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giovedì 25 aprile 2013

CATTIVERÌA di Rosario Palazzolo (Perdisa Pop)


Una donna, maniaca dei rituali sociali e dell'ordine domestico, costringe i figli a ripetere preghiere e filastrocche rassicuranti, minaccia punizioni fantasiose, strepita di vite immaginarie di santi, mischiandole a quelle dei personaggi della sua soap preferita. In parallelo, un uomo rinchiuso in un ospedale psichiatrico impasta episodi colmi di dislivelli di senso, di autoinganni, di esilaranti peripezie lessicali che dettano i tempi di una follia inquietante. Chi sono costoro? Qual è la loro storia? E perché Cattiverìa ha l'accento sulla i?
 
Un labirinto narrativo, in cui l'irriverenza si mescola all'inquietudine in modo indissolubile, porta i lettori verso un finale inatteso e potente come pochi.
Ciò che i personaggi raccontano è il loro passato: la storia di una famiglia che nasconde un segreto, forse un crimine, forse qualcos'altro. Intorno a questa oscura vicenda domestica, prenderà forma ciò che infine si rivelerà come «la nuova tragedia greca», con personaggi grotteschi che sembrano aver perso il senso stesso delle parole, prediligendo il mascheramento, l'immobilismo del pasto garantito, l'iperbole del buon senso.

A trascinare i lettori verso la scoperta della verità c'è infatti anche il mistero delle loro voci, perché chi parla fa dubitare della sua stessa narrazione, usando un linguaggio incoerente e sgrammaticato, a tratti spinto verso una comicità irresistibile, ma anche sintomo di un' epoca al collasso culturale: la nostra, l'epoca della comunicazione televisiva inumana, autoreferenziale e malata.

Cattiverìa è senza dubbio l'opera più matura e multiforme di Palazzolo: un romanzo intriso di umorismo ma nel contempo violento e spietato, che esprime «l'impossibilità di essere» mettendo in discussione anche le nostre certezze di lettori.

Rosario Palazzolo è nato a Palermo nel 1972. Drammaturgo, scrittore, regista e attore, per il teatro ha scritto e diretto: "Ciò che accadde all'improvviso", "I tempi stanno per cambiare" (con Luigi Bernardi), i tre spettacoli che compongono la Trilugia dell'impossibilità: "Ouminicch'", "'A Cirimonia", "Manichìni" e il Dittico Del Disincanto ("Visita guidata" e "Tauromachia"). Vincitore del Fringe al 18° Festival Internazionale del Teatro di Lugano, i suoi spettacoli sono stati rappresentati nei maggiori teatri di ricerca nazionali. Ospitato a più riprese dall'Università di Liverpool nell'ambito degli Studi di Italianistica, di recente al suo lavoro sono stati dedicati studi monografici e tesi di laurea, in Italia e all'estero. Per la narrativa ha scritto: "L'ammazzatore" (Perdisa Pop, 2007) e "Concetto al buio" (Perdisa Pop, 2010)..




Depeche Mode - Heaven

Cinema & filosofia/ "Il caso Krolevsky" - Affaritaliani.it

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Torna il festival della Letteratura Città di Giulianova - Affaritaliani.it

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BisceglieLive.it - Letta Premier, il ricordo della sua presenza a Libri nel Borgo Antico

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Le Torrette Sassi editore, libri per bambini

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mercoledì 24 aprile 2013

Piccola guerra lampo per radere al suolo la Sicilia di Giuseppe Rizzo (Feltrinelli)




