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giovedì 17 luglio 2014
mercoledì 16 luglio 2014
LA RAGAZZA DEL KARAOKE di Claire THAM (Metropoli d’Asia)
Una bellissima ragazza
cinese, Ling, viene trovata annegata nella piscina di una villa in un complesso
residenziale esclusivo di Singapore, l’Inlet. Il vicecommissario Cheung Fai,
chiamato a indagare sul caso, concentra i suoi sospetti su Jasper Gan, playboy
viziato e trader reduce da una pesante bancarotta. Jasper è il nipote
prediletto di Willy, un immobiliarista ricchissimo e senza scrupoli che non
esita a usare la sua influenza per scagionare il ragazzo coinvolgendo Winston,
commissario di polizia desideroso di trovare un ruolo di primo piano in
politica. Sullo sfondo di una Singapore ricca e patinata, vittima di una
spropositata crescita economica, vengono ricostruite le vite dei protagonisti:
Ling, ragazza inquieta che lavora in un locale di karaoke ma vuole di più; il
vicecommissario Cheung Fai, istintivo e in crisi con la moglie, giornalista di
cronaca nera, a causa di troppe infedeltà; la signora Fung, enigmatica e
affascinante proprietaria del locale in cui Ling e altre ragazze si esibiscono
in abiti succinti; Willy Gan, uomo d’affari avido e insaziabile, incapace di
accettare qualunque forma di rifiuto; il misterioso ML, ex fidanzato della
vittima che sfugge all’identificazione della polizia. Le loro storie si
intrecciano e rivelano legami che a prima vista nessuno poteva sospettare,
rendendo la trama avvincente e tessuta con grande abilità sullo sfondo di
Singapore, città-Stato piena di contraddizioni. Niente è come sembra.
«Quando torni a casa? È
la domanda che il signor He le pone in tutte le lettere che manda. … Ed è una
domanda che i suoi genitori non mancano mai di farle quando chiama casa, una
volta alla settimana. Suo padre, un uomo emotivo, ha pianto apertamente quando
ha detto che andava a Singapore. È uscita dalla Cina solo mentendo, mentendo
eroicamente, senza cedimenti, in modo epico, in faccia ai genitori. Ha detto
che era stata assunta per un lavoro molto, molto importante su un superfarmaco
in un laboratorio di ricerca di Singapore. Ha tracciato di quel laboratorio
un’immagine di livello inarrivabile, con attrezzature all’avanguardia e
ricercatori provenienti da tutto il mondo. Ha elencato i dettagli del farmaco
prendendoli da un articolo trovato in rete. Non avendo mai avuto molte
occasioni di mentire, resta sorpresa da quanto le venga facile: le invenzioni
portate avanti nel tempo, l’assoluta mancanza di rimorso. (E Jiang? – Ah,
Jiang. – Dà ai genitori la notizia con la massima delicatezza di cui è capace.)
Percepisce confusamente che un giorno quelle bugie finiranno per venire alla
luce, è inevitabile, ma c’è ancora una parte di lei che spera non si arrivi a
tanto; è ancora abbastanza giovane da pensare di poter mantenere con destrezza
tutte le palline in aria».
Claire Tham è nata nel
1967. Ha iniziato a scrivere da giovanissima e fin da subito ha ricevuto
riconoscimenti prestigiosi. Oltre a tre raccolte di racconti, ha scritto due
romanzi: Skimming (1999) e The Inlet, la sua opera più recente. Claire Tham,
considerata tra i migliori scrittori singaporiani della nuova generazione, ha
studiato legge all’università inglese di Oxford e attualmente è socia di uno
studio legale di Singapore.
Umane transumanze (AA.VV.) a cura Ivan Pozzoni (deComporre Edizioni)
Poesia non è sfogo, confessione o
specchio di “lacerazione esistenziale”, ma grafico d’un’esistenza seconda:
trasfigurazione, non verbale; distacco dal sé, non autocontemplazione […] Ogni
poeta deve fabbricarsi il proprio suono, fondare un mondo e una lingua che non
lo veicoli ma lo metta in forma, perché l’unica sostanza della poesia è lo
stile: la passione di Cristo o il singhiozzo d’un batterio vi hanno pari
diritti di cittadinanza, identica valenza: la partita della qualità si decide
inevitabilmente in sede linguistica (G. Alvino).
