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mercoledì 6 marzo 2013

DONNE PAROLE MARE



Tre imperdibili appuntamenti con tre autrici, Raffaella Verdesca con il suo Volti di carta,  Laura D'Arpe con il suo La Contessa di Lecce, Vittoria Coppola con il suo Immagina la gioia, e i libri che si terranno in Piazza Umberto a Copertino a partire dalle 18,00. La manifestazione dal titolo DONNE PAROLE MARE - I Venerdì della "Locanda" è stata curata da Sandrina Schito, dalla FIDAPA di Copertino, da Lupo editore e dall’ Associazione Pro Loco "F. Verdesca" di Copertino.
L’ 8 marzo ci sarà la presentazione di Volti di carta (Albatros, Il Filo) con Ornella Castellano che dialoga con l'autrice Raffaella Verdesca; il  15 marzo sarà la volta de La contessa di Lecce (Lupo editore) con  Rina Calignano che dialoga con l'autrice Liliana D'Arpe;  il 22 marzo 2013 ci sarà invece Immagina la gioia (Lupo editore) con Loredana Di Cuonzo che dialoga con l'autrice Vittoria Coppola

Colori e tele - Mary Prete, Grazia Maria Peluso
Letture e voci - "Scena muta", Ivan Raganato


La Contessa di Lecce di Liliana D’Arpe (Lupo editore) - Liliana D’Arpe, leccese, compie gli studi presso l’Istituto margherita di Savoia, conseguendo il diploma di Maturità Magistrale. Fin dalle scuole medie le Suore scoprono e incoraggiano le sue predisposizioni artistiche e letterarie. A dieci anni, iscritta dal padre ad un concorso canoro, inizia una strada che la porterà negli anni ‘80 e ‘90 a affermarsi come una delle cantanti più conosciute e apprezzate nel Salento. Dal 2000, sentendosi matura per evolversi in un altro ruolo, si dedica alla stesura di sceneggiature e commedie musicali che metterà in scena al Politeama di Lecce, con successo di pubblico e critica. Presidente dell’Associazione culturale “Il Saraceno” dal 2006, cura la regia dei suoi spettacoli, dipingendone le scenografie teatrali. Da ogni suo elaborato traspare una profonda conoscenza e un’ardente passione.

Ci sono storie che ci aiutano a trascorrere un po’ di tempo della vita, spesso così complicata, ambigua, poco chiara. Ci sono storie che ci fanno conoscere dei personaggi che ad un certo punto vorresti fossero tuoi amici, per passare del tempo insieme a loro, al di fuori delle pagine. È il caso della famiglia Darini, di Caterina e Dalila, della loro bontà e pulizia nel cercare di lottare contro gli attacchi e gli agguati di familiari privi di scrupoli e troppo infelici per lasciarle in pace. In situazioni del genere solo l’intervento di uno spirito buono potrebbe… In una Lecce solare, in balia di profumi e colori, del suo passato e del suo avvenire, tra l’Università e il Centro Storico, in palazzi pieni di storia e di fascino si dipana un’avventura in cui fantasmi, risate, innamoramenti, gioie e dolori si intrecciano a comporre una storia leggera d’emozioni. Con, come sfondo, l’incanto e la magia di una città calda e mediterranea. Un mondo di buoni sentimenti e delicatezze dovrà difendersi dall’attacco di insospettabili (e non) pronti ad approfittare di ogni minima debolezza e piccola titubanza. La lotta tra il bene e il male si svolgerà fino alla fine, non lasciando indifferenti in cielo ed in terra. Una lettura che ci farà dimenticare i mondi di carta densi di buio e pesantezza e ci consolerà con la leggerezza e le dolci linee degli attori di quest’avventura. Il fantastico, il romantico, i buoni sentimenti ed un inarrestabile senso di giustizia ci riscalderanno come una delicata primavera.

Immagina la gioia di Vittoria Coppola (Lupo editore) - L’inquietudine fa di Eva una giovane donna schiva ma curiosa del mondo, abituata ad esprimere la propria creatività nella scrittura e a mascherare la fragilità sotto l’abbigliamento colorato che sceglie con attenzione quasi maniacale. Cresciuta nella adorata Mira e nel calore di una famiglia siciliana, tra le marmellate di nonna Annina ed esperienze di viaggio, a dispetto di tali certezze Eva nutre un’intima lesione affettiva che la rende gelosa di Pietro, il fratello minore che - dieci anni dopo di lei - ha allietato i genitori con la sua attesissima nascita. Contrariamente alla sorella, il ragazzo ha un carattere solare, sostenuto da una sfrenata passione per il calcio e arricchito dal primo amore adolescenziale. Forse è anche la percezione di questa sua forza interiore a suscitare in Eva un bisogno quasi competitivo di riscatto, il desiderio di riuscire a completare il suo romanzo, a trovare il colpo di scena, il finale perfetto che convinca un editore a pubblicarlo. È nella casa avita di Sciacca, su suggerimento di nonna Annina, che la ragazza cerca la giusta ispirazione per portare a termine la sua fatica. Ma la vita spariglia le carte e nel giro di pochi mesi la realtà si impone sulle fantasie e sul tranquillo scorrere del tempo, mentre nuove presenze e vecchi segreti spuntati da cassetti polverosi aprono gli occhi e il cuore di Eva.

Vittoria Coppola, ha 26 anni, vive a Taviano (Le). Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale - Università del Salento. Attualmente lavora come receptionist presso un albergo di Gallipoli (Le). La passione assoluta che muove le sue giornate è la scrittura.


Volti di Carta di Raffaella Verdesca (Albatros, Il Filo) - Venti storie di donne salentine tra le due guerre, venti racconti coinvolgenti sul piano emotivo e narrativo, descritti come uno straordinario affresco del Salento nei primi decenni del secolo scorso, attraverso la fotografia delle sue donne. A Lucugnano viene presentato il libro “Volti di carta. Storie di donne del Salento che fu” di Raffaella Verdesca (Albatros 2012). L’attrice Giustina De Iaco interpreta alcuni brani tratti dal volume.


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martedì 5 marzo 2013

Phasar Edizioni - Catalogo - Cervelli in fuga

Phasar Edizioni - Catalogo - Cervelli in fuga

Trailer Ufficiale dell'Anteprima Mondiale - Assassin's Creed 4 Black Fla...