Andrea detto Osso, Martina detta Pupetta, Marco detto Gaga, tre trentenni senza grazia di Dio, funzionano così: non sopportano le minchiate. Le minchiate e i pidocchi. E Lortica, il piccolo paese siciliano dove sono cresciuti e da cui sono andati via per inseguire studi lavori e amori, a Roma Berlino e Praga, ne è infestata. Il sindaco racconta minchiate, ma anche il comandante dei carabinieri, persino un ministro della Repubblica. Alla minchiata più grossa, una menzogna sui fratelli Bonanno, che a Lortica volevano aprire un negozio di fiori e per questo sono stati ammazzati dai pidocchi, i tre amici decidono di tornare in paese con un piano: istituire una squadra di sabotatori delle minchiate e mettere tutto a soqquadro assieme all’aiuto di Mario detto Mario, quarantenne scorbutico e idealista. Tra discoteche scalcagnate, musica elettronica rock e tarantelle, pupi cannoli e templi greci, il mare d’agosto e le campagne riarse, Montalbano e Il Gattopardo, attentati all’ordine pubblico e scazzottate indimenticabili, questa brigata di antieroi riesce a far esplodere molti luoghi comuni sulla Sicilia e sull’Italia. Fino a una rocambolesca sfida finale e una risposta tutta loro alla domanda: come li scacciamo questi pidocchi?

Più suono di Lara Carrozzo (Lupo Editore)




La raccolta poetica di Lara Carrozzo si snoda delicatamente nella ricerca di quel senso sensibile che appare smarrito in una società che guarda la poesia e quindi le emozioni da un punto di vista piuttosto “angolare”. Il titolo stesso dell’intera opera poetica sottolinea in sè un surplus “Più” che rappresenta un’invocazione alle emozioni e quindi all’arte, come d’altronde già aveva fatto nella precedente silloge "Più Luce", nella quale l’autrice faceva appello al sovrappiù di luce, che rivela quell’eccedenza emotiva, l’ispirazione luminosa, da cui nasce la poesia. In "Più Suono" la nuova ricerca e l’appello sono alla musica, al suono, in qualsiasi forma si presentino. Ora, è l’eco continuo della vita, il suono fortemente passionale, che si traduce in poesia. In un gioco armonico di versi la scrittrice riesce a fondere la luce al suono in un viscerale continuum poetico: da ‘più luce’ a ‘più suono’, aprendo la strada all’arte nella sua manifestazione più profonda, per Lara, la poesia.

Lara Carrozzo, è nata a Melendugno nel 1979. E' laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi del Salento. Svolge un'intensa attività culturale che spazia dall'ambito letterario a quello civile e collabora nei diversi settori del sociale nei quali organizza e coordina eventi e convegni. Artista a tutto campo, interprete fine, coniuga musica poesia letteratura.

La guerra lampo di Giuseppe Rizzo in Sicilia

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Letteratura e teatro per MeravigliArti Rassegna alla Cappella San Severo - Napoli - Repubblica.it

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martedì 23 aprile 2013

Il Grande Gatsby - Extended spot

Buenos Aires, incontro su nuove tendenze della letteratura italiana - ilVelino/AGV NEWS

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In treno nella letteratura russa | Russia Oggi

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La letteratura viaggia su Italo: nel "maggio dei libri" sconti a chi visita il "Salone del libro" - InfoOggi.it

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Presentato il Festival Nazionale della Letteratura Città di Giulianova | Cultura & Spettacolo | Teramo

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√ Tsunami Edizioni taglia il traguardo dei 50 libri di grande metal e rock - Rockol

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Maggio dei Libri 2013

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Baricco: «ho sbagliato il finale di tutti i miei libri»

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Parte un concorso per valorizzare i libri universitari - Il Sole 24 ORE

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lunedì 22 aprile 2013

Chiarelettere: "Confessioni ultime" Mauro Corona - con un film di Giorgi...

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AI CANTIERI TEATRALI KOREJA DI LECCE “POST-13 STORIE DOPO L'89 CHE NON SAPEVANO DI DIVENTARE UN MITO” a cura di PAOLO PATICCHIO (Lupo Editore)




Mercoledì 24 aprile (ore 18.30 - ingresso gratuito) i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce ospitano la presentazione ufficiale del libro POST - 13 storie dopo l'89 che non sapevano di diventare mito (Lupo Editore) a cura del ventisettenne Paolo Paticchio. Un evento a metà tra il teatro e il live musicale, con video proiezioni, performance e reading. Un incontro con i 13 autori e il curatore, una presentazione che emozionerà e farà riflettere con genuinità.

