"(...) Anche per
Nicoletti in principio è il Verbo, a patto però che sia originato da una solida
genealogia poetica, prosodicamente disposta ora a distendersi in volute
ritmiche ampie e ariose: 'i rami fermi nel bianco / un canto immenso / emerso
da un sogno di neve, / le colline tornate a un racconto / anteriore ai colori',
ora invece a contrarsi in notazioni scarne ed essenziali... ... È un libro
davvero originale e davvero poetico, questo di Luca Nicoletti, intriso di
un'umanità profonda e - di questi grami tempi rara. Ed è un libro generoso,
dove la poesia si riconosce in una matrice che è di tutti e per tutti, di là da
ogni ipotesi di mero sperimentalismo tecnico-formale e a favore piuttosto di un
principio attivo di ecologia poetica, psicologica, mentale...". (Dalla
prefazione di Alberto Bertoni)
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mercoledì 20 gennaio 2016
La parte cattiva dell'Italia. Sud, media e immaginario collettivo di Stefano Cristante e Valentina Cremonesini (Mimesis)
Cos'è il Sud Italia
nella comunicazione di massa? Come viene narrato? Queste domande hanno
rappresentato il punto di partenza dell'indagine proposta in questo libro.
"La parte cattiva dell'Italia" analizza con gli strumenti della
sociologia della comunicazione gli elementi di un racconto meridionale che si
sbriciola in una perenne altalena tra stereotipi e occasioni di innovazione. Il
quadro che ne scaturisce registra una consistente rimozione dell'antica
questione meridionale e un suo slittamento ideologico e semantico verso un
apparentemente più tranquillizzante "Fattore M", cioè un viluppo di
problematiche e di atteggiamenti interpretativi che si fanno via via più chiari
indagando telegiornali e testate nazionali, siti internet e opinioni di
protagonisti dell'industria culturale. Oggi che tutti gli indicatori confermano
la drammatica condizione del Sud all'interno di una crisi profonda e
perdurante, occorre ammettere che la rimozione di un terzo dell'Italia dal
dibattito nazionale non aiuta né il Sud né l'Italia.
martedì 19 gennaio 2016
Il libro delle interrogazioni. Testo francese a fronte di Edmond Jabès (Bompiani)
"Il Libro delle
Interrogazioni", che viene qui pubblicato integralmente, è un classico
dell'umanesimo ebraico del Novecento. L'opera, scritta tra il 1963 e il 1973,
si sviluppa in sette volumi, comprendenti, oltre al primo, che dà il titolo al ciclo,
Il Libro di Yukel, Il ritorno al Libro, Yaël, Elya, Aely, El. La filosofia si
intreccia qui con la scrittura poetica, diventando pensiero poetante, in
un'interrogazione infinita che è testimonianza di vita e insieme ricerca di
assoluto. Con un saggio di
Vincenzo Vitiello.
lunedì 18 gennaio 2016
Egrette bianche di Derek Walcott (Adelphi)
«L'ideale perpetuo è lo
stupore» . "Egrette bianche", la quattordicesima raccolta di poesie
di Derek Walcott, fonde elegia e rapsodia, sul ritmo di temi ricorrenti come
l'eredità coloniale e lo spettro dell'impero, l'approssimarsi della morte e la
scomparsa degli affetti, l'insofferenza per il turismo ("una schiavitù
senza catene, senza sangue sparso") e un amore per il viaggio vissuto nella
consapevolezza - per citare Orazio - che "chi va per mare cambia cielo,
non animo". Iosif Brodskij ha paragonato la poesia di Walcott alle onde di
marea, a frangenti che montano, si ritirano e tornano a lambire la costa,
mentre la magnificenza del suo linguaggio e la profusione di immagini evocano
la lussureggiante natura delle Indie Occidentali. E il lettore non potrà che
restare abbacinato a osservare "queste egrette / che incedono sul prato in
truppe scomposte, bianche insegne / che arrancano derelitte; sono i rimpianti /
scoloriti delle memorie di un vecchio, le loro strofe mai scritte. / Pagine che
svolazzano come ali sul prato, segreti svelati".