I Cannibali da Cosimo Argentina a Charles Bukowski. Intervento di Vito Antonio Conte



Dal febbraio 1992 al febbraio 1995, ho lavorato a Taranto. Facevo il cancelliere nella sezione penale del locale tribunale. Ogni giorno alle prese con criminali e presunti tali che s’erano macchiati dei delitti più disparati: dal contrabbando di sigarette alla strage… Una faticaccia. In una città dove morire per caso era fin troppo facile. Dopo la laurea in giurisprudenza e il praticantato forense, m’ero ritrovato vincitore dell’unico concorso fatto in vita mia. E avevo iniziato a fare su e giù in un pendolarismo privo d’ogni erotismo. Quotidianamente partivo da Lecce per Taranto e dopo sei otto dieci (a volte anche più) ore (in stretta dipendenza della durata dell’udienza penale) tornavo a casa. E, poi , c’era lo straordinario… Le strade per andare e tornare le ho fatte tutte: ho consumato un’Audi 100 CD (acquistata strausata ma col motore nuovo) sulla Lecce – Brindisi – Taranto (la superstrada non era stata ancora completata all’epoca), sulle strade interne dei paesi, su alcuni tratti di interpoderali deserte (nei pressi di Maruggio) nel bel mezzo d’una foresta d’ulivi e d’altre essenze autoctone, ma la via preferita era la litoranea che, tranne nell’impraticabile periodo estivo, avevo imposto anche ai miei occasionali compagni di viaggio, costretti –altresì- a subire (per un paio d’ore al giorno) la musica sparata dallo stereo del vecchio salotto su quattro ruote. Lo stereo taceva soltanto quando viaggiavo da solo. In quelle occasioni, invero, non ero solo. Il mare alla mia sinistra, all’andata, mi raccontava di risvegli e sonnolenza, d’incubi e sogni, di speranze e fallimenti. Per i l resto, soltanto sabbia. E rabbia. Sabbia di dune. E di deserto. Violentata dal cemento. Dal degrado. E dai rifiuti. D’ogni tipo. Eppure d’una bellezza sconvolgente. Che ne celava una non più visibile. Come di donna d’una certa età che da un particolare noti quanto doveva esser stata bella un altro tempo. Come quella volta che nevicò e il bianco ricoprì ogni cosa... Passavo traverso le marine pressoché deserte. Facevo tappa al bar dei fratelli Brunetti, a Campomarino, per un caffè. Lì non ho mai incontrato l’afro-albanese che vendeva birra Raffo. Torre Ovo è il luogo che, nonostante tutto, amavo di più. Lì, nel giallo sfolgorante delle acacie, c’è stata la visione delle farfalle che ho descritto altrove. Nunzio può testimoniare ch’eravamo sobri e che la nuvola di farfalle non è stata un miraggio. Lì (proprio sotto la torre, sul fronte strada, un certo giorno) un cartello c’avvertì: PERICOLO DI CROLLO. Nel mentre crollava il mondo intero e nessuno c’avvertiva. Lì (proprio sulla spiaggia, dopo il curvone) un grosso cane (non era un labrador) affogato marciva lentamente. Lì le barche dei pescatori avevano tutte nomi di donne. Di ritorno, il mare alla mia destra, il cielo aveva tutti i colori di tutte le stagioni e di tutti i tramonti. Ne ho scritto già diffusamente. È un tempo andato. Che m’ha insegnato molto. L’ho ritrovato, in salsa agrodolce, in questi giorni, in un libro. Più che agro, proprio piccante, a tratti ustionante. Più che dolce, proprio suadente e tristemente malinconico, come una milonga (vedi un po’: una danza “argentina”, che ha per parenti i candombe il tango e l’habanera). Come l’amore. Quell’amore che non è riuscito a sradicare dal petto l’infinita solitudine nata quando sei nato e che t’ha inchiodato fino alla fine.
Nel mio ultimo pezzo su questo quotidiano on line, ho viaggiato per lande e scritture diverse traverso meta-incontri con molti scrittori e fermando la mia immaginazione, un po’ logorata da tanto stare, cennando anche all’ultimo romanzo di Cosimo Argentina, “Per sempre carnivori”, affibbiandogli –cosa che non amo fare- la definizione volante di “strano pulp”. Quel che odio, invero, son le definizioni… quindi, essere io a darne, è (usando un eufemismo) far qualcosa che non amo. Ma tant’è. S’odia (fors’anche) quando s’è troppo amato. E non è naturale, né giusto, ma funziona così. Ossia: non funziona! E ahivoglia a dire (come pure sinceramente ho fa tto) che non son capace d’odiare. Devo correggere il mio stesso dire: ho odiato, ma poi mi son fermato lì: ho cancellato l’oggetto del mio odiare e ho trasformato il desiderio di (…) vendetta (foss’anche, com’è esclusivamente stato, per una nobile pura e giusta ragione) in indifferenza che tradotto in mantra è diventato (di volta in volta) schiatteraidatesenzacheiomuovaundito con vaffanculo siberiano annesso (e c’ho altro da fare connesso, ché d’idiozia e d’ignoranza è pieno il mondo e si vive una volta sola, se va bene!). Dicevo di Argentina e del suo ultimo (in ordine d’apparizione, s’intende) libro: riprendo da dove ho già scritto: troppi puntini di sospensione e… va bene. Ho anche scritto che non ero sorpreso che avesse citato Elias Canetti unendo i tre nobellemmi “auto da fè”. E aggiungevo: sempre che non abbia voluto riferirsi a Battiato... ché all’accecamento del siculo –motivavo- preferisco quello del bulgaro... Altro, adesso, dovrei motivare. Tipo: perché ho definito “strano pulp” questo