"La nostra generazione, quella che ha compiuto i vent'anni ed è prossima ai quaranta, è spesso accusata di disorientamento, di assenza di punti di riferimento", sottolinea Paolo Paticchio, impegnato nel sociale, attivo in politica, coraggioso connettore di giovani esperienze diverse tra loro ma accomunate da un sentimento: la speranza. "Ma è proprio vero che questi giovani adulti sono privi di spunti a cui attingere per interpretare, criticare, cambiare il proprio tempo? O di maestri da assumere a modello per agire? Queste tredici storie – le nostre, le prime di un libro non finito, un input da raccogliere e sviluppare – sembrano dimostrare il contrario".

Post è, infatti, un libro scritto a più mani, 13 storie raccontate da 13 under 40 di diversa formazione e con diversi ambiti d’interesse, accomunate dall’essere pugliesi e tutte cresciute nel “mondo nuovo” dopo l’89. Il progetto raccoglie, in questo primo volume, le prime 13 storie. Dalla caduta di quel muro, abitudini, visioni, schieramenti hanno dovuto fare i conti con una realtà improvvisamente mutata. Un mondo diverso, non più caratterizzato dalla costante presenza di un necessario nemico comune che fungeva anche da fattore aggregativo, si affacciò all’improvviso. Ed è da lì che si vuole partire, da quei cittadini di Berlino che finalmente si son potuti riabbracciare, da quella città che ritornava ad essere un corpo unico, simbolo di una armonica ricomposizione di un mondo.

Storie di eccellente normalità che, partendo dalla credibilità dei loro percorsi, possono permettersi il lusso di insegnare con grande umiltà che si può far politica seguendo i propri ideali, che ci può essere lo sport pulito, storie che sono state un pretesto per interrogarsi su politiche migratorie, fenomeni televisivi, inchieste giornalistiche, nuove arti,  social media, innovazione, medicina, speranza, bioetica e tanto altro ancora che questa premessa non può svelare. “Storie Post ‘89, Post boom economico, raccontate da “quelli” che non  usano  il Post solo sul web per aggiornarsi ed aggiornare. Perché questa, in fondo, è una Generazione Post e può essere un’entusiasmante sfida; basta iniziare a conoscersi”.

Dal giornalista salentino Michele Frascaro a Don Luigi Ciotti, dal “giudice ragazzino” assassinato dalla mafia Rosario Livatino a Rita Levi Montalcini, passando per gli hacker, il regista Mario Monicelli, il writer Banksy, l'esperienza di Blob, la musica di Kurt Cobain, la politica di Dubceck, la malattia "condivisa" di Salvatore Iaconesi, le Non Archi-Star e l'incredibile e struggente vicenda dell'atleta somala Saamya Yusuf Omar, "un’eroina che sfida la geopolitica, lo scenario della povertà e del conflitto in nome della passione per lo sport e della voglia di riscatto". Un libro edito da Lupo Editore che attraversa diversi mezzi di comunicazione: il cartaceo, il web con il blog in fase di realizzazione  (www.generazionepost.it) e i social network (una pagina Facebook, Generazione Post, già molto frequentata e attiva). È il primo passo verso il racconto di una generazione che non solo vuole cambiare le cose ma è anche in grado di farlo.

