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domenica 31 marzo 2013
sabato 30 marzo 2013
Aspettando al semaforo. L'unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero di Paolo Jannacci Paolo (Mondadori)
Che cosa c'è di più jannacciano di Paolo, Paolo Jannacci,
quel figlio un po' stralunato che suona a Zelig, con quella faccia da Jannacci?
Ecco, questo libro è il racconto di Enzo Jannacci attraverso lo sguardo, il
dialogo, la narrazione di Paolo. Le emozioni e gli aneddoti di una vita e di
una carriera (il Derby, Gaber, Milano e altre meravigliose nostalgie) ma anche
un dialogo (tutto jannacciano) in cui Paolo guida un Enzo imprevedibile,
surreale e splendidamente vero. L'autore di "Vengo anch'io" e
"El purtava i scarp del tennis" trasmette per la prima volta in un
libro la sua geniale, spiazzante, originalissima visione del mondo,
dell'esistenza, della società. E fa stupire, pensare, commuovere come solo i
poeti sanno fare.
venerdì 29 marzo 2013
giovedì 28 marzo 2013
Finalmente disponibile: “Il cuore in disparte” di Roberta Pilar Jarussi, ebook 10 – Musicaos.it
“I racconti di Roberta Jarussi hanno
forza di verità perché la sua scrittura ti trascina con impeto espressivo nella
vitalità tormentata dell’animo dei personaggi. Le sue parole sono disarmanti,
bruciano distanze sentimentali con rapide fiammate. Al tempo stesso, però,
divampano con microscopico e geometrico rigore. [...] Il cuore in disparte
alterna passato e presente d’un incontro impossibile fino all’epilogo dell’abbandono
subito dopo il vertice carnale della passione cosicché sarà per lei inevitabile
«associare alla parola “sparizione”, lo strappo in corpo e il piacere assoluto,
la ferita che è solo quando la carne si apre e pulsa. Il resto è niente» se non
diventa scrittura.”
(Michele Trecca, La Gazzetta del Mezzogiorno)
“Il cuore in disparte” ci
racconta di due mondi e due modi differenti per affrontare non solo la
scrittura, ma anche la vita. C’è una via meticolosa dell’essere scrittore,
quella di Filippo, che non si è fatta minimamente scalfire dall’ingresso
massiccio dell’informatica nel pianeta della scrittura. Filippo scrive ancora
con la matita e riempie risme di fogli A4, se non fosse per l’utilizzo
sporadico che fa del pc per postare qualche racconto su internet si potrebbe a
tutti gli effetti definire un “tecnoleso”, termine che da questo racconto di
Roberta Pilar Jarussi entra con prepotenza nel nostro lessico, traducendo
l’anglosassone “keeg”, ottenuto come speculare di “geek” (appassionato di
tecnologia), e qui sdoganato dal dizionario degli appassionati per diventare
pura letteratura.
E poi, accanto a quella di
Filippo, c’è una vita, altrettanto meticolosa, maniacale, che si è fatta
attraversare completamente dall’innovazione: Anna esce di casa con il portatile,
e, quando le viene in mente qualcosa che deve scrivere, magari quando sta
facendo una coda presso qualche sportello, piuttosto che prendere un taccuino e
una penna apre l’ostrica del suo MacBook bianco (Montblanc per lui, white Mac
per lei) e annota il suo pensiero. Ciò non toglie che la sua scrittura, pur
immersa nel virtuale, non sia altrettanto ‘incisiva’ e scalfente. I due si sono
incontrati per caso a un festival di scrittori, uno dei tanti, anche abbastanza
affollato, nel sud del sud, in Lucania.
