"Il Libro delle
Interrogazioni", che viene qui pubblicato integralmente, è un classico
dell'umanesimo ebraico del Novecento. L'opera, scritta tra il 1963 e il 1973,
si sviluppa in sette volumi, comprendenti, oltre al primo, che dà il titolo al ciclo,
Il Libro di Yukel, Il ritorno al Libro, Yaël, Elya, Aely, El. La filosofia si
intreccia qui con la scrittura poetica, diventando pensiero poetante, in
un'interrogazione infinita che è testimonianza di vita e insieme ricerca di
assoluto. Con un saggio di
Vincenzo Vitiello.
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martedì 19 gennaio 2016
lunedì 18 gennaio 2016
Egrette bianche di Derek Walcott (Adelphi)
«L'ideale perpetuo è lo
stupore» . "Egrette bianche", la quattordicesima raccolta di poesie
di Derek Walcott, fonde elegia e rapsodia, sul ritmo di temi ricorrenti come
l'eredità coloniale e lo spettro dell'impero, l'approssimarsi della morte e la
scomparsa degli affetti, l'insofferenza per il turismo ("una schiavitù
senza catene, senza sangue sparso") e un amore per il viaggio vissuto nella
consapevolezza - per citare Orazio - che "chi va per mare cambia cielo,
non animo". Iosif Brodskij ha paragonato la poesia di Walcott alle onde di
marea, a frangenti che montano, si ritirano e tornano a lambire la costa,
mentre la magnificenza del suo linguaggio e la profusione di immagini evocano
la lussureggiante natura delle Indie Occidentali. E il lettore non potrà che
restare abbacinato a osservare "queste egrette / che incedono sul prato in
truppe scomposte, bianche insegne / che arrancano derelitte; sono i rimpianti /
scoloriti delle memorie di un vecchio, le loro strofe mai scritte. / Pagine che
svolazzano come ali sul prato, segreti svelati".
domenica 17 gennaio 2016
Nomi di cosa. Nomi di persona di Margherita Rimi (Marsilio)
La poesia della Rimi
guarda a dimensioni inedite e, nel contempo, fa tesoro di quelle a venire della
tradizione. È proprio la «Civiltà dei bambini» la protagonista di questa
raccolta, in cui ogni baloccamento retorico e di stultitia letteraria è messo
al bando per tornare alla concretezza ed evidenza delle manifestazioni e degli
atti di un'infanzia guardata con occhi di suggestiva novità.
"Margherita Rimi
si conferma una delle voci meglio individuate del nostro panorama letterario.
Con i suoi ritmi e la sua sintassi originale, la Rimi crea una poesia
tangibile, in cui la lingua siciliana, l'italiano, il francese, l'inglese, i
linguaggi specialistici concorrono ad aumentare la dimensione esperienziale e
di senso senza essere semplici 'coloriture' linguistiche o contributi alla
varietà fonica dei versi. Immediatezza gestuale e visiva di una situazione in
atto, potenzialità di una lingua essenziale e precisa che sa giovarsi degli
scarti sintattici del dialetto, ma anche porsi in una dimensione
plurilinguistica a forte oralità e carnalità: in questa scrittura la dimensione
veritativa e conoscitiva si unisce infatti alla corporeità, e la corporeità a
un vivo senso della lingua, alla 'manducazione della parola', per usare
l'espressione di Marcel Jousse. Non a caso figura ad esergo della prima parte
del volume la frase di Alice Miller che dice: "La verità della nostra
infanzia è scritta nel nostro corpo". La poesia può quindi riprendere, in
forme insolite, una dimensione indagante e soprattutto sapienziale, con un
forte ancoraggio nei saperi della Medicina e della Neuropsichiatria infantile,
e nelle pratiche della tutela dell'adolescenza e dell'infanzia contro le
violenze e gli abusi e a favore dei disabili..." (Amedeo Anelli)
sabato 16 gennaio 2016
Poesie (1983-2015) di Giuseppe Conte (Mondadori)
"Gli inediti che
completano questo volume confermano l'inesausta energia lirica e metaforica di
Giuseppe Conte e ne proseguono l''incessabile' inerrogazione, cominciata negli
anni Settanta, sul valore di mito, natura e destino nella realtà contemporanea.