Molto variegata anche la squadra degli autori composta da Alberto Cazzato (esperto di marketing e comunicazione), Giovanni De Stefano (giornalista esperto di social media e pratico di comunicazione), Tatiana Giannone (giovane salentina che attualmente lavora a Roma presso la sede nazionale di "Libera - Nomi e Numeri contro le mafie"), Osvaldo Piliego (giornalista, musicista e scrittore), Patrizia Carratta (dottoranda dell'Università nel Salento nel Dipartimento di Storia, Società e Studi sull'Uomo), Alfredo Polito (giornalista e attivista nell'Arci), Matteo Serra (comunicatore e cooperatore, tra i fondatori di Pazlab e L'impaziente), Gabriella Morelli (esperta di comunicazione sociale), Juri Battaglini (architetto e fondatore dell'associazione LUA, Laboratorio Urbano aperto), Ilaria Colazzo (laureata in matematica e tra gli esponenti più attivi dell'associazione universitaria "Link - Udu Lecce"), Angelo Pansini e Stefano Fumarulo (responsabili dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata di Bari), Laura Preite (presidente dell'associazione Culturarte e responsabile del progetto Treno della memoria), Alessandra Lupo (giornalista che si occupa anche della diffusione di pratiche partecipate per la gestione della cosa pubblica).

"Queste sono le nostre tredici storie. Le prime tredici storie. Non una hit parade, non una classifica, non un libro “finito”. Sono solo le tredici storie da cui siamo voluti partire, importanti per i percorsi di ciascuno degli autori, che hanno deciso di spendere il proprio tempo e le loro energie per questo progetto corale. Inutile dire che è solo un inizio del nostro Post", sottolinea Paticchio nel libro. "Generazione Post. Post perché i latinismi ci piacciono, soprattutto quando li usiamo su un tablet ultrasottile. Post perché non vogliamo cancellare nulla, ma semplicemente aggiungere, cercare, trovare e proseguire. Post perché abbiamo voglia di correre e non più di inseguire".




Una giornata tra i libri | Cultura | bassanonet.it

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Regione Veneto - Comunicato n.653 - LIBRI. DOMANI “FLASH MOB” IN VENETO PER PROMUOVERE LA LETTURA

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I buoni esempi offerti anche da un libro . libreriamo.it - recensioni libri

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Gaia, la baby scrittrice che ha letto mille libri - Cronaca - la Tribuna di Treviso

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venerdì 19 aprile 2013

INIQUOTOUR perché un’altra Italia è possibile. Dal 20 al 28 aprile 2013 in Puglia Giuseppe Cristaldi con il suo Macelleria Equitalia (Lupo editore)

“Conosco Cristaldi da tempo, e da tempo conosco il suo modo di far scorrere la penna su carta bianca, dando vita ad una lingua "altra". Un giovane che scrive e che, scrivendo, unisce un italiano impeccabile a quel dialetto che sa di "terra", che sa di "casa".  Credo che il talento di Giuseppe sia proprio il saper raccontare, permettendo a chiunque di sentirsi a casa, anche a chi, il dialetto pugliese, non sa nemmeno che cosa sia. 5 racconti, 5 storie, 5 vite; è il mondo al contrario, siamo noi adesso la carne equina, siamo noi la vera carne da macello.” (MICHELE PLACIDO)


