, le Università sono le istituzioni che,
più di altre, risentono della guerra. I ragazzi che “vincono” alla perfida
lotteria della coscrizione hanno solo tre scelte: 1) accettare l’arruolamento;
2) scappare, magari in Canada (come Jack Nicholson); oppure 3) scegliere la
strada dell’obiezione di coscienza. La terza è una scelta difficile, ti mette
fuori dalla società e, per questo, ci vuole un coraggio enorme. Un campione
sportivo all’apice della carriera rifiuterà più volte l’arruolamento e il 20
giugno del 1967 sarà giudicato colpevole di tradimento. Quell’uomo era Muhammad
Ali! Una nuova strada doveva essere trovata. E qui la musica sarà fondamentale
come mezzo di aggregazione per tutti coloro i quali volevano fare qualcosa. Il
1967 regalerà alla costa occidentale degli Stati Uniti la Summer of Love e al
Vecchio Continente la spinta alla rivolta studentesca, che in Europa inizierà
nel maggio dell’anno dopo. La scintilla partita dall’Università di Berkeley, in
California, diventerà fiamma viva in altri atenei, per trasformarsi in incendio
a Parigi. Il Monterey Pop Festival del giugno 1967 sarà il pretesto che
permetterà agli studenti di unirsi, confrontarsi e cogliere tutti i segnali che
artisti come Jimi Hendrix o The Who sputavano dal palco. Segnali che, in un
modo o in un altro, volevano dire rabbia. Beh, The Doors sono figli e, insieme,
strumento di quella rabbia e di quella società americana che è confusa e
terrorizzata dai suoi stessi leader. Una società che ha visto cadere i propri
miti politici con l’assassinio di Kennedy, o quelli sportivi, con l’arresto di
Ali, e che vede, continuamente, partire i propri ragazzi verso luoghi lontani e
impronunziabili per tornare, poi, in casse avvolte dalla bandiera a stelle e
strisce. Una generazione di giovani e adolescenti che si rifugia sempre più
nelle droghe. Magari nuove droghe come l’LSD, che aprono nuove porte. E queste
porte sono quelle già narrate da William Blake e che Jim Morrison, Ray
Manzarek, Robby Krieger e John Densmore faranno proprie e attraverseranno con
l’arroganza, l’incoscienza e la rabbia dell’età. Arroganza, incoscienza e
rabbia che non si possono non condividere e abbracciare. Abbracciare anche da
parte di chi, come me, è cresciuto con e nel punk, prima, e nella new wave,
dopo. Un triade di valori e sentimenti che tutti insieme risiedono in quella
prima prova discografica e che, qui, Giuseppe Calogiuri analizza e descrive con
sapienza tecnica assolutamente invidiabile (almeno da parte di chi crede che
conosciuti due accordi si possa e si debba formare una band!). Quello che avete
tra le mani non è un ennesimo libretto sulla band di Los Angeles, no. Sono
pagine che vi faranno fare un passo avanti sulla strada della conoscenza di un
album fondamentale. Un disco con veri gioielli. E alcuni sono gioielli
sfrenatamente gotici: come non citare la bellezza fulminante di The Crystal
Ship. Pezzo che, per il chiaro riferimento a leggende celtiche, avrebbe sicuramente
fatto innamorare i membri della Confraternita Pre-raffaellita di vittoriana
memoria. Il dolore che trasuda freddo e umido da End of the Night o
l’incestuoso sangue che sgorga da The End. Pezzo, quest’ultimo, che non può non
ricordare In Cold Blood di Truman Capote e a causa del quale, soprattutto, sono
certo, il Re Inchiostro Nick Cave avrebbe venduto l’anima per poter scrivere
una murder ballad come quella. Insomma, ora basta, inutile aggiungere altro.
Giuseppe Calogiuri vi ha invitato, vi ha aperto le porte e, come avrebbe
cantato Ian Curtis: “This is the Way… step inside!” (Prefazione di Daniele De
Luca)
Giuseppe Calogiuri
(1978) è nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in
diritto d’autore e degli artisti. Alla professione affianca l’attività di
chitarrista ed ha all’attivo un decennio di militanza nella prima tribute band
salentina dei Doors, con la quale ha portato il sound della band di Los Angeles
in giro per la Puglia. Giornalista e scrittore, tra i suoi lavori “Una buona
giornata” (premio “Corto Testo”), “Tramontana” (Lupo Editore, 2012), “Cloro”
(Lupo Editore, 2016).
Info - iquadernidelbardoed@libero.it
venerdì 5 agosto 2016
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