libro. Perché, per quel che importa, cioè niente, questo non è un romanzo pulp. Né il titolo del libro deve far pensare alle opere di quegli scrittori italiani noti (a iniziare dai primi anni novanta) come “I Cannibali”, i cui romanzi sono caratterizzati dall’efferata crudezza e dallo spietato realismo di certe narrazioni… Ciò nonostante uno dei pazzi (che indossa ormai –guarda caso- soltanto una vecchia maglia della nazionale di calcio “argentina”) vaganti del libro di Argentina spenda le sue ultime energie perdendosi (dopo essersi smarrito e mai più ritrovato già da tempo) nel fascino orrido dell’antropofagia e degli ultimi suoi praticanti su questo sfasciato pianeta. Ciò nonostante il romanzo s’apra con uno scenario balneare del nostro Jonio per niente turistico e molto lugubre, posto che in primo piano vi è una testa umana mozzata che mira verso il mare aperto fottendosene del tronco cui fino a poco prima apparteneva. Ciò nonostante altre violenze, altre situazioni più o meno macabre, un’altra testa mozzata (però in un incidente stradale), e altri umani e animali trucidati dei quali le pagine del libro ancora sanguinano. Il pulp, notoriamente, è un genere letterario le cui storie son dense di vicende dai contenuti forti, dove efferatezze e situazioni macabre sono profuse almeno tanto quanto la gran quantità di crimini violenti. Queste storie, la cui matrice si rinviene nella letteratura americana degli anni venti, s’innestano solitamente su un altro genere letterario, il giallo e, in particolare, su taluni suoi sottogeneri: l'hard boiled e il poliziesco. Senza dimenticare la contaminazione del pulp con l’horror. Senza dimenticare “Pulp. Una storia del XX secolo”, l’ultimo romanzo di Charles Bukowski (pubblicato dopo la sua morte). Senza dimenticare “Pulp Fiction”, di Quentin Tarantino. Senza dimenticare il pulp per guadagnarsi una fetta di pubblico e quello con argomentazioni di ricerca espressiva e stilistica. Senza dimenticare tutte le inutili discussioni. Senza dimenticare che il pulp è dappertutto… e che oggi tutto è pulp! Polpa. Da spolpare. Finché ce n’è. Fino alla fine. Che c’è. Perché, allora, quest’incursione (per cenni, molto scennati) nel pulp da parte di chi scrive? Tutto per dire che “Per sempre carnivori” non è pulp? O per dire ch’è uno “strano pulp”? No. Non solo. Credo che Argentina non appartenga, in nessun modo, a alcuna corrente letteraria e meno che mai po ssa essere definito uno scrittore pulp. Intanto perché nel 1996… scriveva altro (prima ancora di pubblicare). Poi, perché soltanto alcuni dei gredienti del genere sono presenti nel romanzo in parola. Ecco perché ho pensato ch’è uno “strano pulp”. E l’ho pensato, e l’ho scritto, al volo! Ecco quel che ha visto la mia mente: sarà uno spazio anche per l’occhio? E quando ho finito di leggerlo, il libro, ho continuato a pensarlo: le immagini evocate dalla lettura fanno l’occhiolino al cinema. Che Argentina, per ottenere il giusto (perché meritato), abbia inserito in questo romanzo connotazioni da “strano pulp” per giocarsi in un modo altro la sua scrittura? Ovviamente non so rispondere. So, invece, che ho amato –comunque- questo suo ultimo lavoro. Perché, oltre tutto, mi piace la sua scrittura che non esito a definire onesta, non manierista, fedele all’esistenza, a nche scurrile ma mai volgare, gergale ma mai sovrabbondante e, comunque, mai protagonista oltre i contenuti. E i contenuti son quelli che importano davvero in questo romanzo. A cominciare dall’esergo nietzschiano: “Io amo coloro che non sanno vivere, anche se sono coloro che cadono, perché essi sono coloro che attraversano”. E, senza aggiungere altro, quindi senza neppure finire, potrei mettere un po’ di puntini di sospensione e lasciarvi qui, a riflettere. Ma mi piace dirvi ancora qualcosa, non della storia, non della narrazione, non della predilezione per tutto l’umano andare senza voce per le strade più impervie della vita… Vi dirò, invece, che c’è un altro modo per affrontare tutto questo e tutto questo è, citando –una volta ancora- Hanks, “tutti i miei libri non aiutano. / nemmeno le mie poesie aiutano. / niente o nessuno aiuta. / sono proprio io da solo, che aspetto, respir o, / pondero. / non c’è più niente per cui essere coraggiosi. / non c’è proprio più niente qui.”, tutto questo è dirla com’è davvero, dirla tutta, non fottersi da sé, in questo mondo fottuto almeno non barare con se stessi. Credo che Argentina il viaggio ce l’ha scritto nel cognome e da uomo vero qual è continuerà a scrivere autenticamente, continuando a “credere che un uomo deve guardarsi intorno, cercarsi dentro, essere solidale con l’inferno che si trascina dietro”, vivendo il dono e il dolore che ci toccano, ché “il tempo ci omaggia e ci devasta”, imparando a dire: no! Poi, chissà se quella ragazza sulla torre era vera? Io credo di sì. Com’erano vere le farfalle di quel maggio di tanti anni fa. E, in ogni caso, parafrasando un altro Conte, “si trattava d’amore” (Gioco D’azzardo). Ché leggere questo libro è come essere “alle prese con una verde milonga”, piangere e ridere di gusto, seguendo i passi inimitabili di Atahualpa Yupanqui...