Si chiama “INIQUOTOUR – perché un’altra Italia è possibile” la tournée dello scrittore Giuseppe Cristaldi in Puglia dal 20 al 28 aprile 2013 con il suo nuovo lavoro edito da Lupo dal titolo “Macelleria Equitalia”. Ecco le date degli appuntamenti: Il 20/04/2013  a BARI presso la Libreria Roma (Piazza Aldo Moro, 13 - Bari) alle ore 18.00 con Mingo (da "Striscia la notizia"); il 22/04/2013 alle ore 18,30 a FOGGIA alla Libreria Ubik  (Piazza Giordano, 75 - Foggia) dove presenterà il giornalista e direttore artistico della Libreria Ubik, Michele Trecca, e dialogheranno con l'autore  la scrittrice Roberta Pilar Jarussi e lo scrittore e ricercatore Giovanni Rinaldi, il 24/04/2013 a LECCE all’Ammirato Culture House (Via di Pettorano, 3 - Lecce) alle ore 19.30 dove coordinerà gli interventi Stefano Donno, di OverecoAgenzia, e dialogheranno con l’autore il Dott. Maurizio Toraldo, la scrittrice Simona Cleopazzo,  l'artista Paola Scialpi (leggerà alcuni brani la poetessa Marta Toraldo); il 25/04/2013 Giuseppe Cristaldi, alle ore 16.00, sarà ospite di un “dopopranzo d'autore” presso la MASSERIA STALI a CAPRARICA e dopo, sempre il 25/04/2013 a LECCE Giuseppe Cristaldi sarà ospite negli studi di Radio System Network  alle ore 21.00 con interventi dei lettori in diretta su Facebook, sms, twitter, whatsapp; il 26/04/2013 sarà a TAURISANO (LE) Casa Vanini, Via Roma 44 alle ore 19.30 dove ci sarà l’introduzione di  Claudio Scordella - vice Sindaco e la presentazione sarà a cura del prof. Luigi Guidano - insegnante di storia e italiano; il 27/04/2013 sarà a CASARANO (LE) alla Libreria Dante, Via Matino 10 alle ore 19.30 con Antonio Memmi, giornalista de IL GALLO; il 28/04/2013 Giuseppe Cristaldi sarà a RACALE (LE) all’Associazione APE “Gabriele Toma”alle ore 18.30 in Piazza Beltrano

"Recensire un libro che parla di sofferenze umane è come scorticare con una lama quella stessa ferita per farla sanguinare ancora, qualsiasi cosa si vuol dire si cerca di farlo sommessamente per non urtare la sensibilità di nessuno. Ecco sì, di sensibilità si tratta nel libro Macelleria Equitalia (Lupo Editore), di un’acuta sensibilità che hanno i protagonisti delle storie raccontate con acume intellettuale da Giuseppe Cristaldi, ma di questa singolare caratteristica umana non è certo provvista la spregiudicata macchina esattoriale italiana chiamata “Equitalia”. È un mostro gigantesco, simile alle Arpie raccontate da Omero, Virgilio e Dante o ai tanti mostri mitologici dalle sembianze umane e animali che uccidono senza pietà.

È l’incubo di moltissimi italiani del presente. E in queste pagine si tocca con mano la realtà di gente povera, semplice, contadini, imprenditori agricoli, operai che per non aver pagato le fatidiche tasse si ritrovano con l’incombenza Equitalia e le visite di ufficiali giudiziari che sembrano spregiudicati come racconta Paolino, mentre in realtà eseguono solo il loro lavoro, una professione come tante che a ben dire non devi possedere certo sensibilità nè un briciolo di cuore altrimenti sei fregato, altrimenti il lavoro non puoi eseguirlo, non puoi essere spietato contro chi disarmato si presenta nudo davanti “senza arte né parte”: nudo - disarmato. Paolino, giovane protagonista di una storia, cova rabbia parimenti determinazione per diventare un giorno anche lui funzionario Equitalia e riscattare la povera madre che si occupava di cucire le suole presso un calzaturificio salentino e il padre che distrutto dal vino e dalla miseria trascinava ogni giorno a stento il suo corpo.

Nel silenzio di questa famiglia povera ma ricca di dignità e coraggio di vivere si perpetua l’amore: un grande amore e riconoscenza che Paolino ha nei riguardi della madre che vorrebbe un giorno far vivere e non sopravvivere e attendere magari il proprio turno per diventare carne da macello.
È un libro straordinariamente reale questo Macelleria Equitalia (Lupo Editore): una metafora e un accostamento quasi simbiotico che identifica la drammatica quotidianità che vive moltissima gente attualmente in Italia.
Un’Italia misera sotto ogni punto di vista. È acuto il linguaggio utilizzato dall’autore per raccontare storie che ci appartengono, insomma chiunque prima o poi si imbatte in Equitalia, basta non pagare una tassa. È certo che le tasse è dovere di tutti i cittadini pagarle per fare andare avanti la macchina dello Stato, questo Stato però che siamo noi stessi, non dimentichiamolo, membra di un corpo che spesso tradisce e non perdona. È un libro di denuncia, come anche di testimonianza, è un libro che racconta le vite di gente sola e dimenticata e quindi vuole essere anche un modo generoso per dare voce a chi voce non ha.