La bravura di Roberta Pilar
Jarussi, in questo come negli altri racconti pubblicati di recente (“Panni
sacri”, “La verità” presenti entrambi nella collana di narrativa di Musicaos),
sta nel ‘riportare’ al lettore una realtà narrativa suddivisa su livelli
differenti, facendo coincidere le diverse vicende, intersecandole, spiazzando,
e, in poche pagine, mettendoci a tu per tu con i pensieri dei personaggi, con
quello che è il loro passato immediato, con tutte le aspettative che vengono
rivolte nel presente, fino a immaginare cosa sta per accadere lì, davanti ai
suoi occhi, prontamente disatteso. È davvero difficile non resistere a questo
gioco di rimandi e immedesimazioni, senza ‘prendere le parti’ o affezionarsi ai
tic e ai modi di fare e dire di Anna e Filippo, per non parlare di tutto ciò
che li circonda. Quando uno dei personaggi di Roberta Pilar Jarussi entra in un
ambiente, sia esso un bar, un aeroporto o un ufficio, basta una battuta per
‘ottenere’ il personaggio, e tu sei lì, stai vivendo nella stessa scena,
catturato da un potere evocativo che ti sbalordisce, ed è uno dei primi
‘sintomi da rilettura’. A questo si aggiunge l’altalena del tempo, con i
flash-back, anche questi in perfetto montaggio, eventi passati da cui
fuoriescono quelli presenti, e viceversa. La 504. Un numero assurdo, assegnato
da un destino bizzarro alla stanza di una pensioncina che di stanze ne ha
davvero poche. Un numero che diventerà ‘luogo’ per due corpi che si inseguono.
C’è una grande vastità che si
nasconde nel cuore, e che si traduce tutta nella descrizione degli amanti al
termine della battaglia d’amore, nei gesti che seguono, in quelli che precedono
l’addio o il saluto. Roberta Pilar Jarussi, ne “Il cuore in disparte”, riesce
ancora una volta, con una forza e un espressionismo unici, a trasformare in
poesia, sorpresa e stupore, tutti quei piccoli frammenti di cui si compone una
storia, o una non-storia, d’amore.
(dalla postfazione di Luciano
Pagano)
ROBERTA PILAR JARUSSI. Ha
pubblicato il romanzo “Nella casa” (2003, Palomar – collana Cromosoma Y,
diretta da Michele Trecca e Andrea Consoli) e “Dal vivo”, racconti (2002 ,
zerozerosud). Nell’ottobre 2003, è selezionata a ‘Ricercare’
convegno-laboratorio per nuove scritture (Reggio Emilia), con un brano
dell’allora inedito romanzo “Nella casa”. Con Musicaos ha pubblicato “Panni
sacri” (Ebook 06 Musicaos) e “La verità” (Ebook 07 Musicaos).
ENRICO LO STORTO fotografo
professionista, autore dell’immagine di copertina de “Il cuore in disparte“, è
nato a Cerignola nel 1963, risiede a Foggia. Inizia a fotografare nei primi
anni ’80 con una Olympus, per passare subito dopo alla Nikon, di cui possiede
vari corpi corredati da ottiche fisse e non. Nel 2004 la sua espressione
fotografica ha un forte scossone grazie sopratutto all’avvento del digitale che
Lo Storto approfondisce, in ogni direzione. Enrico Lo Storto vanta varie
partecipazioni e ammissioni a concorsi Internazionali e ultimamente ha
collaborato con l’azienda italiana produttrice di gioielli, Bulgari. Già da
numerosi anni è parte attiva del Foto Cine Club di Foggia di cui è anche
docente oltre che facente parte delle commissioni Artistica e Formazione.
“IL CUORE IN DISPARTE”, di
Roberta Pilar Jarussi, ebook 10 – Musicaos.it
info
ebook@musicaos.it
catalogo
Quando il “Buon Vento” arriva in tavola di Sabrina Merolla edito da il Gelsorosso. Intervento di Vander Tumiatti*
“Buon vento” è un titolo che fa
spiccare il volo alla fantasia, fa venire voglia di viaggiare e farsi
trasportare dai mille odori e colori di una terra piena di gusto e gente
accogliente come la
Puglia. Una guida sapiente, “Buon vento” di Sabrina Merolla,
è il libro edito da Gelsorosso che porta il lettore a conoscere luoghi, sapori
e storie piene di aneddoti curiosi e divertenti. Ma che, soprattutto, fa
comprendere come, attraverso il sacrificio e il duro lavoro di qualche
imprenditore e di una comunità “illuminata”, a certe latitudini si può
realizzare sviluppo nel senso più ampio del termine.Anche di quello “verde”, ma
questo lo spiegheremo più avanti! La pubblicazione in questione non è solo una
buona mappatura di posti o suggestioni, ma anche un progetto editoriale che
realizza una filosofia multisensoriale del piacere della tavola e della
scoperta in senso totale. Un lavoro che fa, ad esempio, venir voglia di andare
a visitare Alberobello e recarsi dal “Trullo d’oro” di Michele e Davide,
sedersi in loro compagnia e gustare un buon piatto fumante di Spaghetti al
Trullo. Magari poi fare una tappa alla “Cantina Pietro Taurino” e conoscere
Francesco Taurino, figlio di Pietro a cui è stata dedicata la cantina,
sorseggiare un bicchiere di spumante rosè come il “Congratulation” e farsi
raccontare la storia di un sogno che diventa lavoro e passione.