Bardini Marcello - Bassiri Artin
- Bellin Stefano - Borettini Monica - Calzolari Silvia - Cappelletti Gabriella
- Capponi Lavinia - Caterino Alfonsina - Di Spigno Stelvio - Ferrarini Adriana
- Gusso Rita - Incerto Valerio - Infante Carlo - Lollini Margherita - Mancini
Barbara - Marchionni Angela - Marella Aurora - Montagna Tommaso - Peluso
Alessandra - Petricca Paolo - Piselli Francesco - Prosperi Alex - Rainone
Emanuele - Rosica Teodolinda - Rossi Valeria - Scanari Stefano - Stefanoni Gian
Piero - Stella Raffaele.
martedì 15 luglio 2014
lunedì 14 luglio 2014
Nigredo di Stefano Delacroix (I Libri di Emil) a Sava il 16 luglio 2014
Ultimo appuntamento con
“LETTERA22” e con il GIUGNO SAVESE 2014. Mercoledì 16 luglio alle 21, lo
scrittore e musicista Stefano Delacroix sarà ospite e protagonista dell'ultima
data in programma, nel Frantoio Ipogeo di Piazza Spagnolo Palma a Sava (Ta),
suggestiva location che ha fatto da cornice all'intera rassegna letteraria.
Partito ormai un mese e mezzo fa, il 4 giugno, “LETTERA22”, format dedicato alla letteratura e proposto
dall'Art Services “ROSSOCONTEMPORANEO”, ha rappresentato un riuscito e
apprezzato evento della 36^ edizione del GIUGNO SAVESE.
Dopo l'esordio con la poetessa tarantina Francesca
Pellegrino, neo-tradotta negli Usa, la rassegna libraria è proseguita all'insegna
della qualità e della varietà della proposta, con la presentazione di saggi,
romanzi di genere differente, sillogi poetiche e raccolte di racconti.
Protagonista della serata conclusiva di “LETTERA22” sarà
il prolifico scrittore, cantautore e studioso di esoterismo, Stefano Delacroix,
che proporrà il suo ultimo romanzo “Nigredo” (Casa Editrice I Libri di Emil),
avvincente thriller storico-esoterico ambientato nel XVIII secolo, in una
Parigi fedelmente ricostruita.
“LETTERA22”, cartellone estivo del nascente Caffè
Letterario intitolato allo scrittore e politico pugliese Cesare Teofilato, è
stato curato e condotto dalla scrittrice ed editor Mara Venuto.
Bookstore di riferimento: Libreria “Gilgamesh” di
Taranto.
IL ROMANZO “NIGREDO”:
Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni
della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo
‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica),
trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi
nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle
pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori.
Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…
Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…
STEFANO DELACROIX:
Nasce a Taranto
nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile
con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94
e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed.
Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007
Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La
Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti
noir uscita in seconda edizione nel 2012.
domenica 13 luglio 2014
sabato 12 luglio 2014
venerdì 11 luglio 2014
Babelfish di Gino Pitaro (Ensemble)
Con Babelfish, racconti
dall'Era dell'Acquario, Gino Pitaro racconta una realtà divisa in molteplici
tasselli, frammentata e allo stesso tempo esistente come entità unica. Il tema
che fa da sfondo a tutte le trame è il “nomadismo esistenziale”, ossia il saper
vivere nell'ambientazione allargata del mondo facendosi strada in mezzo alle
molteplici contaminazioni socio-culturali che ne fanno parte. Dalla Spagna a
Singapore, da Roma a Ginevra i protagonisti disegnano una sorta di melting pot,
una realtà multipla che prende corpo nell’arco della narrazione. Sei storie
differenti e sei protagonisti accomunati da uno stesso approccio alla vita, da
una stessa condizione dell’anima che affronta ciò che vede cercando sempre
l’analisi ragionata e la ricerca del dettaglio rivelatore. Vite uguali e
diverse di cui l’intersezione con l’altro e l’osmosi culturale costituiscono il
fulcro essenziale. I racconti possono essere letti sia in chiave sequenziale e
cronologica che su binari paralleli, come se si trattasse dei molteplici alter
ego di uno stesso protagonista alle prese con diversi destini. Per ogni storia
un diverso aspetto della vita da sviscerare. Babelfish-racconti dall'Era
dell'Acquario' ha vinto il Premio Nazionale Letterario di Calabria e Basilicata
III ediz. (sez. narrativa) e il premio speciale antologia Caterina Martinelli,
II ediz.
Gino Pitaro nasce a
Vibo Valentia il 7 luglio 1970. Nel suo percorso svolge varie attività, tra cui
quella di redattore e articolista freelance e di documentarista indipendente.