Macelleria Equitalia (Lupo Editore) di Giuseppe Cristaldi lascia il segno, come un solco percorso dal letto del fiume. Così il figlio alla madre dice: «Ascolta, mamma mia beddra, ci sono cose che uno vive mentre un fiume lo passa dal buco del culo al cuore. Fiume e ommini sono due cose diverse: ci sono volte in cui lu fiume cangia ma l’uomo no. Se pure un fiume decidesse di cambiare il corso, di scorrere da un’altra parte, tralasciando ‘u bucu t’u culu e lu core, l’uomo non cambierebbe una minchia, si comporterebbe come se quel fiume lo avesse dentro. Mi capisci, ma’? Ci sono cose che segnano. L’acqua si asciuga, ma il segno rimane». (pp. 116-117).

Cosa si può dire di fronte a questa lezione di vita?

Nessuna parola sublime, eufemismo, enjambement, raffinatezza letteraria avrebbe senso e potrebbe parlare al lettore meglio della saggezza popolare. Quella sana saggezza che forse soltanto Aristotele conosce bene, una virtù che sembra appartenere ai nostri avi che hanno vissuto lasciandoci un’eredità abbondante con sacrifici anche umani e noi ahimè la stiamo sperperando. Poco è rimasto di una saggezza che insegna se pur purtroppo nel dolore, perchè è quando c’è il bisogno e si conosce la sofferenza - come dice anche il protagonista di un racconto del libro - che si aguzza l’ingegno e si impara a vivere. Leggere Macelleria Equitalia è necessario, perchè fa rivivere quei diritti e valori che appartengono ad ogni essere umano, ma che cadono nel dimenticatoio della macchina maledetta della burocrazia, della finanza e delle banche che uccidono come carne da macello e dove dignità e lavoro - chiaramente scritti nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e nella cara Costituzione italiana - non esistono più e restano voci mute o peggio azzittite.

(Alessandra Peluso su “Affari Italiani”)

Giuseppe CRISTALDI - Nato nel 1983 a Parabita. Vive nelle campagne di Sassari. Ha pubblicato “Storia di un metronomo capovolto” (2007), con nota di Franco Battiato; Un rumore di gabbiani - Orazione per i martiri dei petrolchimici (2008), con cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di Caparezza; Belli di papillon verso il sacrificio (2010), con nota di Teresa De Sio; Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene (2011). Ha ricevuto il “Premio Kallistos – 2009” e il “Primo premio al concorso nazionale di drammaturgia contemporanea Under 30 di Roma – 2012”


Info:
Lupo Editore
Tel. 0832.94.95.10
www.lupoeditore.it

LIBRI/ L'amore (letterario) ai tempi del new adult (2)

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25 libri da leggere per renderci persone migliori | Apollodoro

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Classifica libri più venduti in Italia

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giovedì 18 aprile 2013

La riscrittura oltrepassante. ERNESTO DE MARTINO E LE DIALETTICHE DEL «RITORNO». CINQUE STUDI di Placido Cherchi (Kurumuny Edizioni)




Potente polo di attrazione intellettuale, l’opera di Ernesto De Martino, dopo la «riscoperta» provocata dalla comparsa de La fine del mondo, non ha più cessato di dominare la scena ermeneutica e di esigere cospicui investimenti di energia da parte dei suoi interpreti. Nel terreno della critica antropologica, il settore della «demartinologia» è ormai uno dei più estesi e non si contano più i contributi destinati ad accrescerlo. L’autore del presente volume ne è una prova:  dopo i quattro libri demartiniani fatti uscire tra la fine degli anni Ottanta e l’anno scorso, egli ci presenta ora questi Cinque studi, anch’essi demartiniani e anch’essi ostinatamente interessati a indagare oltre l’immediato apparire.