Irrinunciabile poi la tappa ad
Altamura, per fermarsi a “I luoghi di Pitti”. Assaporane l’ospitalità e i
piatti prelibati e curati personalmente dai due fratelli che hanno investito
tutto il loro amore per realizzare un progetto di vita che avevano sin da
ragazzi, anche grazie all’incoraggiamento di nonna Maria Luigia, che cura la
cucina e sperimenta ricette.
Come poi non “perdersi”nei vicoli
del centro storico di Altamura e farsi catturare dal profumo che si diffonde
per le stradine provenendo dal panificio “Il pane di Nunzio”, dal nome del
sapiente maestro panificatore che ha ereditato il suo mestiere dalla famiglia.
Sono solo esempi minimalistici della splendida pubblicazione realizzata da
Sabrina Merolla, dove l’ingrediente fondamentale è l’amore per la propria
terra, ma anche un innovativo senso del percepire e del parlare di business,
del fare impresa, forse nella convinzione che una buona porzione di green
marketing potrebbe passare proprio dal gusto e dall’enogastronomia turistica a
“km 0”.
Buon vento concretizza e colleziona nelle sue pagine una serie di preziosità
territoriali che viaggiano con l’autrice anche oltre i confini regionali.
Sabrina Merolla, infatti, è stata
recentemente invitata a Trento all’assemblea nazionale di Unionturismo
(prestigioso osservatorio dei flussi, delle tendenze e della storia del turismo
Italiano) in collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica del Trentino,
come fonte ispiratrice della sinergia tra le dolomiti trentine e le magnifiche
spiagge della Puglia. Inoltre, a certificazione del carattere divulgativo
svolto da questo libro, la scrittrice ha ricevuto il Premio Green 2012 dal
Presidente di Confindustria Puglia, Angelo Bozzetto, “per essersi distinta,
attraverso il suo impegno mediatico con il format televisivo e letterario Buon
Vento, tra le personalità che più di altre hanno saputo negli ultimi tempi
incarnare i due criteri fondamentali della meritocrazia e del green”. Libro dunque assolutamente da
leggere e da degustare!
Buon vento. Viaggio nel gusto. Luoghi e protagonisti per scoprire la Puglia – Sabrina Merolla, €
18,00, 256 p., ill., rilegato
Editore – Gelsorosso (collana Fuori collana)
(*) imprenditore e fondatore di
Sea Marconi Technologies
mercoledì 27 marzo 2013
TOSCANA vs. PUGLIA "fra tradizione e canzone d'autore"
Ci sarà la chitarra e la voce di MAURIZIO GERI e la voce e
la chitarra di MASSIMO DONNO alla San Sebastian Vineria di via Malta a
Copertino oggi mercoledì 27 marzo 2013 ore 21,00. L’appuntamento ha per
titolo TOSCANA vs. PUGLIA "fra
tradizione e canzone d'autore"
MAURIZIO GERI (Toscana) - Inizia la carriera collaborando con la
cantante ricercatrice Caterina Bueno, in seguito al suo recupero del repertorio
musicale tradizionale della Montagna Pistoiese, come componente del Collettivo
Folcloristico Montano.