domenica 3 marzo 2013

Novecento a Roma viaggio nei "Legami" tra arte e letteratura - Roma - Repubblica.it

Novecento a Roma viaggio nei "Legami" tra arte e letteratura - Roma - Repubblica.it

Un editore mantiene 5 figli stampando libri in 50 copie - IlGiornale.it

Un editore mantiene 5 figli stampando libri in 50 copie - IlGiornale.it

Compagna luna di Barbara Balzerani. Prefazione di Mimmo Sammartino (DeriveApprodi). Intervento di Nunzio Festa



"Compagna luna" torna in libreria. Abbiamo il piacere di rompere un embargo. Perché solamente Il Manifesto (edizione del 15 febbraio 2013, con lettura di A. Colombo) e qualche critico temerario hanno potuto accorgersi che in questi giorni è stata pubblicata la nuova edizione del primo libro di Barbara Balzerani, Compagna luna - uscito per la prima volta quindici anni or sono tra le mensole di vendita logate Feltrinelli. Il motivo è molto semplice e banale, e tra l'altro ben ripreso dalla nota d'apertura di Balzerani, quanto disgustoso; inizialmente ben accolta nel 1998, l'opera prima della scrittrice romana fu bloccata alla dogana per merito d'una velenosa e poderosa stroncatura firmata, niente poco di meno, che da Antonio Tabucchi. Fu l'oblio, da allora. Innanzitutto non ci fu ristampa presso Feltrinelli: visto che il veto del "Tabucchi autore" si poggiava sulla solidità del "Tabucchi 'censore cattedratico". E sappiam bene che il tanto compianto quanto benpensante Tabucchi s'è sempre speso contro l'esigenza di lavorare la memoria: si rintraccino all'uopo gli interventi francesi vergati nell'intransigenza, quando lo scrittore doveva sostenere la dura lotta degli inseguitori del caprio espiatorio Cesare Battisti. Senza dimenticare la lettura tabucchiana finiva con l'effetto scenico, per dire: "Io, per esempio, faccio fatica a ricordare il nome dei poliziotti che furono assassinati nel rapimento Moro. Mi dispiace. E voi?". Noi, invece, facile controbattere, all'occorrenza li ricordiamo. Comunque se "Cronaca di un'attesa", il libro precedente di B. Balzerani era dotato d'uno scatto di Matera in copertina, questa volta, preme cominciare, l'ingresso nel testo è del giornalista e scrittore lucano Sammartino. A conferma, in un certo senso, dell'amore dell'autrice per la Lucania. Dunque la Basilicata, oggi scossa da un inedito senso di spettacolare affermazione di volontà di riscatto, non può che riprendersi le pagine della scrittrice. Durante la latitanza, ci permettiamo di specificare, Balzerani era urlata in televisione con l'altisonante sigillo "primula rossa". Tanto che, catturata dal Potere statale che con le Brigate Rosse voleva combattere, davvero in cella si tenne fiorita. Nonostante le sofferenze. L'isolamento. In parte, appunto, elementi questi ripresi nel "romanzo di formazioni" che ha portato Barbara Balzerani a stretto contatto con la volontà di divenire, adesso, scrittrice. La storia interiore, insomma, d'una donna che entra nella lotta armata. Uscendo dalla normalità del quotidiano piccolo-borghese. E prende quale primo nome di battaglia Maria, ché sua madre comparirà più volte nel racconto del transito. Ma poi cambiato in Sara. A fare estraniamento, sempre e comunque, narratoci sia in terza persona che in prima. Perché la prosa aveva paura di scivolare nel documento politico. Ancora stentiamo a capire chi il libro faccia offendere. Oltre che recare offesa, fortunatamante, all'eterne convinzioni e supponenze dei potenti d'ogni appartenenza ordine e grado.

giovedì 28 febbraio 2013

“LE SALENTINE” & “MERCATI GENERALI” in tour da venerdì 1 a domenica 3 marzo 2013

Inizia il nuovo tour Venerdì 1 marzo dalle ore 21.00, presso Corte Santa Lucia in via Santa Lucia 46, a Nardò; prosegue Sabato 2 marzo dalle ore 20.30, presso il Gusto diVino in piazza Don Tonino Bello 52 ad Alessano; e si conclude domenica 3 marzo al Lingua Loca di Martano in via XX Settembre, sulla Villa Comunale dalle ore 21.00. Tre serate all’insegna del racconto e della musica: andrà in scena lo spettacolo “Mercati Generali”, preceduto dalla presentazione de “Le salentine” carte da gioco.

“Mercati generali” è un viaggio divertente che congiunge due mondi diversi, il Salento e Roma, animato dai sogni di due ragazzi alla fine degli anni ’70, ambientato nella notte che vive e lavora, mentre le città dormono ignare. “Le Salentine” carte da gioco sono un intero mazzo disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny che ha curato la produzione, firmato dalla prestigiosa azienda “Modiano S.p.a.”, che ne conferma l’eccellenza qualitativa. Trait d’union fra i due momenti sarà ‘u Papadia che, prima dello spettacolo, racconterà le “sue” storie da osteria: aneddoti, curiosità e ricordi di quando ragazzo frequentava la bottega dei genitori.
Pur nella loro diversità “Mercati generali” e “Le Salentine” raccontano un mondo popolare operaio e contadino che trova una sintesi grafica nelle carte da gioco e una musicale nello spettacolo imbastito dai due cantastorie.

LE SALENTINE - Quattro storie in quattro semi

Le Salentine nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al territorio e alla sua storia pur mantenendo una giocabilità pari a quella delle carte regionali napoletane, a cui si ispirano e di cui conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne diventano sintesi simbolica: le brocche (per le coppe), i lecci (per i bastoni), le tarante (per i denari) e le zappe (per le spade). Le figure del nove e del dieci sono di nuovo impianto: al posto del cavallo e del re ci sono rispettivamente l’asino, omaggio alla cultura contadina, e il santo. Gli abiti delle figure dell’otto e del nove di tutti i semi sono ispirati alle illustrazioni dei costumi tradizionali del 1700 di vari comuni salentini. Le Salentine sono state stampate da Modiano e prodotte da Kurumuny. Il progetto si completa con un sito internet www.cartesalentine.it, ricco di approfondimenti storico-artistici sulla costruzione dei quattro semi. C'è poi una sezione chiamata racconti da osteria che raccoglie, attraverso testimonianze dirette, preziose informazioni aneddoti e curiosità, offrendo uno spaccato dei contesti sociali e conviviali dove si praticava il gioco delle carte.


MERCATI GENERALI - “La luna gira il mondo e voi dormite” (Matteo Salvatore).

Da un’idea di Umberto Papadia, nasce “Mercati generali”, un racconto musicale delle esperienze di vita di due ragazzi, ‘u Papadia – salentino – e Guitarmando – romano – divisi da centinaia di chilometri, ma accomunati dalla passione per la musica e dalla loro esperienza lavorativa ai mercati generali rispettivamente di Lecce e di Roma. I racconti si intrecciano con le note e con il ritmo: i veri protagonisti sono la musica, la notte e il lavoro. Una storia coinvolgente, emozionante, tratta dalle reali esperienze vissute e messa in scena attraverso racconti, canzoni e strumenti di ogni tipo: chitarra, cavaquinho, tamburello, marranzano, armonica, springdrum, traccole, trombette, kazoo, pentole e buatte. Lo starter della performance è dato dalla voce minacciosa della Sora Mirella (la mamma di Guitarmando: «Armá hai fatto i compiti? Guarda che si nun studi te manno a lavorà ai Mercati Generali eh!...» E non l’avesse mai detto! Perché ne succederanno di tutti i colori...


Umberto Papadia, in arte ‘u Papadia: Salentino del Capo di Leuca, esule sin dalla nascita, virtuoso del tamburello, percussionista autodidatta ed eclettico cantastorie. Autore del progetto folk rock “La Peronospera”, e della “filosofia furese” a esso associata. Reduce del successo della scorsa estate con oltre 30 concerti in Salento e un Festival dedicato al suo progetto, “L’alba della Peronospera”. È stato percussionista e vocalist di Teresa De Sio dal 2004 al 2011. Vanta collaborazioni con nomi illustri italiani e internazionali, tra i più noti: Lucilla Galeazzi, Ambrogio Sparagna, Nando Citarella, Uccio Aloisi, Arakne Mediterranea, Mike Mainieri, Hector Zazou.