Il tema è stavolta quello del «ritorno» al Mondo magico realizzato a poco a poco dalle opere della fine, in una sorta di riappropriazione-rilancio degli allargamenti storicistici sacrificati allora. La sostanziale riscrittura delle tesi messe in crisi dai «maestri» e demolite dall’«autocritica» viene letta ancora una volta come un gesto di necessaria fedeltà alle antiche convinzioni, ma anche come la più compiuta e oltrepassante rifondazione della loro modernità. Confermando la natura quasi inesauribile della miniera-De Martino, i cinque scritti proposti qui continuano a scavare nelle sue viscere e a inseguire filoni perduti o tracce rimaste inosservate. Ne risultano approdi imprevisti e rovesciamenti di prospettiva che riescono a restituire a De Martino qualche tratto importante tra quelli lasciati in ombra dalla vulgata.

UNA FRITTATA PER DUE ALLA TENUTA MONACELLI CON MINO DE SANTIS E PIERPAOLO LALA INSIEME A LUPO EDITORE




Alla Tenuta Monacelli & Masseria Giampaolo in via Giacomo Ponticelli in località Cerrate (Lecce) il 20 aprile 2013 alle ore 20,30 ci sarà un evento speciale assolutamente da non perdere.   C’è un filo che unisce il giovane ideatore di “Fornelli Indecisi” Pierpaolo Lala al cantautore salentino Mino De Santis.  Un Filo d’Olio: l’olio del Piccolo Manuale Untologico  e l’olio di “Arbu Te Ulie” il testo simbolo della produzione artistica del “poeta rurale”.  La forza vitale del dialetto salentino di ”Caminante” (Ululati, Lupo editore), l’ultimo cd  di De Santis,  incontra le “50 sfumature di fritto” di Pierpaolo Lala (Lupo editore),  un’ode dedicata al più gustoso sistema di cottura. L’evento, in programma il 20 aprile a Tenuta Monacelli, sarà l’occasione per valorizzare la produzione dell’Olio Extravergine di Oliva che da sempre ha un ruolo fondamentale nella cucina e nella tradizione gastronomica salentina.   Un filo continuo tra parole, musica ed emozioni  per dialogare assaporando i prodotti della nostra terra. Tra fritti, fritture e frittate, i giornalisti Pino De Luca e Azzurra De Razza, l’editore Cosimo Lupo,  dialogano  con Pierpaolo Lala e Mino De Santis: dall’alchimia dell’olio bollente allo “Scarcagnizzu”, dalle ricette indecise  alla “Prucissione”, dalla pastella  al “Fidanzamentu”.  Nell’ipogeo di Tenuta Monacelli l’incontro tra l’elisir di salute e genuinità e le produzioni di Lupo Editore.  Appuntamento dunque alle 20.30. Nella prima parte della serata la presentazione di “50 sfumature di fritto”, nella seconda il Concerto di Mino De Santis accompagnato da Pantaleo Colazzo alla fisarmonica e Pasquale Gianfreda al contrabbasso. A firmare i piatti selezionati per assaporare l’Olio extravergine, lo chef di Tenuta Monacelli Gianfranco Tanzi: dagli antipasti con la parmigianina ai sapori di fumo alla cascata di frittini tra mare e terra,  per passare alle Tacozze fritte di grano saraceno in zuppetta rinascimentale, dagli spaghetti fritti al Bon Bon fritto al profumo di mela verde. Il tutto accompagnato dai Vini della Cantina SAMPIETRANA.