Suonando in varie formazioni ha
partecipato a festival di tutta Europa, Australia e Nord America, come il
Folkest di Udine, Festival Parthenay (Francia - 1996), il Clusone Jazz Festival
(1997), l'Expo di Lisbona (1998), Festival Django Reinhardt di Samois (Francia
2000), Festival di Sant Chartier (Francia 2000), Festival d'Ete di Québec
(Canada - 2000), Harrison Festival (Canada 2003), Festival di Port Fairy e Blue
Mountains (Australia - 2007) ed ha inciso circa dieci cd (vedi sotto
discografia) sotto varie etichette. Nel 1989 vince la prima edizione dell'On
the Road Festival di Pelago (FI), in coppia con Mimmo Epifani. Nel 2004 vince
il Controfestival di Mantova con Banditaliana, nelle categorie Miglior
repertorio e miglior esecuzione. Nel 2005 vince il Premio Loano della critica
con Banditaliana. Banditaliana è stato riconosciuto come miglior disco
dell'anno, per la rivista Folk Bullettin e Thapsos premiato con il Bravo dalla
rivista Trad magazine e con lo Choc di Musique.
MASSIMO DONNO (Puglia)
Inizia lo studio della chitarra a
tredici anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal Blues, Funky, Rock,
ma nel corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al genere cantautoriale
italiano e non. Grazie ai cantautori si fa grande la passione per i suoni
acustici, sia del jazz che della musica etnica. Questa passione è ulteriormente
accresciuta dalla terra in cui Massimo nasce. La prossimità di quella fascia di
Sud, alle tante sfumature ed anime della musica mediterranea, rende ovvia la
prossimità dei musicisti alla musica tipica di queste zone e alle varie
contaminazioni che questa negli anni ha subito. Intorno al 2000 – 2001 Massimo,
insieme a Luca Barrotta e ad altri amici – musicisti, da vita al suo primo
progetto di folk d’autore: Allegra brigata Bodhran. In questo ensemble vengono
elaborati suoni tradizionali del sud Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali
ebraici del klezmer, uniti ai testi di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata
viaggia spesso, da Milano a Teramo, da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona,
Bologna, fino alla semifinale del “premio de Andrè”, a Messina, grazie a due
brani scritti e musicati da Massimo. In questi live spesso la band ha avuto il
piacere di ospitare musicisti di tutto rispetto nell’ambito della musica
popolare, da Guido Sodo a Maurizio Deho, ecc. Con Allegra Brigata Bodhran
realizza tre lavori: “Memorie” (2001), “In cerca d’autore” (2003), “Demo”
(2006). Diversi brani di Massimo inoltre faranno parte negli anni di varie
compilation di musica etnica e word music: ad esempio un brano composto a
quattro mani con Gianluca Milanese (flauto traverso) confluisce nel 2005 nella
compilation “Musichetnia 2”,
prodotto dalla RedLand di Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività
didattica di Massimo: si trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con
chitarristi del calibro di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla,
Nannini,ecc.), Guido Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica
popolare del sud Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con
cui approfondisce lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il
jazz, la musica zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura
creativa con lo scrittore e critico Michelangelo Zizzi e lettura
espressiva/dizione con Paolo Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno
2010/2011. Si laurea in Sociologia nel 2008, presso l’ Alma Mater Studiorum –
Università degli studi di Bologna. Parallelamente Massimo sviluppa un’altra
sensibilità, parallela a quella delle piazze e dei centri in cui si esibisce, e
cioè la passione per gli ambienti intimi e raccolti in cui incontrare il
pubblico da vicino: scrive per teatro diversi copioni, facendoli interagire con
musiche inedite e composizioni cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc.
Negli anni che vanno dal 2005 ad oggi, realizza diversi spettacoli:
“Ti saluto dai paesi di domani …”
sulla vita di Fabrizio de Andrè;
“A ruota libera” sull’arte come
espressione dei cosiddetti diversi, per natura e per cultura;
“Le Otto ore” ispirato alle
musiche tradizionali di lavoro e immigrazione di tutta Italia;
“Incanti di Tango” orientato alla
reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz;
“One hand Jack”, tratto da un monologo
di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione;
“Ognuno ha l’inverno che merita”
in cui alla sua prosa intreccia composizioni cantate e strumentali inedite.
Inoltre realizza, scrivendo i
monologhi e arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro
dell’Ascolto di Bologna, una trilogia di spettacoli:
“… e tutto ciò lo chiamavo luna”,
ispirato all’album “La
Buona Novella”;
“Dall’inizio alla fune”, ispirato
all’Album “non al denaro, non all’amore, né al cielo”;
“L’uomo che imparò a volare”,
ispirato a “Storia di un impiegato”.