Armando Serafini, in arte Guitarmando: Romano della Garbatella, portatore di quella romanità ormai in via d’estinzione. Chitarrista e percussionista appassionato di strumenti etnici. Produttore naturale di groove, in grado di far suonare qualsiasi oggetto a sua disposizione. Inventore del nocche'n'roll dapprima sulla Ciquita Grooving Box, e poi sulle sue evoluzioni successive: la Guitarmandrum e il Rullandoro. Umberto e Armando collaborano da oltre 5 anni.


Info:
upapadia@gmail.com | 338 681488
www.cartesalentine.it

info@kurumuny.it | 3299886391


Corso fondamentale di narrazione / Milano, aprile-luglio 2013 | vibrisse, bollettino

Corso fondamentale di narrazione / Milano, aprile-luglio 2013 | vibrisse, bollettino

“Altre storie incompiute” di Andrea Di (Phasar Edizioni) | @lucianopagano - musicaos.it

“Altre storie incompiute” di Andrea Di (Phasar Edizioni) | @lucianopagano - musicaos.it

mercoledì 27 febbraio 2013

"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)

Poco si sa dell’Autore. Andrea Di: è un nome autentico, preso dal primo Apostolo, fratello di Simon Pietro, patrono della Scozia e della Chiesa di Costantinopoli, con cognome monosillabo, come se ne trovano sull’elenco telefonico? Oppure troncato, alla prima sillaba o all’iniziale, per farne un classico nom de plume? E, uomo, o donna? (Andrea, nei paesi anglosassoni è usato come femminile di Andrew). Se è uno pseudonimo, chi lo usa per celarvisi? Un timido esordiente, pauroso di un pesante invenduto? («Nemmeno una copia, dottore! Una cosa mai vista!») O una penna celebre, grande saggista, storico insigne, che non vuole scalfire la sua fama disvelandosi dilettante di fiction? Personalità politica, schiva di pubblicità? (Sì, figurati!) O un collettivo di scrittori non professionisti, ciascuno dei quali ha contribuito con un racconto? Un capitolo, una pagina, un periodo, una riga, tutti in cerchio come nell’antico gioco della telefonata? A ognuno le proprie congetture. Così anche per la città di Windobona, teatro di alcune delle Storie. Città italiana, senza dubbio. Non è sugli atlanti? Cercato bene? Comunque, più di un lettore vi troverà tracce sicure della propria. Quanto ai racconti, sono in prevalenza storie d’amore, delle più convenzionali: un uomo, una donna. Amori fulminei, sbocciati, sognati, sospesi, svaniti, trionfanti. Perché non leggerle, in fondo? Forse ci si può riconoscere anche in questo o quel personaggio. Storie che potrebbero capitare a tutti. Chissà. O quasi tutti. Ma, si capisce, non è detto.

"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)

"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)
2010, Prezzo: 10,00, ISBN: 978-88-6358-078-5, PAGINE: 190

Scarica l’anteprima del libro in formato PDF


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Gli Illuminati di Adam Kadmon: il libro che rivela i segreti sulla più potente organizzazione esoterica del mondo



Nel 1990, agenti federali fanno irruzione in una ditta americana che fabbricava giochi, letteralmente sequestrando tutti i personal computer che non verranno però più restituiti. In più vengono requisiti una serie di giochi, tra cui uno da tavolo, recante un nome singolare: "Illuminati". Le carte di questo gioco, riportavano una serie di immagini, che nella storia del nuovo millennio sarebbero divenute celeberrime: dall'esplosione delle Twin Towers, all'aereo schiantato sul Pentagono, dal maremoto di Fukushima, a tutta una serie di eventi alcuni già accaduti, altri forse (speriamo di no) ancora da compiersi. Naturalmente a tutt’oggi nessuna fonte ha mai rivelato il contenuto dell’intero mazzo, forse per evitare di scatenare un possibile panico di massa. Si tratta comunque di fatti che lasciano intravedere una straordinaria coincidenza di fatti, tanto da far presupporre una regia occulta che potrebbe unire con un sottile filo rosso il contenuto delle carte da gioco sopracitate e i segretissimi incontri del Bohemian Club, ai quali partecipano personaggi del calibro di Rockefeller e Kissinger e di numerosi presidenti americani, o le blindate e inviolate riunioni del Gruppo Bilderberg, a cui fa capo il gotha della finanza e della politica mondiale. In molti sanno grazie anche all’infaticabile lavoro di numerosi liberi ricercatori come Leo Lyon Zagami, Mike Plato, Pablo Ayo, Roberto Pinotti, Daniel Estulin o Robert Icke, solo per citarne alcuni, che il mondo così come lo conosciamo ha per un suo buon 60% una direzione occulta su scala planetaria, in grado sia di direzionare o manipolare la “libera informazione” su argomenti prettamente sensibili, sia dirigere forzosamente gli eventi verso questo o quel gruppo di potere in particolare, verso un particolare obiettivo da raggiungere. Quello che però in pochi conoscono è che si tratta di una società segreta radicata nelle più importanti “stanze dei bottoni” del mondo e che sotto la bandiera dell’evoluzione umana non esitano a bypassare etica e moralità. Parliamo degli Illuminati. Verità? Menzogna? Esistono prove della loro esistenza? Adam Kadmon (la sua identità è segreta), in questo suo primo lavoro presenta ai lettori un testo da far accapponare la pelle per tutta una serie di rivelazioni contenute tra le sue pagine, sul nuovo ordine mondiale voluto dagli Illuminati.  Il volume (uscito da una decina di giorni e già in ristampa) ha suscitato un vespaio negli ambienti dell’esoterismo italiano, ma possiamo asserire con certezza che Adam Kadmon svela dettagli che nessun altro autore ha mai riportato prima, dettagli che stanno trovando un totale riscontro nella realtà italiana.