CAMINANTE di Mino DE SANTIS (etichetta Ululati, Lupo Editore)  - Testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano Rosso, è questo Mino De Santis. Il suo nuovo album “Caminante”, prodotto e messo in commercio dalla neonata etichetta musicale ULULATI della Lupo Editore, è un insieme di istantanee di personaggi, vizi e virtù di un’Italia e un Sud alla continua rincorsa di un’identità. Allora si parte, come sempre, verso il nord, con il treno delle venti, in cerca di fortuna, emigrando verso la Lombardia ricca di gran lavoratori ma povera di bellezza. Basta poco a rifarsi la valigia per ritornare “al paese” anche se nulla cambia pertanto “resta la sopravvivenza e la non appartenenza” e la voglia di essere “Sempre in viaggio”. Si ritorna, quindi, tra strade delle processioni, della falsa disperazione dei funerali, dell’arsura e de “La zoccula”, una escort che difende il suo lavoro e che, come la più famosa “Bocca di Rosa”, sconvolge la quiete del paesino mettendo alla berlina i falsi moralismi a favore della sua genuina passionalità. Un dipinto a mille tinte a suon di valzer, stornelli e fanfare.   È senza dubbio un disco pieno di poesia, dove il dialetto viene facilmente tramutato in rime e versi senza mai scadere nell’ingenua poesia popolare. E allora pare di sentire un po’ di Gaber, De Andrè, Bressaine, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale di Mino De Santis. La “Caminante” di Mino gira per i vicoli, per le strade, tra la gente ed è curiosità di scoprire senza più sentirsi legata a una cultura famigliare che mozza il suo sguardo. È sud: terra e bellezza.  

50 SFUMATURE DI FRITTO a  cura di Pierpaolo Lala (Lupo editore) - Vi piace la frittura nonostante il parere negativo del vostro medico? Vi piace la pastella? Vi piace impanare e “calare” qualunque cosa nell’olio bollente? Siete fan di “P per Purpetta”? Pensate che per preparare la parmigiana di melanzane servano le dovute autorizzazioni edilizie? Pensate che la frittura sia sensuale e afrodisiaca? Avete trovato il libro giusto. Il 15 dicembre esce in tutte le librerie d’Italia e in edicola con quiSalento,“50 sfumature di fritto. Piccolo manuale untologico” (Lupo Editore). Il libro, nato da un’idea del giornalista Pierpaolo Lala, patron del concorso di cucina dozzinale “Fornelli Indecisi”, raccoglie cinquanta ricette (rigorosamente fritte) pensate e scritte da una pattuglia di giornalisti e docenti universitari, casalinghe e pensionate, professori e professioniste, nonne e nipoti, mamme e figli. Cinque categorie (antipasti, primi, secondi, dolci e cibo di strada) per assaporare verdure e pesce, carne e cremose leccornie. Completano il manuale, un’introduzione di donpasta, i consigli di frittura di Giuseppe Barretta e il tentativo di Pino De Luca di rispondere all’eterno dilemma tra vino e birra. E se la frittura è un orgasmo (a volte anche multiplo) pericoloso, il libro vuole concedersi alla passione e all’eccesso con due racconti molto intensi di Osvaldo Piliego e Manila Benedetto.
Circa 100 pagine per assaporare l’olio e le sue sfumature. Fornelli Indecisi è un concorso di cucina dozzinale, nato dall’esperienza dell’omonimo gruppo su Facebook. Casalinghe disperate, single buongustai, nonne con la frittura nel sangue, mamme con la polpetta facile, zii con il vizio della crostata, nonni avvezzi alla pasta con le cozze, quelli che dicono “non so chi sia Antonella Clerici”, quelle che pensano che “la Parodi era meglio cotta e mangiata” sono i concorrenti ideali di questo concorso dedicato a tutti. La terza edizione, anticipata dalle Primarie del Centrotavola, è attesa per la primavera 2013.


Info - 0832. 382037
Mobile  - 329. 8375434

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