Negli anni inoltre Massimo è
spesso ospite di progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance
popolari con i più grandi cultori della musica tradizionale salentina e non
(Emanuela Gabrieli, Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso,
ecc.) alle pièce teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la
chitarra ( “Navigammo su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”,
“Compagno cittadino …” di Alberto Minafra). Nel 2007 ha suonato circondato
dalle coreografie del Maestro Tony Candeloro, uno dei più grandi rappresentati
della danza contemporanea nel mondo. Nel 2009 collabora con l’attore Simone
Franco per la realizzazione di uno spettacolo sulla musica e la letteratura
argentina. Esperienza forte è anche l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di
Pierangelo Bertoli, incontro avvenuto nella casa del cantautore scomparso nel
2002. Nasce un’intensa amicizia e collaborazione tra i due: Alberto è spesso
ospite negli spettacoli di Massimo e viceversa, dividendo il palco con artisti
del calibro di Franco Mussida (Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc.
In uno di questi live conosce il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe
diviso il palco in un concerto troppo a ridosso della sua prematura scomparsa.
La collaborazione porta Massimo ed Alberto, accompagnati sempre da Luca
Barrotta alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e teatri, da Mantova a
Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011 collabora con
l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la Divulgazione delle
Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione
astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo – Armonie tra
mito e scienza.
Porta attualmente in giro diverse
performance live, dalla musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al
tango, ecc. fino alle esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e
loop machine. Collabora come chitarrista
con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con il polistrumentista
messicano Carlos la
Bandera. Insieme al cantautore Gigi Marras, con cui
collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale al Premio
Musicultura 2012 (Ex Premio Città di Recanati), entrando nel cd ufficiale con i
brani dei 16 finalisti. A giugno, con un suo brano “Amore e Marchette”, vince
“Promo”, mini-concorso su Ciao Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior
numero di voti. A luglio 2012 è stato finalista al Premio Bindi riscuotendo
ottimi risultati di pubblico e critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival
delle Arti di Bologna, contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato
finalista alla 14a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori 2012,
classificandosi tra i primi cinque. E' stato semifinalista al Tour Music Fest,
il più grande festival europeo dedicato alla musica emergente, con la
commissione artistica presieduta da Mogol. In Ottobre 2012 termina la
registrazione del suo album solista in uscita nella primavera del 2013 per
l’etichetta Ululati (Lupo Editore). Il Cd contiene numerose collaborazioni, da
Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo (Cantodiscanto) a Nilza
Costa, Ovidio Venturoso e Giuseppe Spedicato (Bandadriatica), ecc.
LETTERATURA
Coltiva la primordiale passione
per la scrittura. Nell’ottobre 2009 risulta tra gli autori scelti per il
concorso indetto dal centro studi Kairos di Lecce che entreranno a far parte di
un testo – raccolta delle opere vicine al tema della resistenza dal titolo
“Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di Massimo è “Sogni al risveglio”,
racconto metropolitano sulle forme di quotidiana ed individuale esistenza. Nel
marzo del 2010 guadagna un secondo posto, con il racconto “Victor”, al concorso
letterario “Lettere Matte – Scrittori per Talitha”, entrando così di diritto
nel volume che comprenderà tutte le composizioni dei finalisti. Ad aprile 2010,
con tre racconti “Pensieri macchiati di rosso”, “Victor”, “l’uomo che imparò a
volare”, giunge tra i finalisti, guadagnando il titolo di “Segnalato” nel
concorso letterario “La vita in prosa”. A settembre 2010 pubblica per l’Agenzia
di Comunicazione IKOS di Bari un racconto nella raccolta di racconti “Cento
storie per cento disegni” edito da Di Marsico.
Info e contatti:
3381200398
Facebook:
appuntamenti live massimo donno
"LA VERITÀ" di Roberta Pilar Jarussi (Gli Ebook di Musicaos)
“la delicatezza
dell'intellettuale e quella dell'operaio
(per lo più disoccupato)
la scoperta dell'invariabilità
della vita
ha bisogno di intelligenza e di
amore
Vista dall'hotel di Rua Resende
Rio -
l'ascesi ha bisogno del sesso,
del cazzo”
(Trasumanar e organizzar,
“Gerarchia”, Pier Paolo Pasolini)
“Io non temo tali pensieri,
perché la verità non mi fa paura.
C’è un ordine naturale nel mondo,
Operaia.