Illuminati. Viaggio nel cuore nero della cospirazione mondiale
Di Adam Kadmon

Prezzo di copertina € 17,50
Dati      2013, 327 p., ill., rilegato
Editore - Piemme  

Intervento a mia firma  apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno a pag. 26 del 26/02/2013

martedì 26 febbraio 2013

Nigredo di Stefano Delacroix (I libri di Emil). Prima presentazione all’Ex Conservatorio S. Anna di Lecce il 28 febbraio 2013



L’Ordo Equestris Templi Arcadia, il Santissimo Ordine Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostela e del Pellicano, e con il patrocinio dell’Augusta Imperiale Real Casa Tiberio Dobrynia di Russia di Roma-Byzantium organizzano il 28 febbraio 2013 alle ore 18,30 presso l'Ex Conservatorio S.Anna a Lecce in via Giuseppe Libertini la presentazione del libro di Stefano Delacroix dal titolo Nigredo (I libri di Emil). Relazioneranno insieme all'autore il prof. Angelo Piperno e il Dott. Francesco Bitonti esperti di studi esoterici e rosacrociani. Interverrà S.A.R.I. Principe Don Antonio Tiberio Dobrynia Dimitrijevich di Russia

Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”

Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.

Info

“Se Hank avesse incontrato Anaïs” (nuova versione dei fatti, 2013). Disponibile in versione digitale su Amazon

“Il romanzo d’esordio di Stefano Donno, pubblicato nel 1999 e qui presentato in una nuova versione riveduta dall’autore, è un pugno nello stomaco, un oltraggio alle buone maniere, o, più semplicemente, una delle storie d’amore più intense e struggenti che siano state mai raccontate, semplicemente perché i due protagonisti Charles Bukowski e Anaïs Nin, rappresentano due mondi distanti e due modi diversi di intendere la scrittura, la poesia, la sessualità, la vita.” (dalla prefazione, di Luciano Pagano)

"Stefano Donno, poeta, scrittore, autore di decine di libri, raccolte di poesie, interventi critici e romanzi, sul finire degli anni novanta era già uno dei giovani ‘agitatori’ letterari pugliesi più attivi, coordinava il periodico S/PULP ART FACTORIES e esordiva con la sua prima raccolta di versi “Sturm and Pulp”, introdotta da Tommaso De Lorenzis. “Se Hank avesse incontrato Anaïs” è il suo primo romanzo. Oggi, rileggendolo a distanza di quattordici anni, mi rendo conto che questo testo non ha perduto nulla della sua freschezza e della sua carica evocativa, ancora oggi è un poetico pugno nello stomaco, quello che ti prende quando raccogli i pezzi di una storia d’amore assurda e la spieghi dall’inizio. Il meccanismo narrativo è coinvolgente, bastano poche pagine per restare incollati, prima al Bukowski personaggio, poi all’innamorato irrequieto che non vuole ammettere i propri sentimenti, crudi e allo stesso tempo sinceri. Ma d’altronde chi, leggendo tra le righe le poesie dell’autore americano, non si accorge che dietro tanta brutalità si nasconde un’anima grande? L’azzardo di Donno si concretizza nell’ipotizzare una relazione tra due astri della letteratura del secolo scorso; ma è anche vero che tutto incomincia e termina come una pellicola, come un film hollywoodiano, conservando il taglio cinematografico delle sequenze, la rapidità, le inquadrature e i passaggi di scena. L’autore sembra quasi volerci comunicare che si tratta di una fiaba, una favola sporca raccontata con gli strumenti della contemporaneità, facendo incontrare un’ambizione pulp e post-moderna insieme a un ritmo definito, quello del film."

Stefano Donno (1975) si è laureato nel 2005 in Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce. Sue poesie sono inserite in numerose antologie e suoi articoli e saggi sono apparsi su importanti riviste nazionali e internazionali. Attualmente, con Luciano Pagano, è OverecoAgenzia.

Pubblicazioni: Sturm and Pulp (Lecce, 1998); Edoardo De Candia, considerazioni inattuali (Lecce, 1999); Se Hank avesse incontrato Anais (Pensa Multimedia, 1999); Monologo – + (I Quaderni del bardo, 2001); Sliding Zone (Pensa Multimedia, 2002); L’Altro Novecento – giovane letteratura salentina dal 2002 al 2004 (Luca Pensa Editore, 2004); Ieratico Poietico (Besa Editrice, 2008); Dermica per versi (Faloppio, 2009); Mendica Historia (Lecce, 2010); Corpo Mistico (Giulio Perrone Editore, 2010)

“Se Hank avesse incontrato Anaïs” – Stefano Donno

Phasar Edizioni - Catalogo - Tra le righe del vento

Phasar Edizioni - Catalogo - Tra le righe del vento

lunedì 25 febbraio 2013

In libreria per Lupo Editore dal 28 febbraio 2013 il nuovo lavoro di Giuseppe Cristaldi dal titolo “Macelleria Equitalia”. Con una nota di Michele Placido



Cinque racconti. Cinque drammi esistenziali determinati dalla crisi odierna. Uno scenario intimamente operaio e contadino, devastato dal propagarsi inarrestabile della macchina istituzionale, che attraverso i suoi apparati di riscossione forzata dei tributi, Equitalia, attiva pignoramenti di mobili prima e immobili poi.  E dopo ancora, la nascita di un’organizzazione criminale, posta tra Equitalia e il cittadino insolvente, dedita alla compravendita illecita dei beni. L’aggressione definitiva di un popolo indifeso e ridotto alla miseria, dove anche la vergogna e l’umiliazione fisica rientrano nella salvaguardia economica. Macelleria Equitalia è la precisa analisi dell’ultima Italia, delle meccaniche di un sistema malato che costringe all’esclusione violenta dell’uomo dallo Stato, ma è anche il ritorno a quella umanità spoglia, nuda, essenziale dove i reduci sono blocchi di pietra abbandonati a loro stessi, perché se a una statua cambi la postura, anche di poco, ne va del santo.

Giuseppe Cristaldi, classe 1983. Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo Storia di un metronomo capovolto , con nota di Franco Battiato. Nel 2008 prosegue il suo impegno civile pubblicando il docugramma Un rumore di gabbiani – Orazione per i martiri dei petrolchimici con un cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di Caparezza. Coincide con l’uscita di quest’opera la sua prima esperienza in campo registico. Del 2010 è il suo romanzo Belli di papillon verso il sacrificio , con prefazione di Teresa de Sio. Del 2011 Nefrhotel (CMEditore – Promo Music, 2011)

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“Universo sconosciuto: l’energia oscura” di Stefano Sello (Phasar Edizioni)



 Di cosa è costituito l’Universo? Come evolve e quale sarà il suo destino finale? Da poco più di un decennio stiamo attraversando un periodo di radicale svolta nella nostra concezione cosmologica: oggi sappiamo infatti che la componente invisibile dell’Universo è la parte dominante e consiste di materia oscura ed energia oscura. Non si conosce ancora la reale natura di queste misteriose componenti, ma gli astronomi sono ora convinti della loro esistenza a causa dei numerosi effetti che esse producono a varie scale cosmiche. L’energia oscura, in particolare, costituendo quasi i tre quarti del tutto, è e sarà il fattore determinante per conoscere la storia, l’evoluzione e il destino ultimo dell’Universo.