domenica 17 gennaio 2016
Nomi di cosa. Nomi di persona di Margherita Rimi (Marsilio)
La poesia della Rimi
guarda a dimensioni inedite e, nel contempo, fa tesoro di quelle a venire della
tradizione. È proprio la «Civiltà dei bambini» la protagonista di questa
raccolta, in cui ogni baloccamento retorico e di stultitia letteraria è messo
al bando per tornare alla concretezza ed evidenza delle manifestazioni e degli
atti di un'infanzia guardata con occhi di suggestiva novità.
"Margherita Rimi
si conferma una delle voci meglio individuate del nostro panorama letterario.
Con i suoi ritmi e la sua sintassi originale, la Rimi crea una poesia
tangibile, in cui la lingua siciliana, l'italiano, il francese, l'inglese, i
linguaggi specialistici concorrono ad aumentare la dimensione esperienziale e
di senso senza essere semplici 'coloriture' linguistiche o contributi alla
varietà fonica dei versi. Immediatezza gestuale e visiva di una situazione in
atto, potenzialità di una lingua essenziale e precisa che sa giovarsi degli
scarti sintattici del dialetto, ma anche porsi in una dimensione
plurilinguistica a forte oralità e carnalità: in questa scrittura la dimensione
veritativa e conoscitiva si unisce infatti alla corporeità, e la corporeità a
un vivo senso della lingua, alla 'manducazione della parola', per usare
l'espressione di Marcel Jousse. Non a caso figura ad esergo della prima parte
del volume la frase di Alice Miller che dice: "La verità della nostra
infanzia è scritta nel nostro corpo". La poesia può quindi riprendere, in
forme insolite, una dimensione indagante e soprattutto sapienziale, con un
forte ancoraggio nei saperi della Medicina e della Neuropsichiatria infantile,
e nelle pratiche della tutela dell'adolescenza e dell'infanzia contro le
violenze e gli abusi e a favore dei disabili..." (Amedeo Anelli)
sabato 16 gennaio 2016
Poesie (1983-2015) di Giuseppe Conte (Mondadori)
"Gli inediti che
completano questo volume confermano l'inesausta energia lirica e metaforica di
Giuseppe Conte e ne proseguono l''incessabile' inerrogazione, cominciata negli
anni Settanta, sul valore di mito, natura e destino nella realtà contemporanea.
Erede della tradizione del primo Montale e di Sbarbaro, attenta ai modelli di
Goethe, Whitman, Lawrence e Borges, la scrittura poetica di Conte si è
consolidata nel tempo seguendo i sentieri paralleli della prosa, come
dimostrano l'insieme dell'opera romanzesca e gli scritti di viaggio raccolti in
'Terre del mito' (1991). Con 'L'Oceano e il Ragazzo' (1983) - salutato da
Calvino e Citati come un libro di svolta nella poesia italiana - e 'Le
stagioni' (1988), fino alle ultime 'Ferite e rifioriture' (Premio Viareggio
2006), si profila dunque una soggettività forte, estranea a qualunque
minimalismo o sperimentalismo, capace di mediare fra la passione della forma e
la profonda conoscenza e frequentazione di culture e mitologie lontane,
orientali e occidentali, e di coniugare una vena erotica con una vena
metafisica e con la passione civile. Nel 1994, con l'invasione simbolica di
Santa Croce e la fondazione del 'mitomodernismo'; Conte ha segnato un momento
di riflessione importante nel panorama culturale italiano ed europeo,
coinvolgendo intorno alle sue tesi sul primato etico e spirituale della poesia
artisti, pensatori e poeti italiani e stranieri di diverse generazioni."
Introduzione di Giorgio Ficara.
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