E la verità è che quest’ordine
deve essere protetto.”
(Cloud Atlas, il film, 2013)
"La verità" racconta la
storia di Maria, giovanissima ragazza, e dei suoi due amici, Michele e Luciano,
che da un Sud bisognoso di riscatto lei va a cercare, e trovare, nella poleis
studentesca della Bologna anni Ottanta.
L'amore, il sesso, lo sballo e
l'ingenuità si mescolano alla tenerezza e alle prime scoperte di un sesso fatto
di carne e tentativi. Finché un giorno Maria, piccola, non è costretta a vedere
il mondo da un'altezza diversa, quella di chi senza accorgersene accoglie
dentro sé una nuova vita, o quel che le potrebbe somigliare. Troppo piccola,
forse, troppo grande, forse. Non è questo il luogo, né la scrittura, per
elucubrazioni sul senso della nascita, non è questo il tempo.
Fatto è che la storia deve andare
avanti, nonostante tutto. E la storia, anche per Maria, andrà avanti. Con
questo racconto, Roberta Pilar Jarussi, si conferma essere delle più brave
conoscitrici e scrittrici dell'animo umano e di tutto ciò che accade, tra il
cuore e la ragione, tra un uomo e una donna, un ragazzo e una ragazza.
ROBERTA PILAR JARUSSI - Ha
pubblicato il romanzo “Nella casa” (2003, Palomar - collana Cromosoma Y,
diretta da Michele Trecca e Andrea Consoli) e Dal vivo, racconti (2002 ,
zerozerosud). Nell’ottobre 2003, è selezionata a ‘Ricercare’
convegno-laboratorio per nuove scritture (Reggio Emilia), con un brano
dell’allora inedito romanzo “Nella casa”. Collabora con BooksBrothers, sito e
laboratorio letterario, che ha prodotto l'antologia “Frammenti di cose volgari
– Acqua passata – Volume Uno 2006/08”, a cura di Maurizio Cotrona e Antonio
Gurrado (2009), nella quale sono presenti alcuni suoi racconti inediti. È
operatrice culturale della Biblioteca Provinciale di Foggia. Dal 2006 al 2009, ha curato il
progetto e Premio Letterario nazionale ‘Libri a trazione anteriore’ della
Provincia di Foggia, in collaborazione con Casa Circondariale di Foggia, con la
direzione artistica di Michele Trecca, che includeva, in Carcere, un ciclo di
incontri con gli autori ed eventi per i detenuti'; ha collaborato con il
Kollettivo – associazione studentesca dell’Università degli Studi Foggia, nella
realizzazione delle prime edizioni di BAOL – concorso letterario per scrittori
esordienti, rivolto agli studenti e ai detenuti di Foggia, giunto ora alla sua
4° edizione. Nel 2006 ha
curato l’organizzazione del convegno nazionale sui blog letterari, “Le tribù
dei Blog”, tenutosi a Foggia e al quale hanno partecipato (anche) Christian
Raimo, Maurizio Cotrona, Giulio Mozzi, Michele Trecca, Enzo Verrengia, Anna
Maria Paladino, Rossano Astremo, Ivano Bariani, Luciano Pagano, Silvana
Rigobon, Fabio Dellisanti, Manila Benedetto.
Ha collaborato con il gruppo di
musica popolare ‘I cantori di Carpino’ e con studiosi e portatori della
tradizione, lavorando sulla struttura originaria della Danza Tradizionale
Pugliese e sulle sue contaminazioni.
LA VERITÀ Roberta
Pilar jarussi
postfazione di Luciano Pagano
ebook 07 Musicaos.it - febbraio 2013
ebook@musicaos.com
Su Amazon qui
martedì 26 marzo 2013
lunedì 25 marzo 2013
Chi vola basso non può toccare il cielo di Giovanna Politi (Kimerik)
“E quel senso di appartenenza in
amore è magia, è fame, smodato possesso della carne, del sangue rosso e dei
pensieri dell’altro. Forse soprattutto dei pensieri dell’altro, angolo segreto
che abita la mente, luogo sperduto da cui si rimane sempre un po’ fuori, un po‘
distanti e dove invece si vorrebbe entrare più che mai, guardarci dentro,
scoprire, possedere! Ma ora la stava penetrando con lo sguardo, gli occhi
marrone scuro di lui, stavano immobilizzando quelli verdi di lei incapaci di
roteare in qualsiasi altra direzione possibile. E quello per loro era già fare
l’amore raggiungendo il culmine dell’estasi senza nemmeno sfiorare le
reciproche intime nudità.”