Stefano Sello consegue la laurea in Fisica Matematica nel 1986 presso il Dipartimento di Fisica – Sez. Fisica Teorica – dell’Università di Parma. Dal 1987 al 1998 è ricercatore al Cise di Milano, occupandosi di modellistica matematica e numerica dei mezzi continui. Dal 1998 occupa il ruolo di ricercatore senior nell’unità Modelli Matematici e Fisici presso il Centro Ricerche dell’Enel di Pisa, con particolare riferimento allo sviluppo di metodologie numeriche avanzate per lo studio e la caratterizzazione dei sistemi dinamici complessi e per l’analisi dei segnali.

2° Edizione (2011)

"Universo sconosciuto: l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
2011, Prezzo: 14,00, ISBN: 978-88-6358-102-7, PAGINE: 136

"Universo sconosciuto: l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)

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domenica 24 febbraio 2013

BUON VENTO – viaggio nel Gusto (Gelsorosso) di Sabrina Merolla a GUSTOLIBERRIMA a Lecce il 1 marzo 2013



Evocazioni salentine per il tour di presentazione del libro BUON VENTO Viaggio nel Gusto (Gelsorosso Ed.) di Sabrina Merolla che, a sette mesi dalla pubblicazione di questa fortunata opera prima, approda a Lecce, capitale del barocco pugliese e centro propulsore di cultura e dinamismo turistico. L'appuntamento con l'autrice si terrà venerdì 1° marzo 2013, alle 18.30, nella Libreria GUSTOLIBERRIMA a Lecce (Via Vittorio Emanuele, 42) annoverata tra le 10 librerie più belle d'Italia dalla testata panorama.it e definita "paradiso dei maniaci della cultura, del cibo e dei viaggi"  Come nello stile delle presentazioni già tenutesi in giro per la Puglia, questo incontro letterario rappresenterà un viaggio sentimentale e coinvolgente alla scoperta di luoghi pugliesi dal fascino unico e irripetibile, raccontati in questo libro innovativo che svela anche gli incontri più entusiasmanti con i protagonisti del gusto pugliese, vissuti dall’autrice nel corso dei suoi viaggi televisivi. Lettura dopo lettura, Sabrina Merolla condurrà il pubblico in una selezione di itinerari tratti dalla sua trasmissione BUON VENTO, dedicata alla valorizzazione e promozione delle risorse turistiche pugliesi e lucane, in onda negli ultimi anni sulle reti del Gruppo Norba, con grande riscontro di pubblico e critica. L’intenso lavoro televisivo è documentato sul canale Youtube di Buon Vento www.youtube.com/buonventotv che ha superato le 100.000 visualizzazioni.
L'evento letterario sarà occasione di scoperta e approfondimento delle risorse enogastronomiche, agroalimentari e turistiche della terra di Puglia e rappresenterà una straordinaria opportunità di incontro con i molti protagonisti dell'imprenditoria, dell'enogastronomia e del turismo pugliese.
A dialogare con l’autrice, Stefano Donno critico letterario e fondatore con Luciano Pagano di “Overeco Agenzia” e Augusta Epifani, responsabile di Liberrima. Un novero di preziosità territoriali che viaggia con l'autrice anche oltre i confini regionali. Sabrina Merolla, infatti, è stata recentemente invitata a Trento all'assemblea nazionale di Unionturismo (prestigioso osservatorio dei flussi, delle tendenze e della storia del turismo Italiano) in collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica del Trentino, come fonte ispiratrice dell'instaurazione di una sinergia tra le dolomiti trentine e le magnifiche spiagge della Puglia.  Inoltre, come attestazione del carattere divulgativo di questo lavoro letterario e mediatico, Sabrina Merolla ha ricevuto il Premio Green 2012 dal Presidente di Confindustria Puglia, Dott. Angelo Bozzetto, "per essersi distinta, attraverso il suo impegno mediatico con il format televisivo e letterario Buon Vento, tra le personalità che più di altre hanno saputo negli ultimi tempi incardinare in sé i due criteri fondamentali della meritocrazia e del green".
La Libreria Liberrima, come si legge nella motivazione di Panorama, è “un ecosistema di luoghi affacciati su una piazzetta nascosta: una libreria, un'enoteca, un caffè, un ristorante...Tutto questo all’interno della corte settecentesca di un palazzo barocco, nell’incanto del centro storico di Lecce".
In questo luogo reputato "imperdibile" sarà irrinunciabile partecipare all'esperienza culturale di scoperta di una Puglia ricca di storie e sapori, amabilmente narrati al lettore con garbo, raffinatezza e freschezza, e con quello stesso trasporto che l’autrice trasmette al suo pubblico televisivo. A pochi mesi dalla pubblicazione di questo volume, che offre al lettore più di 40 proposte esclusive per viaggiare tra le eccellenze enogastronomiche della Puglia, il libro “BUON VENTO Viaggio nel Gusto” ha conquistato il pubblico, come dimostrato dall’incremento di vendite che hanno superato le 3000 copie.

Molte e autorevoli le testate nazionali che l'hanno recensito con entusiasmo, e tra loro: TG2 RAI Eat Parade, A Tavola, La Cucina Italiana, Alice Cucina, Marcopolo Viaggi, Italia a Tavola, Il Venerdì di Repubblica.  Il fitto calendario di presentazioni si espande oltre i confini regionali, forte dell’imminente grande distribuzione nazionale dell’opera.

Lecce Via Vittorio Emanuele, 42 Libreria GUSTOLIBERRIMA
ore 18:30
ingresso libero
Info. 0832.245524

Tutta la vita nel suo “poetico delirio” – Libri - Blog - Bari - Repubblica.it

Tutta la vita nel suo “poetico delirio” – Libri - Blog - Bari - Repubblica.it

Fredric Brown, Cosmolinea B-1

Fredric Brown, Cosmolinea B-1

venerdì 22 febbraio 2013

Reggionline | Ultime notizie da Reggio Emilia - Isabelle Adriani, dalla tv alla letteratura

Reggionline | Ultime notizie da Reggio Emilia - Isabelle Adriani, dalla tv alla letteratura

Richard Matheson - Tutti i racconti divisi in 4 volumi dal 1950 al 2010. In libreria dal 28 febbraio 2013 per Fanucci



 











































Finalmente raccolti in quattro volumi tutti i racconti, tra cui molti inediti, dell’autore considerato da molti una leggenda vivente.