Nel 2011 esce il suo I giorni dei giovani leoni (Arduino Sacco Editore), che
ottiene buoni riscontri di critica e diviene una delle opere underground più
lette nel 2012. Babelfish, racconti dall’Era dell’Acquario è il suo secondo
libro.
giovedì 10 luglio 2014
L’Avvocato Francesca G. Conte apre su Facebook la sua pagina dedicata al Diritto
Qualche mese fa il noto
avvocato leccese Francesca G. Conte aveva aperto un suo blog su piattaforma
Blogger oggi consultato a livello nazionale e internazionale, al fine di
offrire una bussola sempre più efficiente agli operatori del Diritto, per
meglio orientarsi nell’intricato sottobosco di news,
segnalazioni dottrinali, editoriali, norme e cronache che hanno a che fare con
il Diritto in maniera completa ed esaustiva. Oggi l’Avvocato Francesca Conte si
dota di un ulteriore strumento on line aprendo una sua pagina su Facebook il più importante social network del mondo
all’indirizzo
Se è vero che il
tentativo di racchiudere in unico concetto il significato della parola
“diritto” diventa oggigiorno sempre più complesso, è anche pur vero che i nuovi
sistemi di comunicazione e condivisione dei saperi, anche nell’ambito degli
studi giuridici costituiscono strumenti indispensabili nel superare limiti,
categorie, ermeneutiche fuorvianti attinenti al Diritto e alla sfide che
quotidianamente gli operatori di questo settore devono affrontare. La nuova
pagina on line dell’Avvocato Francesca Conte sarà anche uno spazio dedicato
alle segnalazioni editoriali riguardanti il Diritto e alla narrativa noir,
thriller, e gialla proprio nell’ottica di una comunicazione friendly come
Facebook richiede
Info
Avv. Francesca G. Conte
Facebook -
Quanto lunghi i tuoi secoli (Archeologia personale) di Filippo Tuena, con una nota introduttiva di Tatiana Crivelli, Pro Grigioni Italiano - Armando Dadò editore (Locarno CH, 2014), pag. 273.
“Dal confine grigionese di Le
Prese alla Roma capitale, da Milano a Parigi”. Questo battuta perfetta di
Crivelli, raccolta dalle righe introduttive alla madeleine di Filippo Tuena, “Quanto lunghi i tuoi secoli”, presenta
perfettamente origine e destino di questo scrittore. Il padre di Filippo era
d’origini poschiavine e romane, mentre la madre aveva sangue triestino e
pugliese. E Filippo Tuena ha molto vissuto nel quartiere romando di suo padre,
dal quale aveva ereditato un negozio d’antiquariato, prima di salpare verso il
capoluogo lombardo. Detto ciò, andiamo al libro di memorie, al volume
sottotitolato “Archeologia personale”. Che comincia, non a caso, con una
lettera dell’autore al figlio Cosimo. Sull’identità, insomma sulla famiglia.
Tutta la prima parte del corposo e riassuntivo libro, che ovviamente non poteva
contenere i bellissimi romanzi di Tuena (vedi il magnifico “Ultimo parallelo”)
– pur ricordandone quasi la genesi e praticamente d’ognuno -, raccolta in
“Prose”, ci dice infatti di: “Prezzi di un mondo autobiografico”, “Appunti di
un viaggio in motocicletta”, “Città straniere”, “Antartica”, “Passioni e
letture”, “Donne ostili (una certa cifra)”; tutta la materia interiore, la
formazione dello scrittore. Dall’esordio. In mezzo, “Versi”. Infine la sezione
dedicata all’opera teatrale, con “Cuori separati” e “La tempesta”. Non basta
dire che Filippo Tuena con questo libro definitivo si mette a nudo. Insufficiente
risulta specificare che Tuena scrive della sua famiglia tornando a prima della
guerra e al fascismo. Tra ricordi di Renato Guttuso e incontri col regista del
“Deserto dei Tartari”, Valentino Zurlini. Il libro, ovviamente, ripropone anche
delle recensioni di Tuena. Ché da lettore d’opera altrui pure, questo nostro
straordinario scrittore vuole dare il suo contributo alla letteratura. Mentre,
per esempio, adesso sta lavorando a un libro sugli ultimi anni di vita di
Robert Schumann. Ultimo parallelo, invece, partiva dai diari di Robert F.
Scott. Ma il nostro ha scritto pure facendosi suggerire dal Michelangelo. Tra
“autofiction” e “saggistica narrativa”, vive la vita del Tuena. Brillante,
fluente, riflessivo al massimo. Dotato d’una scrittura che proprio sempre ti
mette in soggezione.
NUNZIO FESTA
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