Giovanna Politi nasce a Roma il
14 novembre del ’70, compie studi classici e sin dall’adolescenza convive con
l’amore per il sacro demone della scrittura. Pubblica nel 1997 “Pensieri allo
specchio”, Liber Ars Edizioni e nel 2011 “La voce del ventre”, Aletti Editore.
Pur restando la prosa poetica il suo primo e indiscusso amore, si cimenta per
la prima volta nella narrazione di un racconto. Pubblica in diversi siti:
Scrivere, Le poesie del cuore, Rime scelte. è tra le poetesse inserite
nell’antologia Poeti contemporanei (casa editrice Pagine, febbraio 2013) curata
da Elio Pecora. Le sue poesie si possono leggere inoltre nel suo blog personale
(giopoliti.blogspot.it).
domenica 24 marzo 2013
L'ultimo Papa di Enrica Perucchietti e Leo Lyon Zagami (EDIZIONI SI)
Dopo un Conclave breve, la sera
del 13 marzo 2013 è stato eletto a sorpresa Papa il cardinale Jorge Mario
Bergoglio che per la prima volta nella storia ha adottato il nome di Francesco.
Gesuita, ha invocato l’avvento di nuova stagione per la Chiesa, ma sembra
concretizzare le profezie sulla fine del mondo che parlano dell’avvento di un
Papa “nero”. Questo saggio svela le possibili ragioni della storica scelta di abdicazione
di Benedetto XVI e ripercorre l’iter che ha portato all’elezione del cardinale
Bergoglio: l’ultimo Papa che traghetterà la Chiesa Cattolica
alla sua fine. Scandalo pedofilia, omosessualità, la crisi delle di vocazioni,
il caso Vatileaks, i conti cifrati dello IOR: che cosa si nasconde dietro tutti
questi scandali? Quali pressioni e quanti intrighi hanno decretato la fine del
pontificato di Benedetto XVI? Quali Poteri hanno interesse affinchè la Chiesa finisca? Quale
rapporto intercorre tra il Vaticano e il nuovo ordine mondiale? Nelle pagine di
questo libro scoprirete quali segreti si nascondono dietro le mura vaticane e
conoscerete le profezie che hanno previsto con straordinaria veridicità la
situazione attuale. Un libro imperdibile per chi voglia comprendere i Segni dei
Tempi e scoprire che cosa ci attende nel prossimo futuro.
Qui
sabato 23 marzo 2013
DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO – Catena Fiorello (Rizzoli). Intervento di Vittoria Coppola
Un libro di una delicatezza e tenerezza
disarmanti. Eppure l’autrice racconta la vita di una famiglia come tante, che
non è stata semplice, né tinta di rosa. Se dovessi associarne un colore, penserei
all’amaranto: simbolo di sentimenti veri, che dovrebbero essere eterni. E
quelli che palpitano nella famiglia Fiorello, così come in tutte quelle
famiglie che si abbandonano all’amore, sono straordinariamente autentici. Catena
Fiorello, autrice dalla penna femminile e diretta, ci presenta la sua famiglia,
in un libro carico di sapore di buono,
che più di una volta incontra l’amaro, ma se lo leva di dosso, con energia e
ottimismo. Energia e ottimismo: sono qualità che due genitori devoti
trasmettono ai propri figli. Rispetto e umiltà fanno il resto, formando
identità di uomini e donne, fratelli e sorelle,
che hanno imparato a ringraziare la vita ogni singolo giorno. Dacci oggi il nostro pane quotidiano non
è definibile – tuttavia – come un diario. Leggendolo si ha la precisa
sensazione di essere presi per mano da una giovane donna che chiede, con tono
discreto e dolce: ti va di venire con me?
E il lettore va, senza indugi. Questo libro è un ricettario di vita. Di una
famiglia come ce ne sono molte. Ma è quanto mai vero: la straordinarietà è
nell’ordinario. E meno male che c’è chi – come Catena Fiorello – ce lo fa
capire.
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