Nell’arco della sua lunga e prolifica attività di scrittore e sceneggiatore, Richard Matheson ha continuato a stupire il suo pubblico attraverso uno stile asciutto e scarno e la capacità indiscussa di ‘distillare parole secche come mitraglia’. I personaggi a cui ha dato vita in oltre sessant’anni di carriera hanno sondato gli aspetti più oscuri della natura umana: paura, disagio e ossessioni. Il risultato è una sintesi di umiltà e destrezza, basata su trovate geniali e non su frasi a effetto, usando un linguaggio semplice e mai forzato. Le storie di Richard Matheson si prestano a chiavi di lettura di diverso tipo: sono pura evasione, oppure metafore di vite strappate, iniezioni di speranza in un mondo devastato dal male.  Storie surreali, a volte al limite della fantascienza e del sogno, eppure incredibilmente reali. Questi 4 volumi contengono i racconti scritti da Richard Matheson tra il 1950 e il 2010.

Tutti i racconti Vol. 1 1950 – 1953 (€ 16.90 – pagg. 464 – 34 racconti  di cui 2 inediti)
Tutti i racconti Vol. 2 1954 – 1959 (€ 16.90 – pagg. 512 – 32 racconti di cui 6 inediti)
Tutti i racconti Vol. 3 1960 – 1993 (€ 16.90 – pagg. 480 – 35 racconti di cui 12 inediti)
Tutti i racconti Vol. 4 1999 – 2010 (€ 16.90 – pagg. 464 – 31 racconti inediti)

“Richard Matheson è un grande indagatore della società americana, ne ha scovato le mutazioni casalinghe, l’orrore della famiglia borghese, l’assoluta perversione umana raccontata attraverso le suggestioni dell’impossibile.” Il manifesto

“Pagine di dinamite e gran ritmo.” Sette

“Matheson sulla distanza del racconto è un vero fuoriclasse. Con le sue frasi brevi come schiocchi di frusta vi trascina dove vuole.” Anna

“Comuni non sono quasi mai il tono né lo sviluppo narrativo, che ridanno un senso all’abusata espressione ‘tenere il lettore col fiato sospeso’, per poi mozzarglielo con un finale a sorpresa. Giustamente venerato da Stephen King, Richard Matheson è uno scrittore che sfugge a qualsiasi etichetta.” Panorama


“State attenti: siete nelle mani di uno scrittore che non chiede pietà e non ne concede. Vi spremerà fino all’osso, e quando chiuderete questo libro vi lascerà con il più grande regalo che uno scrittore possa offrirvi: il desiderio di leggerlo ancora. Richard Matheson è l’autore che mi ha influenzato più di ogni altro.” Stephen King



“Forse la caratteristica che più spicca in Richard Matheson è che nessuna etichetta è sufficiente per lui. E questo è solo un bene. Sia che scriva storie grottesche, horror, di science fiction o fantasy, dà sempre vita a qualcosa che valica i confini del genere. Richard Matheson merita il nostro tempo, la nostra attenzione, e un grande affetto.” Ray Bradbury


Richard Matheson, nato nel New Jersey nel 1926, ha forgiato il gusto e le caratteristiche del ‘fantastico’ contemporaneo, influenzando profondamente altri linguaggi, dal cinema ai fumetti ai videogiochi. Ha scritto alcuni degli episodi più memorabili di Ai confini della realtà, e diverse sue opere sono state adattate per il grande schermo, tra cui Tre millimetri al giorno e Io sono leggenda, che ha ispirato tre film, di cui l’ultima versione (del 2008), dal titolo omonimo, è stata diretta da Francis Lawrence, con protagonista Will Smith. Richard Matheson ha vinto numerosissimi premi, tra cui l’Edgar Allan Poe e un Bram Stoker alla carriera. Fanucci Editore ha pubblicato anche Incubo a seimila metri, Duel e altri racconti, Ricatto mortale, Io sono Helen Driscoll, La casa d’inferno, Tre ore di pura follia, The Box e altri racconti, che ha ispirato la pellicola del regista Richard Kelly, Altri regni, I migliori racconti e Ghost.

"Ai confini del tempo" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)



Queste riflessioni affrontano, da un punto di vista epistemologico, uno dei problemi più ardui che si possano porre alle nostre facoltà di concettualizzazione del reale e di auto-introspezione dell’esperienza soggettiva: il tempo. Il libro percorre le varie alternative che il sapere umano si è posto nel cercare una soluzione concettualmente soddisfacente, sempre oscillando tra due posizioni estreme: da un lato la negazione dell’esistenza oggettiva di un tempo avente una direzione privilegiata, al prezzo (veramente troppo elevato) di ridurre ad illusione soggettiva l’irreprimibile esperienza del fluire unidirezionale dei nostri stati di coscienza; dall’altro l’affermazione della preminenza, e irriducibilità in termini razionali/scientifici oggettivi, della nostra sensazione individuale di un tempo interno e privato. L’approccio al problema tempo è volutamente limitato alla dimensione più epistemologica, evitando quella più tecnico-formale e specialistica, oggetto di altrettante indagini approfondite, sia per rivolgersi ad un pubblico più vasto sia per cogliere le più ampie sfumature polivalenti del concetto tempo.

Stefano Sello è nato nel 1959 a Codogno (MI). Consegue la laurea in Fisica Matematica nel 1986 presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Parma. Dal 1987 al 1998 è ricercatore al CISE di Milano, occupandosi di modellistica matematica e numerica dei mezzi continui. Dal 1998 occupa il ruolo di ricercatore senior nell’unità Modelli Matematici e Fisici presso il Centro Ricerche dell’ENEL di Pisa, con particolare riferimento allo sviluppo di metodologie avanzate per lo studio e la caratterizzazione dei sistemi dinamici complessi.

"Ai confini del tempo" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)


"Ai confini del tempo" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
Prezzo: 15,00, ISBN: 978-88-6358-003-7, PAGINE: 58, 2008

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