Erede della tradizione del primo Montale e di Sbarbaro, attenta ai modelli di
Goethe, Whitman, Lawrence e Borges, la scrittura poetica di Conte si è
consolidata nel tempo seguendo i sentieri paralleli della prosa, come
dimostrano l'insieme dell'opera romanzesca e gli scritti di viaggio raccolti in
'Terre del mito' (1991). Con 'L'Oceano e il Ragazzo' (1983) - salutato da
Calvino e Citati come un libro di svolta nella poesia italiana - e 'Le
stagioni' (1988), fino alle ultime 'Ferite e rifioriture' (Premio Viareggio
2006), si profila dunque una soggettività forte, estranea a qualunque
minimalismo o sperimentalismo, capace di mediare fra la passione della forma e
la profonda conoscenza e frequentazione di culture e mitologie lontane,
orientali e occidentali, e di coniugare una vena erotica con una vena
metafisica e con la passione civile. Nel 1994, con l'invasione simbolica di
Santa Croce e la fondazione del 'mitomodernismo'; Conte ha segnato un momento
di riflessione importante nel panorama culturale italiano ed europeo,
coinvolgendo intorno alle sue tesi sul primato etico e spirituale della poesia
artisti, pensatori e poeti italiani e stranieri di diverse generazioni."
Introduzione di Giorgio Ficara.
venerdì 15 gennaio 2016
Con i baci che imparai dalla tua bocca. Poesie inedite. Testo spagnolo a fronte di Pablo Neruda (Passigli)
A oltre quarant'anni
dalla scomparsa di Pablo Neruda escono le poesie inedite ritrovate in quaderni
e in altri fogli appartenenti agli archivi della fondazione che conserva
l'intero patrimonio del grande poeta cileno. Procedendo infatti alla
catalogazione completa dei documenti esistenti, si è visto che oltre alle otto
raccolte uscite postume, ma già predisposte dallo stesso Neruda - tutte
pubblicate dalla Passigli Editori nel corso di questi anni -, restavano altre
poesie inedite, databili a partire dagli anni Cinquanta fino agli ultimi mesi
di vita: poesie di varia ispirazione, tra cui spiccano alcune poesie d'amore,
come "Cosa dà alla tua mano d'oro la foglia d'autunno che canta", la
bellissima lunga poesia dedicata a Matilde Urrutia. Non è facile sapere per
quale motivo non furono pubblicate. In alcuni casi si tratta certamente di
poesie di grande rilievo, e nel complesso, pur con i limiti delle raccolte non
riviste dagli autori, di un nuovo e importante tassello nella produzione del
poeta cileno. Come scrive nella nota introduttiva Dario Oses, direttore della
biblioteca e degli archivi della Fondazione a Isla Negra, "per la loro
qualità letteraria e per il loro interesse, sono poesie che meritano senz'altro
di essere aggiunte all'opera stampata e conosciuta di Pablo Neruda".
Prefazione di Pere Gimferrer.
giovedì 14 gennaio 2016
Francesco. Canto di una creatura di Alda Merini (Sperling & Kupfer)
Chi era Francesco
d'Assisi? Vagabondo, "folle d'amore", "elemosiniere di
Dio", è una figura affascinante e provocatoria. Attorno a lui si sono
appassionati, e talora divisi, laici e religiosi, credenti e scettici di ogni
tempo, ma soprattutto coloro che non smettono di interrogarsi sul senso e sul
destino della fede. Ostinato, irruente, libero come nessuno, Francesco compie
il gesto più difficile per un uomo: con la sua scandalosa, coraggiosa
"svestizione" perde un padre ma trova una sposa delicata e
dolcissima, la Povertà, il cui "manto di sacco", pur "pieno di
rattoppi / era una veste angelica". Ed è proprio come "apostolo di
sogni", "contadino di fede", insieme terribile e tenero, che
Francesco ci viene incontro in queste pagine, che restituiscono tutta la
tensione, non priva di fragilità e turbamento, del santo di Assisi, di colui
che, come ci ricorda lo scritto di Gianfranco Ravasi, non ha voluto innalzare
"barriere di orgoglio e di ricchezza contro il vento dello Spirito".
Nelle poesie di Alda Merini, negli echi di questi versi in forma di monologo, o
preghiera, che possiedono la sapienza di un canto d'amore mistico e la forza di
una lauda, il santo ritrova tutta la sua sostanza vitale, la sua gioia, follia
e pietà. E diventa un'icona di amore e redenzione incomprensibile alla ragione.
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